In volo verso Londra

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In macchina regna un silenzio tombale, mia madre è tutta presa dalla concentrazione sulla strada e non mi ha neanche degnato di uno sguardo; presi dalla tasca il mio telefono almeno per ammazzare il tempo, accesi internet e trovai 10 messaggi in soli cinque conversazioni, davvero assai guarda, aprii whatsapp e controllati i messaggi, vidi che sono tutti messaggi di gruppi per me inutili.
Spendi internet e guardai il paesaggio fuori da finestrino, la mia New York ormai l'Ho abbandonata, stavo cominciando ad annoiarmi e iniziai a sbuffare, -Quando arriviamo?- dissi mettendomi comoda sul sedile, attesi una sua risposta che però non tarda a venire, -Mancano altri 2 Km- sgranai gli occhi, no! per quanto tempo dovrò stare seduta?. Per non addormentarmi accesi la radio e subito partì una delle mie canzoni preferite, Love me Harder di Ariana Grande e Weeknd, amo questa canzone perché mi ispira molto, anzi mi rispecchio, e amo anche la voce della cantante: così fina, dolce che la paragonerei alla voce di una banbina di soli 5/6 anni.
Canticchiai, anche se non sono così brava nel canto, cantai per non annoiarmi, si unì anche mia madre, continuammo così fino a che non vidi il cartello dell'aereoporto, la canzone finì, spensi la radio e aspettai che mia madre trovasse un buco nel parcheggio.
Scesi dalla macchina, mi stiracchiai sia gambe che braccia, sono stata seduta per più di un'ora odiavo stare seduta per troppo tempo. -Prendi la valigia che andiamo prima che l'aereo parta- mi raccomandò mia madre, aprii il bagagliaio e estrassi la valigia, mia madre mi consegnò il passaporto e subito corremmo dentro, facemmo il check-in e subito dopo facemmo la fila per entrare. Un ragazzo mi andò addosso, con fare sbrigativo, -Ehi tu torna dietro!!!- urlai al ragazzo che si era posizionato davanti a me quando prima c'era una anziana signora, -Dici a me?- si gira verso di me e incrociai i suoi occhi, lo guardai bene ed è davvero carino, -Si dico a te- dissi una volta ripresa dal mio stato di trance, -Bhe credo che non hai ancora capito una cosa...io faccio quel che cazzo mi pare- si rivolse in modo brusco ma anche susco, rotai gli occhi sbuffando.

Entrai con mia madre dentro l'aereo, mi misi vicino al finestrino giusto per non essere disturbata, presi telefono e auricolari e feci partire la musica, l'aereo inizia il suo decollo e intravidi la terra sotto di noi, stiamo volando, dovrebbe essere una sensazione bellissima volare in alto nel cielo senza aver bisogno di due paia di ali, in effetti noi voliamo senza che c'è ne aggorgessimo, si voliamo ma di più nei sogni. Non si vive solo di realtà, si ha bisogno anche di volare. Tornai con lo sguardo sul finestrino, vidi per l'ultima volta la statua della libertà, l'ultima volta i grandi grattacieli di New York, poi si fece spazio il mare, così bello, calmo e il sole ci riflette, sto in volo verso Londra, che sarà d'ora in poi la mia città.

#spazio me#

CHIEDO SCUSA A TUTTI COLORO CHE SEGUONO LA MIA STORIA, SO CHE E' TROPPO CORTO MA VI PROMETTO CHE IL PROSSIMO CAPITOLO SARA' PIU' LUNGO....CHI INCONTRERA' AMANDA UNA VOLTA CHE SI TROVA LI? CHI E' QUEL MISTERIOSO RAGAZZO CHE GLI E' ANDATO ADDOSSO? TUTTO QUESTO NEL PROSSIMO CAPITOLO.

You and I #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora