Scappai via senza una meta, non riuscivo ancora a credere a quello che avevo appena visto, mi fermai per evitare danni, avevo gli occhi lucidi e le lacrime che scendevano a raffica, sentii dei passi dietro di me, ma non mi girai; -Am...- -Che vuoi? lasciami stare!!- dissi continuando a camminare, -Aspetta Am!!- mi prese dal polso e mi girò verso di lui, -Ti ho detto di lasciarmi stare!!- urlai lo vidi con sguardo deluso e spaventato, -Ma,..lascia che ti spieghi almeno- provò a predermi ma mi scostai, -Non mi toccare, e non c'è niente da spiegare-. -E va bene!! Mi stai lasciando....sai che ti dico? È stato solo un errore stare con te, pensavo mi amassi quando invece..- mi girai di scatto, -Che cosa hai detto???...Io ti odio, invece, se tu mi amassi veramente ti saresti staccato subito da quella puttana!!!- dissi con voce rotta dal pianto, -Mi stava attaccata che ci potevo fare!??- urlò più forte, facendo girare qualche passante, -La spingevi?!- dissi ironica, -Senti, lasciamo perdere io torno a casa- .
Girai i tacchi e me ne andai, sperando che mi seguisse e mi fermasse, invece girò pure lui i tacchi e ritornò verso la strada della scuola, girai per un veicolo ceco, mi accasciai a terra e piansi ininterrottamente.
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-Mamma posso venire da te?- dissi una volta tornata a casa, -Si certo tesoro, è successo qualcosa?- mi domandò preoccupata, -No tranquilla- mentii, ricevetti un ok da mia madre, poi andai in bagno, ero conciata malissimo, occhi rossi e gonfi, matita colata e occhiaie, tutta colpa di quello stronzo; mi lavai la faccia togliendo quell'aspetto orrendo. Preparai la borsa e andai alla fermata del bus per andare a Bradford da mia madre. Sono le 12:30 e a quest'ora dovevo stare a scuola se non fosse successo quel che era appena accaduto. Il pullman si fermò davanti alla prima fermata, scesi e mi difesa i verso la casa in cui mia madre si era alloggiata; passai davanti a vari isolati fino ad arrivare alla casa numero 34A.
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-Stasera la mia collega ci ha invitate a cena vuoi venire?- disse mia madre dal piano di sotto, -Si certo- urlai, presi il cellulare e l'accesi dato che lo spensi, trovai tre messaggi di Zayn due di Trent e tre chiamate di Julia, aprii prima i messaggi di Trent:
"Dove sei finita? Oggi abbiamo il compito di Italiano!!" Il primo, cavolo me ne ero dimenticata.
"Ho sentito quello che è successo...ora dimmi dove sei" il secondo. Poi aprii quelli di Zayn:
"Ti prego predonami!!" Il primo.
"Perdonami, sono stato uno stronzo lo so" il secondo
"Cazzo Am rispondi!!!" Il terzo.-Tesoro sbrigati!!!- lasciai il telefono sul comodino, andai a lavarmi, poi tornai in camera e non ci misi molto a scegliere il vestito, tanto che indossai quello che avevo indossato alla festa; rientrai in bagno, mi truccai con eyeliner e blush color carne, conclusi l'outfit con una pochette nera e decollète nere. Scesi le scale, entrai in macchina dove c'era mia madre poi ci dirigemmo verso la casa della collega di mia madre.
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-Siamo arrivati- disse, scesi dalla macchina e trovai la casella della posta con il cognome della famiglia: famiglia Malik sgranai gli occhi, non lo voglio vedere, non proprio ora. Ci avvicinammo alla porta e una volta che mia madre suonò ci venne ad aprire una signora, vedendola bene ha gli stessi occhi di Zayn, -Siete arrivate finalmente- ci disse con un sorriso, sorrisi per educazione, ma in realtà non voglio vedere Zayn.
-Ragazzi venite a salutare i nostri ospiti- si posizionarono davanti a me due ragazze e un ragazzo, non assomigliano molto a Zayn se non la sorella più piccola, -Zayn!!!- urlò lei, no no no no, scese le scale e non appena mi vide ritornò sopra, -Ma che succede?- disse mia madre, sospirai, -Permesso- dissi facendomi largo, -Zayn!!!- urlai salendo le scale.
-Che vuoi?!- sentii dire, -Aspetta!!- non feci in tempo a raggiungerlo, che mi chiuse la porta in faccia, -Apri ti prego!?- Non sentii risposta, -Scusa sono stata anche io una stronza, ma adesso aprimi- la porta si aprì facendo comparire sulla soglia uno Zayn arrabbiato, -Ora te ne accorgi vero?- -...Scusa- dissi abbassando il capo. Passarono più o meno tre/quattro minuti, quando mi alzò il mento con le sue dita della mano, -Piccola...- sorrise, -Lo sai ne?- dissi sorridendo, -Cosa?- rise, finalmente risentii la sua risata, -Sai che ti odio ma ti amo allo stesso momento- -Ahaha Ti amo anch'io piccola- mi stampò un bacio, al quale io l'approfondii facendolo durare, finché due voci ci chiamarono da sotto: -Ragazzi è pronta la cena- ci staccammo -Mi sei mancata piccola- -Anche tu...beh adesso scendiamo- dissi, -Prego mi dia la mano principessa- risi e posi la mia mano sulla sua.
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You and I #Wattys2016
FanfictionAmanda Evans, 16 anni, si trasferisce con la madre a Londra, lasciandosi alle spalle un passato che la logora dentro. Iniziare una nuova scuola non è sempre facile. L'incontro con Zayn la cambia totalmente. Amicizie, feste, viaggi, baci nascosti, s...