"siamo solo colleghi"

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Arianna
Come volevasi dimostrare non abbiamo parlato per niente dalla missione, era ovvio.

Riconosco di essere stata un tantino stronza con lui.

Entriamo nella stanza, lui si va a fare la doccia.

Appena esce lo vedo già in pigiama e con i capelli bagnati, cavolo, perchè tutti i ragazzi sono fottutamente sexy con i capelli bagnati.

Ovviamente ha notato che lo stavo fissando un po' troppo, quindi distolgo lo sguardo imbarazzata.

Ovviamente mi dilungo nella vasca, ma lo faccio sempre appena torno dalle missioni, l'acqua calda e le bolle mi scacciano tutti i pensieri.

E l'uccisione di 20 persone è tanto da digerire.

Nella vasca come al solito inizio a piangere, non mi piace vedere le mie lacrime, mentre nell'acqua, si mischiano, quindi mi fanno sentire meno debole.

Inizio a pensare che forse dovrei scusarmi con lui, mi ha salvato la vita, e io l'ho trattato male, ammetto che ho esagerato.

Faccio con più calma possibile, per impedire a me stessa di cambiare idea, appena esco dall'acqua mi asciugo, mi vesto e aspetto davanti alla porta prima di uscire.

Arianna:forza puoi farcela. Devi solo scusarti.

Cavolo se era difficile, io non mi sono mai scusata per niente, erano sempre gli altri che si scusavano per primi, non è nella mia natura perdonare.

Ma ormai sapevo che di lui mi potevo fidare, non ha esitato un'attimo quando ha visto che ero in pericolo, cosa che John avrebbe fatto.

Metto la mano sulla maniglia della porta, sentivo le goccioline d'acqua che mi bagnavano il pigiama, ma prima mi scusavo e prima mi sarei tolta davanti il pensiero.

Prendo un bel respiro e mi decido, apro la porta.

Stava sul suo letto a fissare il nulla, aveva lo sguardo perso, i sui occhi verde chiaro erano senza emozioni, sicuramente stava pensando alla sua famiglia.

Ma dal tronde che non credo di poter capire quello che prova, non ho mai avuto una famiglia tutta mia.

Arianna:ehy

Appena ho parlato l'ho riportato alla realtà, era abbastanza sorpreso, non si aspettava che facessi il primo passo per iniziare una conversazione.

Cinque:che c'è.

Era ancora arrabbiato? Probabilmente si.

Arianna:niente, ecco...io volevo ringraziarti.

Oddio che mi succede.

Ero agitatissima.

Cinque:per che cosa?
Arianna:per stamattina, per avermi salvato la vita.
Se fossi andata in missione dasola sarei morta.
Cinque:risparmiati, adesso siamo pari.

Di che parla? In che senso siamo pari.

Arianna:ma io non ti ho mai salvato la vita.
Cinque:non di tua spontanea volontà.

Continuo a non capire.

Arianna:che vuoi dire.

Riesco ad accennare un lieve sorriso, ero abbastanza confusa.

Cinque:quando mi dovevi uccidere, se solo avessi sparato poco poco più in alto sarei già morto.
Quindi più che altro la colpa è della tua mira.

Ma fa davvero? Sta scherzando con me?
Inizio a sorridere spontaneamente, penso che mi abbia perdonata.

Cinque:adesso puoi pure smettere di fingere di essere in colpa.

~non capisco se tu sia il mio sogno o il mio incubo peggiore~ ❤FIVE HARGREEVES❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora