3-Secondo giorno

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La storia continua per cinque voti e due commenti.

Instagram: amyunicorno

Nel capitolo precedente...

La protagonista, Rosaline, si è appena trasferita con la madre e la sorella Violette in una nuova città dove incontra due ragazzi: Tiffani ed Edgar e nemmeno lei ci crede che ora ha due amici e fa conoscenza di quest'ultimi stringo un legame affettivo con lei, ma Edgar sembra provare più che solo affetto...

Buona lettura

Mi sveglio alle 6 e 30, mi alzo dal letto entusiasta di andare a scuola, incontrare Tiff e colui che mi fa marchiata facendomi un succhiotto, mi fa ancora molto male e devo cercare di non farlo vedere a mia mamma, mi dirigo al bagno, mi lavo il viso e i denti, metto il mascara sulle ciglia e metto un velo di lips stick rosso sulle labbra, per dare un tocco di colore, perché non sono abbastanza i capelli e gli occhi, esco dal bagno e oggi decido di mettermi il vestito/uniforme della scuola e le solite calze fino al ginocchio grigio scuro.

Mi infilo il vestito blu notte acceso e mi guardo allo specchio, sto bene, mi dona a parte che è cortissimo, mi sta proprio bene, mi infilo le calze e le scarpe e ritorno in bagno per sistemare i miei capelli "infuocati", accendo la piastra dopo un minuto è bollente così la prendo e inizio a piastrarmi i capelli solo per coprire quel cazzo di succhiotto, dopo quattro minuti i capelli sono perfettamente lisci ma non dureranno per molto, esco da camera mia, scendo le scale ed entro in cucina -Hello people!-  -Come mai sei di buon umore?- mi chiede mia mamma -Ha trovato degli amici!- dice Violette prima che io potessi dire una parola, prendo la cartella preparata da mia mamma -Ciao, a dopo- dico chiudendo la porta,

dovrei chiedere il numero di telefono di Tiff così ci possiamo anche sentire fuori dalla scuola, 

e continuo a camminare fino ad arrivare davanti all'enorme cancello della scuola e li vicino c'é Tiff che di sicuro mi starà aspettando -Ciao Tiff!- le dico sventolando la mano come una pazza -Ciao Rossy- mi dice abbracciandomi -Ma, hai messo il vestito della scuola? Ti sta da dio- mi dice allontanandosi e guardandomi dalla testa ai piedi ed io stranamente mi sento a mio agio con lei, come non è mai capitato

-Andiamo?- domando per spezzare il silenzio che si è creato tra di noi e lei mi sorride annuendo e così attraversiamo la lunga ghiaia che ci porta davanti alla porta della scuola ma ci mettiamo di lato per evitare di essere travolte dalla massa

• la campanella suona •

Tutti i ragazzi davanti alla porta entrano come un branco di bufali arrabbiati ed io e Tiff li guardiamo entrare e dopo poco siamo entrate anche noi, 

-Adesso abbiamo due ore di chimica. Andiamo al laboratorio- mi dce Tiff prendendomi per mano e scendendo le scale e mi porta davanti al laboratorio, la porta è chiusa e così aspettiamo glia ltri e il prof, ho caldo così mi tolgo la giacca e per poco non stavo per dare una manata a una ragazza -Scusa- le dico e lei si avvicina a me -Non fa niente e belli i tuoi occhi- mi dice ed io mi giro verso Tiff e ringrazio la ragazza di spalle, senza voltarmi, non voglio che mi guardi, che mi fissi, non mi piace

-Tutto ok?- mi chiede Tiff ed io le annuisco tenendo la mia giacca in mano e arriva la prof, una un po' vecchia, ma mi sta bene, spero solo che sia brava ad insegnare -Salve ragazzi, entriamo e mettetevi a continuare il lavoro precedente- dice la prof squadrandomi, si avvicina a me -Salve signorina hot, stai in gruppo con chi vuoi per adesso- mi dice sorridendomi -Va bene- le rispondo entrando nel laboratorio, è una stanza enorme, pieno di tavoli da lavoro, di armadietti con dei becher, cilindri e roba varia per fare gli esperimenti chimici

-Vieni Rossy, siamo in fondo- mi dice Tiff dal tavolo di lavoro in fondo ed io mi avvicino a lei sorridendo -Cosa dobbiamo fare Tiff?- le chiedo mettendo la giacca sull'appendino in fondo alla stanza -La relazione e consegnarla- mi dice prendendo il quaderno, lo apre e mi fa vedere i suoi appunti

Sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora