Capitolo 35

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Oggi è l'ultimo giorno che stiamo a Londra, domani partiamo.

Abbiamo il volo alle 5 p.m e arriviamo a Los Angeles per le 11 p.m.

Oggi pranziamo con i parenti di Liam.

Mi ha detto che non sono tanti antipatici, tipo i miei.

"Hope, sei pronta?" Liam apre la porta e non appena mi guarda si ferma di scatto.

"Wow, sei bellissima" mi sorride nel frattempo che si avvicina.

"Grazie, anche tu stai benissimo" dico appoggiando le mani sul suo petto.

"Sono tutti qui che vogliono conoscerti ma io vorrei rinchiudermi qua finché non partiamo e so io cosa farei" mi lancia uno sguardo di malizia che mi fa arrossire.

"Idea allettante ma ho tanta curiosità di conoscere la tua famiglia" confesso lasciandogli un bacio sulle punte delle labbra.

"Ci sarà anche la famiglia di Oliver" mi confessa Liam ad un tratto.

"Ah... D'accordo" sussurro.

Non ho niente contro a quel ragazzo, anzi sembra simpatico, ma vorrei che Liam non mi tenesse fuori su certe questioni.

"Hope devo dirti una cosa" fa chiudendo la porta.

"Dimmi" dico sedendomi nel letto.

"Oliver domani verrà con noi a Los Angeles" mi confessa.

Corrucio la fronte confusa e mi alzo.

"Liam cosa sta succedendo?" Chiedo notando qualcosa che non va.

"Hope ti prego, non ora" mi prega.

"Liam voglio solo dirti che non voglio che tu mi escluda in certe questioni" sussurro avvicinandomi a lui e accarezzandogli le braccia.

"Hope non so come dovranno finire le cose ma ti prometto che a te non succederà più niente" dice prendendomi il viso tra le mani.

"Liam io devo sapere che tu sei al sicuro, sennò non sarò mai tranquilla quando non ti avrò con me a LA" dico con gli occhi lucidi.

"Hope da quando faccio questo lavoro non sono mai al sicuro ma non metterò te nei casini" mi promette con gli occhi.

"Liam è per me?" Chiedo e vedo il suo sguardo diventare preoccupato.

"Marcus ha incominciato, io finirò. Faranno di tutto per colpirci adesso, soprattutto perché ormai sanno  quel'è il mio punto debole" mi confessa.

"Ho capito, sono il premio d'oro" dico da sola.

"Non ti faro toccare da nessuno, nemmeno con un dito" mi promette.

Annuisco al mio ragazzo lasciandogli un bacio sulle labbra.

"Andiamo, ti aspettano tutti" mi prende la mano stringendola e usciamo insieme dalla stanza e scendere le scale.

Non appena arrivati in giardino, visto la bella giornata, dove il tavolo e preparato tutti i parenti presenti si girano verso di noi a guardarci.

"Hope loro sono i miei zii Juliette, Robert e mia nonna Cecilia dalla parte di mio padre, loro sono i zii Clarke, Jordan e Fyl e i miei nonni Bran e Maddly da parte di mamma" mi presenta i suoi zii e nonni che cordiali mi salutano.

"I piccolo della famiglia, insieme a Juditte" la sorella gli fa il dito medio da lontano "Melania, Gemma, Abby, Joshwa, Billy e il più piccolo Sam" mi presenta i bambini che mi abbracciano.

"E loro sono i miei cugini, Tiana, Madison, Luke, Ash, Charlie e Cassy" mi presenta anche loro che mia stringono la mano cordiali.

"Inveve loro sono, Olivier che già conosci, i suoi genitori William e Linda, e suo fratello Oscar e sua sorella minore Emma" i signori mi salutano cordiali ma vedo lo sguardo della ragazza strano.

"Tranquilla, mia sorella ha sempre avuto una cotta per Liam segreta" mi sussurra Oliver ridscchiando.

Sorrido al ragazzo, affermo la mia ipotesi, è simpatico.

"Ciao Emma, quanti anni hai?" Chiedo alla ragazza dopo averla salutata.

La ragazza alza lo sguardo su di me "14" mi risponde rossa in viso.

Sorrido alla ragazza e mi giro verso il fratello accanto che mi sorride intenerito dalla scena.

"Il pranzo è pronto" urla Mara appoggiando l'ultimo piatto pieno di mangiare sul tavolo.

Ci sediamo tutti a tavola iniziano un pranzo molto sereno e tranquillo.

•A Life Turned Upside Down• L.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora