Guardo il display del cellulare.
Le tre del mattino.
Sbuffo.
Sono ancora sveglia.
Natsu sta russando.
Ma come fa? Insomma, dopo tutte le rivelazioni che ci ha fatto Eliza, non riesco a prendere sonno!
Eliza...
Non faccio che pensare alle sue parole.
Il mio matrimonio è stato deciso sin dall'inizio: mio padre e il signor Dragneel si sono accordati non per avere denaro e potere, ma per scovare l'Uomo nell'Ombra.
Mio padre voleva scoprire chi era e il signor Dragneel voleva stanare il fratello. Entrambi hanno unito il mio destino a quello di Natsu.
Fa un certo effetto.
Non posso nemmeno immaginare che cosa sarebbe successo se mi fossi sposata con uomo violento e crudele. Ho avuto anche troppa fortuna.
Mi metto a sedere.
Nella penombra, vedo la sagoma dell'armadio.
Cavolo quanto russa!
Se continua così, sveglierà tutti.
-Zitto- mormoro.
Lui sbuffa nel sonno.
Ora abbiamo finalmente capito perchè ci siamo sposati: non era per una questione di affari, ma per far uscire Igneel allo scoperto.
E la clausola? Intendo quella sui nostri figli.
Ho pensato parecchio a questo aspetto e credo di aver trovato la soluzione.
I nostri genitori ce li volevano portare via.
D'accordo.
Non lo volevano fare per crudeltà, ma perchè così sarebbero venuti in possesso della lettera.
Beh, potevano anche organizzare le cose in un modo un pò più ortodosso, tipo non impormi il matrimonio o non rapire le persone.
Accarezzo i capelli di Natsu.
Eppure ci sono troppe cose oscure.
Irene ha ora un suo posto nella questione: voleva vendetta per aver perso l'uomo che amava, ma allo stesso tempo non sappiamo chi mi abbia sparato quel pomeriggio.
Sono giunta alla conclusione che ci siano due mani diverse dietro a tutta questa storia.
Mi spiego meglio.
Qualcuno mi spara per far in modo che Natsu si accanisca sul padre biologico. Quest'ultimo lo inviata a Villa Dragneel, ma appena i due fratelli arrivano, lo trovano ormai morto.
Impossibile che la persona che ha ordinato che venissi liquidata e quella che ha ucciso Igneel, siano la stessa.
Mi sembra incoerente, no?
Quale idiota mette a tacere l'Uomo nell'Ombra, dopo che ha aizzato Natsu su di lui?
Ci sono troppi interrogativi.
Faccio per alzarmi, ma inciampo in qualcosa e cado sul pavimento.
Ahia, che male!
-Ma che...-mormoro.
Happy mi sta guardando male con i suoi occhi gialli.
-Non dovevi metterti qui-
Mica è colpa mia se questo stupido gatto si è messo a dormire vicino alle mie ciabatte.
Solo adesso mi accorgo di essere completamente nuda.
Oddio!
Le guance iniziano a pizzicarmi.
Q-quando siamo tornati, abbiamo pranzato, poi siamo andati in giro per la città con Mavis e dopo cena...
Mi fumano anche gli orecchi.
Perchè tutte le volte cedo?
Sono proprio una tonta.
Ah! Ecco le mie mutandine e c'è pure la vestaglia.
Non devo fare rumore. Se quello si sveglia, sono finita.
Ho una sete.
Sento un rumore provenire dalle scale.
Nashi e Neele stanno dormendo e poi sono dall'altra parte della casa.
Scendo al piano di sotto.
Di nuovo quel rumore.
Inizio a tremare.
Non ci saranno mica i ladri, vero?
Passo vicino ad un piccolo mobile di legno. Afferro quello che mi sembra un vaso.
Lentamente cammino nella direzione del rumore.
-Z-zeref...non mi piace così, lo sai-
-Solo questa volta-
Poi, sento ridere.
Che sta succedendo?
Da un piccolo spiffero della porta, vedo...
Divento paonazza,
Ma perchè ho guardato?!
Maledetta la mia curiosità!
Sbatto contro il muro. Il vaso rischia di scivolarmi dalle mani, mentre mi tappo la bocca dall'imbarazzo.
Stavano...
Oddio! Oddio!
Smettila, Lucy!
N-non sono affari tuoi!
Oh porca miseria! C-che vergogna!
Raggiungo di corsa la cucina.
Riprendo fiato.
Apro il frigo.
Non ho visto niente. Non ho visto niente.
Vedo diverse bottiglie di latte.
A che servono? A parte siamo in parecchi a essere qui.
-Che stai facendo?-
Sobbalzo e lancio per aria la bottiglia dell'acqua.
-N-natsu?- sussurro.
-Si. Ed evita di lanciare le cose nella notte- e raccoglie la bottiglia -almeno evitiamo che si sveglino tutti, no?-
-M-ma da dove sei apparso?-
-Me la facevo addosso. Tu eri sparita, poi ho sentito che correvi per le scale. Cammini come un bisonte-
-Non sono un bisonte!-
-Zitta. Non urlare- sussurra.
Lo fulmino.
Deve essere andato in bagno, mentre io andavo verso la camera e...
L-lasciamo perdere.
-Vuoi un bicchiere di latte?-
-Perchè?-
-Ci sono diverse bottiglie in frigo- e lo apro di nuovo.
Lui si siede su uno sgabello.
-Lucy...-
Sento che trattiene a stento le risate.
-Ma che diavolo ridi?-
-Metti via quella bottiglia. Non è latte-
Osservo il liquido.
-Che dovrebbe essere?-
-Secondo te...- ma non finisce la frase.
Vedo che si mette una mano sulla bocca.
Certo che si sta proprio divertendo.
-Ti piace prendermi in giro?-
-N-no- e riprende fiato -ma ti ripeto: quello non è latte-
-E che è?-
-Come sei tonta. L'hai visto un sacco di volte-
-Eh?-
-Anche ieri sera-
Lo guardo.
Poi, guardo di nuovo la bottiglia.
-Ecco, quindi...-
Oddio! Mi va a fuoco la faccia.
Non dirmi che...?!
-Cazzo!- esclamo.
La bottiglia mi vola via dalla mano.
Non so come, ma raggiunge il lavabo e va in mille pezzi.
-Merda, Lucy-
Che vergogna! Che vergogna!
-A-apri l'acqua! Fallo sparire-
-Fosse facile. Si appiccica dappertutto-
-Smettila! Non lo voglio sapere-
-Come pensi che si facciano i figli?-
Mi tappo gli orecchi.
Che cavolo ci fa quella roba in frigo?!
Un momento. Forse ha a che fare con il fatto che Mavis e Zeref hanno usato l'inseminazione artificiale?
D-d'accordo, ma non li giustifica dal tenere quella cosa lì dentro.
-Fatto-
-B-bene-
Sento che mi osserva.
-Che c'è?-
-Hai sentito che scopavano?-
Avvampo.
-N-non ti riguarda-
-Beh, non riguarda nemmeno te- mi rimbecca -però sei passata davanti alla loro camera-
Si avvicina.
-Li hai spiati? Sei invidiosa?-
-M-ma che spari?! N-non sono invidiosa-
Mi prende per la vita.
Le sue labbra sono sulle mie.
Per un lungo attimo, non respiriamo nemmeno.
-C-che facciamo?-
-Lo facciamo anche noi, tesoro mio-
-No, non intendevo questo. Che facciamo adesso? Siamo venuti a Desierto per scoprire chi aveva mandato la lettera. E ora lo sappiamo. Mi chiedo che faremo-
Silenzio.
-Andremo avanti-
-In che senso?-
Mi prende in braccio e mi fa sedere sul ripiano della cucina.
-Andremo a Magnolia-
Un tuffo al cuore.
Magnolia...
Non sentivo questo nome da così tanto tempo.
Erza, Levy, Juvia, Mira, Wendy...
I loro volti mi passano davanti.
Oddio!
Mi rendo conto solo ora che mi mancano da morire?
-Davvero?-
-Scherzo mai, io?- e mi bacia il collo.
-N-no. Ma non è troppo presto?-
Si ferma.
-Credevo volessi tornare a casa-
-Si, hai ragione. Lo voglio. Ma sono preoccupata. Tre anni fa, siamo scappati e ora puoi tranquillamente tornare a casa?-
-Non lo so-
La sua mano sinistra inizia a tirarmi su la vestaglia.
Lo blocco.
-Come non lo sai?-
-Quanto ancora vuoi farmi penare?-
-Rispondi-
Lui sospira.
-Diciamo che appena metterò piede a Fiore, potrebbe succedere di tutto. Non dimenticare che quelli che mi danno la caccia sono sempre in circolazione-
-E vuoi tornare lo stesso?-
-Io non scappo dentro una tana e mi nascondo come un topo. Affronto i problemi sotto la luce del sole, Lucy-
-Siamo andati ad Alvarez. Io la chiamo fuga-
-Era la scelta migliore da fare-
La vestaglia lascia scoperte le gambe.
Lui inizia a baciarmi i piedi.
Trattengo una risata.
Oddio! Soffro il solletico.
-P-partiremo subito? Siamo appena arrivati-
-Fammi pensare- mi lecca l'interno coscia -siamo a Novembre, no? Prima di Natale, saremo di nuovo a casa. Contenta?-
C-contenta?!
Non riesco neanche a parlare.
-Basta- dico con un fil di voce, ma è inutile.
Sono già partita.
La sua bocca continua a salire, mentre la mano destra strappa via le mutandine.
-F-finiscila...non possiamo-
-Dormono tutti- poi mi guarda con gli occhi famelici -non vorrei rimanere indietro. Zeref lo fa e io no? Non mi pare giusto-
-N-non stiamo facendo la classifica di c-chi lo fa di p-più!-
Soffoco un urlo.
Oddio! Sta leccando là!
Non ce la faccio. Non ce la faccio.
Mi metto una mano sulla bocca.
Finalmente, si ferma.
Riprendo fiato.
-S-siamo...- respiro -siamo nella cucina di tuo fratello-
-E allora? Non ricordi quella volta che lo abbiamo fatto dentro un supermercato?-
-S-solo perchè sei un dannato maiale con le tue fisse-
-Che fisse?- e mi bacia.
-T-ti ricordi di Neele?-
Lui annuisce e intanto mi divarica le gambe.
-F-fermati...-
-Non parlare-
Poi, lo sento.
Scivola dentro di me con dolcezza.
Mi aggrappo a lui, prendendolo per le spalle, mentre le sue mani mi prendono per i fianchi e mi avvicinano al suo bacino.
Ansimo.
-C-che stupida...ogni volta l'hai vinta tu-
Vedo nell'ombra il suo sorriso.
-Lo so-
Lentamente ci muoviamo.
Mi sento strana. Non emettiamo nemmeno un rumore.
Sento solo le sue braccia che mi stringono al suo petto muscoloso e il frusciare della vestaglia sul lavabo.
Il suo respiro caldo riverbera sul mio collo, mentre le sue labbra lasciano una scia di baci e morsi sulla spalla.
-N-natsu...-
Ringhia e affonda il viso tra i miei seni.
Butto la testa all'indietro.
Gemo.
Cribbio!
Non resisterò oltre.
-T-ti prego...- mormoro -non fare il furbo-
-Furbo? Godiamoci l'attimo-
Il calore mi invade dappertutto.
Sento un formicolio corrermi lungo il corpo e infine lo avverto.
Una strana voglia di andare al bagno, un rimescolio nel basso ventre.
-Amore mio...- mi sussurra in un orecchio.
-T-ti amo-
Sono al limite.
Una serie di scariche elettriche mi fanno tremare.
Alla fine, avverto un profondo calore provenire dalle nostre intimità.
Trattengo un urlo, mentre veniamo.
-Lucy!-
-N-natsu! Che cavolo urli?!-
-Che devo fare? Continuare a emettere i tuoi rantolii? Sinceramente mi sono stufato. Voglio urlare quando scopo-
Non faccio in tempo a rispondere che la luce della cucina si accende.
Sulla soglia, vedo Mavis con aria interrogativa.
Mi va' a fuoco la faccia!
-Natsu? Lucy?-
Oddio!
No, no! Non stiamo facendo quello che pensi.
Cavolo!
Dalla vergogna, non riesco a parlare.
-Giorno, Mavis!- trilla Natsu.
Lei ci osserva.
Che imbarazzo!
Anche io avrei la sua faccia se suo cognato stesse tenendo la moglie per i fianchi e avesse i pantaloni del pigiama abbassati.
-Oh!- esclama -vi ho interrotti?-
-N-non facevamo nulla-
-Così mi ferisci- dice Natsu offeso.
-L-lasciami!-
Lo allontano da me.
L-l'arnese esce bruscamente.
-Piano. Se fai così, anche noi avremo bisogno di una bottiglia-
-Maiale!-
-Che bottiglia?- chiede Mavis.
Scendo dal ripiano.
-La bottiglia di...-
-No!- e gli tappo la bocca.
Non potrei sopportare una conversazione del genere!
Prima che qualcuno possa fare una qualche battuta bizzarra, sentiamo una suoneria.
-Sti diavolo dè?- farfuglia Natsu.
-Non è il tuo cellulare?- dice Mavis e lo prende dal tavolino.
-Lasciami respirare- e si libera dalle mie mani.
Afferra il suo telefono.
-Che c'è?...Ah, interessante. Non credo che sia stata una bella mossa, ma si vede che vogliono affrettare i tempi...Si, si...Non ho aluna intenzione di dirti dove siamo, intesi?...Lo so...Ci vediamo- e riattacca.
Per qualche secondo, non parliamo.
-Era Anna- dice dopo un pò.
-Tutto bene?- mormoro.
-Domani mattina, partiamo. Cioè adesso-
-Perchè?-
Mavis ci osserva preoccupata.
-Natsu?- chiede.
-Grazie di tutto, Mavis-
-Ma perchè?!- esclamo.
-C'è stato un incidente alla Seven Telefonika. Il grattacielo ha preso fuoco, ci sono dei feriti. Ti basta? Adesso, prepara le tue cose, sveglia i bambini e trova Happy. Alle sei, ce ne andiamo-
-Siamo arrivati da un giorno!-
-Fine della vacanza, Lucy-Da lì, iniziò la fine.
Appena mettemmo piede a Fiore, la situazione precipitò.
Quella donna...
Quella donna ci ha rovinati.-Ottimo lavoro, non c'è che dire-
-Vero?-
-Scopriranno che sono stato io-
-E allora? Vedi di fare in modo che non accada-
-Credi che tornerà a Fiore? Basta per smuoverlo?-
-In quel grattacielo, ci lavorano quelli che conosce. Sono una specie di famiglia. E uno ossessionato con queste sviolinate, pensi che resterà là dove si nasconde, mentre i suoi amici rimangano in balia dei nostri piani?-
-No. Non credo-
-Bene. Da ora, mi occupo io della situazione. Fatti da parte-
-Vogliamo la stessa cosa-
-Si. Ma io la cerco da tutta una vita. La voleva mia madre e ora la voglio io. Fa come ti dico-
-Per ora...-
-Se farai come ti dico, nessuno si farà male. Ti richiamo io-
-D'accordo--Vostra Maestà-
-Si? Che c'è?-
-Un biglietto anonimo è arrivato questa mattina-
-Di che si tratta?-
-Ecco qua. Non ne ho idea-
Ajeel osserva il foglio.Conosci qualche funzionario di banca?
Sorride.
-Sai dove è mio nonno?-
-Vuole che glielo chiami?-
-Si. Lo vorrei vedere. Ho bisogno di sapere una cosa-
-Subito, Maestà-
Astuto, pensa, sai che controllo le banche a Fiore.
-Ajeel?-
-Nonno...conosci qualcuno nelle banche?-
-Come scusa?-
-Riformulo. Hai qualche conoscenza nell'ambito bancario?-
-Forse qualcuno-
-Anche a Fiore?-
-Non io personalmente. Un mio amico sa qualcosa. Perchè me lo chiedi?-
-Devo trovare un funzionario che si occupa di conti correnti occulti, puoi fare qualcosa?-
-Vedrò che posso fare. Non mi dirai perchè?-
-No. Non posso-
-Ti stai stempiando, nipote?-
-Ma finiscila!-
Il vecchio sparisce.
L'imperatore si passa una mano tra i capelli.
Cavolo, non sono un orrido vecchietto, pensa.Mamma mia, la situazione peggiora: è possibile che l'incendio sia stata una mossa per costringere Natsu a tornare a Magnolia? Beh, ci si può aspettare di tutto da chi gli sta dando la caccia.
Nel prossimo capitolo, torneremo finalmente a Fiore! Quasi mancava a noi, non solo ai personaggi.A venerdì!
Bevvy&myfriend
STAI LEGGENDO
Fairy Bride - Book Two - Into the Shadow (Nalu Fanfic)
Fiksi Penggemar(Seguito di "Fairy Bride - Book One") Sono passati tre anni da quella notte. Lucy ha una vita più tranquilla: ha un lavoro, una famiglia. Ma la storia non è ancora finita. Perchè Irene è scomparsa? Che cosa contengono quelle scatole? Ma sopratutto...