1-Nuova vita

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La storia continua se ricevo almeno cinque voti 

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Sono entusiasta all'idea di ricominciare tutto da capo insieme alla mia famiglia, alla mia cara mamma e Violette, la mia adorata sorellina di 11 anni, un piccolo angioletto e al contrario di me lei viene desiderata dagli altri, ha amici, è popolare e tutti la conoscono nella sua scuola.

Ma fortunatamente grazie al lavoro di mamma ci dobbiamo trasferire perché deve andare nell'altra sede del telegiornale locale come inviata "speciale"; in poche parole ha avuto una promozione ed eccoci in questa nuova città, una nuova vita ha inizio per noi ma più che altro per me.

Voglio rendere fiero di me mio padre, il mio angelo che vi ha lascito un'anno fa, non riesco ancora a capacitarmi che mio padre non è qui con noi a proteggerci dal mondo che ci circonda, mi ha lasciato il compito di proteggere Violette e mamma dal mondo che ci circonda dato che la mamma è sempre fuori a lavoro i penso alla mia sorellina, sono come una seconda madre per lei, non mi tratta come sorella maggiore o come amica ma come sua madre, mi chiedeva di aiutarla nei compiti, le preparavo il pranzo e la cena, l'accompagnavo dalle sue amiche, mi confidava i suoi problemi, dubbi, paure, io so tutto su di lei e lei tutto su di me tranne una cosa...

~Primo giorno nella città ~

Siamo arrivate alle 6 e 30 del mattino, non ho chiuso occhio per la felicità e Violette dorme appoggiata alla mia spalla ed io ho parlato con mamma per tenerla sveglia per quasi metà viaggio poi ha acceso la radio e così ho iniziato a canticchiare insieme a lei senza svegliare Violette se no sarebbe stata scontrosa per tutta la fine del viaggio. La macchina si ferma davanti a una casa nè troppo piccola nè troppo grande, era giusta per tre persone vista da fuori, un carino prato verde in torno alla casa color crema, un grazioso cancello grigio davanti all'entrata che continua con una staccionata sempre in grigio, sono su di giri alla vista della mia, della nostra casa, l'inizio di tutto.

Papà se solo tu potessi vedere tutto questo, come vengo trattata a scuola, non ho amici a parte il coniglietto di pezza che mi regalasti quando ero bambina, ce l'ho ancora ed è sempre sul letto che mi aspetta prima di mettermi a dormire, è come se una parte di te rimanesse sempre con me, 

Flashback

me lo ricordo come se fosse ieri quando me lo diedi, stavo piangendo perchè i bambini non volevano giocare con me per via dei miei occhi rosa, dicevano che erano brutti, strani, che erano adatti per una bambina brutta come me ma poi sei arrivato tu e dissi di non preoccuparmi e che mi trovavi la bambina più bella del mondo e che anche Violette aveva le punte dei capelli come i miei e gli occhi uno azzurro e uno marrone, che eravamo bellissime, diverse dagli altri, eravamo speciali, diverse dagli altri e quest'ultimi erano gelosi della nostra bellezza.

Arrivati a casa piansi ancora di più e mamma aveva provato a calmarmi e anche la piccola Violette aveva cercato di farmi smettere ma piangevo ancora di più ma papà venne vicino a me e mi diede questo coniglietto dicendo che gli aveva detto che ero bellissima e che voleva diventare amica mia ed io sentendo queste parole mi asciugai le lacrime, presi il coniglietto e iniziai a sorridere a papà e lo abbracciai forte e lui contraccambiò.

Fine flashback

I miei pensieri vengono interrotti da mia madre che mi sta sventolando la sua mano davanti alla faccia -Dammi una mano Rose- mi dice mia mamma aprendomi la portiera -Ma non possiamo farlo più tardi?- domandai sbadigliando -E va bene, aiutami a portare tua sorella in casa- mi dice andando dall'altro lato dell'auto aprendo la portiera di mia sorella, nel frattempo io sono scesa dall'auto e tengo a sacco di patate Violette e lei non fa una piega, menomale che ha il sonno pesante, mia mamma è già davanti alla porta e aspetta solo me per aprirla, varco il cancelletto e arrivodavati che si trova sotto la tettoia, una cosa adorabile alla vista.

-Pronta Rose?- mi chiede mia madre ed io annuisco e lei gira la chiave per aprire la porta di casa, una meraviglia, sono senza parole, la prima cosa che ha attirato la mia attenzione è la sala enorme, mi avvicino al divano rosso dove poggio mia sorella che sta ancora dormendo e mia mamma mi passa una coperta ed io gliela metto sopra per tenerla al caldo.

-Vieni, saliamo che dovrai dormire anche te, tesoro- mi dice mia mamma prendendomi per mano e salendo le scale con lei, ci ritroviamo in un lungo corridoio, e mia mamma mi indica l'ultima stanza a destra -Quella è la tua, buonanotte- mi dice baciandomi sulla fronte ed io la saluto con la mano avviandomi verso quella porta, giro la maniglia, accendo la luce e trovo il posto perfetto per me, la mia camera arredata come ho sempre voluto, un letto matrimoniale tutto mio, uno specchio gigante per me, un bagno tutto mio, un sogno  diventato realtà, amo mia mamma e chiudo dietro di me la porta e mi butto sul mio nuovo letto, spengo la luce con l'interruttore difianco al letto e mi addormento ma prima penso che ho solo due ore più o meno per riposarmi e poi mi dovrò alzare per andare a scuola. Cazzo!

...

Il risveglio no è uno dei migliori, sono le sette e cado dallo spavento giù dal letto grazie al "dolce" suono della sveglia, mi rialzo e mi dirigo al bagno per rinfrescarmi il viso e lavarmi i denti, finito questi piccoli dettagli apro l'armadio e trovo un bigliettino e un paio di vestiti, leggo il messaggio, è di mia mamma:

Cara, dovrai metterti questi per andare a scuola,

è la loro divisa scolastica

Bacio, mamma

Cosa? Perchè? ma me ne sbatto e prendo i vestiti e li metto sul letto disfatto, una gonna motivi scozzesi che fa coppia con i miei capelli, perfetto, mi tolgo la tuta che indosso ed ora sono in intimo, mi metto la gonna e le calze bianche fino al ginocchio e le scarpe nere, poi infilo una maglia a maniche corte bianca semplice, torno in bagno e mi lego i capelli in una coda alta laterale e mi metto il mascara sulle ciglia superiori e inferiori giusto per attirare di più l'attenzione sui miei occhi dal colore strano, a volte li adoro ma oggi li detesto.

Esco da camera mia e attraverso il corridoio e scendo le scale per andare in cucina dove trovo mia mamma e mia sorella -Buongiiorno!- mi dicono contemporaneamente e io rispondo con un sorriso -Sei stupenda sorellona!- mi dice Violette abbracciandomi -Grazie, anche te sei stupenda- le rispondo dandole un bacio sulla fronte -Ora vado- avverto mia mamma

-Non dimentichi qualcosa- mi avverte ed io mi avvicino a lei dandole un bacio sulla guancia -Non intendevo questo ma la tua cartella, tieni- mi allunga una valigetta da lavoro -Ci sono le materie di oggi e l'orario, ora puoi andare. Ciao tesoro- mi dice salutandomi con la mano -Ci vediamo davanti alla mia scuola- mi dice Violette -Certo- ed esco da casa e tiro un sospiro di solievo e mi dirigo n quel luogo dove avrà inizio il mio peggior incubo. 

Ricordo

Continuo per cinque voti e due commenti.

Sindrome di StoccolmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora