Capitolo 26

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- Quindi...si spieghi meglio, lei pensa che per aiutare il nostro amico dovremmo torturarlo? Fare ciò che hanno fatto i suoi carcerieri qualche mese fa? - chiese Jason guardando in cagnesco la McGranitt.

Dal suo corpo si levavano scintille cariche di elettricità e l'aria nella stanza in cui li aveva riuniti la professoressa era diventata irrespirabile per la quantità di carica elettrica presente lì dentro.

Gli altri semidei si erano allontanati da Jason di qualche metro e solo sua sorella era al suo fianco.
Era abbastanza evidente che era ovvio che Talia era l'unica a non aver paura di essere folgorata, ma era anche vero che anche la sorella maggiore di Jason giocava con i fulmini.

Talia sembrava più calma, forse il fatto che fosse una cacciatrice le aveva dato quella calma e quella pazienza che in un altro momento e qualche anno prima non avrebbe avuto.

Dall'altra parte i maghi si tenevano decisamente lontano dai due semidei a "carica elettrica" e la professoressa dovette resistere all'impulso di allontanarsi a sua volta.

- Forse non ha capito...Percy è tipo mega ultra forte e molto molto arrabbiato - disse Leo - Sa che cosa significa? Ne ha una vaga idea? -

- Basta pensare al mare durante uno tsunami, è un po' la stessa cosa - disse Calypso per far capire meglio la situazione.

- Per questo ho bisogno che voi lo rendiate inoffensivo - spiegò la professoressa.

- Non è questo il punto! - esclamò Jason - Non potremmo mai fare una cosa del genere a Percy! Per colpa vostra vi siete accorti come è ridotto!? Volete farlo ancora? Che state cercando di fare, volete distruggere definitivamente la sua mente? -

- Signor Grace è una cosa semplicissima, bisogna guarirlo con ciò che lo ha fatto star male -

- Anche voi avete bisogno di essere guariti se ragionate così! - esclamò il biondo e nel dirlo una scarica uscì dal suo corpo andandosi a schiantare sul muro a pochi centimetri dalla testa di Ron.

Il mago cadde a terra sgranando gli occhi, scioccato.

Sarebbe stata la seconda volta che Jason lo colpiva con un fulmine e aveva come l'impressione che non lo avesse fatto apposta e proprio per quello aveva l'impressione che quel colpo gli sarebbe stato letale.

- Jason calmati - disse Piper usando la sua lingua ammaliatrice.

Ma il figlio di Giove la guardò male mentre i fulmini si riflettevano persino nei suoi occhi.

- Non provarci Piper! E non dirmi di calmarmi! -

La figlia di Afrodite indietreggiò turbata. Era la prima volta che il suo potere non funzionava, il che significava che Jason era parecchio furioso.

Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì ed entrarono Annabeth ed Hermione.

La McGranitt fissò le due ragazze preoccupata.

- Harry se ne è andato - disse la strega - Ci ha voltato le spalle -

- Dobbiamo mettere in atto il piano - rispose Annabeth e a quel punto Jason sgranò gli occhi, calmandosi apparentemente.

- Sei con loro? Appoggi la loro idea? - chiese alla figlia di Atena.

Lei annuì.

- Non abbiamo scelta -

- Non è tuo nemico -

- Lo è...di tutti noi - rispose Annabeth - Se non vuoi fare nulla non ti obbligheremo Jason ma almeno non interferire -

- Jason - lo chiamò la sorella mettendogli una mano sulla spalla.

- Prima di impazzire e diventare nostro nemico è un membro della nostra famiglia, è il tuo ragazzo, il padre di tuo figlio...- disse il figlio di Giove - Non puoi fargli questo -

Annabeth a quel punto fissò la figlia di Afrodite e le fece un cenno.

Piper richiamò a sé tutto il suo potere e guardò Jason.

- Dormi - ordinò perentoria.

Il ragazzo la fissò, poi roteò gli occhi e cadde a terra svenuto.

Gli altri, magi compresi, fissarono le due ragazze scioccati e Talia fece per aprire bocca ma Annabeth la fermò.

- Avete preparato la stanza sotterranea? - chiese rivolta alla professoressa che annuì - Allora portateci Jason e legatelo -

- Annabeth! - esclamò Talia - È mio fratello -

- Mi dispiace ma abbiamo già perso Harry non possiamo permettere che Jason si metta dalla parte di Percy, a quel punto possiamo legarci mani e piedi e buttarci in mare, non perderò altri uomini -

- Sei impazzita per caso? - chiese la figlia di Zeus.

- No - rispose fissandola negli occhi - Sono la figlia della dea della strategia militare e questa è una guerra, una guerra che dobbiamo fermare. Comunque chi altro è che Jason? Credo che nella stanza ci può entrare qualcun'altro -

Non rispose nessuno e la maggior parte evitarono il suo sguardo.

Dopodiché Annabeth se ne andò a pensare alla prossima mossa.
Odiava dover fare così ma se era l'unico modo, glielo aveva detto la McGranitt e doveva mettere da parte l'amore e i suoi sentimenti. In guerra era così, non c'era altro da aggiungere.

L'unica cosa che le scocciava era che avevano perso l'arma più potente che avevano a disposizione contro Percy e ora avrebbero dovuto trovare un altro modo per metterlo fuori gioco.

Angolo autrice:
Si lo so in questa storia sono tutti pazzi praticamente!
Ma siamo anche consapevoli che Annie è un tantino spietata in guerra.

Allora per cominciare scusatemi se sono in ritardo di tre giorni ma sono stata impegnata quindi non ho avuto tempo di aggiornare.
Comunque d'ora in poi aggiornerò tutti i giorni così finirò la storia per la fine di questa settimana, come avevo promesso.

Le cose si fanno interessanti ma dopotutto siamo quasi alla fine...

Allora cosa ne dite? Vi piace il capitolo e ora che cosa accadrà?

Vedrete...alla prossima 😘

L'erede di Salazar SerpeverdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora