-Che succede?- Aaron si materializza al nostro fianco.
-Shhh!- ribattiamo io e Tyler.
Lui si ammutolisce e segue la traiettoria dei nostri sguardi. Ashley e Ethan, appoggiato ad un armadietto, stanno parlando. Una conversazione a tratti dolce e a tratti accesa.
Cerchiamo di capire che cosa si stiano dicendo, ma Ashley è di spalle e il labiale di Ethan è impossibile da comprendere. Inoltre, la confusione nel corridoio non ci aiuta.
Ethan ha raccontato anche agli altri della situazione con Ash e noi lo abbiamo rassicurato sostenendolo. Hanno reagito come me: confusi e straniti.
-Voi riuscite a capire?- chiede Aaron spostando il peso da un piede all'altro.
Alzo le spalle.
Vediamo Ethan sbattere una mano sull'armadietto e poi portarsi entrambe le mani alla faccia. Ash scuote la testa, facendo ondeggiare con forza i suoi capelli legati con cura in una treccia bassa.
Ho qualche perplessità sull'intesa affettiva dei due, ma poi la situazione cambia. Lui si calma e la stringe a se. Le braccia chiare di Ashley fasciano le spalle forti di Ethan, con i gomiti stretti ai suoi fianchi. Posa la fronte sul suo petto.
-Giuro che potrei cagare miele- Tyler interrompe quel quadro romantico, facendoci sorridere. Gli do una pacca sulla spalla e andiamo a lezione.Dopo l'allenamento sono sfinito. Rientrare in squadra dopo quello che è successo è stato strano. Metto il borsone sulla spalla e mi dirigo verso casa. Se avessi passato la palla ad Ethan lui l'avrebbe fatta passare più avanti con più probabilità di segnar...
Alle mie spalle una mano mi oscura lo sguardo e mi tiene fermo, cerco di liberarmi ma altre mani altrettanto forti mi bloccano. Sento qualcosa colpirmi ripetutamente il fianco. Un colpo al ginocchio mi fa cadere in avanti. Inspiro bruscamente l'aria tra i denti quando il dolore si propaga per tutto il mio corpo. Mi accartoccio su me stesso, incapace di reagire.
All'improvviso tutto si calma. I colpi contro di me cessano.
-Da parte di Rodriguez- una voce lontana mi rimbomba nelle orecchie e poi silenzio.Apro piano gli occhi, la luce dei lampioni illumina tutto, non passa una macchina, né una moto. Sono solo. Cerco di rialzarmi, ma ogni minimo movimento mi costa fatica e mi provoca dolore. Tossisco e mi giro posando la schiena a terra. Guardo in alto, respirando a fatica. Che bastardi e Rodriguez... quel ragazzo senza palle che manda i suoi tirapiedi a picchiarmi, invece di andarmi contro ad "armi pari". Alzo con disprezzo il labbro superiore. Cerco di mettermi a sedere, caccio un urlo di dolore, mi alzo la maglia. Il mio fianco pulsa e ho male al costato. Faccio leva su un braccio per rialzarmi, ma le mie gambe cedono. Stringo i denti, mi rialzo e per poco non cado nuovamente. Prendo il borsone, d'un tratto sembra più pesante. Muovo passi incerti e barcollanti, cerco di non perdere l'equilibrio e prego le mie gambe di non abbandonarmi. Se cadessi un'altra volta non sono sicuro di aver la forza di rialzarmi. Raggiungo il portico. Chiudo la porta alle mie spalle e mi trascino verso le scale. Mi tremano le gambe. Accendo la luce del bagno, allo specchio quasi non mi riconosco. Ho un livido vicino all'occhio e una ferita sanguinante sotto lo zigomo destro. Mi tolgo piano la maglia per vedere le condizioni del mio busto. Urlo rabbioso e immediatamente sento una porta aprirsi.
-Dustin, perché urli così, mi stavo addormentando- Jenna sbadiglia e si stropiccia gli occhi. Mi giro piano verso di lei. Non voglio che mi veda in questo stato, ma non ho via di scampo. Indietreggia e scuote la testa incredula. Abbasso gli occhi sotto il suo sguardo.
-Ma che...-
-Jenna- faccio un passo avanti cercando di tranquillizzarla. Mi sostengo al lavandino per non cadere.
-Cosa ti è successo?-
-Non dirlo alla mamma ti prego-
-Infatti dovrai dirglielo tu-
-Domani-
Prende un panno da un armadietto e lo bagna.
Me lo passa sotto lo zigomo e stringo i denti allontanandomi.
-Non fare il bambino!- mi schernisce.
Lascio che mi pulisca la ferita.
-Dustin- roteo gli occhi verso di lei- puoi anche non dirmi come e perché ti sei ridotto così, ma mi hai fatto prendere paura. Tu ubriaco in cucina, la tua partita di lacrosse, le tue urla quasi ogni mattina e poi questo. So che per te è difficile e anche per me, con questo modo di fare non fai altro che preoccupare tutti. Ho dovuto subire io tutto quello che fai, cerca di capirmi- la sua voce si spezza. Molla il panno e si allontana. La prendo per un polso facendola girare, lei non oppone resistenza e alza lo sguardo verso di me.
-Grazie per essere così gentile e materna con me- le sorrido sghembo, anche contrarre i muscoli della faccia mi provoca dolore- non me la merito una sorella come te-
Sorride anche lei e si avvia verso la sua camera.
Ritorno a guardarmi allo specchio, con il pollice mi pulisco il labbro superiore dal sangue.~~...falling out of love is hard
Falling for betrayal is worse
Broken trust and broken hearts
I know, I know...~~
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Ricorda che le rose hanno le spine
ChickLit[PROSSIMAMENTE CARTACEO] 𝗦𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗻𝗲𝘀𝘀𝗲 è 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 è 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮 𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 Dopo la tragica morte della sua ragazza, Dustin non è più lo stesso. Le immagini...