[tre mesi dopo]
Arianna
Un'altro giorno di lavoro inizia, ormai tutte le giornate sembrano uguali, non è cambiato niente, non cambia mai niente.Apparte forse il rapporto tra me e Cinque, ogni giorno ci fidiamo sempre di più l'uno dell'altro, e adesso oltre che colleghi siamo anche ottimi amici.
Non me lo sarei mai aspettata da me.
Il nostro rapporto è molto diverso da quello che avevo con John, siamo buoni colleghi, ci proteggiamo a vicenda, ma fuori dal lavoro abbiamo anche una grande amicizia.
E adesso so per certo che di lui mi posso fidare ciecamente, c'è sempre stato per me, e mi ha sempre aiutato con tutte le mie crisi.
Approposito ho notato che sono diventate sempre meno frequenti da quando ho iniziato ad aprirmi con lui.
Probabilmente perché parlargli invece di intasami la testa con tutti i miei pensieri me li fa cacciare via.
Pure lui mi racconta tanto di lui e della sua famiglia.
Mi ha raccontato ogni loro particolare, mi ha raccontato di quando era piccolo, e di tutte le volte in cui nell'apocalisse gli mancavano.
Ovviamente non era tutto rosa e fuori, certe volte litigavamo davvero tanto, poi con caratteri contrastanti non era facile sopportarci a vicenda, quindi le poche litigate che avevamo erano davvero brutte.
Ma poi subito dopo facevamo pace, più che altro era lui che si scusava con me, perché sapeva benissimo che io non ne avevo la minima intenzione, quindi per non convivere con me che gli facevo il broncio per tutto il giorno veniva a scusarsi, anche quando sapeva benissimo che ero io a sbagliare.
Certe volte ovvio ero anche io a scusarmi, cosa che non avrei fatto mai con nessuno nella mia vita, ma lui era una delle mie speranze per non cadere dinuovo, ed l'unica mia via d'uscita, con lui sto bene, mi fa stare bene, mi sento al sicuro con lui, mi sento capita.
Erano circa le 15:00 di pomeriggio, eravamo appena tornati dalla nostra ultima missione, eravamo completamente sporchi di sangue.
Arianna:Cinque io vado a farmi la doccia, odio essere ricoperta di sangue.
Cinque:non mi troverai qui al tuo ritorno.Che voleva dire, perché ha detto questo, mi è ricaduto il mondo addosso sentendo quelle parole, perché voleva scappare.
E soprattutto dove doveva andare.Forse erano soltanto i problemi che mi stavo facendo io, forse doveva solo andare a parlare con Handler, o doveva andare a fare una passeggiata o che so.
Arianna:perchè? Dove vai?
Cinque:me ne vado Arianna, torno a casa dalla mia famiglia, sono stanco di uccidere.
E non provare a fermarmi.
Arianna:tranquillo non ti fermerò.Avrei voluto farlo, avrei voluto farlo con tutto il cuore, ma era una sua scelta, 3 mesi fa probabilmente glie lo avrei impedito in tutti i modi possibili, ma era da un po' di giorni che sembrava strano, e adesso avevo capito il perché.
Voleva tornare dalla sua famiglia.
Cinque:io mi chiedo ancora come tu faccia a non essere ancora stanca di tutto questo.
Arianna:e chi ti dice che non sono stanca eh?
Io ho lavorato qui per tutta la mia cazzo di vita, non ho mai visto il mondo esterno, solo durante le mie stupide missione, e pensi che io non sia stanca?
Pensi che io non sia stanca di essere comandata a manetta da mia madre? Pensi che a me piaccia uccidere, tornare a casa con questo peso? Pensi sia facile per me?
Cinque:Arianna...
Arianna:Cinque, non ti impedirò di vivere la tua vita, corri dalla tua famiglia, ti copro io.Ero davvero tanto triste, ma non volevo farlo vedere, anche se il mio tentativo di coprire la mia tristezza fallì miseramente.
Mi sarebbe mancato tanto, era l'unica persona di cui mi potevo fidare e confidare, lui sapeva tutto di me, ogni mio gesto, ogni mia espressione, lui mi capiva.
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~non capisco se tu sia il mio sogno o il mio incubo peggiore~ ❤FIVE HARGREEVES❤️
Fanfiction[COMPLETATA] Una ragazzina di nome Arianna, cresciuta con dei valori diversi dalle altre bambine. Sua madre Handler (nella storia non è morta) l'ha presa sotto le sue ali da quando era piccola per via dei suoi poteri, per farla diventare una macch...