Capitolo 28

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La terra si spaccò in due serpeggiando verso Hazel che fece un salto indietro per schivare la crepa.

- Veditela con me, Percy! - esclamò Talia correndogli incontro.

Per fortuna il figlio di Poseidone aveva colpito il terreno solo davanti e non alle sue spalle dove non aveva pensato alla figlia di Zeus che era ovviamente il suo problema più grande in quel momento.

Draco si lanciò contro Talia fermandola prima che arrivasse da Percy ed Hermione che lo teneva sotto tiro non fece in tempo a lanciare l'incantesimo.

La figlia di Zeus lo colpì in faccia con una gomitata e lanciò un altro fulmine mandando il mago a sbattere contro un muro.
E fu più o meno a quel punto che le cose cominciarono a degenerare.

- Non metterti in mezzo - disse Talia alzandosi e puntando i suoi occhi su Percy - Facciamola finita oggi, qui, io e te -

Percy la guardò e strinse gli occhi.

- Non è la tua battaglia -

- Lo è da quando hai minacciato gli dei - ribattè la cugina.

A quel punto Percy decise di togliersi la maschera che lo distingueva come capo dei Mangiamorte.

- Non pensavo che avreste attaccato ora - disse il semidio - E dubito anche che il piano è il tuo -

Talia ghignò poi estrasse la lancia e il suo scudo.
Percy tolse il mantello e prese Vortice, facendola distendere per tutta la sua lunghezza.

Hazel rabbrividì davanti a quella scena e soprattutto sentendo l'aria crepitare.
Aveva già sentito qualcosa del genere quando Jason e Percy avevano litigato sull'Argo durante il viaggio fatto in Europa ma questa volta lo percepí in modo nettamente più forte a tal punto che i suoi capelli si misero dritti.

Ginny indietreggiò guardando Harry che osservava la scena confuso. Mentre Draco riprendeva i sensi e veniva di nuovo bloccato da Hermione.

- Tu, Hazel e due streghe, davvero? - chiese Percy - È questo il vostro piano d'attacco? -

- Non sottovalutarmi Percy - disse Talia puntandogli la lancia contro - Sai bene che contro di me non puoi fare tanto -

Poi non gli diede tempo di aggiungere nulla che si lanciò contro il cugino.
Quello che successe dopo, per occhi esterni, era abbastanza confuso.

Spada e lancia si scontravano a mezz'aria e Talia si trovava in difficoltà per via dello scudo.
Percy era troppo veloce e forte e lei riusciva a malapena a colpirlo. La sua rapidità era troppa e la ragazza si ritrovò a decidere se difendersi o attaccare.

Il figlio di Poseidone non si risparmiava e aveva il chiaro intento di fare del male a Talia.

Poi fu attimo, uno scatto del polso e la figlia di Zeus superò la difesa di Percy e gli infilò la lancia nel fianco, o almeno quello era l'intento ma l'unica cosa che riuscì a fare fu strappare la camicia del ragazzo e poi la lancia deviò senza lasciargli un graffio.
Talia indietreggiò sgranando gli occhi.

- Non è possibile... -

Percy si lanciò contro di lei, approfittando della distrazione e la colpì allo stomaco facendola finire a terra. Poi mise un piede sullo scudo, slogandogli la spalla, facendola gridare per il dolore improvviso.

Hazel a quel punto evocò oro, diamanti e pietre preziose, ne aveva percepiti a migliaia nella Gringotts e li scagliò contro Percy seppellendo sotto milioni di dollari.

- Grazie...Hazel - disse Talia liberandosi dello scudo e alzandosi.

- Di nulla - rispose la figlia di Plutone - Scusa se non sono intervenuta prima -

L'erede di Salazar SerpeverdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora