Lunedi mattina Hirose era già in classe quando Kei e Tadashi varcarono la soglia. La fanciulla si ritrovò assediata da un gruppo di compagne intente a congratularsi per il risultato ottenuto e ad estorcerle dettagli preziosi sui componenti della band. Pertanto Kei pensò di rimandare a fine lezione un possibile approccio con la singer.
Lucy trasalì alla vista dei due pallavolisti: l'aveva combinata davvero grossa la sera dopo l'esibizione raccontando loro di quel retroscena relativo alla stesura della loro canzone di punta; perdipiù , di fronte a quella confessione, Tsukishima era rimasto impassibile, fissandola con uno sguardo stralunato.
"Ma che cavolo mi è passato per la mente? Raccontargli di quel pomeriggio in cui l'ho spiato in palestra? Che stupida! Sarà stato quel chupito di vodka a farmi perdere la testa! La prossima volta che mi esibisco miele, soltanto miele mando giù, lo giuro."
Quel giorno le lezioni si protrassero più a lungo del dovuto. Hirose sentiva alle sue spalle la presenza di Tsukishima che era seduto qualche banco più indietro, ma si era imposta di non girarsi per nessun motivo.
Durante quei pochi minuti di ricreazione i due si scambiarono un'occhiata fugace ma la ragazza si obbligò a non rivolgergli la parola per prima: si era esposta abbastanza quella sera.
Finalmente sopraggiunse il suono della campanella decretando la fine delle lezioni.
Gli studenti non fecero in tempo ad alzarsi che in classe si fiondarono due del secondo anno, anch'essi membri della squadra di pallavolo, i quali trascinarono a forza Tadashi e Kei fuori dall'aula.
Il biondo avrebbe voluto avvicinare Lucy in qualche modo: l'avrebbe punzecchiata con qualche battuta delle sue riferendosi alla sera del concerto, prendendo di mira la sua esibizione, il suo outfit o magari i componenti della band, ma non ebbe l'occasione: poté soltanto lanciare un lungo e languido sguardo alla ragazza mentre andava via.
Nelle giornate successive le lezioni divennero più incalzanti: lo studio propedeutico ai continui test di verifica lasciavano ai ragazzi poco tempo libero che comunque veniva assorbito dagli allenamenti intensivi in vista dell'imminente torneo di qualifica per la rappresentanza della prefettura di Miyagi al torneo nazionale interliceale e dalle prove della band per i concerti già fissati.
Con il trascorrere del tempo divenne sempre più difficile incontrarsi. Hirose ammise a sé stessa che avrebbe tanto voluto assistere ai suoi allenamenti, tuttavia, dopo quella sorta di dichiarazione, scartò tale opzione con fermezza, buttandosi a capofitto nella sua musica.
D'altro canto anche Kei sperava che gli si presentasse una nuova opportunità per stare in compagnia della ragazza, ma la timidezza e gli allenamenti in palestra lo trattenevano in egual misura.
Il torneo non tardò ad arrivare ed i pallavolisti in quei giorni si assentarono dalle lezioni per giustificato motivo, impegnati com'erano nelle partite ufficiali, due matches al giorno, uno sforzo fisico non indifferente.
Lucy in quei giorni era particolarmente irrequieta: rivolgeva lo sguardo prima all'orologio e poi alla finestra rosicchiando una matita e controllando frequentemente il cellulare. Si fece beccare distratta un paio di volte dai professori che comunque soprassedettero considerata l'ottima media della studentessa.
La sua tensione arrivò al culmine quando apprese che i pallavolisti, dopo tante peripezie, stavano disputando le semi-finali regionali contro un colosso: il liceo Aoba Johsai, capitanata da un certo Oikawa, un palleggiatore fuoriclasse del terzo anno, tanto adorato dalle sue compagne di classe per essere un tipo molto aitante ed affascinante oltre che di straordinario talento.
Quel giorno si intrattenne più del dovuto nei bagni della scuola, cercando sullo smartphone notizie in tempo reale sul proseguo della partita. Passeggiò nevroticamente nei corridoi che si affacciavano sul cortile, scrutando il cielo in cerca di risposte, riflettendo su quali potessero essere le parole più adatte da proferire ai due pallavolisti in caso di vittoria o di sconfitta.
Esultò nell'apprendere della vittoria, contro ogni pronostico, della Karasuno.
Rientrò velocemente in classe senza lasciar trapelare la sua eccitazione per il raggiungimento delle tanto agognate finali.
"Bravo Kei, bravo Tadashi, siete l'orgoglio della sezione quattro! Domani disputerete la finale, non arrendetevi, non mollate proprio ora!" penso la ragazza.
Dopo circa mezz'ora il vice-preside irruppe in classe e, stranamente elettrizzato, diede la notizia dell' inaspettato successo della squadra maschile di volley. Pertanto invitò gli studenti, dopo le lezioni, a riunirsi in aula magna per provare dei cori da tifoseria che egli stesso aveva ideato per supportare gli atleti.
La partita si sarebbe svolta di sabato in tarda mattinata e Lucy si rammaricò di non potere assistere al match considerando che sarebbe stata impegnata tutto il giorno con le prove della band: la sera stessa avrebbero finalmente tenuto un concerto tutto loro nel disco-pub dove avevano debuttato ed ancora tanto era il lavoro da fare per presentare i nuovi pezzi previsti in scaletta.
Mentre gli studenti si apprestavano di mala voglia a seguire il vice-preside, Lucy rimase in classe, seduta nel suo solito banco ubicato vicino alla finestra, scrutando l'orizzonte.
Non appena intravide il pulmino della scuola, si alzò di scatto, incurante della sedia che cadde giù per il peso del suo zaino appeso allo schienale, e si precipitò a perdifiato per le scale, saltando due o tre gradini per volta.
Arrivata giù in cortile vide che gli atleti erano appena scesi dal pullman. Stette per un attimo in disparte notando una ragazza, probabilmente del terzo anno, che stava già conversando con quello che riconobbe essere il capitano della squadra.
Vedendo i pallavolisti dirigersi verso la loro palestra per il consueto meeting, Hirose non ebbe più dubbi su cosa fare.
" Tsukishima!" lo chiamò con voce squillante.
Il ragazzo si avvicinò a lei, sentendosi un pò a disagio per le occhiatine compiaciute ed i versetti provenienti dai suoi compagni di squadra. Yamaguchi si incamminò con gli altri per non essere di intralcio.
"Congratulazioni per la vittoria! Domani sera ho un concerto, sarò impegnata con le prove e non potrò vederti contro la Shiratorizawa (*) " disse con un nodo in gola
"Metticela tutta!"
"A.....a....anche tu" balbettò il biondo preso alla sprovvista.
Lucy afferrò la mano di Kei riponendo un piccolo oggetto nel suo palmo.
"Fly higher and catch your dreams!" Tsukishima sussultò udendo quella frase pronunciata dalla ragazza con il suo inglese impeccabile e che gli risultava ormai familiare.
Stretto in pugno si ritrovò una penna USB a forma di semicroma stilizzata.
"Contiene la versione acustica di "my angel", spero ti faccia piacere."
Tsukishima apprezzò la premura che ebbe nei suoi confronti.
"Grazie, stasera la ascolterò, te lo prometto!" disse per poi dirigersi di corsa verso la palestra di pallavolo.
Quella sera il ragazzo si addormentò sereno con le cuffie indosso mentre Lucy rimase in pigiama sul balcone di camera sua e, con una tazza di tè bollente tra le mani, osservando il cielo stellato, sussurrò:
"Stanotte la luna non è poi così lontana."
(*)Shiratorizawa = in giapponese significa aquila
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My Angel
FanfictionGrande estimatrice di Haikyuu, in questa fan fiction Vi racconterò del mio personaggio preferito, Kei Tsukishima il quale si troverà alle prese con la quotidianità della sua vita scolastica e di tutti i giorni, argomento poco sviluppato da Furudate...