9-É solo l'inizio #1°giorno

409 21 8
                                    

La storia continua per cinque voti e due commenti.

Instagram: amyunicorno

Nel capitolo precedente...

molti fatti sconvolgenti sono successi, la nostra protagonista, si è pentita del bacio, il bacio velenoso di Derek.

Il giorno dopo scopre di avere due ore buche e così Rosaline decide di tornarsene a casa ma davanti al cancello della scuola trova un'auto nera parcheggiata e al suo interno c'è Derek che con l'aiuto di due "seguaci" riescono a mettere la ragazza in auto e arriva pure Edgar, ma lui si dimostra molto freddo e distaccato nei confronti della protagonista mentre riceve troppe attenzioni da parte di Derek.

Ora si ritrova in una cantina al buio insieme ai suoi pensieri.

Buona Lettura☺

Non voglio, cosa ho fatto di male? Perchè li ho conosciuti, li odio, li odio dal profondo del mio cuore, non so quanto resisterò, forse un mese o due, ma poi? Che ne faranno di me? Cosa mi vogliono fare? Far lavorare? Fare la serva? La cameriera?

So solo di avere paura, di essere arrabbiata con i due ragazzi che credevo miei amici, non dovevo abbassare la guardia, nessuno mi accetta, nessuno mi vuole, tutti mi odiano.

Sono stanchissima e intorno a me non vedo nulla, non credo ci sia qualcosa dove posso "rilassarmi" così ci accuccio nell'angolino a cerco di riposarmi ,cerco di dimenticare, tanto domani mi sveglierò nel mio lettuccio, saluterò mia mamma e Violette e poi me ne andrò a scuola come sempre.

...

• la mattina seguente •

*la porta si apre lentamente*

Della luce accecante mi sveglia, sono confusa, non sono nel mio letto, cazzo, no! Voglio andarmene!

-Muoviti- mi dice una voce famigliare, mi alzo e parcollando mi avvicino a quella persona, mi prende per il poso, stringe forte e una smorfia di dolore si forma sul mio viso e quella persona allenta la resa sul mio polso, so chi è, nessuno sa che mi taglio a parte Edgar.

-Ciao Edgar- gli dico tenendo lo guardo verso il basso, osservando il pavimento in piastrelle color crema, sento la porta chiudersi ed Edgar inizia a camminare ed io sono costretta a seguirlo, non so dove mi stia portando, credo di essre l'unica persona qui, sola, senza nessuno,

io odio Edgar ma

Perchè lo saluto?

Perchè voglio che lui mi risponda?

Perchè voglio che mi dica che mi fa scappare?

...

CI troviamo davanti a una porta, cosa mi attende? Cosa dovrò fare?

-Ciao- mi dice Edgar girandosi verso di me e abbracciandomi ma io lo allontano, non voglio un suo abbraccio, voglio andarmene, voglio scappare.

Apre la porta e fa entrare prima me spintonandomi da dietro, resto paralizzata dalla vista davanti ai miei occhi; ragazze, ragazzi, tante ragazze, tanti ragazzi, che si baciano, si toccano, persone che ansimano, altri che urlano dal piacere, io cosa ci faccio qui?!

-Vieni- mi dice Edgar portandomi in un'altra stanza dove c'è quell'uomo di ieri, il cosiddetto "capo", con ci capisco niente.

-Edgar, hai trovato una bella ragazza, non come quella di prima- la ragazza di prima?! Cosa?! C'è stata un'altra ragazza prima di me?!

Le lacrime cercano di scendere ma io lotto contro questo.

-Grazie capo- ringrazia l'idiota, io ho bisogno di spiegazioni, non ci sto capendo un cazzo.

Sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora