"la sua voce"

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[2 settimane dopo]
Il rapporto tra me e Cinque non è migliorato, ansi, penso sia sempre peggio.

Mentre il rapporto tra me e Alex aumenta sempre di più, ovviamente tra di noi non c'è niente, io lo vedo solo come un amico, ansi come un fratello.

E poi anche se non dimostriamo l'età che abbiamo, lui ha 38 anni, e questa sarebbe strana come cosa siccome io ne ho 53.

Adesso da quando io e Cinque abbiamo litigato dormo in un letto fatto al momento affianco ad Alex.

Non voglio dormire dasola.

Anche perché Handler fa attivare le miei paure, e dormire dasola e sapendo che i miei sogni possono prendere il controllo sul mio cervello non è una buona idea, e poi sta attivando tanti ricordi in me, e quindi gli incubi sono peggio.

Era pomeriggio e come al solito stavo per andare alla commissione per la prova delle paure.

Sono già due settimane di fila che ci provo.

Ma non c'è la faccio mai.

Arianna:e se anche questa volta non dovessi farcela
Alex:ce la farai.
Arianna:non credo.
Alex:pensa alla cosa migliore che ti sia capitata, non pensare a quello che sta succedendo intorno.

Guardo in basso e prendo la collana che mi aveva regalato quella signora nel sogno.

Simboleggiava il rapporto mio e di Cinque che ormai era crollato.

Ma lui era la cosa migliore che mi sia capitata.

Arianna:ok.

Prendo la valigetta nel posto segreto mio e di Alex e vado alla commissione.

Mi dirigo come al solito verso la camera bianca, dove ormai si tenevano tutti gli appuntamenti con Handler.

Apro la porta, e come al solito c'era Handler che preparava tutto per "l'allenamento"

Handler:sei in ritardo
Arianna:lo so scusami.

Mi sdraio sul lettino, e come al solito Handler mi attacca i fili ovunque.

Handler:non ti stai impegnando abbastanza
Arianna:pensi sia facile per me?
Handler:sei debole
Arianna:no non lo sono.
Handler:dimostralo allora.

Prendo la collana a cuoricino e la tringo forte nella mano.

Faccio un respiro e chiudo gli occhi.

Come al solito mi ritrovavo nella grande stanza infinita.

E come al solito la poltrona di mio zio era a pochi metri da me.

zio:ancora qui? Ti piacciono i nostri appuntamenti.
Arianna:sei tu che non esci dalla mia testa.
zio:oh ne sono lusingato.

Avevo gli occhi chiusi, meno mi concentrato sulla sua voce e meglio riuscivo a controllare la paura.

Tenevo stretta la collana della donna, e cercavo di focalizzarmi su ogni particolare di essa per non pensare a che cosa stesse succedendo intorno.

zio:ci divertiamo un po' insieme?

Arianna:esci dalla mia testa...esci dalla mia testa...
Mi ripetevo a bassa voce.

zio:prima però portami una birra bambina mia.

Arianna:esci dalla mia testa...esci dalla mia testa...

Ad un certo punto sento una voce in sottofondo la conoscevo, e come se la conoscevo.

Era Cinque.

~non capisco se tu sia il mio sogno o il mio incubo peggiore~ ❤FIVE HARGREEVES❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora