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Nemmeno a dirlo non appena Kuroo uscì dalla stanza Kenma tornò sul proprio letto prendendo il suo videogioco e iniziando nuovamente a giocare. Keiji intanto iniziò a sistemare i propri effetti personali, non tutti ma una minima parte, avrebbe finito di sistemare per bene nei prossimi giorni. 
Svuotò lo sacca con i libri e parte della valigia più piccola per poi mettere le lenzuola sul materasso, che era completamente spoglio, mentre Kenma ancora non dava segni di vita, se non per eventuali sospiri quando non riusciva a completare un livello. 
-Perché almeno non ti rifai il letto?- chiese Keiji mentre finiva di mettere l'ultima coperta.
-lo farò dopo, ora voglio finire il livello- rispose l'altro senza staccare gli occhi dal gioco, Keiji annuì poco convinto, sicuramente l'avrebbe fatto all'ultimo secondo prima di andare a dormire. Kenma era fatto così, dava veramente poca importanza alla realtà che lo circondava, nonostante ricevesse stimoli esterni lui continuava ad essere chiuso su ciò che gli piaceva fare senza che nessun'altro riuscisse ad entrare nella sua piccola dimensione. Nessuno a parte Kuroo il quale era l'unico in grado di tirare fuori il più piccolo da quel suo mondo di pixel, forse ci riusciva solo perché erano legati da un legame così forte che riusciva a passare tutte le barriere psicologiche di Kemna. Quel legame che lasciava solo un vuoto in Keiji, il quale per distrarsi da quei pensieri prese il telefono con l'intensione di gingillare un po' prima dell'ora di pranzo. La quale ovviamente non tardò ad arrivare. 

I due camminavano l'uno a fianco all'altro in silenzio e Keiji rigraziò gli dei che la scuola gli avesse permesso di stare in stanza con lui, non sarebbe riuscito a stare con qualcuno di troppo rumoroso o attivo. Ben presto arrivarono nella grande sala, situata nell'edificio centrale, dove già c'era Kuroo appoggiato al muro intento ad aspettare il suo ragazzo, ma non era solo, al suo fianco c'era un ragazzo che si muoveva in continuazione, continuando a parlare e Keiji lo riconobbe. Sicuramente quello era il ragazzo che era davanti a lui nella fila per prendere le chiavi della stanza, i capelli grigi e neri erano indubbiamente quelli, visto che in pochi li tenevano alzati in due grandi ciuffi. Ma il viso di quel ragazzo lo lasciò totalmente senza parole, non che solitamente fosse un chiacchierone, ma in quel momento non riusciva nemmeno a dirgli un semplice 'buongiorno'. Aveva il viso leggermente allungato, corniciato da un grande e luminoso sorriso che però si spense in un'espressione stupita non appena vide Keiji, aveva anche due grandi sopracciglia nere e... gli occhi erano magnifici, grandi, pieni di allegria e di un caldo color oro. 

Raramente l'aspetto fisico colpiva Keiji, anzi era raro che qualcuno gli interessasse solo da un primo sguardo ma quel ragazzo era così particolare. 
-allora,ora le presentazioni- Kuroo si schiarì la voce -Bokuto lui è Keiji Akaashi-fece un gesto della mano che andava da Bokuto a Keiji -Akaashi lui è Bokuto Kotaro- ripeté il gesto da Keiji a Bokuto. 
Keiji fece un piccolo inchino e porse la mano verso Bokuto, il quale la strinse piegando leggermente la schiena.
-piacere di conoscerti-
-è un piacere conoscerti- 
Fu un piccolo contatto quelle tra le loro mani ma era stato capace di creare al ragazzo dei brividi che salirono direttamente sulla sua spina dorsale capaci di fargli scaturire ricordi piacevoli di quando era più piccolo. Una sensazione così estranea ma anche così giusta. 

-Obaa-chan? Come hai capito che  l'ojii-chan era la tua anima gemella?- il bambino salì sul piccolo sgabello che gli permetteva di arrivare al piano della cucina dove l'anziana stava preparando il riso per gli onigiri. La donna rise mentre con abilità creava quei piccoli triangoli di riso.
-non l'ho capito subito, è stato un'insieme di sensazioni che crescevano man mano che stavamo insieme. Essere anime gemelle non è solo condividere l'anima con qualcun'altro, sono tante sensazioni che vanno scoperte insieme.- Il bimbo annuì osservando ammaliato i movimenti veloci ed esperti della sua adorata nonna. 

-Entriamo? Ho fame- disse Kenma mettendosi in tasca la sua adorata ps per poi spingere con un piede la spessa porta della mensa, seguito dagli altri tre. Presero i vassoi e si misero in fila per prendere il pranzo per poi sedersi tutti vicini in un tavolo, Keiji si sedette e di fronte a lui si mise il ragazzo nuovo, con un sorriso a trentaquattro denti.
-Frequenti anche tu il terzo?- chiese prendendo le bacchette e dividendole, Keiji prese un onigiri e gli diede un piccolo morso scuotendo la testa. 
-Oh no, frequento il secondo, ho la stessa età di Kenma- disse il ragazzo mordendo nuovamente la polpetta di riso. Bokuto sgranò gli occhi sporgendosi leggermente verso Keiji.
-Dici sul serio?- e il ragazzo coi capelli neri annuì -E' incredibile! Pensavo avessi la mia età!-
-In realtà è anche più piccolo, è quasi un primino- disse Kuroo sfoderando il suo solito sorriso furbo osservando i due ragazzi. 
-In che senso?- chiese Bokuto muovendo la testa da Kuroo a Keiji con un sopracciglio alzato e un'espressione veramente molto confusa. Keiji sospirò prendendo le bacchette e punzecchiando la propria ciotola di carne. 
-si riferisce al fatto che sono nato a dicembre- disse prima di mettersi in bocca una strisciolina di carne e rivolgere la propria attenzione al piatto. 

Il pranzo si svolse con calma Bokuto continuava a parlare incessantemente con Kuroo e Keiji, il quale in altre circostanze sarebbe stato annoiato dalla conversazione invece si ritrovò più che coinvolto dalla conversazione. Quel ragazzo lo affascinava veramente per alcuni tratti sembrava un bambino curioso per altri invece era molto più misterioso, in più era veramente simpatico, nonostante il suo carattere fosse totalmente opposto a quello di Keiji. 

Soulmates- BokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora