Stranamente quel giorno jayden non usci nel giardino cinque voleva parlare, raccontargli di tutto ciò che era successo con marlen, ma dovette arrangiarsi e rimanere seduto all'ombra dell'albero in cui erano soliti incontrarsi sperando che prima o poi si facesse viva, si rigirava tra le mani il fogliettino già accartocciato che marlen gli aveva consegnato poco fa, lo aveva aperto appena era uscito dall'ufficio "mira alla testa" tre parole scritte con un corsivo ordinato che rimbombavano nella testa, non sapeva se fidarsi di marlen ma non aveva scelta, stava morendo e lo sapeva ogni secondo che passava si sentiva sempre più debole le fitte che aveva al petto stavano aumentando di frequenza e la stanchezza lo perseguitava gli veniva difficile anche correre per troppo tempo.
passarono due ore ma di jayden non c'era traccia si era impegnato a cercare ovunque sia all'interno che al estero della struttura, stava iniziando a preoccuparsi non poteva essere semplice sparita nel nulla. aveva chiesto in giro ma nessuno gli aveva dato risposta, alcuni non sapevano nemmeno chi fosse e questo lo faceva infuriare sospettava che mareln sapesse qualcosa, magari le aveva raccontato tutta la verità e adesso non voleva più vederlo, insomma chi vorrebbe frequentare un mostro che non si fa problemi ad uccidere a sangue freddo degli estranei. mentre vagava a passo svelto nei corridoi venne fermato da delle guardie che gli dissero che era il momento di compiere il lavoro, non si aspettava che doveva eseguirlo subito non era nemmeno passato un giorno non avevano nemmeno ancora pranzato, chiese alle guardie dove fosse diretto e che fine avesse fatto jayden ma si limitarono a rispondere che lo avrebbe scoperto molto presto. lo condussero fino al esterno della struttura dove ad aspettarlo c'era un furgone nero dai vetri oscurati e marlen questa volta era vestita in modo diverso non sembrava affatto una suora assomigliava di più alla handler che era solito ricordare indossava una vestito nero stravagante con sopra appoggiata una mantella di un rosso accesso al collo portava un piccolo gioiello q forma di guanti , le mani erano coperte da dei guanti in velluto rosso,mentre i capelli erano raccolti in un capello largo nero con una rosa che lo decorava, provo a decifrare la sua espressione ma gli occhiali da sole colle coprivano gli occhi e quindi fallo nel intento. la donna gli fece cenno di avvicinarsi mostrando finalmente un sorriso falso << non pensavo intendessi oggi stesso >> disse cinque acido appena le fu a pochi metri di distanza, la donna fece un leggero cenno a degli uomini in lontananza << sai come si dice cinque, il tempo e denaro >> gli uomini che aveva richiamato erano gli alle spalle di cinque e lo afferrarono per il braccio << cosa sta succedendo? dove jayden? Dove mi state portando?>> disse cinque cercando di liberarsi dalla presa di quegli uomini << non devi preoccuparti tra poco avrai tutte le risposte che vuoi, solo adesso ho bisogno che tu chiuda gli occhi e ti rilassi >> subito dopo cinque senti un liquido caldo entrargli nel collo, abbasso lo sguardo per capire cosa stesse succedendo e vide che un uomo lo aveva trafitto con un ago "come diamine ho fatto a non notarlo?" penso prima di sentire il suo corpo paralizzarsi mano mano. non passarono nemmeno dieci secondi e cinque non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, marlen con un ghigno stampato sul volto, gli affero con una mano il mento e gli strinse le guance << prendila come una precauzione, tra poco incontrerai la tua amica e se completerai la missione entro domani mattina potrai tornare casa a breve riceverai tutto l'occorrente non dovresti avere problemi>> capi l'unico modo per poterla salvare era completare la missione che marlen gli aveva assegnato nonostante la stanchezza e le fitte al petto che si facevano sempre più forti ogni secondo che passava << buona fortuna cinque>> gli lascio un bacio sulla fronte e poi gli uomini lo caricarono sul furgone . Nonostante i numerosi tentativi di rimanere sveglio cinque si addormito poco dopo essere partito si sentiva stremato, non aveva idea di come postasse fare fuori quelle persone senza forze.
Quando si sveglio capi che passarono ore da quando era salito sul quel furgone solo riuscendo ad intravedere il tramonto da fuori al finestrino, adesso riusciva a muoversi e la prima cosa che fece fu scrocchiare le mani e il collo che si erano indolenziti data la postura scomoda in cui era stato costretto a riposare. una ventina di minuti dopo il furgone si fermo nel parcheggio di un motel, cinque si guardo intorno in cerca di qualsiasi indizio per capire dove si trovasse, ma niente gli era familiare, uno tra gli uomini gli porse una chiave e gli disse di dirigersi alla stanza numero sedici, cinque annui e sali le scale fino al secondo piano pensando che al interno di quella camera avrebbe trovato i suoi obbiettivi. appena si trovò davanti alla porta, rimase qualche secondo davanti per cercare di capire se al interno ci fosse qualcuno ma non riuscendo a sentire niente infilo la chiave nella serratura che dopo uno scatto si apri, senti dei passi avvicinarsi e non ebbe il tempo di girare la testa verso il rumore che qualcosa lo colpi dritto in faccia facendogli sanguinare il naso e perdere l'equilibrio per qualche secondo <<cinque ?>> il ragazzo subito riconobbe la voce era quella di jayden ma che ci faceva li << che diavolo ci fai qui?>> continuo lei aiutandolo ad alzarsi per poi abbracciarlo, la ragazza era tremante e senti che il suo volto era magari << tu più tosto perché sei qui?>> controbatte cinque con una mano sul naso, la ragazza si separò dal abbraccio e cinque poté notare il suo volto un grande livido nero gli era apparso sotto l'occhio, il labbro inferiore era leggerete gonfio e un taglio sulla franto era circondato dal sangue secco << chi ti ha fatto questo?>> chiese lui avrebbe ucciso quel essere << sta mattina poco dopo che te ne sei andato dei tizi mi hanno preso e portato qui dicendo che io dovevo aspettare qui, sono chiusa qui dentro da ore e adesso arrivi tu così al improvviso >> disse mentre andava a prendere una asciugamano dal bagno << chi ti ha fatto del male?>> continuo lui seguendola << non e niente di grave ho avuto uno scontro con una guardia non preoccuparti>> cinque stringa il pugno fino a conficcarsi le unghie nei palmi, la ragazza gli disse di sedersi sul letto e poi gli Poggio un asciugamano umido sul naso << mi dispiace se ti ho fatto male, non sapevo fossi tu>> si giustificò lei << io avrei fatto lo stesso>> rimasero un po' in silenzio entrambi seduti sul letto l'uno difronte al altro sperando che uno dei due si decidesse a prendere la parola <<cinque ho bisogno che mi racconti cosa diavolo sta succedendo qui>> fu jaydan a interrompere il silenzio che si era creato << non posso, non adesso potrebbe essere pericoloso>> la ragazza alzò il sopracciglio << seriamente credi che me ne interessi qualcosa? non dobbiamo avere segreti tar noi>> rimasero per una mezz'ora a discutere cinque voleva solo proteggerla, e non voleva che sapesse cosa sarebbe stato costretto a fare, mentre la ragazza voleva solo sapere la verità << sei letteralmente sbucato dal nulla da dove vieni chi sei?>> disse prima di avvicinarsi alla finestra e tentare di forzarla, voleva uscire da lì anche solo per qualche ora, per schiarirsi lei idee. Cinque la raggiunse le avvolse le braccia intorno a i fianchi e piglio il suo petto contro la sua schiena << te lo promettono ti racconterò tutto ma adesso non posso, dopo sta sera non ci saranno più segreti tra noi>> le lascio un bacio sul collo e poi Poggio la testa sulla sua spalla, Jayden Poggio le mani sulle sue sentendo ancora i brividi di quel bacio che gli era stato lasciato sul collo, si girò verso di lui tenendosi ancora stretta nel suo abbraccio. Gli avvolte le braccia intorno al collo e si guardarono diritto negli occhi in quel momento cinque capi di non aver mai visto degli occhi così belli e così profondi, avvicinò le sue labbra per baciarla, ma vennero interrotto da qualcuno che freneticamente inzolfo a bussare alla porta, i due imbarazzati si separarono dal abbraccio e cinque andò ad aprire la porta. Difronte si trovo un uomo alto cita un metro e novanta con una strana somiglianza ad hazel che gli passo una tuta in pelle nera accompagnata da degli anfibi dello stesso colore e una maschera nera per coprire gli occhi << indossa questa tra dieci minuti si parte>> l'uomo se ne andò e cinque si andò a preparare per compiere la sua nuova missione.
STAI LEGGENDO
𝚢𝚘𝚞 𝚊𝚛𝚎 𝚗𝚘𝚝 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚊 𝚗𝚞𝚖𝚋𝚎𝚛
Fanfictiontroppe volte mi sono chiesto chi sono e non sono mai riuscito a darmi una risposta che mi soddisfacesse. nel apocalisse quando ero solo pensavo "io chi sono? Perché sono vivo?" A volte lo chiedevo alla mia Dolores ma lei non mi rispondeva, e adesso...