Soulmates- Bokuaka

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Keiji arrivò in stanza, non vedeva l'ora di cambiarsi quei vestiti sudati e di farsi una lunga doccia. Mise la chiave della toppa ma scoprì che la porta era aperta, sicuramente Kenma era arrivato in anticipo e non aveva chiuso, tolse la chiave e spinse la porta entrando.

-Sono io- disse semplicemente, abbassandosi per togliersi le scarpe da esterno e poggiarle ordinatamente a lato della porta. Le due voci che lo salutarono lo fecero spaventare un pochino, facendogli alzare di scatto la testa, era convinto che ci fosse solo Kenma in stanza, la presenza di Kuroo l'aveva colto di sorpresa. Fortunatamente entrambi avevano tutti i vestiti addosso ed erano semplicemente abbracciati sul letto del biondo, anche se la loro espressione era decisamente troppo calma e rilassata per non far presagire che avessero usato il tempo da soli per un attività decisamente più piacevole dello studio. Ma Keiji non indagò, limitandosi a un cenno della testa per salutare il corvino che rispose con uno dei suoi soliti sorrisetti, con l'aria di chi la sapeva lunga.

Non se ne curò più di tanto e prese un cambio dall'armadio e si infilò in bagno, dove aprì l'acqua della doccia per farla arrivare alla temperatura ideale. Mentre aspettava si sfilò i vestiti, mettendoli nella lavatrice, per poi osservarsi allo specchio, il suo viso era quello di sempre, solo sembrava più... rilassato e l'ombra di un piccolo sorriso gli increspava le labbra. Si sentiva così bene...  era quella la sensazione che si provava quando si era completi, ed era davvero magnifica, era felice, felice come non lo era mai stato. Ed era tutto grazie a Bokuto e a quelle poche ore che avevano passato insieme.

Il pensiero improvviso del viso sorridente del più grande non fece altro che aumentare i brividi e far allargare un piccolo sorriso sulle sue labbra, mentre verificava se la temperatura della doccia fosse abbastanza calda, prima di entrarvi e chiudere il vetro.

Si lavò tranquillamente, l'ombra di quel sorriso sempre sulle labbra, non accennava a sparire, non voleva farlo sparire, perché doveva nascondere la sua felicità?
Ripensandoci probabilmente era per quell'accenno di sorriso che Kuroo l'aveva guardato in modo malizioso, dopotutto era corso via dalla mensa a metà pranzo senza dare spiegazioni di alcun tipo e Bokuto l'aveva subito seguito, per poi rimanere soli per buona parte del pomeriggio. Chiunque con un minimo di malizia avrebbe pensato che poteva essere successo qualcosa.
Ed in parte aveva ragione, si erano trovati.

Finì di sciacquarsi i capelli e uscì dalla doccia, asciugandosi sul corpo con un asciugamano pulito mentre si strofinava i capelli con un altro. Ci mise più del solito a vestirsi e asciugarsi i capelli, ma aveva una valida motivazione, voleva rimandare il momento in cui sarebbe dovuto tornare in camera e fare, ancora una volta, da terzo incomodo. Ormai reggere la candela a quei due era diventata una delle sue occupazioni a tempo pieno, e lo odiava con tutto se stesso.
Poi quel sorrisetto che Kuroo gli aveva fatto lasciava presagire una lunga serata di domande imbarazzanti alle quali non aveva la minima intenzione di rispondere.

In quel momento scoprì di essere geloso dei ricordi di quel pomeriggio passato assieme a Bokuto, non gli piaceva l'idea di condividerli, quelli erano i loro ricordi, di Keiji e Bokuto, non quelli di Kenma, Kuroo,  solo ed esclusivamente Keiji e Bokuto. Era la loro rivelazione, la scoperta dei sentimenti reciproci, la timida accettazione della loro situazione, era stato tutto così emotivamente intimo che non gli andava proprio di raccontarlo a qualcuno, nemmeno se questi qualcuno erano i loro amici più intimi. Magari un riassunto generico omettendo i dettagli, giusto per non tenerli totalmente all'oscuro di quello che stava succedendo.

Annuì sicuro della sua decisione, un sommario generico, nulla di più, avevano scoperto di essere anime gemelle e avevano giocato a pallavolo, nulla di più, nulla di meno. Sperò davvero che ci credessero.

Prese un respiro profondo e aprì delicatamente la porta, trovando però solo Kenma, non negò a se stesso di essersi rilassato un pochino vedendo solo il biondo.

-È lui, non è vero?- chiese solamente, muovendo agilmente le dita sul telefono, tenuto orizzontalmente mentre giocava a un qualche gioco. Keiji si limitò ad annuire, sedendosi sul letto e prendendo gli occhiali dalla custodia che teneva appoggiata al comodino.
-si, è lui- Vide Kenma sorridere allo schermo.
-Ci avrei scommesso- disse semplicemente prima di immergersi totalmente nel suo gioco, lasciando fuori Keiji, che prese il telefono, trovando alcuni messaggi di Bokuto.

Sei già tornato in camera?
Tutto okay?
Scusami non avrei voluto farti trattenere così a lungo, eri sudato ed accaldato

Keiji subito sorrise vedendo la premura dell'altro, affrettandosi a rispondere.

Si si, mi sono già cambiato e fatto la doccia

La risposta dell'altro non si fece attendere.

Tutto bene vero?
Non ti ho fatto ammalare?🥺
Spero di no, non me lo perdonerei mai

Keiji a stento trattenne l'ennesimo sorriso, quel ragazzo lo faceva davvero sentire felice.

Sto benissimo, grazie

Meglio così!
Tra poco si cena, andiamo insieme, ti va? 😁

Certamente

Bloccò il telefono e se lo mise sul petto, prendendo un lungo respiro. Sentiva il cuore battere all'impazzata, mai nessuno l'aveva mai fatto sentire così solo con dei messaggi, che all'apparenza erano anche abbastanza normali, quasi scontati. Ma era così felice che l'altro si preoccupasse così tanto, che cercasse sempre di farlo stare bene, ci era anche riuscito.

Sentiva che anche Bokuto esplodeva di felicità. Evidentemente non era l'unico a cui faceva questo effetto.
Che poi pensandoci... Koutaro, non Bokuto

Ragazzi perdonate l'attesa! Diciamo che tra impegni esami e quant'altro la mia ispirazione è venuta un po' meno, ma non volevo pubblicare qualcosa che non mi soddisfasse appieno, quindi ecco a voi il capitolo della scoperta dell'accettazione. Spero vi piaccia ^^