(Si consiglia in questo momento di ascoltare il brano qui sopra per avere un'idea della canzone ascoltata da Dustin)
Metto gli auricolari. La musica mi rimbomba nelle orecchie, sostituendo Impossible di James Arthur... quella canzone... la sua canzone.
M'incammino verso casa. I pensieri si accavallano su se stessi disordinatamente.
Ciò che è successo oggi è inspiegabilmente stupido e sbagliato. La sua innocenza, la sua semplicità e la sua purezza mi hanno destabilizzato. Mi sento confuso, ma non voglio esserlo, non per lei. È una ragazza qualsiasi che non sa niente di me.
Quel tempo passato al suo fianco, seppure poco, mi ha fatto comprendere che è un'essere troppo fragile per affrontare la realtà.
E quando ha trattenuto il respiro mentre, essendo chinato in avanti, il mio soffio sbatteva contro le sue labbra. Non volevo e non voglio rompere la sua bolla di perfetta ingenuità, facendole vedere com'è realmente la vita. O almeno, non voglio classificarmi come esempio da seguire.
Quando i suoi smeraldi si sono posati paurosi su di me ho sentito una fitta al petto, quasi una fastidiosa insicurezza che si è propagata per tutto il corpo. Quelle occhiate che lanciava durante la lezione per vedere le mie ferite erano strane. Appena accennavo una reazione, distoglieva lo sguardo, come scoperta nel fare qualcosa di sbagliato. Stava guardando l'imperfezione, il proibito: ciò da cui è meglio tenersi alla larga. Credeva che non me ne accorgessi, a stento mi trattenevo dall'urlarle contro. No. È troppo delicata. Ma avrebbe potuto lasciarmi perdere, invece no, poi mi ha posto quella domanda che prontamente ho respinto con sicurezza. Avrà sicuramente pensato il peggio, quindi ha deciso di proteggersi con i suoi libri.
Al pensiero alzo istintivamente un lato della bocca.
Resta comunque il fatto che il branco ne ha parlato come se si fosse dimenticato di Lily, come se si fosse dimenticato del mio incolmabile vuoto.Sento una mano aggrapparsi alla mia spalla. Mi giro di scatto e tolgo le cuffie.
-Jenna!- toglie la mano e la posa sulla coscia, riprendendo fiato. Ha corso, ma perché?
-Ma sei scemo o cosa?- scandisce col fiato corto, fa dei respiri profondi e si ricompone.
Avrei dovuto aspettarla, ma i miei pensieri mi hanno distratto.
-Me lo sono dimenticato- scuoto la testa.
-Una ragazza che ti tormenta?- ammicca dopo poco, leggendomi nel pensiero.
Storco il naso:- Cosa?! No!- e invece purtroppo sì.
-Okay, tranquillo- sorride vedendo la mia reazione. Scuoto la testa come per scacciare via i miei precedenti pensieri, non voglio che mia sorella e i suoi poteri psichici mi analizzino.-Sai per caso chi si è trasferito nella casa di fronte?- chiede Jenna cercando a tastoni le chiavi nella felpa.
-No, perché?- guardo anch'io la casa di fronte alla nostra. Una grande macchina grigia è parcheggiata lungo il marciapiede opposto. Dal bagagliaio si vedono scatoloni e valige.
Alzo lo sguardo. In una delle finestre di quella luminosa casa a schiera, noto gli inconfondibili capelli castani che incorniciano il viso dai lineamenti fini; in cui giacciono gli smeraldi che guardano distrattamente ciò che si trova fuori dalla finestra. Ma stiamo scherzando?! Apro e chiudo ripetutamente le palpebre, come per cercare di mettere a fuoco l'immagine che mi si presenta. Spero di essermi sbagliato, ma è reale: Kate Reed. Fortunatamente non mi ha visto. Chiude la vecchia tenda del precedente inquilino con un gesto lento.
-Così- Jenna alza le spalle ed entra in casa, questa cosa mi è sospetta. Sicuramente Tyler le avrà raccontato del mio "incontro".
STAI LEGGENDO
Ricorda che le rose hanno le spine
ChickLit[PROSSIMAMENTE CARTACEO] 𝗦𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝘀𝘀𝗲 è 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 è 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮 𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 Dopo la tragica morte della sua ragazza, Dustin non è più lo stesso. Le immagini...