Un silenzio che aveva dell'assordante, un freddo bruciante, e una nebbia vistosa in grado di accecare.
Queste furono le prime sensazioni che lei provò mentre si aggirava in quella che sembrava a tutti gli effetti una foresta tenebrosa e inquietante.
Che posto era? E come c'era arrivata lì? Che si fosse addormentata di colpo e risvegliata come quando era apparso quel... che cos'era? Un incubo? Un demone? Non ne aveva idea, ma aveva importanza quando nemmeno sapeva dove fosse o come ci fosse arrivata?
Istintivamente si girò per chiamare qualcuno, ma dovette rendersi conto che non ci fosse nessuno, sconfitta.
Dal fondo della foresta, la nebbia continuava ad aumentare, avvolgendola come tanti serpenti nebulosi, e dal fondo un'ombra. Non aveva idea di chi fosse, ma almeno non era l'incubo! Eppure qualcosa la mise in allarme: un miscuglio assurdo di sentimenti negativi - tristezza, rabbia, amarezza, desiderio di vendetta... un pozzo buio di disperazione. E solo una parola riecheggiava: "Rendimela..."
"C-Chi sei?" mormorò la ragazzina, indietreggiando lentamente mentre la figura camminava rapidamente verso di lei a passi roboanti e pesanti.
"Rendimi la sua anima!"
Socchiuse gli occhi, per cercare di vedere chi fosse, ma le uniche cose che riuscì a vedere fra il buio e la nebbia erano una veste nera e una corona che pareva fatta di cristalli di energia verdognola... oltre che un enorme e imponente zweihander, anch'essa che sembrava brillare.
"Se non hai intenzione di darmela, ti ordinerò io stesso di farlo..."
Quasi subito, la figura alzò il pesante spadone in aria, quasi subito pronta per attaccarla.
Lei allora gridò, usando le mani per pararsi da quel colpo che stava arrivando.
Prima che la spada la colpisse, lanciò un grido incredibilmente forte, mentre quella realtà strana scomparve come per magia, lasciando spazio a quello che era a tutti gli effetti una stanzetta/laboratorio.
"Che incubo strano... sembrava così reale..." mormorò lei, mentre riprendeva fiato da quell'esperienza a dir poco terrificante.
La prima cosa che fece, una volta rialzatasi dalla scrivania su cui si era appisolata, fu cercare freneticamente e con preoccupazione qualcosa.
"Sprit...?... Sprit...! Ma dove sei finito? Non fare scherzi, eh? Non sono dell'umore per giocare a nascondarello con te! Dai..."
Una piccola luminescenza improvvisa la richiamò, proprio sotto ad una serie di teli su uno dei mobili lì accanto.
"Ah, eccoti qui! Fai il giocherellone..." fece lei sorridendo.
La luminescenza sbucò fuori, mostrandosi come una sferetta azzurra e dall'aspetto cristallizzato che iniziò a girarle allegramente intorno per poi strusciarsi affettuosamente sulla sua guancia.
"Buongiorno, Sprit! Sei un po' gelato oggi. Hai avuto gli incubi anche tu? Scommetto che l'hai avuto anche tu, l'incubo che ho avuto io. Non ho ancora capito perché facciamo lo stesso sogno tutte le volte!"
La ragazza prese Sprit fra le mani. Un fuocherello azzurro usciva dalla sua superficie sferica, ma lei non si bruciò.
"Forse è perché siamo legati psico... psiche... psichicamente! Certo!"
La sfera fece un sussulto di energia.
"Come dici? Tardi? Ma oggi è il mio giorno libero, e ho già compilato il rapporto per il signor Generalissimo!"
La sua testa ebbe come un lampo.
"Un momento... giorno libero... AH! Hai ragione!"
Prese in fretta e furia una serie di cibarie dalla mensola e le infilò frettolosamente in una borsa che si assicurò alla cinta della veste da maga scura con gli orli a zig-zag, per poi uscite quasi capitombolando dallo studio...
Solo per rientrare qualche istante dopo, dicendo di non poter uscire coi capelli in disordine.
Si guardò allo specchio che aveva messo sulla scrivania e controllò bene i capelli completamente bianchi, tranne che per qualche riflesso rossiccio, quasi rosato e molto tenue.
Un tempo erano di un altro colore, le pareva di ricordare, ma erano diventati così dopo il suo incontro con "coso incuboso", come lo chiamava lei.
Si sistemò in fretta e furia quel macello scompigliato, col risultato che non cambiò più di tanto rispetto a prima, ma lei non ci badò minimamente.
Con le quattro cose messe assieme e il disordine generale del suo vestiario cadente, uscì rapidamente fuori dallo studio, saltellando poi in mezzo ad una serie di corridoi abnormi ed oscuri, quasi simili ad un maniero di pietra medievale.
Noxus non era decisamente sfarzosa e luminescente come una Demacia; la sua architettura, unita ai colori scuri di case e palazzi, e la poca luce che filtrava dalle alte mura, aveva l'effetto di rendere le sue città a prima vista cupe e "cattive", e se questo valeva per aree come quelle circostanti il famoso Bastione Immortale, era facile immaginare quanto maggiormente opprimenti e minacciosi fossero i bassifondi delle sue città, dove si raccoglievano i peggiori accattoni, mendicanti e soprattutto gli spietati tagliagole.
Eppure lei ci trovava qualcosa di liberatorio in quell'aria che per altri sarebbe stata inquietante. Era rinfrescante vedere un paese dove chiunque, a discapito dei natali o della provenienza, poteva avere successo nella vita purché avesse avuto il talento e la forza di volontà necessari. Perché Noxus era sì un impero espansionista, ma uno che non si preoccupava di inglobare chiunque avesse le giuste capacità sia combattive che culturali nelle proprie fila.
Lei stessa ne era una prova:
Prima di arrivare a Noxus, era Morgen Whiterider, una ragazza di buona famiglia che viveva nella Grande Città di Demacia... almeno finché i suoi non scoprirono le sue abilità magiche, e fu costretta ad abbandonare il suo tetto. Eppure quegli stessi poteri che le costarono tutto a Demacia, furono quello che le permise di rifarsi una vita, ironicamente, sotto l'egida dell'eterna nemica del luminescente regno consacrato alla giustizia, ovvero la cupa e "spietata" Noxus.
"Che poi, anche per LUI non è stato diverso. Guarda quanta strada è riuscito a fare, vero Sprit?" fece lei alla sua sferetta spirituale mentre trotterellava lungo le strade; "Tu che dici, lo troveremo?"
La sfera si illuminò più volte, volando in mezzo ai vari mercati dei bassifondi.
"Ma certo che gli piaceranno i miei tacos del mistero! A chi non piacciono i tacos in questo paese?"
Sprit lampeggiò in maniera incerta.
"Ha detto che ne regalerà anche a sua sorella! Questo è un buon segno, no? E poi questa volta ci ho messo le cosce di rana, oltre che la marmellata rossa! A Ionia sono una prelibatezza, sai?"
La sfera reagì di nuovo, vorticandole intorno la testa.
"... assaggiare? Perché dovrei assaggiarlo? Non sarebbe più un 'Taco del mistero'!"
Sprit si fermò e fece un movimento come per dire che era una causa persa.
Il loro piccolo viaggio ebbe termine quando arrivarono in un vicolo in cui si poteva vedere un gruppo di bambini giocare tra di loro.
Un bambino a cui mancava qualche dente da latte, con i capelli spettinati e una vecchia maglia troppo larga e sporca, la vide arrivare e sorrise.
"È la sorellina delle caramelle! È arrivata!!"
Sentendo il primo bambino esclamare quelle parole, anche gli altri del gruppetto si erano voltati, dirigendosi dalla ragazza che gli attendeva con un bel sorriso gioioso.
"Ciao! Avete tanta energia, come sempre. Che fate di bello?"
"Giochiamo alla guerra! Io sono il grande e possente Generale Darius! Tremate, demaciani, sotto i colpi della mia invincibile ascia! Yaaaah!" fece un ragazzino un po' più cicciotto con degli ispidi capelli neri.
"Io invece sono Drrrraaavveeennn! Il campione assoluto!" esclamò un altro bambino più snello con un aria da furbetto e capelli castani corti.
"Stavamo cercando una che facesse lady Katarina, ma nessuna delle bambine vuole farla..." mormorò un piccolino dall'aria leggermente saccente, che aveva detto di interpretare il Gran Generale Swain.
Morgen rise mentre tirava fuori dei dolcetti.
"Se vi sentisse lui, comincerebbe a brontolare come un calderone alchemico. Comunque tenete, non si combatte a stomaco vuoto."
"Wah! Grazie molte, sorellina!" esclamarono i vari ragazzini, circondando allegramente Morgen.
"Sei già stato a trovare il signor poiana?" domandò il ragazzino dall'aria più sfacciata.
Lei scosse la testa.
"No-no. L'avete visto? Era qui?" chiese poi con trepidazione.
"Macché, si tiene sempre a distanza da noi, dice che le voci dei bambini gli fanno venire l'emicrania. Ci mancava poco che ci lanciasse addosso un qualcosa di affilato!"
"Infatti! Digli qualcosa su come ci si deve comportare!" esclamò una delle bambine, mentre stava mangiando con gusto una caramella.
"Gli farò un discorsetto io!"
La giovane si fece pensierosa.
"Hmm... se conosco il signor Cappuccetto, starà sui tetti da qualche parte a guardare il mondo dall'alto." pensò poi ad alta voce, per poi chiamare Sprit e schioccare le dita.
La sfera le entrò nel corpo, e un alone la circondò, col risultato che la giovane maga si librò in aria.
I bambini rimasero meravigliati da quella visione.
"Guardate! La sorellina sa volare!"
Morgen sorrise, sentendosi quasi commossa:
Come a Demacia la vedevano come un mostro per i suoi poteri, e avrebbero preferito vederla morta, a Noxus era guardata con stima e ammirazione da tutti, a cui importava molto più delle sue abilità che di quanto fosse... strana.
Si lasciò librare all'altezza dei tetti, osservando bene di sotto se trovasse qualcosa di interessante.
Il suo sguardo si illuminò, e scese lentamente verso uno di essi.
Appollaiata sul bordo di uno di essi e coperta da un lungo vestito blu con tanto di un peculiare mantello rosso con delle lame al fondo, vi era una figura intenta a fissare le strade sottostanti, il volto completamente coperto dallo spesso cappuccio della veste.
Quando Morgen lo vide, fece un sorriso soddisfatto, e decise di fargli una sorpresa alle spalle, muovendosi piano piano verso di lui per poi chiamarlo.
"Impiastra..." mormorò l'uomo sotto a quel lungo mantello, senza nemmeno girare lo sguardo verso di lei.
Sentendosi chiamare, Morgen fu colta di sorpresa e perse l'equilibrio, iniziando a capitombolare verso il bordo del tetto.
"No, no, no, no, NO, NOOOOO!"
Ecco che, prima di cadere, venne presa al volo dall'uomo misterioso, che con un'acrobazia era saltato su un tetto lì vicino con lei tra le braccia.
La ragazza, che aveva chiuso gli occhi strizzandoli, li riaprì lentamente, e quando si rese conto di dove si trovasse, divenne tutta rossa, per poi districarsi da quella posizione e risistemarsi imbarazzata i lembi dell'abito da maga.
"Ehm... io... uh... gr... azie..."
"Cosa sei venuta a fare?"
"Oh, giusto, giusto!"
Tirò fuori allora il fagottino con dentro i tacos da lei preparati.
"Ho preparato qualcosina per te, spero ti piaccia!"
Quando ebbe finito di tirar fuori il fagottino, si accorse che l'uomo non le stava più davanti.
"Ah... Talon...? Talon?"
Lo cercò intorno e vide che se ne stava andando.
"Non so chi sia più chiassoso tra te e quei bambini..." mormorò lui, fermandosi un attimo e facendo un rumoroso sospiro.
"Dici così, ma se ti do così fastidio, perché non mi hai lasciato cadere? Potevi farlo!" lo intercettò lei, volandogli davanti con la sua magia.
"Perché mi andava di farlo, non ci sono motivazioni particolari." disse lui in maniera schietta, rimanendo con gli occhi semicoperti dal cappuccio.
"L'ho sempre saputo che sotto sotto hai il cuore tenero." ridacchiò lei.
"... e sapevi male." rispose l'uomo con un sospiro irritato, per poi ritrovarsi davanti gli strani tacos della maga.
"... non ti schioderai finché non li avrò assaggiati, vero?"
"Eh già!" rispose lei, annuendo più volte; "Sono i tuoi preferiti!"
Talon ne prese uno dal fagotto e ne tastò la consistenza stringendolo leggermente fra le dita.
Emanava una strana foschia verdognola, e il ripieno sembrava uscito da un qualche strano racconto dell'orrore. Gli sembrò quasi di vedere un viso spettrale con la bocca spalancata.
"Stai scherzando, vero?" domandò lui, puntando gli occhi verso di lei.
"Tal... questa ti sembra la faccia di una che scherza?" domandò Morgen, aggrottando le sopracciglia e puntando entrambi gli indici delle mani verso il proprio viso.
"No, mi sembra la faccia di una che prepara un piatto senza nemmeno assaggiarlo o controllare la qualità degli ingredienti."
"Ma figurati! Io so cosa ci metto! Ci sono persone che ci vanno matte!" esclamò lei, mentre attendeva che Talon cominciasse a mangiarlo.
"Beh, ho mangiato di peggio per sopravvivere, suppongo." commentò lui...
Prima di mettere in bocca il tacos nella propria mano.
Morgen si ammutolì, e lo guardò attentamente e con trepidazione, con gli occhi che le brillavano e i pugni stretti all'altezza del petto.
Talon poté sentire una miriade di gusti entrare nella sua bocca che gli andavano ad invadere il palato, dal dolce al salato fino ad arrivare una nota di speziato.
Per sviare il suo stupore, emise un semplice:
"Non è male".
"Non male..." ripeté Morgen pensandoci su, sul fatto che "in Talonese vuol dire che è una prelibatezza", e iniziò a ridacchiare come una scolaretta, con le mani sulle guance, mentre Sprit le ballava intorno allegramente.
"Sei venuta solo per questo?" chiese infine lui con tono calmo, mentre guardava la zona circostante.
"Beh, oggi è il mio giorno libero, il rapporto al signor Generalerrimo Swain l'ho fatto... e so che tanto tu non hai niente di meglio da fare quando non vai in giro ad affettare la gente... e non devi fare tu le pulizie e i panini col prosciutto!" rispose lei, passeggiando avanti e indietro con le mani dietro la schiena. Sembrava spensierata, ma all'occhio attento del sicario noto come Ombra della Lama fu evidente che qualcosa la turbasse.
"Sputa il rospo, lo so che hai qualcosa che non va."
Morgen si fermò, ma non lo guardò in faccia. Preferì concentrarsi sulla vista del sobborgo dall'alto di quel tetto.
"È da un po' di giorni che sia io che Sprit continuiamo a fare lo stesso sogno. Un sogno realisticissimo, ma che non ha il minimo senso..."
"Ovvero? Prova a spiegarti."
Gli spiegò allora di quella visione avuta quella mattina sulla foresta avvolta dalla nebbia e dell'uomo misterioso armato di zweihander.
"Normalmente non mi preoccupo troppo dei sogni, sono una donna adulta... ma mi fa strano che abbia sempre questa visione da giorni, e ogni volta mi sveglio in preda al terrore."
"Di persone con quella descrizione non ne conosco nessuna... eccetto forse... ma ormai non è più un problema, il cosiddetto 'Frangi-alabarde'." commentò Talon, aggiungendo come, nella sua ultima infiltrazione in territori demaciani avesse appreso che una delle spine nel fianco di Noxus avesse disertato perché scoperto a conoscenza di magia nera.
"Il Frangi... ooooh, ho capito, parli di quel tipo! Quel... Sam... San... Samuele l'Angelo!"
"SAMAEL ANGELUS." la corresse secco l'assassino.
"Ma perché dici che non è più una spina nel fianco? Non dirmi che è stato ucciso dai... uh..."
Morgen si interruppe.
Non le piaceva nemmeno menzionare il nome dei Cercatori di Magia, le faceva tornare in mente troppi brutti ricordi.
"No. Dalle fonti, è riuscito a fuggire, ma da allora non l'ha più visto nessuno." rispose l'assassino; "Mi è stato detto di lasciar perdere la cosa."
"Se addirittura hanno detto a te di lasciar perdere - e tu sei il miglior sicario sulla piazza - allora si vede che non ha davvero importanza, ma... mi chiedo se sia davvero lui il tipo del mio sogno... non mi ricordo bene come fosse fatto, ma ammetto che era un bell'uomo."
"Hai provato a sentire quella tua amica? Quella che sta sempre al fianco del Generale Swain." chiese infine Talon senza pensarci troppo.
"Pensavo di andare anche da lei più tardi. Per questo ho preparato qualche taco in più, ha detto che le piacciono." rispose lei, mostrando nuovamente il fagotto; "Solo che... a dire il vero non ci siamo accordate su dove e a che ora incontrarci..."
Il ragazzo fece un lungo sospiro e le disse di provare ad andare nella sauna situata nei quartieri alti.
"Wow, non ti facevo così audace, a invitarmi così nella sauna..." ridacchiò la maga con un lieve rossore.
"Io non vengo... figurati se devo morire dal caldo per fare un bagno di vapori." ribatté Talon.
"Aww... e va bene, noi sguazzeremo nel bagno pubblico da sole... a fare tutte le cose da ragazze che i maschietti immaginano fare dalle ragazze nei bagni pubblici... senza doverci preoccupare di qualche guardone..."
Girò gli occhi rosati verso di lui con un sorrisetto giocoso, per vedere come reagiva.
Talon ebbe un leggero sussulto nell'avere quel pensiero nella mente, poi si mise a scuotere leggermente la testa e dirgli di muoversi.
"Okay! Resta pure qui a rinfreddolirti come un Poro, noi andiamo a... scaldarci!" Morgen schioccò le dita e volò via, servendosi dei poteri suoi e di Sprit.
Una volta arrivata in prossimità della sauna, iniziò a sbirciare attraverso le finestre per vedere se ci fosse la donna che cercava.
Peccato che capitò a sbirciare il lato sbagliato, e si tirò indietro, arrossendo. Appoggiandosi al muro e sedendosi per terra, intimò allora Sprit di andare a controllare lui se la trovasse.
Lui fece come chiesto e, dopo un attenta ricerca, poté notare una donna di bell'aspetto dai lunghi capelli bianchi sciolti e dalla carnagione chiara che stava meditando ad occhi chiusi, avvolta dai vapori, rendendo la sua pelle imperlinata dal sudore.
Immediatamente, Sprit attraversò la finestra e iniziò a fluttuarle intorno alla testa, lampeggiando sommessamente.
La giovane donna apri gli occhi, facendo notare i suoi occhi color ametista.
Nonostante vedesse lo spirito non apri la bocca, ma sorrise.
Ciao Sprit, come va? Di a Morgen che può entrare, se vuole. Comunicò mentalmente lei alla palla.
La sferetta uscì rapida dalla finestra, andando a cercare la sua altra metà, che seduta per terra aveva finito con l'appisolarsi.
Un sonno molto tranquillo e profondo, che a prima vista fece quasi sembrare che la maga non respirasse.
Fu solo quando Sprit le diede un leggero colpetto in testa che si risvegliò, sebbene ancora abbastanza intontita.
"Che...? Hai trovato Abielle?" chiese lei, stropicciandosi gli occhi.
Sprit, come risposta, le volò alle spalle e iniziò a spingerla prepotentemente in avanti.
"OK, OK, vado! Non c'è motivo di essere impaziente! AHIO!"
Una volta entrata nel locale, chiese al proprietario, un signore sulla quarantina ben piazzato e leggermente calvo, se avesse potuto usufruire della sauna in comune con la donna.
Quando annuì, l'uomo domandò subito dopo a chi si riferisse di preciso.
"Ah, una signorina coi capelli lunghi e argentati, abbastanza alta e con due bellissimi..." la maga fece con le mani un segno che stava a indicare una scollatura più che generosa; "... occhi dall'aria ferma e cortese."
"Ah! La signorina silenziosa! Vai in fondo al corridoio a destra! Mi raccomando, prima di entrare togliti i vestiti e mettiti un panno per coprirti!" disse infine il proprietario, indicando la posizione esatta.
Lei allora andò verso lo spogliatoio per fare come le fu chiesto...
Ma prima di iniziare, rifece capolino verso il proprietario, per accertarsi che lui non facesse il guardone.
Gli fece un breve saluto con la mano, poi si mise rapidamente a togliersi l'abito da mago, coprendosi dalla scollatura in giù con l'asciugamano, augurandosi di non prendersi un raffreddore.
Una volta entrata nella stanza della sauna e chiusa la porta, poté intravedere nel caldo vapore la persona di suo interesse che stava continuando a meditare, dandole le spalle.
Morgen fece un sorrisetto malizioso, e optò per il lanciarsi su di lei al grido di: "TUFFO DELL'ANGELO!".
Prima con Talon non aveva funzionato, almeno stavolta doveva andare.
L'altra ragazza si fece prendere da quel tuffo senza ribellarsi, come se sapesse già chi fosse la responsabile.
Ciao, sorellina. Dinamica come sempre, percepisco.
"Tals mi ha detto che è la mia sola qualità positiva, quindi devo coltivarla, no?" rispose la piccola maga, sorridendo a trentadue denti.
Non è vero. Sei anche intelligente, carina, simpatica, brava a cucinare, educata
e pronta ad aiutare le persone in difficoltà... rispose la ragazza in tutta sincerità a quella domanda.
Morgen fece un sorriso da gattina.
"Wow, lodami ancora! Mi piace quando la gente mi loda!"
Si strusciò un po' sulla sua spalla, salvo poi riaprire gli occhi di scatto e sussultare.
"Ah! Le troppe lodi mi danno alla testa e mi scordo le cose davvero importanti!! Abi-Abi, ti devo parlare di una cosa importante!"
Dimmi tutto, lo sai che sono sempre pronta ad ascoltarti. le disse Abielle, facendo cenno a Morgen se voleva un massaggio sulle spalle.
La maga si mise seduta in posizione tale da facilitarle il massaggio, e spiegò anche a lei di quello strano sogno con l'uomo della zweihander e la nebbia, e di come Talon avesse tirato in ballo quel tipo, il "Fracassa-Lampade Samuele Angelo"
La ragazza dai capelli argentati strinse leggermente le spalle della maga, fermandosi un attimo.
Samael Angelus... il Frangi-Alabarde di Demacia. Ho sentito anch'io che ha combinato un bel casino assieme ad altre persone che erano scappate con lui, lasciando il loro esercito senza alcuni capisaldi importanti.
"Ma perché dovrei mettermi a sognare un soldato demaciano di cui non so assolutamente niente? Non ha alcun senso! E non solo io, l'ha visto anche Sprit!"
La sferetta di Morgen le vorticò intorno alla testa.
"Come dici? La nebbia che ho visto in sogno? Dici che potrebbe essere un indizio? Okay, perché?"
Abielle ci pensò sopra, continuando a praticare il massaggio, passando alle scapole.
C'è qualcosa sotto... secondo me si tratta di un sogno premonitore, ma la persona in questione pur somigliando ad Angelus potrebbe essere un'altra.
"E chi? E poi cos'é che gli dovrei ridare? L'uomo continuava a dirmi 'ridammela', 'ridammela'..." chiese la maghetta, per poi fare un gemito sommesso a causa del dolore dei suoi muscoli come reazione al massaggio della donna.
Non lo so, ma se qualcuno vuole farti del male dovrà passare sul mio corpo... sono anch'io una provetta spadaccina. rispose Abielle;
Devi venire più spesso a sciogliere i muscoli, sei rigida.
"Il Generalissimo mi ha fatto lavorare più del solito, ultimamente. Ho collaborato a tanti di quegli esperimenti e compilato rapporti su rapporti che ho abbastanza conoscenza da aprire un MIO laboratorio di magia." ammise lei; "Perderei le mie ultime rotelline se non fosse per te e Tals. Un tempo veniva anche Mr. Mano, ma..."
Intendi il Generale Darius? Adesso è molto impegnato con la campagna di espansione verso il Freljord... e mi fa piacere che io e Talon ti siamo di compagnia. Sei stata una delle poche a parlarmi in maniera cordiale.
Nel dire quelle parole, Abielle smise di massaggiarla, prima di offrirle un forte abbraccio, come per rassicurarla.
"... Abi-Abi..." mormorò Morgen, lasciandosi abbracciare; "Io... quando ero arrivata qui a Noxus, ero smarrita e impaurita. Mi sentivo fuori posto fra quelli che un tempo dovevano essere miei nemici... e avevo anche le idee molto confuse e strane dopo... l'incidente... ciononostante, tu mi hai accolto, mi sei stata vicina, mi hai aiutato a trovare un posto... ed è anche grazie a te se il Generalissimo è venuto a sapere dei miei poteri e mi ha preso sotto la sua ala. Se non fosse stato per te, non so cosa ne sarebbe stato di me. Non sarei qui, e non avrei nemmeno incontrato Tals quel giorno che andai nei bassifondi. Quindi... grazie... di tante, tante cose."
Quel momento toccante venne interrotto da un leggero brontolio da parte di uno stomaco...
E la spadaccina arrossì per l'imbarazzo.
Scusami... ma stando qui, bruci calorie come un camino.
Morgen si girò verso di lei e sorrise.
"Allora sei fortunata! Ti ho portato qualcosina per riempirti il pancino! Ho approfittato del giorno libero per prepararli per voi!"
Si alzò quindi di scatto dalla panca, col risultato che il calore le fece girare la testa, facendola barcollare all'indietro.
Attenta! Se non sei abituata, rischi di collassare! Esclamò Abielle, reggendola prontamente...
Per poi affermare che fosse meglio uscire e prendere una boccata d'aria.
"Eh...? Ah, sì sì... usciamo... comincio a vederci doppio... vedo quattro... no, sei Abielle..." biascicò Morgen, sorreggendosi all'amica.
Una volta uscite dalla stanza adibita a sauna, si diressero nello spogliatoio. Mentre Morgen si riprendeva, Abielle cominciò a rivestirsi della sua uniforme...
O per meglio dire, gli indumenti che caratterizzavano le silenziose e letali Xamari, spadaccine scelte noxiane che agivano nell'ombra per colpire i punti cardinali degli eserciti nemici.
Va meglio, adesso? Vuoi un pò d'acqua fresca?
La maghetta annuì con dei mormorii mentre, rivestitasi rapidamente, stava tirando fuori il fagotto con i tacos da lei preparati.
Una volta portata una piccola sacca di pelle con dentro l'acqua, Abielle si mise seduta, in trepida attesa dei Tacos Del Mistero di Morgen.
Sono sempre una gioia per le papille gustative! Ne mangerei a decine!
Morgen ridacchiò soddisfatta.
"Oggi persino Tals mi ha fatto i complimenti, mi ha detto: 'Non male'."
Quel "Non male", lo disse imitando l'abituale tono basso e virile dell'Ombra della Lama.
Abielle fece una sorta di risata sommessa, coprendosi la bocca in maniera graziosa, per prendere poi uno dei tacos e addentarlo.
Morgen, felice di vederla godere i suoi tacos, diede una giocosa spintarella alla sua sferetta spirituale.
"Che ti avevo detto, Sprit? Sono venuti alla grande! E tu non ci credevi!"
Sprit si illuminò intensamente, come per dire che non ci voleva credere.
"Hmph! Spirito malfidato, ecco cosa sei!" fece l'incantatrice con da fare offeso, per poi chiedere alla compagna se avesse qualche progetto per quella giornata particolare.
Andiamo al mercato? Devo prendere alcune cose per la dispensa di casa mia.
Prima che Morgen potesse rispondere, sentirono un grido di una donna proveniente dall'esterno, come se qualcosa di spaventoso l'avesse sorpresa.
Entrambe le ragazze si irrigidirono, sentendo nella testa un forte campanello d'allarme.
"Presto, andiamo a vedere che sta succedendo!" esclamò Morgen, dimenticandosi le vertigini di prima e correndo in direzione di quel grido.
Non appena uscirono dai bagni del Bastione Immortale, ecco che videro il motivo di quell'agitazione fra la folla, che aveva formato un cerchio in mezzo al vicolo:
Un paio di nerboruti omaccioni erano stati scagliati dritti contro ad un chiosco lì accanto che vendeva ortaggi e tentavano di rialzarsi.
Il responsabile se ne stava tranquillamente in piedi a pochi metri di distanza...
E Morgen poté sentire come un colpo al cuore:
Soprabito rosso scuro, cappuccio nero sulla testa, enorme spadone a due mani sulla schiena.
"Lui...?! E' quello...!" ansimò la piccola maga facendo un passo indietro e iniziando a tremare come una foglia.
No, non va bene... sono una maga noxiana, io! E i noxiani sono forti! Non si fanno spaventare! Se vuole rubarmi l'anima, beh vedrà che questa gattina ha gli artigli... pensò nervosamente, cercando di farsi coraggio.
Stammi vicina, Morgen! Non gli permetterò minimamente di toccarti! disse con tono serio Abielle, cominciando a mettersi sulla difensiva con una mano sul manico della sua spada.
"Ah... Abi-Abi..."
Morgen fece un sorrisetto più rilassato, che si fece più tranquillo quando vide anche Sprit poggiarsi sulla sua spalla per infonderle coraggio.
"Pezzo di merda... come osi farti vedere da queste parti! Sei un uomo morto!" esclamò minacciosamente uno dei buzzurri, mentre cercava di alzarsi da tutte le verdure su cui era cascato.
L'uomo incappucciato non fece nulla, bensì fu sul punto di andarsene tranquillamente.
"Ehi... dove credi di andare?!" lo chiamò l'energumeno, andandogli dietro e muovendosi per afferrargli la spalla; "Hai parecchi danni da risarcire, e il conto è salato!"
Prima di poterlo anche solo girare, si ritrovò nuovamente ribaltato con facilità, nonostante la stazza.
L'altro l'uomo stava per attaccare anche lui, ma si fermò quando si senti fischiare la testa:
Fermi tutti! Questo è un ordine impartito dall'alto comando Noxiano!
La folla si spalancò come se fosse una marea divisa in due, e fece spazio alle due ufficiali dell'alto comando, permettendo loro di mostrarsi ai responsabili di quella rissa.
L'uomo con la zweihander sulla schiena girò lo sguardo leggermente in quella direzione senza dire nulla, parte del suo volto che piano piano si rese visibile.
Ancora una volta, Morgen ebbe un fremito, ma decise di farsi comunque avanti, cercando di tenere sotto controllo la paura:
Se veramente era lui l'uomo del suo incubo, avrebbe voluto affrontarlo a viso aperto.
"Ehi, soldato! Sai chi è quello che hai davanti?!" chiese bruscamente l'omone al suolo; "L'ho scovato mentre gironzolava per il Bastione! E' il dannato 'Frangi-Alabarde'!"
"Il Frangiflutti, Simon l'Angelico! E' davvero lui!" sussultò allora Morgen, puntando il dito verso il tipo incappucciato.
"Eh?" mormorò dubbioso quest'ultimo, piegando la testa di lato; "Vorrai dire Angelus... Samael Angelus-"
"Allora vedi che lo ammetti!" esclamò l'uomo a terra.
"Ma che cosa porta il Frangivetri qui, nel cuore di Noxus...?" si chiese la maga, per poi saltare nuovamente su; "L'unica cosa che potrebbe averlo attirato è quello che vuole che io gli dia! Perché lui sa che io so che lui sa che io so che lui cerca qualcosa da me!" pigolò sempre più rapidamente.
"E tu chi saresti?" domandò alla fine Angelus; "Non cerco nulla dalle ragazzine... sono solo di passaggio."
"Non fare lo gnorri! Lo so che sei tu che continui ad apparirmi in sogno! E che continui a chiedermi di restituirti qualcosa! Solo che non so cosa, maledizione!"
"Prendi abbagli, io non ti conosco..." ribatté Samael; "Ora, se non ti dispiace-"
"Beh, che mi venga un colpo..."
Una nuova voce si unì ai presenti, e soltanto ad udirla tutta la folla si fece generosamente da parte, andando a nascondersi:
Era il Generale Darius in persona, intento a reggere l'ascia di suo possesso sulla spalla.
"Samael Angelus... finalmente riappari dopo un anno..."
"Generale..." salutò pacatamente Samael.
La maga prese da parte Abielle dopo un primo momento di smarrimento, e le sussurrò:
"Ah, ma quindi quei due si conoscono? Si sono incontrati tipo sul campo di battaglia?"
Non lo so... è molto probabile che si siano conosciuti in passato. Rispose Abielle con aria pensierosa.
"Cosa ci fai qui a Noxus?" gli domandò Darius, seguito dalla sua scorta di soldati della Legione; "Non credo certo che tu stia lavorando per conto di Demacia."
"Al diavolo Demacia, semplicemente... sto giusto cercando di non averci più a che fare."
"Quindi sei venuto qui per abbandonare il tuo vecchio regno e unirti alle fila di Noxus? E' questo?" domandò allora il Generale, inclinando leggermente la testa di lato.
"C'è gente che non merita di essere governata dai Lightshield e dalle casate nobili... ho deciso che riprenderò Demacia ad ogni costo e la cambierò." rispose Angelus; "L'hanno presa... la mia compagna."
A Morgen si accese una lampadina:
Pensò allora che il sogno che aveva fatto volesse dire proprio questo - l'uomo del suo sogno stava cercando la sua compagna che era stata portata via, e aveva bisogno del suo aiuto per ritrovarla, e non avrebbe accettato un no come risposta.
Nella sua testa aveva perfettamente senso!
L'uomo con la zweihander, il continuo dire "Ridammela"... tutto torna! Ma certo! Genio!
"Penso che sia una storia molto lunga... conviene parlarne in un luogo più tranquillo, che ne dici?" propose infine Darius a Samael, mentre faceva un cenno con la testa ad Abielle di stare rilassata.
Certamente, Signore... come desidera. Disse la spadaccina con tono di rispetto verso il Generale, mettendosi di nuovo dritta come un fuso.
Morgen fece allora un cenno alla compagna.
"Penso che dobbiamo assolucertissimamente ascoltare quello che il signor Santino ha da dire..."
Credo anch'io che bisogna ascoltarlo, se veramente è successo quello che abbiamo sentito, Demacia ha fatto un torto che verrà ripagato con il sangue, glielo leggo in faccia. rispose Abielle, facendo un cenno positivo con la testa...
Per poi informare Darius che volevano aggiungersi anche loro due, per spiegare il perché di quella reazione da parte della incantatrice quando ha visto Angelus.
"Ne sono convintissima, straconvinta, Generale Mano! Quest'uomo è la persona che ho visto in sogno, e se il sogno ha ragione, allora dobbiamo assolutamente aiutarlo, o accadrà qualcosa di terribile!"
"Va bene, va bene. Ho capito. Non c'è bisogno di parlare a macchinetta." cercò di tranquillizzarla Darius fermandola con un gesto della mano.
Poi si guardò intorno.
"Ma non qui. Attiriamo troppe attenzioni, in piena piazza."
"Credo che il Gran Generale vorrà ascoltare quanto ho da dire, suppongo." commentò Samael; "Sempre se non gli dia fastidio la presenza di un suo nemico dentro la sua rocca."
"Il Generalerrimo? Ci parliamo noi con lui, se ci andiamo tutti insieme dovrà ascoltare per forza!" cinguettò Morgen con le mani sui fianchi.
Prima di andare via, tuttavia, Abielle non poté fare a meno di avere la sensazione di essere osservata da qualcuno:
Darius aveva probabilmente ragione sul voler parlare in privato di quella faccenda delicata.
Fece comunque finta di niente, cercando di non destare sospetti in chiunque stesse facendo l'occhio e l'orecchio lungo, per proseguire assieme agli altri nel luogo sicuro.
Non ci volle molto perché arrivassero finalmente alla Scala del Trionfo, la lunga fila di gradini che conduceva nella stanza delle udienze da cui l'Alleanza Trifariana controllava tutti gli affari ministeriali della nazione.
Vedendo la scalinata, Morgen richiamò a sé Sprit e schioccò le dita, utilizzando il suo trucchetto di levitazione per evitare di doversele fare tutte a piedi.
Fu un sollievo per alcuni di loro:
La Capitale, Noxus Prime, in fondo, non era proprio il luogo più sicuro al mondo dove poter parlare a cielo aperto, soprattutto per via dei brutti ceffi e probabili assassini in circolazione a piede libero.
Nemmeno lo stesso Darius era del tutto sicuro nel girare in quei luoghi, ma aveva il grado di Generale almeno a proteggerlo.
Nel periodo in cui il precedente Generale Boram Darkwill venne ucciso dal colpo di stato di Jericho Swain, esattamente sei anni prima, tutte le famiglie avversarie furono giustiziate come monito a possibili rappresaglie...
Lo stesso Swain fu costretto ad ammazzare membri del suo casato per mantenere la pace ed ottenere così il diritto alla fondazione del patto noto come Trifarix assieme allo stesso Darius e ad un'altra persona ignota a tutti. Nemmeno il Generale della Legione Trifariana sapeva chi fosse questo terzo individuo, ma si fidava abbastanza di Jericho da tralasciare questo particolare.
"Piuttosto... sono sorpreso di come abbiate mantenuto il controllo davanti a tutte queste... diversità di pensiero." commentò Angelus, mentre salivano la lunga scalinata.
"Se vuoi unificare tutto il continente sotto il tuo stesso stendardo, devi riuscire a mantenere il controllo per forza, costi quel che costi. E'anche a questo che serve la forza, sia fisica che mentale." rispose il Generale, continuando stoicamente a guardarsi in avanti mentre scalava quegli innumerevoli gradini. Morgen si sorprese nuovamente di come ci riuscisse con tutto quel pesante armamentario che si portava addosso, fra la colossale ascia e l'ingombrante armatura nera con gli spuntoni sulle voluminose spalline.
Morgen... giù da Sprit! Il fisico non si tonifica se fai così, altrimenti niente più massaggi! La riprese Abielle, mentre stava salendo le scalinate con passo veloce ma felpato allo stesso tempo.
La maga fece un lungo gemito contrariato mentre atterrava piano piano sul gradino per iniziare anche lei a sfruttare le sue stesse gambe. E appena toccò terra, Sprit si staccò nuovamente dal suo corpo, fluttuando vicino a lei.
Darius rimase sorpreso da quella scena.
"Certo che oramai create una coppia affiatata voi due... la mente ed il fisico."
Sono sua amica, è il minimo che posso fare, visto che ci tengo molto a lei. Disse la spadaccina con fare orgoglioso.
Morgen guardò un secondo Sprit, come se la sfera le stesse intimando qualcosa.
Al che, la ragazza annuì.
"Oh, giusto! Signor Generale Mano, vuole anche lei un taco? L'ho fatto io. Ne go ancora uno per te e per il Generalerrimo."
"Ho appena pranzato, sarà per la prossima volta." rispose lui con un cenno della mano successivo; "Inoltre, presentarsi davanti al Gran Generale mentre si mangia non sarà perdonato facilmente, se lo vede..."
Lei sospirò, iniziando a chiedersi se agli occhi di Darius, Swain non fosse un vecchio arcigno con la pelata, il naso gobbo e sporgente, e un imponente bastone da passeggio, che se ne andava in giro incupito con il suo fedele corvo domestico, Beatrice, appollaiato sulla spalla.
Se lo immaginò in quella veste, per poi scuotere la testa e chiedersi che cavolo si fosse messa a immaginarsi.
Passarono rapidamente l'enorme scalinata, i vari soldati in nero che si spostarono alla vista di Darius...
Poco prima di poter aprire il portone per la Sala delle Udienze, stanza un tempo usata come Sala del Trono durante il regno tirannico di Boram Darkwill...
Ed ora, sulla piattaforma rialzata in centro all'enorme salone, illuminato semplicemente dalla luce sfocata del Sole e delle torce infuocate ai lati, vi era semplicemente un gigantesco tavolo.
Appoggiato con le mani su di esso, dava loro le spalle un uomo piuttosto alto, lunghi capelli bianchi che cadevano sulla sua schiena.
Indossava un enorme cappotto sulle spalle color nero-grigio...
E apparentemente vi era un corvo sulla sua spalla sinistra.
Non era da solo, tuttavia:
Angelus percepì la presenza di grosse quatità di corvi nello stanzone, appollaiati in ogni rientranza o angolo degli enormi pilastri di pietra.
La sommessa luce, così come la presenza di tutti quei corvi, sarebbero bastati a intimidire chiunque, ma quel gruppo di persone ci entrò senza troppi problemi. Persino lo straniero non batté ciglio dinanzi ad un simile spettacolo.
"Generaler- Ehm, Gran Generale, Jericho Swain." lo salutò Morgen con un inchino, reggendosi l'orlo della veste.
La figura del Gran Generale noxiano, Jericho Swain, si girò piano piano per guardare i nuovi arrivati...
Ed ecco che tutte le basse aspettative di Morgen caddero di colpo nel vedere un bel uomo sulla mezza età e ben vestito...
Sebbene l'apparente mancanza di una delle braccia, precisamente quella sinistra.
"Generale Swain, queste persone chiedono urgentemente un'udienza." disse succintamente Darius, salutando l'uomo ben azzimato con un saluto cavalleresco.
"Riposo, miei fedeli ufficiali... presumo che il ragazzo che sta di fronte a me è Samael Angelus, il Frangi-Alabarde demaciano... cosa ti porta qui a Noxus?"
Jericho aveva un tono imperioso e fermo, degno della sua fama.
"Demacia ha preso tutto ciò che mi appartiene e l'ha calpestato. Ho intenzione di riprendermelo." rispose lui, facendo un rispettoso inchino.
"Capisco... non è la prima volta che quel regnetto e la sua politica restrittiva e antiquata ha fatto perdere del puro potenziale per fare del bene." commentò Jericho, mentre fissava Samael come se lo stesse studiando.
"Gran Generale," si intromise con educazione Morgen; "Lui sta cercando di recuperare una persona a lui cara, e ha bisogno di aiuto per riaverla."
"Come fai ad esserne così certa?" le domandò il Gran Generale con un sopracciglio alzato.
"Sue parole testuali. E poi io l'ho visto, in un sogno. Quest'uomo mi è apparso come una visione, era alto, con i capelli argentati e una Zweihander, proprio come lui. E come l'uomo del mio sogno, anche lui sta cercando qualcuno a cui tiene!"
Ha riferito parole testuali anche a me, mio signore, però Angelus ha negato di conoscere Morgen, quindi mi chiedevo se non si trattasse di una specie di sogno premonitore. aggiunse Abielle con tono rispettoso:
Sapeva che Jericho conoscesse molto quel tipo di campo, essendo stato a Ionia nella biblioteca del Placidium di Navori.
"Però... io non ho idea di chi sia la persona a cui tiene... il mio sogno era molto nebuloso, ma il fatto che sia apparso lui con capelli e arma simili a ritroso di questi sogni ricorrenti non può essere una coincidenza, Signore!" aggiunse Morgen, specificando inoltre che anche Sprit aveva avuto le stesse visioni.
"Ho sentito abbastanza... penso che questo sogno vada studiato nei minimi dettagli. Avete il permesso di controllare gli archivi privati della Biblioteca Centrale. sempre se a te può andar bene Samael Angelus... potresti trovare anche tu una risposta su come colpire Demacia." disse infine l'uomo, mentre accarezzava il collo del corvo che aveva sulla spalla.
La piccola maga fece mezzo passo indietro e spalancò gli occhi e la bocca.
"La biblioteca centr- gli arch- Signor Gran Generale, noi-noi-noi... non siamo degni di un simile onore! Sono solo una misera assistente, e... e..."
"Signore... la biblioteca centrale si trova sulle tre torri centrali del Bastione." ribatté Darius, cercando di sembrare rispettoso; "Sa anche lei che è una zona fuori dalla nostra giurisdizione... se vedessero un ex soldato al servizio di Demacia entrarci, i casati nobili potrebbero fraintendere-"
"Io non vedo soldati nemici... vedo possibilità, nuovi acquisti... e poi, ribaltare la guerra con un perfetto soldato che conosce a menadito le tatttiche di guerra demaciane..."
Potrebbe portare ad espandere il nostro territorio, diventando una nazione sempre più forte e unita. Aggiunse Abielle.
"Precisamente." rispose Jericho, alzandosi dal suo seggio; "E prima eseguiremo questa operazione, meglio sarà per tutti. Lascio il coordinamento della spedizione a te, Darius. Abielle, Morgen. Mi aspetto un resoconto completo anche da voi due."
"Sarà fatto, Mio Signore! Preparerò tutto il necessario per la spedizione." disse Darius, facendo un leggerò inchino con il capo.
"Suppongo che non resti altro da fare se non controllare la biblioteca." rispose Angelus, facendo per dare le spalle ed uscire...
Prima che non si ritrovasse una strana mano sulla spalla:
Era come fatta di energia e brillava di rosso, a forma di artiglio.
"Un'ultima cosa, Samael Angelus... si guardi le spalle. Sebbene il Trifarix regga la società del nostro impero, ci sono persone che desidererebbero mettere le mani sulla prima possibilità di guadagnare potere. Una volta, abbiamo dovuto a che fare con un fanatico che dissotterrava corpi per proprio diletto."
La mano era sbucata dal soprabito elegante di Jericho, prima che questo la ritrasse tranquillamente.
"Per ulteriori informazioni, consulti i tomi riguardanti i manufatti scomparsi."
Una volta fatto un cenno di aver compreso quelle parole, il gruppetto decise di andare verso la loro meta con passo deciso, ringraziando Swain per la sua scelta ponderata e ben indirizzata.
Una volta scesi buona parte dei gradini della Scala del Trionfo, Morgen fece un gran respiro di sollievo, ammettendo di essere stata coi nervi a fior di pelle.
"Tomi di manufatti scomparsi... cosa me ne faccio di cianfrusaglie archeologiche?" mugugnò Angelus, pensandoci attentamente.
"Cianfrusaglie...? Cianfrus-"
Ci mancò che Darius non capitombolasse in avanti lungo le scale dinanzi ad una simile affermazione.
"Tu non hai la minima idea di cosa sia quello che stiamo andando a visionare... vero?"
"Si tratta di qualcosa di importanza stratosferica?" domandò quest'ultimo.
"I tomi dei manufatti scomparsi sono tutta una serie di archivi catalogati riguardanti armi e oggetti dai poteri sconosciuti. Non li chiamerei cianfrusaglie." rispose il Generale; "Ora però, prima di entrare, devi far sì di non guardarti troppo in giro nella Torre Centrale del Bastione. Nessuno di voi... e non parlate con nessuno."
"Nessuno-nessuno?" domandò Morgen, tristemente, facendosi man mano sempre più piccola; "Nemmeno se mi dicono 'ciao, Morgen', educatamente?"
"SOPRATTUTTO se ti dicono qualcosa di simile... e potrebbero farlo." aggiunse schietto Darius; "Sarebbe strano se sapessero il tuo nome, in primo luogo... beh, non strano quanto il Quartiere di Mortoraa... quello e tutti i nobiliari chic e alla moda presenti in quel circolo."
Uh... quel posto... mai più, preferisco farmi un mese nella Arena che stare con loro. disse la Spadaccina, facendo una smorfia di disappunto.
La maga fece un mormorio di assenso poco convinto, prima di girarsi verso Sprit e intimare anche a lui di non fare rumore, specie se incontrava qualche bel nobile azzimato che faceva le moine, come l'uomo che lei aveva chiamato "Testa-a-cipolla".
Dopodiché, Darius scortò tutti loro assieme ad un paio di soldati fino ad una serie di corridoi ormai nascosti dalla luce del Sole.
C'erano enormi quantità di strani stendardi legate vicino alle scalinate.
L'appena visibile luce sulle torce mostrò una specie di rosa spinata disegnata sopra di essi.
Sprit iniziò a reagire in modo strano a quel posto: la sua luce si fece più fioca, e andò a nascondersi nel cappuccio della tonaca di Morgen:
Era chiaro che ci fosse qualcosa che lo spaventava.
"Gli archivi sono solo un paio di piani più in alto... continuate a salire e attenti a non restare troppo fermi." intimò il Generale Darius, ed Angelus si sorprese di come anche lui fosse teso a circolare in quella zona.
I due piani citati da Darius sembravano non finire mai per la pressione presente nell'aria, e quelli che in verità erano giusto una manciata di secondi sembravano minuti lunghi e dilatati.
Solo quando aprì uno spesso portone in legno pregiato poté finalmente sperare in un buon presagio.
Intimò tutti ad entrare subito dopo, prima di chiuderselo alle spalle.
Dal rumore che fece quando si chiuse, rieccheggiando per la stanza, si poté comprendere solo allora quanto immenso fosse il luogo in cui si trovavano:
Piani e piani di mobili ben posizionati, con tanto di artefatti, libri e tomi sugli scaffali, perfettamente conservati e tenuti in ordine.
Ce n'erano talmente tanti che ci sarebbe dovuto essere bisogno di ben due sale del trono a Demacia.
Per la miseria! Ma è immenso! Esclamò Abielle, meravigliata da quella visione.
"Ehm... esiste qualcuno che li ha letti tutti-tutti?" domandò Morgen con una mano sopra gli occhi per guardare più lontano.
"Serve il permesso del Trifarix solo per accedere a questa stanza." rispose Darius per loro, camminando in mezzo agli enormi scaffali; "Ogni singolo oggetto qui è proprietà della conquista e delle conoscenze noxiane. Un tempo, riuscimmo a conservare una delle Rune Terrene... prima che venisse rubata in circostanze misteriose."
Storia interessante... però, dobbiamo trovare qualcosa che ci possa dare degli indizi su come procedere nel piano. disse la giovane donna dai capelli argentati, mentre guardava i titoli di quei tomi dall'aria pesante.
Alcuni di quei volumi non erano nemmeno in lingua comune, bensì con alfabeti provenienti da altre regioni, ad esempio caratteri palesemente Ioniani.
Angelus ripensò al consiglio di Swain sul tomo da consultare riguardo a manufatti scomparsi e andò a consultare subito la zona in questione, sebbene si sentisse ancora scettico per cosa avrebbe trovato.
Il problema era che, apparentemente, buona parte degli scritti erano o in un qualche strano alfabeto runico per lui incomprensibile, o sigillati da un qualche incantesimo.
"Non vi aprite, eh?" mormorò lui a voce bassa...
Poi si guardò attorno per non avere nessuno a fissarlo.
Dopodiché, sprigionò dalla mano la sua magia nera per tentare di aprire uno dei tomi sigillati.
Il tomo dopo un iniziale resistenza si lasciò aprire di fronte alle arti magiche di Angelus, l'unico rumore fu un mormorio seguito da un sibilo.
"Eccoti qui, bastardo... che segreti nascondi?" domandò tra sé l'ex demaciano, cominciando a scorrere nelle sue pagine di nascosto.
Le parole di per sé erano comprensibili seppur scritte in maniera aulica, quindi per Samael fu una lettura lenta ma che pian piano stava dando i suoi frutti, visto che sul suo viso si stava formando un sorriso di chi aveva trovato una preda succulenta.
"Terribile è il potere dell'oscuro, che nella sua morsa tutto avvinghia. Tristezza è la sua favella, disperazione il suo canto.
Vaga, vaga, e vaga, il suo cuore un vuoto crescente che agogna un amore ormai andato. La sua lama, nata dalla terra delle nebbie morte, tutto fende. Dov'essa passa, ogni vita si spegne, ogni anima è consunta."
"Ci mancavano i sermoni aulici..." mormorò Angelus, passando successivamente alle pagine successive...
E la sua attenzione balzò ad una descrizione:
"Sulla via del mare, sorgeva una città.
Splendente di vita, distrutta dalla cupidigia.
Quando l'oscurità la avvolse, le sue terre tristezza e morte accolsero.
Helia era il suo nome, la conoscenza ed il potere là trovano la propria culla.
Tra i canti delle anime e la tentazione perirai,
Se non pronto ad offrire tu non sarai."
"Credo di aver trovato qualcosa..." mormorò Samael, facendo per chiudere il tomo...
Ma qualcosa di strano accadde all'improvviso:
Sembrava che tutti fossero spariti...
Non c'era più nessuno lì attorno, se non lui e tutti quei tomi.
"Che cosa...?"
Hai trovato qualcosa di tuo interesse... giovane imprudente?
Giurò di aver sentito una strana voce nella propria testa:
Magia nera?
Alle sue orecchie arrivò una risata femminile.
"I miei complimenti. Sei più acuto di quanto sembri. Ma del resto, anche tu hai una magia oscura decisamente lodevole, bimbo."
Con la coda dell'occhio, Samael vide solo un lungo mantello scuro e uno strano diadema dorato a tre punte, la più grande che formava una curva intorno alla testa adornata da capelli viola di media lunghezza.
"Bel modo di mostrarti, strega." rispose lui, chiudendo il tomo di colpo, per nulla spaventato dalla sua presenza; "Hai isolato la realtà qui attorno, attirandomi nella tua apparizione."
"Strega...?"
La strana donna fece una riverenza di scherno, rivelando inoltre di indossare un abito decisamente succinto e che lasciava poco spazio all'immaginazione. "Ebbene, sì, sono chiamata anche in questo modo. Sono chiamata in molti... molti modi, sai? Modi che... credo valgano anche per te, sai?"
"Arguta." sospirò Angelus; "Sei anche capace di leggermi nella testa... o forse, mi tieni d'occhio da molto tempo..."
"Non ti mentirò... o forse sì?"
La donna sparì e ricomparì alle sue spalle.
"Sai com'è, mentire è un po' un'abitudine per me. E' la cosa che mi riesce meglio... o forse ti sto nuovamente prendendo in giro?" gli sussurrò la donna nell'orecchio.
"Dici che potresti mentirmi più volte... se sei davvero disposta a farlo, a questo punto mi avresti già detto cosa fare."
I suoi occhi tornarono al tomo ingombrante ed al suo contenuto.
"La magia nera è una tentazione... ma su di noi è soltanto come il sangue. Non se ne andrà mai. E non ci toccherà."
"Beh... in ogni caso volevo ringraziarti, Samael Angelus." fece lei, carezzandogli il viso; "Sai, con tutti gli impegni che ho, non mi risulta facile trovare il tempo di aprire quel brutto sigillaccio. Fortuna che sei passato tu a farlo per me... come immaginavo avresti fatto."
Lui abbozzò ad un sorriso ad occhi semichiusi.
"E a cosa ti serve? Un contenuto come questo non dovrebbe nemmeno essere vitale... salvo la parte in cui parla di poteri ed antichi manufatti intoccabili per normali esseri umani."
"Ne parli come se quella fosse una piccola, inconsequenzialissima parte del libro. Ma leggilo meglio, leggi di cosa tratta..." lo intimò l'incantatrice, danzandogli quasi intorno.
Samael aprì nuovamente il libro...
E quasi per magia, le pagine si colorarono di una strana aura sul viola scuro, indicandogli esattamente dove leggere.
Piano piano, nella testa udì come dei sussurri, tante anime che cercavano di parlargli all'unisono.
Chiedevano di lui... o forse lo stava soltanto confondendo con altro?
Mentre gli occhi scorrevano lungo le pagine con tranquillità, come se quanto stesse accadendo fosse quasi normale per lui, ecco che un nome entrò nella sua bocca:
"Insanira..."
"Senti il potere di quelle parole? Ascoltale e marchiatele a fuoco nella tua mente, ti guideranno verso una fonte di potere inimmaginabile, oppure alla tua condanna?"
Nel fare quelle domande, la donna scandì le sue parole con fare ipnotico.
"Con questo potere..." mormorò Samael; "Potrei raggiungere ciò che voglio. Nulla sarebbe più impossibile."
"Esattamente... lasciati guidare nella locazione esatta in cui si trova l'Insanira, l'arma che ti trasformerà in qualcosa di superiore a ciò che sei adesso." aggiunse la strega con un sorriso.
"Non mi stai aiutando a gratis... qual'è il tuo scopo?" domandò allora Angelus, chiudendo finalmente il tomo e gli occhi allo stesso tempo; "Anzi... lascia stare. Non lo voglio sapere. Per fare quello che devo, sono disposto a cadere nel baratro più profondo e risollevarmi."
"Questo è lo spirito. Non dire a nessuno della nostra chiacchierata, e fai buon viaggio." rispose infine la donna...
Facendo poi sparire assieme a lei la cortina di oscurità che gli aveva separati dagli altri presenti nella biblioteca.
La prima cosa che vide quando quella cortina si dissipò, fu il rapido muoversi in giro per la stanza di Sprit, che cercava freneticamente qualcosa o qualcuno mentre volava su e giù, a destra e a sinistra.
"Puoi far stare ferma quella cosa?" domandò Darius; "Non dobbiamo attirare troppo l'attenzione."
"Oh, mi scusi, signore... Sprit! Avanti, non siamo qui per giocare!" lo richiamò svelta Morgen, con la simpatica entità che volò subito dalla sua padrona volando vicino al suo corpo e fluttuando obbediente.
Angelus ripose rapidamente il tomo al suo posto, facendo finta di non essere passato di lì, prima di ricongiungersi agli altri.
"Allora? Trovato niente, Samael Angelus?" gli domandò il generale Noxiano, dopo aver incrociato le braccia e aggrottato le sopracciglia.
"Più che altro, cose che già avevo appreso sulla magia e su artefatti antichi. La maggior parte di origine delle Isole Benedette." rispose lui; "Nulla di particolare. Nemmeno una locazione sulle Rune possibile."
"In altre parole è stata una perdita di tempo..." mormorò Morgen; "Possibile che il Generalissimo abbia preso un abbaglio? No, non è da lui!!"
"Molto strano..." mormorò la Mano di Noxus, portandosi due dita sul mento con aria pensierosa; "Il Gran Generale è meticoloso nelle sue mosse... se ha consigliato di consultare l'archivio, allora un motivo deve esser-"
Si interruppe dal parlare quando sentì l'enorme portone di legno venire percosso da un rapido bussare...
Seguito subito dopo dal richiamo di un messaggero.
"Comunicato per il Generale Darius! E' urgente!"
Darius allora andò dritto verso la porta a rispondere alla chiamata del messaggero.
"Sono qui. Di che si tratta, ti ascolto."
"La nave privata del Gran Generale, la Leviathan! E' stata rubata!" esclamò quasi subito lui; "Non troppo distante dalle sponde di Noxus... dei pirati l'hanno presa di mira!"
Darius lo prese per la collottola.
"Come sarebbe a dire che la Leviathan è stata rubata?! E da QUALI pirati?! Avete visto se avevano uno stendardo, o una polena particolare?!"
"Ci sono sopravvissuti che affermano di aver riconosciuto l'uomo al comando..." rispose lui; "B-Barba lunga, sciabola infiammata e una derringter nella mano libera!"
Il Generale schioccò la lingua rumorosamente.
"Gangplank...! Avrei dovuto aspettarmelo. Quell'impiastro di bucaniere è sempre stato una spina nel fianco!"
"Avevo sentito di guai via mare." rispose Angelus; "Suppongo che questo chiami all'azione una strategia per riprendere la nave?"
"Okay, la situazione dell'archivo può attendere..." rispose il Generale; "Il problema è che domani dovrò far avanzare la Legione verso il Freljord... ci sono guai con l'Artiglio d'Inverno."
"Ti pareva... maledetto Leif..." mormorò a denti stretti Angelus; "Non l'ha digerita."
"Leif...?" domandò Morgen ad Abielle, che le rispose facendo spallucce. Allora commentò:
"Ma se il Generale non può occuparsene, allora chi andrà lì a recuperare la Leviathan?"
Angelus colse la palla al balzo.
"Posso occuparmene... una ciurma di pirati che non sanno impugnare una spada non mi spaventa."
"Tu...?"
Darius ci pensò su bene.
"Beh, non sei un soldato... non ancora. Ma d'altro canto, questa potrebbe essere una buona occasione di dimostrare la tua buona fede e la tua volontà di abbracciare la nostra causa... ma mandarti lì da solo sarebbe una stoltezza imperdonabile..."
"E... se mandassimo Samira con lui?" chiese allora il soldato venuto a portare il messaggio; "V-Voglio dire... non è impegnata in taglie o altro, ad eccezione della criminale fuggitiva."
"Samira, eh? Potrebbe essere un'idea, ma..."
Darius sapeva che la donna da lui citata, per quanto fosse un'abile guerriera, era anche imprevedibile, in quanto mercenaria sempre a caccia di nuove taglie e nuovi bersagli con cui arricchirsi.
Posso seguirlo io, Generale Darius... Disse Abielle con tono deciso.
L'omone dall'ingombrante armatura nera annuì.
"E sia. Abielle, tu andrai con loro. E anche tu, Morgen."
Morgen annuì a sua volta, realizzando solo a rallentatore che cosa le fosse stato chiesto.
"Ma-ma-ma... io non faccio parte della Legione..."
Ci sono io con te, prendilo come un addestramento per il nostro affiatamento! Esclamò la Spadaccina, facendole un occhiolino rassicurante.
"Suppongo sia vero..." sospirò Morgen.
"Bene, usciamo di qui, allora... soldato, accompagnali al porto per prendere un imbarcazione." ordinò la Mano di Noxus alla giovane recluta con fare autoritario.
"Ah... s-sì signore! Ma... Samira la devo chiamare?"
"Se non è occupata." rispose nuovamente Darius.
"Samira... eh?" mormorò Morgen; "Non l'ho mai conosciuta, ma dicono che ami fare tante acrobazie! Sprit, non era tipo un'acrobata di un circo, una volta?"
La palla le roteò attorno, quasi imitando i giocolieri.
"Cercate di non farla soltanto indispettire. Abbandonerebbe una taglia subito se si tratta di una faccenda personale, ma è anche un bel tipetto. Si butterebbe in situazioni mortali senza pensarci." informò il Generale, mentre scendevano le scale per uscire da quel luogo angusto e tetro; "Abielle... scorta Samael e Morgen al Porto, se tutto va bene sarete in quattro a risolvere e recuperare il Leviatano."
Come lei desidera, Generale Darius. Rispose la Donna con fare rispettoso, facendo cenno di seguirla mentre si stava mettendo in cammino.
Angelus salutò con un cenno del capo Darius, prima di andare di corsa dietro alla giovane donna, seguiti entrambi dall'impertinente Morgen.
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Enemy in a Mirror: A League of Legends Story
AdventureAnno 990 dalla Fondazione dell'Impero di Noxus. Con la caduta del Generale Boram Darkwill dal trono e la promulgazione del Trifarix, il Gran Generale Jericho Swain porta una nuova era nell'Impero, mentre i suoi nemici temono quale possibile risvolto...