"Prologo"

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Con l'espressione Sindrome di Stoccolma ci si riferisce ad uno stato psicologico particolare che si manifesta in seguito ad un episodio violento o traumatico, ad esempio ripetuti episodi di violenza fisica o verbale. Il soggetto affetto da sindrome di Stoccolma, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aguzzino, che si può spingere fino all'amore, facendo sì che si crei una sorta di alleanza e solidarietà tra la vittima e il carnefice.

1- incredulità;

2- illusione di ottenere presto la liberazione;

3- delusione per la mancata liberazione da parte dell'autorità;

4- impegno in lavoro fisico o mentale;

5- rassegna del proprio passato.

Sono le fasi che dovrò pasare una alla volta con calma o con fretta, non si sa come reagirà la mia mente e il mio corpo ma dovrò superarle per la mia sopravvivenza altrimenti impazzieri e mi ucciderei ma c'è qualcuno che mii impedisce di diventare pazza e mi aiuta a rimanere almeno un po'sana di mente.

~ Credo di iniziare ad accettare queste condizioni,ad accettare le mie giornate buie e sole, ad accettare le violenze, mi ha tolto tutto ma io non sono arrabbiata con lui anzi, credo di essergli grata.

Grata per avermi portata via da questo "mondo" , per essere lontano da quelle persone che io conosco e che loro non conoscono me, grata di essere ancora viva e non morta come forse le altre ragazze che aveva preso,grata che mi volesse, volesse "bene",grata perché ora tutti mi cercano disperati ma prima o poi si stancheranno e mi daranno della morta, forse è meglio lasciar loro una speranza, fargli credere che lui mi sasciasse andare dalla mia famiglia ma non è così,nessuno sente la mia mancanza forse la mia unica amica che avevo, lei sente la mia mancanza.

Se non fossi mai esistita forse avrebbe preso un'altra ragazza e l'avrebbe trattata come trattame? L'avrebbe accarezzata come fa con me? L'avrebbe abbracciata come fa con me? L'avrebbe baciata come fa con me? Queste sono le domande senza risposta che mifrullano nella testa e non se ne andranno finché non saranno confermate...

Credo di amarlo, credevo di stare con lui per sempre, credevo che non mi avrebbe mai sostituito,credevo di essere l'unica ragazza nella sua vita ma è stato in grado di sostituirmi in fretta.

Credevo di non rivedere mai più le persone che non sapevano della mia esistenza.

Volevo rivedere la mia adorata mamma e mia sorella che saranno preoccupate per me, non volevo che si sentissero sole e tristi, loro devono sorridere e dimenticarsi di me perché non so se mi avrebbero mai più rivisto, devono continuare a sorridere anche senza di me, senza che mi prenda cura di loro. ~

Che ragazza maldestra, come sempre, come dicono tutte le persone del mondo non mi sono ancora presentata:

Piacere.. di conoscervi...io sono...Rosaline ma per i pochi anzi pochissimi amici sono Rose, sono una ragazza di sedici anni, molto timida, maldestra e senza amici perchè mi ritengono una sfigata, sono al terzo anno delle superiori, in una nuova scuola, la vita da studentessa ricomincia da zero, posso trovarmi degli amici senza essere presa in giro

per il colore dei miei capelli e dei miei occhi, non ho mai capito il motivo, dicevano che erano finti, il colore non era di sicuro naturale ma falso, dicevano che portavo lenti a contatto e tinte su tinte per i miei capelli, io credevo che fossero gelose.

Volevo non essere popolare ma avere soltanto amici con cui ridere, scherzare cosa che non ho mai fatto nella mia vecchia scuola, nella mia vecchia città, nella mia vecchia vita.

Ora ricomincio tutto da capo; avrò degli amici che mi vorranno bene oltre a mia mamma e mia sorella che loro mi voglio bene in maniera enorme, senza limiti credo che non ci sia nessuno al mondo che mi voglia bene.

Ma un giorno l'ho incontrato, mi ha salvato da questo mondo...

loveamanda98

ha il piacere di presentarvi:

Sindrome di Stoccolma

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