Mi alzo a fatica, dolorante sia fisicamente che mentalmente.
-Taylor- -Ma che cazzo ti è saltato in mente?-
-Cosa volevi fare?!-
Mille voci si sovrappongono, confondendomi.
Ritorno in spogliatoio a testa bassa, con la coda tra le zampe.
Lascio che gli altri mi ringhino contro e che mi lacerino la pelliccia con abbai di disprezzo.
-Taylor- mi chiama il coach, è serio- dobbiamo parlare-
Aspetto che tutti se ne vadano e mi avvicino all'allenatore.
Si schiarisce la gola:- Cosa diavolo ti è saltato in mente?-
-Ehm-
Cosa dovrei rispondere? Che ho visto la mia ragazza (morta da tre mesi) sugli spalti? Che ho perso il conto delle notti insonni e che sudo freddo ogni volta che la sogno?
-Allora?- il coach attende una mia risposta.
Silenzio.
-Come pensavo, mi hai deluso Taylor- abbasso lo sguardo- Rodriguez prenderà il posto da capitano.-
Alzo gli occhi. Mi manca l'aria, l'ossigeno mi viene strappato dai polmoni. Rimango in apnea per qualche secondo.
"No" mimo con le labbra, incapace di emettere alcun suono.
Il coach scuote la testa:- Non posso permettere che un capitano perda il controllo così facilmente, sei ancora nel ruolo di attaccante. Ringraziami-
Annuisco e me ne vado.
Il buio mi avvolge mentre cammino verso casa.
Fa freddo, non m'importa.
Ho male al petto, non m'importa.
Per la prima volta mi sento sottomesso, mi sento impotente.
Jackson, quel figlio di puttana...
-Com'è andata la partita?- mi chiede mia madre appena varcata la soglia.
Sbuffo, lei non aggiunge altro.
Salgo in camera mia e butto il borsone in un angolo e la racchetta sul letto.
Mi tolgo la maglia e le protezioni alle spalle.
Vado di fronte allo specchio e fisso il livido sotto al petto. Stringo i denti appena lo sfioro.
Mi servirebbe il suo tocco in questo momento, a dir la verità non solo sul petto...
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Ricorda che le rose hanno le spine
ChickLit[PROSSIMAMENTE CARTACEO] 𝗦𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝘀𝘀𝗲 è 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 è 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮 𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 Dopo la tragica morte della sua ragazza, Dustin non è più lo stesso. Le immagini...