L'aereo atterrò, non lo sentii perché ero immersa nel sonno profondo, -Amanda...siamo arrivati- la voce di mia madre usciva con soffice e dolce, -Mhmm...ma che ore sono?- dissi con la voce ancora impastata dal sonno, -Qui sono le 7:00- mi stroppicciai gli occhi, dal finestrino vidi il sole che era già sorto da poco, slacciai la cintura e mi alzai, barcollavo un Po dato che ero molto stanca.
Prendemmo le valigie, facemmo per una seconda volta il check-in e infine uscimmo dall'aereoporto, appena varcai la porta scorrevole mi trovai di fronte a me ma poco lontano da qui la grande Londra molto riconoscibile anche in lontananza grazie al Big Ben e al London Eye. -Dove andremo ad abitare?- chiesi a mia madre, -Non proprio verso il centro ma diciamo non molto lontano dalla tua nuova scuola- grazie al cielo niente autobus, ora posso felicemente fare prima; chiamò un taxi molto diverso da quello di New York, fece il giro per il centro della città e devo dire che è bella anzi molto più che bella direi fantastica, in questa città tutti i passanti sono veramente felici nessuno che passa con lo sguardo triste e vuoto, tutti felici.
Arrivammo davanti alla nostra umile dimora, l'esterno è particolare, ma la parte che amo è il giardino all'entrata, entrai ed era una casa singola a due piani proprio come lì a New York, il salotto è carino ma anche molto spazioso, la cucina moderna anch'essa carina, di fronte a me si sofferma una grande scalinata non molto ripida, ovviamente; lasciai cadere la valigia e corsi su per le scale alla ricerca della mia Camera.
-La tua stanza si trova alla seconda porta a sinistra- Mi avvisò mia madre dal piano di sotto, andai alla seconda porta a sinistra, abbassai la maniglia e invece di vedere una stanza vidi il paradiso: è spaziosa,molto, il letto a tre quarti rotondo con la coperta viola, il mio colore preferito, poi vi trovai due porte, aprii la prima e vidi la mia nuova cabina armadio, aprii la seconda e vi trovai il bagno con tanto di vasca e una piccola doccia, più il lavandino, il bidet e il...chiamato da tutti il "cesso"....ovvero il wc, i miei occhi si trasformarono a forma di cuore, non avevo mai avuto una stanza così spaziosa. Vicino al letto ci sono due comodini, poi una libreria e infine una scrivania sotto la finestra.
-Tesoro vedi che devi andare a scuola!!!- le urla di mia madre mi uccisero i timpani, quando urla sembra una gallina che canta di prima mattina (sottinteso: la sveglia), scesi le scale tirai la spazzola dalla valigia, me li pettinai quasi nel renderli così sottili ma nello stesso tempo morbidi; presi lo zaino, mia madre mi consegnò i miei nuovi libri, afferai una mela e uscii.
Girai a destra e subito mi trovai di fronte alla mia nuova scuola, entrai silenziosamente, raggiunsi la presidenza prima che suonasse la campanella dato che sono le 7:45, -Avanti- disse una signora dalla stanza, entrai,-Salve io sono....- -Amanda Leen- disse continuando la mia frase, -Si...come fa a sapere come mi.chiamo?- dissi alzando un sopracciglio, -Beh tua madre e io siamo amiche da anni...a distanza...e mi ha parlato molto di te-, feci una faccia che non riuscii a capire bene come, -Okay...-; Mi consegnò l'orario, la ringraziai e uscii.
Mancano cinque minuti al suono della campanella, lessi l'orario: "Aula 4B", girovagai per il corridoio e alla fine lo trovai, entrai e aspettai che suonasse.
STAI LEGGENDO
You and I #Wattys2016
FanfictionAmanda Evans, 16 anni, si trasferisce con la madre a Londra, lasciandosi alle spalle un passato che la logora dentro. Iniziare una nuova scuola non è sempre facile. L'incontro con Zayn la cambia totalmente. Amicizie, feste, viaggi, baci nascosti, s...