Capitolo 4 - Passavano le ore

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Il giorno seguente mi alzo e scendo per fare colazione come ogni mattina.

Ma quella mattina era diversa mi sentivo leggera.
Mi erano bastate 8 ore per cancellare la stanchezza della giornata frenetica appena passata.

E non ci volevo credere.

Non mi era mai successo non qui e non in questo posto. Poi ricordo e capisco che il motivo a tutto ciò eri stato tu.

Dentro di me ero incredula veramente non sapevo come trattenere la gioia di quel momento. Era tutto così strano da farmi paura.

Mentre bevo il mio thè mi vengono in mente tutti i discorsi che ci siamo scambiati in quel pochissimo tempo e così ti scrivo per assicurarmi che stessi bene quanto lo ero io.

Passavano le ore e io intanto stavo svuotando le valigie e facevo arieggiare la mia camera che era rimasta chiusa per troppo tempo.

Poi mi si illumina il telefono così controllo chi fosse e mi ritrovo un tuo messaggio o meglio un papiro. Ancora non mi conoscevi ma sapevi quanto io amassi i messaggi lunghi.

Smetto di fare ciò che stavo facendo e mi dedico alla lettura.

Già dalle prime righe percepivo la tua calma e tranquillità che non avevi ancora avuto modo di sperimentare ed era così appagante sapere che non ero la sola a provare queste sensazioni
poi continuo fino al punto dove mi chiedi espressamente se fossi libera per una uscita e lì mi fermo anche se non era finito anzi ero solo a metà.

Sulle prime non sapevo che rispondere perché non volevo essere troppo frettolosa come nemmeno troppo scontata per cui spengo il telefono e ritorno alla pulizia totale della mia camera.

Il ragazzo che credeva di salvarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora