«Guardami in quel modo un'altra volta e giuro che interrompo la lezione per far vedere a tutti quei mocciosi come si tratta realmente una ragazza.»
«Lo prometti?»
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Mía e Chris sapevano bene quant...
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"Quello mi sembra simile a un dio, quello mi sembra superiore agli dei, perché, seduto innanzi a te, senza scomporsi, ti vede e ti ascolta, mentre dolcemente sorridi; a un tuo sorriso invece io miseramente mi sento tutto svenire, perché non appena ti scorgo, non mi rimane neppure un filo di voce, si paralizza la lingua, un sottile folgore per le membra mi scorre, mi ronzano le orecchie di un interno suono, mi cala sugli occhi duplicata la notte. Lo stare senza far nulla, ti danneggia; stando senza far nulla ti esalti e ti ecciti troppo; lo stare senza far nulla ha rovinato un tempo sovrani ed opulente città."
- Catullo, Carme 51
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Le lancette nere dell'orologio appeso alla parete continuavano a muoversi nella stessa ed identica direzione da più di tre quarti d'ora, segnando lo scorrere del tempo che si faceva sempre più prossimo al termine della lezione per i ragazzi che dalle loro postazioni osservavano la lavagna nera, intenti a ricopiare gli appunti.
Per tutti, ma non per Mía. Ore, minuti, secondi, per lei erano solo l'insieme di un grande istante che sembrava essersi fermato. Tutto ciò che la circondava non esisteva nella bolla dentro alla quale era riuscita a nascondersi, quasi isolandosi da qualsiasi altra cosa che non fossero i suoi pensieri, gli unici a muoversi ininterrottamente.
Nessun suono le giungeva più alle orecchie, le labbra si socchiusero lievemente a rilasciare un sottile sospiro per via del suo battito accelerato che sembrava quasi volerle bloccare il fiato in gola, intanto che un brivido cominciò a risalirle lungo le viscere, fino allo stomaco, dove si aggrovigliò in un nodo stretto poco prima di tornare immediatamente indietro e scaricarsi sul suo basso ventre con una vibrazione talmente forte e improvvisa che le fece automaticamente stringere le cosce, sollecitata dalla troppa immaginazione, senza freni al punto da farle mordere il labbro imbarazzata dalla situazione, malgrado solo lei ne fosse a conoscenza.
Le sue gambe si accavallarono, andando a facilitare la ricomparsa di quel riflesso con cui in tutti i modi cercava di reprimere la peccaminosa sensazione che stava provando, ma che le avrebbe fatto ottenere l'esatto opposto.
