"tutto una bugia"

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Mi stiracchio nel letto, mi sono appena svegliata.

Cerco Cinque per dargli un po' fastidio, ma guardando dal suo lato non lo vedo e la camera era vuota, nessun biglietto niente.

Strano, da quando abbiamo fatto pace nessuno si alza dal letto se l'altro non si sveglia.

Sarà sicuramente andato da qualche parte.

Inizio a fare le mie solite cose che faccio tutti i giorni da quando sono qui...sveglia tardi, caffè, doccia calda, caffè, pranzo, cena, dormire e ricominciare la routine.

Non è che mi dispiace fare tutti i giorni la stessa cosa, ansi, dopo 37 anni di lavoro un po' di pace ci vuole.

È passato circa un mese dall'ultima volta che ho fatto una seduta alla commissione, ovviamente mia madre mi ha cercato.

Ma non ci casco, non voglio tornarci.

Pure Alex sta cercando di convincermi, ma io rimango ferma sulla mia scelta, quando dico no è no.

Dopo una doccia calda inizio ad aggiustare un po' la stanza, sono sempre stata disordinata, più che altro alla commissione facevo tutto di fretta perché non avevo tempo neanche di riposare, e quindi mi è rimasta l'abitudine.

Gli altri non so dove sono andati, la casa sembra deserta, e neanche loro hanno lasciato bigliettini o indicazioni.

Ad un certo punto sento un rumore provenire dal cassetto della scrivania di Cinque.

Vado ad aprirlo, ed era un tubo della commissione.

Ci mancava anche questa, ne manda almeno uno al giorno.

Arianna Nightmer, sei convocata alla commissione con urgenza, al rifiutare dell'ordine tu e la tua famiglia ne pagherete le conseguenze.

Ero abituata ormai alle minacce di morte da parte di mia madre da quando ho lasciato la commissione.

Accartoccio il foglio e lo rimetto nel tubo e lo rimando indietro.

Mi giro e me ne vado come se nulla fosse, quando sento un'altro rumore provenire dal cassetto.

Arianna:ohhh ancora?

Scocciata mi dirigo dinuovo a vedere di che si tratta.

Ma è possibile che non si possa avere mai un po' di pace?

Prendo il tubo e lo apro.

Abbiamo rapito Cinque.

Spalanco gli occhi, e continuo a leggere e rileggere quella frase sperando sia solo frutto della mia immaginazione.

Il foglietto mi tremava tra le mani.

Non potevo crederci.

E se fosse davvero così?

Questo giustificava il fatto che stamattina non lo trovavo.

Mi metto velocemente la tuta della commissione che non indossavo ormai da tempo.

Apro lo scomparto segreto mio e di Alex e prendo due pistole, una la porto in mano, e l'altra la metto in tasca in caso di emergenza, e poi ovviamente la valigetta.

Mi teletrasporto davanti alla commissione e corro verso l'ufficio di Handler.

Apro la porta di colpo tenendo la mira fissa su Handler.

~non capisco se tu sia il mio sogno o il mio incubo peggiore~ ❤FIVE HARGREEVES❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora