Il suono della campanella fece distrarre i quattro ragazzi dalla presunta lettera d'amore, facendoli correre in classe per paura di prendere una bella sgridata per via del ritardo. Durante le lezioni stranamente Keiji non prese appunti, osservava distrattamente la busta rosa, indeciso se aprirla o meno da solo, da un lato voleva aspettare i suoi amici, dall' altro voleva aprirla subito per placare la sua curiosità. Ma si contenne, lasciandola chiusa fino all'ora di pranzo.
Per entrare era sempre il solito casino, persone che si spintonavano e spingevano per poter entrare per primi, Keiji stava in fila, buono buono ad aspettare il proprio turno quando notò una ragazza di bassa statura e con i capelli neri e l'aspetto familiare. L'aveva vista più volte in mensa che lo fissava al tavolo con le sue amiche, ma ora che erano uno di fianco all'altra lei non azzardava ad alzare lo sguardo, guardava fissa a terra, quasi come se si vergognasse. Keiji la guardò un po' stranito ma non disse nulla, finendo di prendere il proprio pranzo e dirigendosi al proprio tavolo, dove improvvisamente calò il silenzio.-è successo qualcosa?- chiese mentre si metteva seduto, appoggiando il proprio vassoio sul tavolo e osservando i tre ragazzi. Kenma stava al cellulare, Kuroo lo osservava con un sorriso sornione mentre Bokuto aveva abbassato la testa improvvisamente interessato al riso che aveva nella ciotola.
-Cosa c'è scritto nella lettera?- chiese Kuroo mettendo una mano sotto al mento mentre Keiji si stringeva nelle spalle, aprendo le proprie bacchette.
-Non lo so, non l'ho ancora aperta- disse semplicemente, mescolando la propria carne e prendendone un pezzetto. Kuroo sbatté più volte le palpebre.
-No? E cosa stai aspettando? Su aprila che siamo tutti curiosi!- Keiji lo guardò stranito, l'unico curioso sembrava il corvino. Ma comunque acconsentì, tirando fuori la busta sgualcita dalla tasca.Con attenzione la aprì e né tirò fuori un foglio piegato più volte, sul quale vi erano solo poche parole, scritte in un elegante hiragara.
Senpai ti vedo spesso in palestra e nei corridoi, mi piacerebbe molto conoscerti, se ti va incontriamoci di fronte all'edificio centrale questo sabato alle 18.00
~A.T
Keiji lo lesse ai suoi commensali ad alta voce, aggrottando le sopracciglia.
-A T... non mi sembra di conoscere nessuno del secondo anno con queste iniziali- disse Kuroo sporgendo appena il collo per poter osservare meglio il foglio tra le mani del più piccolo.
-Idiota, l'ha chiamato senpai non è del secondo anno- disse Kenma, distogliendo lo sguardo dallo schermo del suo telefono giusto per poter guardare male il proprio ragazzo, prima di immergersi nuovamente nel suo gioco.
Bokuto alzò finalmente lo sguardo dal suo piatto e osservò i ragazzi seduti.
-Si che può essere del secondo anno, magari ha qualche mese in meno di Akaashi- disse semplicemente.
-Improbabile, Akaashi è di dicembre, dubito che ci sia una ragazza nata dopo di lui, sicuramente è una del primo anno.-L'Espressione stupita di Bokuto era quasi divertente, mentre parlava di quanto sembrasse più grande, ma Keiji perse il filo della conversazione, osservando il tavolo alle spalle del più grande, dove un gruppo di ragazze lo guardava e parlottava tra loro a bassa voce. Probabilmente era una di loro la ragazza che gli aveva scritto il biglietto, a giudicare anche dal fatto che di tanto in tanto una di loro indicava il pezzo di carta che teneva stretto in mano.
Scrollò le spalle e distolse lo sguardo, mettendosi di nuovo il biglietto in tasca, non curandosi di accartocciarlo.C'era una strana sensazione che gli diceva di non doverci andare, che quella non sarebbe stata la scelta migliore, inoltre un persistente senso di fastidio, decisamente non suo, aveva iniziato a farsi strada dentro di lui, da quando aveva preso la busta, e in questo momento era diventato decisamente insopportabile.
Non sapeva se fosse istinto, se fosse una fortuita coincidenza, ma alzò lo sguardo, perdendosi immediatamente negli occhi di Bokuto.Da settimane ormai le sue emozioni erano come sdoppiate, percepiva le proprie di emozioni, accanto alle quali si accostavano quelle del suo soulmate, era una sensazione così strana a cui stava facendo fatica ad abituarsi. Keiji non era il tipo che solitamente si faceva prendere dall'euforia o dalla tristezza più assoluta, le proprie emozioni erano sempre state controllate e non eccessive, al contrario di quelle del suo soulmate. Forse era per quello che trovava difficile abituarsi a quella duplicità. Non riusciva ad abituarsi ma la trovava una cosa così naturale, era come se al suo senso di vuoto qualcuno avesse messo un tassello, rendendolo meno vuoto, qualcuno finalmente lo stava completando.
Il suo sguardo incrociò gli occhi dorati, pieni di vita, del ragazzo più grande, il suo cuore perse un battito e percepì che anche quello del suo soulmate aveva iniziato a battere più forte.
Lo sguardo di Bokuto era così intenso, Keiji voleva girarsi, ma quasi non riusciva a muoversi, poi un lampo di consapevolezza lo pervase. Un brivido gli percorse la spina dorsale.Si alzò di scatto, rovesciando la sedia, biascicando delle parole di scuse prima di correre via dalla mensa, senza curarsi degli altri ragazzi, dando e prendendo spintoni, bisognoso di uscire e prendere una boccata d'aria. Aprì con forza le porte dell'edificio, spaventando un gruppo di ragazze che stava per entrare, le superò senza nemmeno guardarle, prendendo un grosso respiro.
Era sempre stato così desideroso di trovarlo, da sempre era stato il suo sogno e ora... l'aveva trovato ed era scappato, aveva avuto paura di affrontare la realtà, non era stato capace di reggere quello sguardo ed era scappato. Guardò il cielo, osservando assente le nuvole bianche.
Chissà se anche lui l'ha percepito
Chiuse gli occhi, prendendo l'ennesimo respiro, riempiendosi i polmoni, cercando di trovare il coraggio di entrare ed affrontarlo, non poteva sempre scappare, non di fronte alla persona con cui condivideva l'anima. La sua metà.
Osservò di nuovo il cielo è le nuvole che avevano coperto momentaneamente il Sole. Si girò, pronto a tornare dentro, ma quando si girò Bokuto era lì, dietro di lui.

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Soulmates- Bokuaka
FanfictionEsistono così tanti legami, alcuno più forti e altri più deboli. Alcuni sono grado di torglierti il toglierti il respiro mentre altri sono a malapena percepibili. E tu sei in grado di togliermi il respiro Bokuto-san