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con la mano premuta sulla ferita, jayden con scarsi risultati cercava di alzarsi. le faceva male ma sapeva che se la sarebbe cavata in un modo o nel altro << sta giù...>> gli disse cinque con un filo di voce prima di inginocchiarsi al suo fianco per starle il più vicino possibile quasi come se avesse paura di vederla sparire nel nulla. avvicino la mano alla sua ferita ma la ritrasse subito dopo il panico lo stava assalendo e non voleva peggiorare la situazione. non pensava di essersi mai sentito cosi in tutta la sua vita, nemmeno quando era rimasto bloccato nel apocalisse, era spaventato quasi gli tremavano le mani ma si sentiva di dover fare qualcosa << devi andare... io me la caverò come ho sempre fatto>> disse mentre cercava di allontanando spingendolo via con la mano sporca di sangue. doveva andare entrambi ne erano coscienti, marlen avrebbe sicuro mandato qualcun altro a cercarli, lei aveva sempre un asso nella manica e come diceva sempre "le sue maniche sono molto profonde", era quindi solo questione di tempo prima che decidesse di attuare il suo piano b << se pensi che ti lascerò qui ti sbagli>> le rispose appoggiando finalmente la mano sulla sua ferita nel tentativo di rallentare il flusso di sangue che sembrava non volessi fermare << eppure non credo che ci sia molta scelta siamo ancora lontani.... e anche se volessi non ce la farei a camminare>> mise la mano su quella di cinque e la strinse cercando di rassicurarlo, voleva che sapesse che sarebbe stata bene e che non doveva preoccuparsi per lei <<no..>> le rispose dopo aver scosso la testa per qualche secondo, non poteva lasciarla li. jayden stinse ancora di più la mano e dopo l'avvicino alle sue labbra per lasciarci un bacio,  se quello doveva essere il loro ultimo momento insieme doveva essere speciale << temo che sia il momento di dirci addio piagnucolone..>> cinque scosse di nuovo la testa e sussurò ancora una volta no anche se questa vola con più decisione. quello non poteva essere un addio, non lo avrebbe permesso o meglio non poteva permetterlo << non ti lascerò qui, verrai con me>> jayden alzo gli occhi al cielo leggermente irritata, si chiedeva perché per lui fosse cosi difficile capirlo, stava soffrendo anche lei ma sapeva che quella non era una buona ragione per rischiare cosi tanto. provo quindi a farlo ragionare spiegandogli che non ce l'avrebbero mai fatta a camminare e che non poteva restare qui troppo a lungo. ma cinque la ignoro troppo preso da i suoi pensieri, tanto che quelle parole gli sembravano solo un eco in lontananza, ormai aveva preso la sua decisione e non avrebbe cambiato idea. prese la valigia e la strine nella mano sinistra, dopo di che prese in braccio jayden portando un braccio sotto le sue ginocchia e l'altro intorno le sue spalle << adesso andiamo...>> disse iniziando a camminare in direzione del sentiero, non l'avrebbe lasciata li e nonostante la stanchezza avrebbe fatto di tutto pur di portarla con se. e se fosse stato necessario avrebbe passato il resto della sua vita a cercare un modo per rivederla.

<< perché è cosi importante per te questa cosa? cosa ci andrai a ricavare ? soldi? rispetto? potere?>> le disse enfatizzando sul ultima parola, conosceva bene quali erano i desideri più profondi della donna. marlen alzo lo sguardo al cielo seccata da questa domanda. era la terza volta nel giro di un ora che gli chiedeva questa cosa come se ci fosse la lontana possibilità che lei decidesse di rispondergli. cambiava sempre le parole ma alla fine il punto era sempre quello, e lei gli rispondeva inondandolo di giri di parole e metafore completamente senza senso divertendosi a vedere il suo volto seccato ogni volta. non cera niente di più soddisfacente di lasciare un tuo "nemico-amico"   senza risposte << ma come non ti sono bastate le precedenti risposte? sembravi cosi soddisfatto e appagato>> disse lasciando che un leggero risolino le sfuggisse dalle labbra, cercando ancora una volta di evitare quella domanda fin troppo scomoda per i suoi gusti. lui non la prese sul ridere come marlen era stanco del evasività che gli stava riservando in ogni risposta. odiava non ricevere le risposte che desiderava e il fatto che ci fosse di mezzo la sua vendetta lo fece arrabbiare ancora di più, lui voleva delle risposte e le avrebbe ottenute ad ogni costo. si fermo di punto in bianco e poi si lancio contro marlen, spingendola con le spalle al muro e nonostante fosse molto più alta di lui riuscì a sollevarla di qualche centimetro da terra << non so se hai capito marlen! ma qui sono io che comando e che decido cosa fare, tu hai bisogno di me mettere in atto questo tuo piano! non e cosi? io invece posso vendicarmi da solo senza bisogno di te>> si fermo per un attimo intento ad osservare l'espressione consapevole e accigliata che era stampata sul volto di marlen << cosa ti fa credere che io abbia veramente bisogno di te?>> questa volta a ridere fu lui, nemmeno marlen credeva a quello che stava dicendo e si chiese come potesse aspettarsi che lui lo avrebbe fatto << non lo so...? forse solo un leggero presentimento? o forse il fatto che mi hai lasciato uccidere tutte le guardie e mi hai letteralmente supplicato di prendere parte al tuo piano? gia non ne ho proprio idea>> marlen strinse i denti ingoiando un rivolo di saliva << io non ti ho supplicato di fare niente sei tu che dopo una ragionevole conversazione tu hai accettato per poter vendicare i tuoi morti>> dopo aver detto quelle parole lo spintono via facendolo indietreggiare di qualche centimetro << ogni ha le suoi vantaggi non credi?>> nonostante il suo tono accondiscendente lo vide storcere il naso e inclinare la testa di qualche centimetro verso sinistra << non siamo pari tu mi hai promesso vendetta ma me l'hai promessa tra mesi>> il tono duro di quelle parole fece quasi paura a marlen a cui vennero i brividi. non erano mai stati amici prima e ancora adesso non si consideravano tali, eppure non lo aveva mai sentito parlare in quel modo, nemmeno quando aveva provato ad ucciderla << non ha importanza quando o come ma avrai la tua vendetta e sai meglio di me che io non infrango mai gli accordi>> controbatte dopo qualche secondo << non ne dubito ma sappi che mi devi un favore e quando verrà il momento non potrai rifiutare>>. ripreso a camminare, in silenzio questa volta si erano già detti tutto cio che era necessario e adesso nessuno dei due aveva più voglia di parlare. si fermarono solo quando arrivarono davanti ad una porta in legno a due ante. marlen le apri e con la mano e un sorriso splendente fece cenno al suo accompagnatore che senza troppi complimenti entro trovandosi davanti un arsenale di armi. fucili, pugnali, spade, katane, pustole e persino un lancia fiamme erano sati posti con cura su un tavolo, tutti pronti per essere utilizzati  << poi prendere quello che vuoi e se non c'è niente di tuo gradimento posso farti portare qualcos'altro.... ma dovrai indossare questa>> disse passandogli una maschera nera che gli avrebbe coperto meta volto << e meglio che per ora non veda il tuo volto>>

𝚢𝚘𝚞 𝚊𝚛𝚎 𝚗𝚘𝚝 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚊 𝚗𝚞𝚖𝚋𝚎𝚛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora