"Ehi, Angelus... aspetta." lo fermò la Spearglow, con lui che si girò un secondo per guardarla.
"Anche tu... hai visto dov'è finito quel matto di un guerriero. Non hai un Clan da cui tornare?"
"Sì e Sì... ma dobbiamo ritornare a Noxus per una trattativa che si sta prendendo cura Leiff stesso. Sono sicura che, se vuoi inoltrarti a Demacia, avrai bisogno di tutto l'aiuto possibile, per quanto tu sia diventato potente lo stesso." rispose la rossa con fare totalmente calmo nei confronti del suo amico di lunga data.
"Leif sta trattando con Noxus?" domandò dubbioso Samael; "Pensavo che l'Artiglio d'Inverno fosse in lotta con loro. E' davvero riuscito a convincere la Madre Guerriera ad allearsi con qualcuno... che sorpresa."
"Non pronunciate il nome di capelli da femminuccia! Fa ribollire il sangue di Olaf!" sbottò una voce rozza e selvaggia nelle vicinanze.
Ed ecco che sbucò dalla putrida acqua del porto lo stesso guerriero brutale dell'Artiglio.
"Che diavolo sei venuto a fare, tu, a Bilgewater?"
"Olaf cercava di morire!" rispose lui; "Vecchia sciamana del villaggio mi disse una volta che sarei morto vecchio e nel letto. Non è un destino per guerrieri della stirpe di Olaf! Dobbiamo morire in battaglia, degnamente!"
"Olaf! Vecchio mio! Lo sapevo che saresti sbucato!" esclamò Xymella.
"Olaf cerca di ricordare chi tu fossi! Non ricordo bene."
"Ma come? Non siete tipo compagni di clan, ormai?" domandò Samael; "Ugh, ho capito... devo tornare al Bastione Immortale, in questo caso. Non vorrei che quell'assillatore faccia perdere le staffe al Gran Generale."
"Ecco, bravo! Olaf non vuole avere a che fare con capelli da effemminato! Troppo frufrù! Quale guerriero degno di questo nome si fa lo shampoo più di una volta al mese?!" sbottò Olaf, sbuffando vistosamente dal naso.
Annusando più da vicino, Angelus si mise una mano davanti al naso e lo guardò con aria basita ed irritata.
"Oh, non lo so." mormorò; "Ma il kraken che hai affrontato puzzava proprio."
"Kraken?! Tu offendi Olaf, piccolo uomo striminzito!" gridò Olaf, andandogli testa a testa; "Questo odore è puro guerriero destinato a una morte onorevole in battaglia!"
"Sì, ma rispetta la decisione di chi vuole sopravvivere per raggiungere il proprio scopo." ribatté Samael; "Ora, se non ti dispiace..."
Il suo sguardo andò ad una delle barche lì presenti, di medie dimensioni e bagnata di sangue fresco.
"E' stato un mostro?"
"No... è stato Olaf!" rispose il barbaro; "Ha provato a derubarmi delle mie asce e reggeva un coltello in mano. Non ha voluto ascoltare, e così Olaf lo ha seccato."
Angelus sospirò, una mano che andò alla sua fronte.
"Beh, suppongo la barca non gli servirà più... io prendo questa."
Non perdendo tempo, si fiondò su di essa, ignorando completamente il sangue tutt'intorno, o come fosse ancora abbastanza fresco. Anzi, quell'aroma ferroso sembrò quasi fargli piacere mentre gli accarezzava le narici.
O forse non gli importava minimamente e basta?
"E voi due? Non ditemi che pensate di rimanere qui... forza, salite." intimò allora Samael con un gesto della mano; "Dovrebbe bastare per raggiungere Noxus Prime."
"Ma Olaf deve ancora trovare il suo degno avversario qui! Sennò che è venuto a fare fin quaggiù?!" sbraitò spazientito il guerriero dalla folta barba bionda.
"Affrontare la Mietitura non ti è bastato?" lo riprese Xymella, battendo un piede sul molo con severità.
"Ad Olaf non basterà nulla fino a quando non sarà cibo per vermi!"
"E va bene, guerriero berserker..." sospirò Angelus; "Restatene qui... Xymella, sali."
Una vena pulsò sulla fronte di Olaf, e iniziò a sbuffare come una vecchia caffettiera.
"Chi sei tu per dire ad Olaf cosa deve e non deve fare?! Cuciti la bocca, belloccio!"
"SALI SUBITO SULLA BARCA!!!" gli urlò addosso Xymella con una voce distorta, simile a un animale di grossa taglia.
Lui fece una serie di gemiti monchi e, abbassando lo sguardo, salì sulla barca senza fare altre storie.
"Complimenti, berserker..." commentò sarcasticamente Samael, andando sul retro della nave di piccole dimensioni per metterla in moto.
Olaf borbottò qualcosa di incomprensibile, finché non gli venne un lampo.
"Tu sei la donna che ha ricevuto la benedizione del Valhir mentre faceva la prova del ghiaccio! Ora ricordo!"
"Vedi che, ogni tanto, urlarti dietro serve a qualcosa? Adesso andiamo a Noxus Prime... sono sicura che ci sarà qualcosa di interessante per un guerriero del tuo calibro." disse la Spearglow con un sorriso, mentre si era messa seduta anche lei nel sentire il rumore del motore avviato.
"Sì... già mi sto immaginando." rispose Angelus, andando al timone e cominciando ad allontanarsi dalla costa marcia e puzzolente di Bilgewater; "Dover andare nuovamente d'accordo con Leif Heimdall... quel viscido, arrogante, piccolo vanesio, figlio di una-!"
Qualche giorno dopo
"Oh, Sammy! Come stai?! Fatto buon viaggio?"
"Leif... Madre Guerriera..."
Samael fu sul punto di mordersi le labbra per non cedere all'ira quando, entrando nella vecchia sala del tiranno Boram Darkwill nel Bastione Immortale, si trovò davanti sia l'ex cavaliere e capo delle Ali d'Argento che la Madre Guerriera dell'Artiglio d'Inverno, Sejuani.
Nella sala, vi erano anche i due Gran Generali del Trifarix:
Jericho Swain e Darius.
"Encomiabile lavoro nel recuperare la mia Leviathan. Sono stato informato sia dal Capitano Morgen che da Abielle... pare che non dovremo nemmeno più preoccuparci di ulteriori problemi di pirateria, ora che il caro Gangplank marcisce nei fondali marini." sorrise l'uomo dai lunghi capelli argentati.
"Stava in mezzo... ha scelto lui di farsi affondare, assieme ai Jagged Hooks."
Darius sbuffò un secondo.
"Ora mi pento nell'aver consegnato tutta quella somma per il lavoro di Samira... ha la bocca larga, quando si tratta di contare i meriti."
"Insomma, ci date dentro con i soldi qui a Noxus... e si vede che avete una mentalità più aperta rispetto a Demacia." commentò Xymella con aria rispettosa verso Swain e Darius.
"Mia cara Spearglow..." continuò Swain, facendo qualche passo di lato e guardandosi il braccio demoniaco con interesse; "Demacia è fiera del suo retaggio, e porto rispetto in ciò... ma gli mancano le capacità che contraddistinguono le schiere di folli dalle menti geniali."
Con uno schiocco delle dita, uno dei corvi appollaiati sui pilastri scese sulla sua spalla.
"La guerra non è tutto. La conquista può essere fatta anche dietro ad un tavolo... economia, commercio, società, diritto e libertà.
Se manca anche solo una di queste cose, si diventa deboli, scontenti ed isolazionisti."
"Cosa succede se vede questo rispetto sgretolarsi davanti ai suoi occhi?" domandò la rossa con curiosità.
"Che vuoi terminare la questione... il prima possibile."
Con quelle parole, Swain, tornò con le mani sul tavolo delicatamente.
"E... grazie alla forza dimostrata dall'Artiglio d'Inverno e alle parole del signor Heimdall, un altro veterano un tempo demaciano come te e Samael Angelus... direi che con ciò Noxus potrà prendere quella fetta mancante."
Angelus fissò il tutto con una certa dubbiosità.
"E allearsi con l'Artiglio d'Inverno è davvero la tua carta vincente, Gran Generale?"
"L'Artiglio vive per la lotta, per il sangue e per la sopravvivenza. Non ci piegheremo ad accordi di pace con gli Avarosiani... e nemmeno con Demacia." ribatté Sejuani, sbattendo un leggero pugnetto sul tavolo.
"Come dice la Madre Guerriera... ho giustamente concesso loro di poter continuare a predominare il luogo, una volta preso il controllo dell'area e trasformato anche lo stesso regno di Avarosa in una provincia noxiana." spiegò Jericho; "Heimdall è stato molto esaustivo con le sue parole. Ognuno qui ha una fetta da guadagnare..."
La Spearglow rimase meravigliata da quelle parole piene di carisma e sapienza che erano uscite dalle labbra di Swain.
Ora capiva tante cose, e si sentiva una sciocca ad aver voluto contrastare per così tanto tempo un vero e proprio colosso.
"Io... chiedo semplicemente un Luogo dove addestrare gli Ursidi, tutto qui. Possono ritornare utili per entrambe le fazioni." domandò in cambio, allora.
"Ed io il mio angolo di bosco intoccato nella Costa Sud di Valoran. Potete fare quel che volete col resto." rispose Angelus, incrociando le braccia.
"Lei invece, signor Heimdall? Cosa desidera?" chiese Swain.
"Io?" domandò l'efebico lanciere; "Suppongo possiate dire che i nostri interessi coincidano, Generale Swain.
Il mio unico desiderio è l'unificazione di Valoran - se non di Runeterra tutta - sotto un unico stendardo. E' l'unico modo in cui può sperare di prosperare. Ed è molto più efficace e sbrigativo seguire il vostro modus operandi per poterci riuscire. Ecco perché collaborerò con Noxus... per ora."
"Allora abbiamo trovato un accordo comune... direi che possiamo firmare questa unione tramite una sorta di iniziazione." commentò Jericho in risposta con aria soddisfatta, controllando alcune pergamene.
Heimdall fece un mormorio interrogativo e si raccolse il mento fra il pollice e l'indice, incuriosito da quei documenti.
Una volta srotolate, Swain lesse i vari termini per avviare l'unione delle forze sotto la bandiera di Noxus, e delle varie conseguenze in caso di tradimento.
"Che dire... molto conciso." commentò Leif, una volta che il Gran Generale terminò; "Beh, mi sta bene anche questo. Ma sappiate che la mia fedeltà non viene a buon mercato."
"Mi sembra giusto... cosa desideri per avere la tua fedeltà?" domandò allora Darius con voce calma.
Gli occhi di Leif brillarono.
"Un mio terreno, abbastanza grande per costruirci un qualche castello."
"Per quello posso pensarci io... desiderate qualcos'altro?" chiese Swain.
"Un paio di cuccioli di Mastino Draconico... se non ci sono problemi..." rispose Xymella con voce decisa.
"Molto bene, gli allevamenti non mancano." rispose nuovamente il Gran Generale; "E... Samael Angelus?"
La penna si macchiò nuovamente d'inchiostro ed Angelus si avvicinò per firmare.
"Voglio che la mia libertà resti inviolata, e che la terra che ho chiesto entri in mio possesso."
"Siamo d'accordo, allora..." sorrise leggermente Jericho, chiudendo il documento con il sigillo noxiano; "L'Artiglio d'Inverno sancisce così la sua alleanza con Noxus e la rivendicazione sul Freljord una volta diventata provincia noxiana..."
"Tutta tutta?" domandò Sejuani con severità.
"Fino all'ultimo fiocco di neve."
"E gli abusivi?!"
"Dissolti nel nulla..."
La Madre Guerriera incrociò le braccia, annuendo con serenità subito dopo.
"Un patto è stato siglato."
Angelus sospirò.
"Dovrei congratularmi con voi per aver scelto la pace... non sembrava fosse possibile ripiegare alla diplomazia, da come mi avevate raccontato, Madre Guerriera."
"Alcune volte bisogna pensare al bene del proprio Clan e seguire i consigli di chi ti sta indirizzando nel giusto sentiero." rispose Sejuani; "Anche se la cosa non mi va giù, in alcuni casi..."
"Ah, andiamo bene..." mormorò l'ex demaciano, poggiando una mano sulla fronte; "Ancora arrabbiata per l'anno scorso?"
"Giusto un pò... mi hai lasciato nel bel mezzo della Prova del Ghiaccio." rispose lei, sebbene con fare da finta arrabbiata; "Dovrei sgozzarti e darti in pasto a Bristle!"
"Sono d'accordo con la Madre Guerriera, Sam. Come uomo, dovresti saperlo che certe cose non si fanno. Non si tradisce così il cuore di una donna." annuì con naturalezza e le braccia conserte Leif,
"Scusami se ho mantenuto la mia fedeltà." rispose lui; "Beh, ora che ho quello che mi serve, non importa più questa storia..."
"A dirla tutta... hai abbandonato Noxus nel bel mezzo della tua ultima missione, in cui sei stato assoldato." lo riprese in corner Jericho; "Prima di poter servire nuovamente l'Impero, ti aspetta una piccola prova di lealtà... giusto piccola piccola."
Darius fece una leggera smorfia di dolore e, guardando negli occhi Angelus, gli disse:
"Non invidio quello che stai per passare. E te lo dico perché SO a cosa si riferisce... soprattutto a CHI si riferisce.
Beh... non farti ammazzare. Sarebbe una delusione se morissi miseramente dopo tutto quello che hai fatto per Noxus."
"E che dovrei fare? Prendere in mano un gladio ed affrontare un esercito di buzzurri?" domandò lui, alzando le spalle.
La Mano di Noxus non rispose, ma fece un sorrisetto con un sopracciglio inarcato.
Jericho si schiarì la voce e schioccò le dita della mano sana.
"Capitano Whiterider..."
"ARRIVOOO!" cantilenò una voce da fuori della stanza, prima che giungesse lì Morgen con fra le braccia una caterva di pergamene e altri documenti.
"Ho bisogno che tu porti il soldato Samael Angelus alla sua prova. Arena di Forza, adesso." rispose tranquillamente Swain, abbassandosi a viso con Morgen.
"L'Arena di Forza...?!"
Morgen fece cadere dalle mani le pergamene.
"Non che io abbia qualcosa in contrario all'usanza, Generalissimo, ma... ecco... nell'arena c'è una certa persona davvero TROPPO fastidiosa. L'ultima volta è bastato parlarci perché mi venisse l'orticaria!"
"Basta allora che tu non ci entri in contatto... ora forza, i rapporti diplomatici e sulle ricerche magiche possono attendere."
Con un gesto della mano, Swain chiese allora che si congedassero.
"Prova di forza? Avete prove di forza?!"
Sejuani saltò su con gli occhi spalancati.
"Nessuno me l'ha detto!"
"Oh, volete partecipare, Madre? Sapete, sono uno spettacolo di sangue e violenza che è molto popolare fra questi lidi, potrebbe piacervi." fece Leif avvicinandosi a lei con un sorriso affabile.
"Certo che voglio partecipare! Altrimenti non mi chiamerei Madre Guerriera!" esclamò in risposta la donna con un bagliore negli occhi.
"Oh, cielo... so già dove andremo a finire." mormorò rassegnata Xymella al prospetto.
"La Madre Guerriera dell'Artiglio d'Inverno vuole gareggiare per provare la sua forza a Noxus... molto interessante, invero." commentò Jericho; "Appoggio questa scelta. Farò in modo che vengano chiamati i migliori gladiatori per l'evento."
"Qualcun altro vuole partecipare?" chiese infine Darius, mentre guardava gli altri presenti.
"Proposta intrigante, ma credo che per stavolta mi farò da parte. Voglio godermi lo spettacolo..." rispose Leif, i cui occhi erano concentrati su Angelus in maniera intensa.
"Io sarò impegnata con i cuccioli di Mastini Draconici, quindi la mia forza verrà dimostrata in un altra maniera." rispose la rossa.
"Io ho un librone di miti e leggende sugli Aspetti del Monte Targon da leggere, ma posso dare una mano, se volete! Giusto per dare una ridimensionatina a quel puzzone arrogante che sta nell'arena!" dichiarò Morgen, battendosi energica il petto.
"Pensi di farcela da sola? Oppure devo chiamare Abielle?" domandò Jericho.
La maga scosse la testa.
"Si scordano tutti di Sprit. Non sono certo da sola, Generalissimo. Quindi saremo io, Sprit, Samuele l'Angelo e... errr... la Grande Madre Gelata!"
"Madre Guerriera..." la corresse Darius.
"Sì! Esatto!"
"Perfetto..." commentò sarcasticamente Angelus; "E chi sarebbe il nostro avversario?"
"I migliori tagliagole da arena che Noxus può proporre." rispose Swain; "Nulla che la vostra forza non possa contrastare, vero?"
"I tagliagole sono pur pure sopportabili, Generale... ma... ehm..."
Morgen si interruppe:
Apparentemente stava per dire qualcosa che sarebbe potuta essere una mancanza di rispetto nei confronti del suo superiore.
"Se hai una valutazione contro la mia visione di spettacolo, puoi parlare senza timore." la rincuorò lui, sebbene senza cambiare il suo tono calcolatore.
"No, si tratta di quel tipo chiassoso dell'Arena! Fa sempre la primadonna e non sta mai zitto!"
Fece un inchino di scusa verso Darius.
"Perdonatemi, ma... beh... è vero!"
"Draven non si smentisce..." sbuffò quest'ultimo; "Buona fortuna. Credo che, per uscirne interi, vi toccherà giocare d'astuzia sulla sua mente sempliciotta."
"Giocare d'astuzia... lo terrò a mente!" fu la risposta di Sejuani.
L'Arena di Noxus era un luogo quasi di culto per la società noxiana:
La folla accorreva numerosa per assistere a scontri all'ultimo sangue, in cui vari gladiatori (Per propria volontà, o prigionieri di guerra) si sfidavano per i soldi o la libertà.
Chi combatteva per puro diletto era solitamente considerato un folle, o probabilmente uno talmente vanesio da creare un proprio personaggio con cui sguazzare negli applausi della folla.
Nel caso di Angelus, la situazione era più complicata:
Essendo un "disertore", sebbene Swain avesse usato il termine con sottilezza, avrebbe dovuto combattere per mostrare a tutti la propria forza ed ottenere nuovamente il diritto di servire l'Impero.
Alla fine... resta solo la forza da mostrare, eh? Tipico di Noxus.
Con quel pensiero, Samael stava attendendo in un tetro corridoio sotto l'Arena del Sangue, guardandosi un secondo una mano.
Odiava mostrarsi al pubblico, ma far saggiare ciò che era capace di fare sarebbe stato più che sufficiente per essere temuto e rispettato.
Costruirsi un'immagine doveva essere fondamentale, ai fini del successo.
Un forestiero che avanza nell'ombra sarebbe solo un altro bersaglio per assassini...
Se anche quello fosse stato un pensiero di Jericho Swain?
L'eco delle grida della folla dal piano alto gli fece corrucciare lo sguardo un secondo.
"Quanto chiasso..."
"Nervoso?" domandò in maniera sarcastica Sejuani.
"No... basta che finisca presto e non imponga qualcosa di imbarazzante. Non che mi aspetti altro dai noxiani." commentò lui in risposta; "Piuttosto, mi sorprendo che te abbiano fatto entrare pure Bristle... che si aspettano, uno scontro con le bestie?"
"Non lo so! Ma può sempre ritornare utile, in caso di necessità!" rispose lei; "Piuttosto... quella tipetta che ci accompagna la conosci?"
"Ah... non proprio. Abbiamo fatto un lavoro assieme nel riportare la nave personale di Swain dalla ciurma di Gangplank, solo qualche tempo fa. Mai vista prima di allora..."
Anche se... il cognome Whiterider giuro di averlo già sentito... a Demacia, forse?
"Allora sa il fatto suo!"
Con quelle parole, Sejuani andò direttamente da Morgen a darle una sonora pacca sulla spalla, augurandole di mettercela tutta.
Lei non solo venne colpita di sorpresa, ma fece un volo carpiato dritto verso il fondo dell'arena...
Gli spalti erano in visibilio, in piena attesa ed incitati dalla voce di un particolare commentatore coi capelli punk sul viola e l'aria da tamarro di strada.
"Fenomeno dell'ultima ora, Signore e Signori! Il nostro Gran Generale ha ardito uno spettacolo coi fiocchi!
Le nostre star dell'arena saranno tutte quante chiamate, secondo ordine indiscusso di Swain, in una sfida all'ultimo colpo, dove la gloria da spazio alla morte! O viceversa, tanto è uguale..."
Sulla tribuna d'onore riservata al trono di Noxus ed ai Generali, vi erano seduti sia Jericho che Darius, assieme ad un terzo individuo palesemente inguardabile:
Lunghi baffi e barbetta incolta tra il moro ed il violetto, capelli sparati all'indietro, mancanza di pulizia dentale ed una mise composta da pantaloni di pelle lunghi, stivali di ferro, toga verdognola e varie cinture legate attorno; cosa che non faceva nemmeno comprendere se si stesse pavoneggiando o volesse combattere.
Nel guardarlo, Morgen fece una smorfia, e anche Sprit sembrò afflosciarsi.
"Sì. Lo penso anch'io di lui." disse la maga, toccando la sfera spirituale con la mano...
Per poi avvicinarsi agli altri e sussurrare:
"Ecco, è quello il tizio di cui parlavo, quello dell'orticaria. È spiccio, chiassoso e irritante... ma è anche il fratello del Generale Mano..."
"Quindi Darius possiede un fratello che è il perfetto contrario di lui? Roba da riderci sopra!" esclamò sorpresa Sejuani.
"Io non posso parlare perché non sono sorella di nessuno, ma ci sono tanti fratelli e sorelle che sono quanto più opposti l'uno dall'altro. E poi mi pare che fossero fratelli adottivi, come Tals e le sue sorelle." ci pensò su Morgen.
"Chi sarebbe questo Tals? Il tuo ragazzo?" chiese la donna Guerriera con un sorriso sornione.
Lei sorrise come un gatto e arrossì.
"Oh, è stato lui a dichiararsi a me... mi ha detto 'La mia lama farà breccia nel tuo cuore'... non è romantico?!"
"Credo che volesse dirti che prima o poi ti aprirà il petto." commentò Angelus...
Prima che Morgen non lo usasse per come trampolino per salutare allegramente qualcuno fra la folla.
Difatti, era intenta a salutare Abielle, che si era portata appresso alcuni dei bambini che andava a trovare Morgen; questi ultimi erano in totale visibilio, facendo il tifo per la maga.
In un angolino buio, invece, era visibile Talon.
"Giuro... quella lì si farà ammazzare, a forza di esporsi in questa maniera per il suo capo. Non che io sia tanto diverso..." commentò a braccia incrociate.
La sua compagna, una bella donna con una lunga e fulgida chioma rossa, una vistosa cicatrice sull'occhio sinistro, e un attillato completo nero che lasciava scoperto l'addome, fissava il gruppetto con aria quasi arrogante.
"Pagliacci... svegliami quando arrivano al punto che li scanneranno come polli, altrimenti non vale il mio tempo qui!" disse con strafottenza.
Ebbe un sussulto quando sentì qualcosa di liquido cadergli in testa, colando giù per la schiena.
"SCUSA! QUESTI DUE CUCCIOLONI DI MASTINO DRACONICO SONO SIMPATICI ASSAI!" urlò dagli spalti più in alto Xymella, sebbene con un sorriso infame sul volto.
"Bleah, che schifo! Talon, prendimi degli stracci! Prestami il tuo mantello!" si lamentò la ragazza con la vistosa cicatrice sull'occhio.
"Tu tocca il mantello e ti ritroverai con qualche appendice in meno... se sei fortunata." mormorò il tipo incappucciato a denti stretti.
"Siete davanti ad uno dei più grandi spettacoli mai immaginati, apposta per il cosiddetto nuovo arrivato!" esclamò l'uomo coi lunghi baffi vicino a Swain e Darius, girando su un dito una lama di piccola grandezza; "La folla ne rimarrà estasiata... e all'ultimo... DRAVEN entra in scena e sconfigge i nuovi sfidanti al titolo di campioni!"
"Me lo auguro per te, Draven..." sospirò Jericho, reggendosi il mentro fra le mani; "O ti assicuro che ne farai parte perennemente."
"Date il via ai giochi!" ordinò Darius, sbattendo la fine della sua ascia a terra.
Subito, il tipo con quella strana cresta e i tatuaggi e l'aria selvaggia ripeté l'ordine del generale con più enfasi e spettacolarità.
Ed ecco che dal limitare dell'arena partirono dei getti di fuoco artificiale e vapore colorato al suono di una gloriosa fanfara.
"Possiamo cominciare con la prima sfida richiesta dal pluridecorato campione, Drrrrrrrrrraven! Signore e Signori, la corsa dei carri della morte!" esclamò l'annunciatore...
Per poi far notare come dalla sabbia dell'arena cominciassero ad apparire tutt'attorno una grossa quantità di ostacoli mortali:
Spuntoni, fiamme vive, mazze rotanti e trappole a botola. Dai versi provenienti dall'interno delle botole, dovevano esserci all'interno simpatici premi donati a Noxus di fauna selvatica.
Draven sogghignò e si sfregò le mani nell'osservare tutte quelle trappole infernali piazzate nell'arena...
Poi lanciò a Darius uno sguardo che pareva dire:
"Che ne dici?"
"Qualcuno è pronto a pulire le budella che usciranno?" gli domandò in risposta lui; "Oh, giusto... gli spazzini di sotto."
Intanto, i partecipanti furono scortati in uno dei lati dell'arena, in modo che potessero salire sui loro carri per la gara, venendo loro chiesto di decidere chi, fra loro, avrebbe preso parte alla corsa.
"Carri?!"
Sejuani fece uno strano verso simile ad una pernacchia...
Prima di fischiare con due dita in bocca.
Subito, a gran velocità, ecco arrivare il famoso Druvask di sua proprietà, che per un secondo saltellò sul posto.
"Buono, Bristle! Adesso si corre!"
"S-Signorina!" lo chiamò uno degli attendenti dell'arena, una guardia con un vistoso elmetto; "N-Non vorrà gareggiare con QUELLO?! Non è nel regolamento!"
"Massì, lasciatela fare..." sospirò con una smorfia sorridente Draven; "Cosa pensa di poter fare con un maiale gigantesco? Arrivare domattina al traguardo?"
"Uuuuuuuuh!" mormorò Leif a denti stretti; "Non doveva dirlo..."
Sejuani, infatti, abbassò lo sguardo, e le sue labbra si contorsero in un sorriso deviato mentre tutto il suo corpo fremeva per la rabbia.
"Quel piccolo.... sta per imparare la sola parola più terrificante di questo continente: SEJUANI!"
"Scusa?! Non credo di aver capito! Ti sarai sbagliata!
Quella parola è DRAAAAAAAVEN!" ribatté lui.
"A NESSUNO IMPORTA, SPAVENTAPASSERI!" gridò lei, ruggendo peggio di una leonessa e sbuffando come una ciminiera.
Poi girò i tacchi e andò a gran passi verso Bristle.
"Questa volta è personale!! Andiamo, Bristle! Vinciamola e avrai una scorta doppia di dolcetti, al ritorno!"
Lui si fece serio di colpo, comprendendo la delicatezza della situazione...
E fece un vistoso sbuffo dalle narici del tartufo.
"Samael Angelus! Prova la tua fedeltà nuovamente alla Madre Guerriera! In sella!"
"Ah... subito."
Angelus salì allora sul retro della sella di Sejuani.
"Io guido Bristle, tu allontana quelli che si avvicinano troppo!" dichiarò la nerboruta donna, dando poi un colpo di redini al suo grosso suino.
Morgen chiese allora se potesse fare qualcosa, nel frattempo.
"Che ne dici, Bristle? Ce la fai a portarci tutti e tre?" sussurrò Sejuani alla sua monta.
Lui chiuse gli occhi ed emise un grugnito fiero.
"Allora salta su e coprici coi tuoi incantesimi, maghetta!"
"Tre uomini... per guidare un Druvask. Queste sono fantasie strane..." commentò Jericho; "Ma... interessanti."
"Ahem! Allora... tutti quanti ai vostri posti! Al segnale del Gran Generale!"
I tre guardarono attentamente i loro avversari sugli altri carri:
Nell'ordine, un nerboruto e baffuto omaccione biondo con i tratti del Freljord; un grosso, silenzioso e solenne Targoniano; un piccolo e iperattivo ometto delle province di Shurima e un grosso e truce noxiano.
Tutti aspettavano impazientemente che Jericho desse il via, mentre i tamburi rullavano selvaggiamente per creare suspense.
Con un sospiro che rasentava la stanchezza, Swain schioccò le dita, ed una folata di corvi volò in avanti.
Il tamburo principale dell'arena diede il suo colpo decisivo...
Ed i cavalli vennero incalzati a partire.
"Forza, Bristle! Vai!"
La folla andò in delirio nel vedere tutti i concorrenti partire spediti verso la serie di ostacoli da attraversare.
Un membro del pubblico in particolare, uno strano uomo vestito di rosso con i capelli color platino simili a una cipolla, esortò tutti loro a mettercela tutta in maniera elegante e raffinata.
"Avanti, dai! Fate uscire tutto!"
Morgen si sentì un enorme brivido sulla schiena, mentre era seduta tra Sejuani ed Angelus sulla sella di Bristle, che galoppava rumorosamente dietro ai carri dei vari concorrenti.
Sejuani la richiamò alla realtà, facendole notare che si stavano avvicinando al carro del Targoniano, che stava comandando i suoi cavalli mentre borbottava come una pentola di fagioli.
Notando che cercava di mettersi davanti e impedire loro di avanzare, Angelus fece una bastardata:
Estrasse l'Insanira e, con uno schiocco, la avvolse attorno ad una delle ruote del carro del targoniano.
Con una tirata, la ruota si staccò, lasciandolo a penzolare lì in equilibrio precario.
Il carro del Targoniano rimase in equilibrio per diversi secondi, ribaltandosi solo quando andò a sbattere, fuori controllo, contro un muro.
Lo spettacolo scatenò l'ilarità e il giubilo del pubblico, specialmente la ragazza dai capelli rossi con la cicatrice, talmente divertita dal tutto dal dare anche uno spintone al suo vicino, Talon.
Lui, mesto, mormorò qualcosa a braccia incrociate, restando perfettamente impassibile subito dopo alla cosa.
"Credo che l'abbia appena ucciso... peccato." commentò sospirando Samael, alzando le spalle.
Intanto, Bristle si stava avvicinando al carro dell'altro Freljordiano, chiudendo sempre più le distanze fra loro.
Questa volta fu Morgen che, vedendolo avvicinarsi troppo per spingerli verso un pozzo senza fondo, chiamò a sé Sprit e lo usò per colpirlo e scaraventarlo in aria con tutto il carro.
I cavalli si staccarono e, imbizzarrendosi, finirono dritti giù per una delle botole, mentre il tirchiato freljordiano volò col carro in mezzo alla pista.
Proprio in quel momento, stava passando l'incauto tappo shurimano.
Temendo per la sua incolumità, il Freljordiano usò il carro ribaltato a mo' di testuggine, col risultato che il carro dello Shurimano ci cozzasse sopra, e quest'ultimò volò via, reggendosi ancora alle redini dei cavalli mentre imprecava nella sua lingua natia.
Il poveraccio atterrò rotolando, ma non volendo mollare le redini nemmeno per un secondo.
Ci pensarono gli spuntoni a fermare perennemente la sua corsa, impalandolo e facendo tacere il suo irritante blaterare.
"Ahi..." mormorò a denti stretti Leif.
Avvicinandosi al giro finale, erano rimasti soltanto loro tre e il noxiano, ancora in testa alla gara ad incitare i propri cavalli...
Almeno finché Morgen non usò i poteri di Sprit per sollevare la ruota del carro Shurimano cappottato per dargliela in testa.
Lo sentirono lamentarsi con un rumoroso: "AHIO!", per poi emettere dei buffi versi da rintronato ad ogni galoppare dei cavalli.
La ruota, intanto, volò dritta nelle mani di Talon, sugli spalti.
Quest'ultimo, stufo delle risate irritanti della vicina dai capelli rossi, spaccò la ruota dritta sulla sua testa.
"E sta zitta!"
Mentre lei era ancora rintronata dal colpo, lui se ne stette con gli occhi chiusi e le braccia incrociate con sdegno.
Il Noxiano, vedendo avvicinarsi Bristle e i tre sul suo dorso, mormorò fra sé e sé:
"Ci provino ad avvicinarsi, gli faccio assaggiare la frusta!"
Il povero segnalatore del giro venne portato via in barella quando Bristle lo travolse per la terza volta di fila mentre faceva il suo lavoro.
Quando arrivarono quasi a lato della carrozza del noxiano, quest'ultimo mantenne la promessa e puntò a colpire a frustate chi si trovasse sopra al Druvask.
"Ehi! Occhio!" si lamentò Morgen; "Così mi lasci un segno!"
Sejuani allora ordinò ai due di fare in modo che non potesse attaccarli o speronarli, mentre ancora era concentrata sul dirigere la sua possente cavalcatura.
Sbuffando silenziosamente, Angelus attese che lo scorbutico carrista noxiano tentasse una seconda frustata per bloccarne la corda nella mano...
E lasciarsi cadere giù da Bristle, afferrando poi il retro della sella del pilota.
Sorprendentemente, Samael fu abbastanza forte da bloccare la corsa del carro, senza che potesse fare un singolo passo.
"Vai, trattienilo!" gridarono le due da sopra Bristle.
Irritato da quell'avvenimento, il Noxiano gli gridò di lasciarlo andare, perché era sleale.
"Ah! Bastava dirlo prima!"
Samael tuttavia non solo lo mollò, ma attese un simpatico effetto catapulta da parte delle quattro cavalcature attaccate al carro.
Con sgomento del pubblico e sorpresa di chi si trovasse in tribuna d'onore, Darius dovette levarsi di torno quando il carro andò a scontrarsi poco sotto la balconata...
Ed il povero carrista finì sdraiato come un bambino sulle gambe di Swain.
Ancora intontito dall'impatto, il Noxiano salutò solennemente il Gran Generale, con lui che, palesemente irritato, lo ringraziò con voce dura e tagliente di chi stava proprio sul punto di esplodere.
Con irritazione e furia negli occhi di Draven nel vedere il Druvask raggiungere il traguardo per primo, il campione dell'arena si girò con uno strano grido acuto...
Per poi prendere per gli stracci il cocchiere e tirarlo giù da Swain.
"Brutto idiota! Come hai fatto a farti fregare da due completi idioti ed un maiale gigante! Ti getto a combattere i minotauri, bastardo!"
"Vale anche per te, Draven!" ringhiò Swain, sulla cui fronte pulsava una vistosa vena; "Il tuo posto è nell'arena!"
"Ma come?! Io?! No, aspetta, adesso c'è la seconda prova!" ribatté lui, sorridendo e sudando dalla fronte allo stesso momento; "Ora scendono in campo i gladiatori, e vedrai che massacro!"
"Unidirezionale, certo..." sospirò Darius lì vicino, mentre fissava i vincitori essere acclamati dalla folla, con Sejuani che batteva le mani sul petto con un grido di guerra vittorioso.
Morgen, invece, salutava tutti con la mano mentre sorrideva amorevolmente.
Intanto, l'annunciatore si preparava a preparare tutti all'inizio dello scontro dei migliori gladiatori dell'arena, pronti a "dare a Noxus la più monumentale delle sfide!".
Angelus vide uscire dai portoni per l'arena una schiera enorme di soldati seminudi o in armatura, che avanzarono fino a sotto la tribuna dei Gran Generali di Noxus.
Spolverandosi le mani e guardando un secondo Sejuani e Morgen, si andò a mettere in fila pure lui con un sospiro.
Tutti i gladiatori alzarono le loro armi, salutando solennemente sia Noxus che la triade Trifariana al suo vertice, stesso saluto che fece Morgen energicamente, facendo poi segno agli altri due di salutare.
Il risultato fu che Angelus salutò con un più classico:
"Ave, Gran Generale, come va?"
Sejuani invece non salutò nemmeno:
Emise un rutto roboante grattandosi un orecchio.
La piccola maga sussultò e fece disperatamente segno con le braccia e la testa di non farlo, per poi girarsi nervosamente verso i suoi superiori e terrorizzarsi quando vide il volto di Swain:
Aveva gli occhi quasi fuori dalle orbite e iniettati di sangue e la bocca contorta in un broncio esagerato, simile al monte Targon.
Draven a quel punto alzò due pollici, sorridendo con il lato opposto dell'espressione del Gran Generale, mentre Darius spalancò lentamente gli occhi, sudando vistosamente.
Dalla sua postazione, anche Leif tremava vistosamente... ma non per terrore: Stava cercando disperatamente di non scoppiare a ridere, come dimostrava il modo in cui aveva le gote gonfie e le labbra serrate.
"Salute!" esclamò dagli spalti il commentatore; "La nostra Madre Guerriera dal Freljord ha espresso la sua forza d'animo... che rasenta la follia!"
"Okay... forse sono tagliati con l'accetta, i Freljordiani, ma è risaputo che l'Artiglio d'Inverno sia formidabile in battaglia. Vediamo come va..." dissimulò Darius dopo essersi schiarito la voce, aggrottando le sopracciglia e chiudendo gli occhi.
Sospirando, Swain fece un cenno con la mano e fece avviare lo scontro.
"Tutti i gladiatori contro ai campioni della corsa dei carri!" esclamò allora Draven, sporgendosi dal bordo; "E divertitevi!"
Tutti loro allora andarono lentamente verso i tre, tutti con espressioni truci e sogghigni che non lasciavano presagire niente di buono.
"Io mi prendo la donnona, voi tenetevi pure il fighetto..." fece uno ridacchiando con voce roca.
"Mi raccomando, andateci piano con la ragazzina, è un pezzo grosso dell'esercito..." disse un secondo.
"Pezzo grosso? QUELLA?! Ora sono curioso, vediamo quanto regge..." se la rise un terzo.
Solo Morgen pareva tuttavia timorosa davanti a tutti quei brutti ceffi, mentre Angelus e Sejuani stavano stranamente discutendo fra loro, dubbiosi.
"Senti un po', Samael... ma questi quindi sono nemici da affrontare, nonostante il contratto con Noxus?"
"Penso proprio di sì, sai?"
"Dite che dobbiamo usare il guanto di velluto contro di loro?"
Mentre Morgen chiedeva questo, un grosso gladiatore, probabilmente proveniente dai territori di Ixtal, tentò di assalirla mentre gli dava le spalle...
Col risultato di ritrovarsi tramortito da Sprit che gli andò addosso solidificandosi e tramortendolo.
Lo sentì mugugnare un borbottante: "Porca miseria..." mentre cascava a terra per la botta ed i denti persi.
"E' tutto così confuso!" continuò lei, mentre con ogni ondata della mano, non si rese conto di manipolare Sprit come arma impropria verso tutti i gladiatori che tentavano di colpirli.
"Alcuni di loro vengono da nazioni nemiche, altre da nazioni amiche! Capisco la tua frustrazione! Dopo chiederò al Generalissimo di spiegartelo!"
Il risultato fu che, ad ogni movimento, i vari gladiatori vennero centrati e buttati giù come birilli dalla forza impressionante di Sprit.
L'ultimo lì vicino cercò di colpire Angelus alle spalle con un gladio, solo perché quest'ultimo non alzasse il pugno sul retro, piegandogli l'elmo per la potenza e seccandolo a terra mentre sputava uno per uno tutti i denti che aveva in bocca.
"Che rottura."
Intanto, un gruppo formato da almeno quattro gladiatori ancora in piedi si fiondò su Sejuani con l'intento di abbatterla e sollevando un gran polverone.
Quando il polverone cessò, videro la forzuta Madre Guerriera sulla cima dei corpi dei gladiatori intenta a prendere a pugni il capo di uno di loro per vari secondi...
Prima di sbatterlo a terra come un sacco di patate con facilità.
I due fratelli, Darius e Draven, rimasero a fissare l'esito di quello scontro, tutti e due a bocca spalancata.
Swain, dal canto suo, se ne stette poggiato sulla sua poltrona, la guancia issata dalle nocche chiuse.
"E quelli erano i tuoi migliori gladiatori, Draven... perdi colpi." commentò, un mite sorriso che si formò sul suo volto; "Allora, che fai? Lasci loro la vittoria?"
"DRAVEN che lascia la vittoria!? Che dite pubblico? Lasciamo la vittoria agli sfidanti?" chiese a gran voce l'uomo.
Si aspettò un cenno unilaterale di fischi, ma rimase basito nell'udire l'arena scoppiare in grida di elogi.
"Ma come...? Pensavo che voleste vedere il grande Draven all'opera..." mormorò.
"Altre prove! Vogliamo vedere altre prove!" gridò la maggior parte di loro con foga.
Draven digrignò i denti con buffi versi incomprensibili, per poi alzare le braccia e dichiarare:
"VA BENE! Alziamo la posta in gioco! Che ne dite?!"
Subito, afferrò qualcosa fino a quel momento nascosto dietro la sua schiena...
E si lasciò cadere giù nel suolo dell'arena.
Quando atterrò, lasciando un polverone di sabbia tutt'intorno, notarono la sua ombra rialzarsi mentre agitava tra le mani due gigantesche asce.
"SIGNORE E SIGNORI! È SCESO IN CAMPO LO STESSO CAMPIONE!!! DRRRRRAAAAVVVVEEEEENNNN!!!"
Morgen inspirò a denti stretti e socchiuse gli occhi a mezz'asta con aria scocciata.
"Oddio, nooooo... lo sapevo, che ti dicevo, io?"
"Beh, ora si fa sul serio!" esclamò la Madre Guerriera, pronta già con la sua mazza ferrata in Puroghiaccio.
"Basta che uccidendolo non scenda giù lo stadio." sospirò Angelus, alzando le spalle; "Avanti, campione! Fatti avanti e preparati..."
"DRAVEN È SEMPRE PRONTO PER VOI E PER IL SUO AMATO PUBBLICO!!!" urlò l'uomo con un sorriso arrogante...
Per poi lanciare le sue asce verso i suoi tre avversari.
Sejuani si mise in mezzo per parare entrambi i colpi, deviandoli con la mazza chiodata...
E Draven era già in movimento per tentare di afferrare le asce che stavano per cadere a terra.
"Sprit, attaccatigli addosso!" gridò Morgen al suo compagno fatuo, col risultato che esso iniziò a vorticare intorno alla testa di Draven, causandogli una sensazione di torpore che lo fece quasi capitombolare dal raccogliere l'ascia.
Angelus approfittò del momento per far schioccare la frusta ruotando su sé stesso...
Mossa che spedì Draven contro al muro dell'arena, talmente violentemente da formare una sagoma del suo corpo.
Sejuani ne approfittò allora per muoversi verso di lui mentre era stordito. Curiosamente, si sentiva molto più rapida e leggera, quasi come se avesse le ali ai piedi.
Fu allora che si rese conto di avere intorno un alone bluastro, una nebbiolina tenue e fresca che l'avvolgeva.
Draven ebbe solo il tempo di raccogliere le lame che Sejuani lo caricò con una spallata, travolgendolo.
La folla fece un verso tra il sorpreso ed il dolorante per quella scena.
Alcuni iniziarono a fischiare, altri ad inneggiare gli sfidanti.
"Cosa!? Il pubblico osa inneggiare gli sfidanti!? DRAVEN si deve inventare qualcosa!" commentò Draven ad alta voce, per poi lanciare un altro paio di asce molto velocemente.
Decise di prendere di mira quella che sembrava più vulnerabile, ovvero Morgen, lanciando le sue asce rasoterra e facendole roteare lungo il terreno, lasciando violenti solchi.
"Ehi! Occhio!"
Angelus si mise in mezzo all'ultimo, mettendosi in mezzo alla traiettoria delle lame vorticanti ed usando la sua magia oscura per rallentarle e bloccarle al terreno subito dopo per la forza di gravità.
"Eh...?!"
Sorpresa da quell'insieme di eventi, Morgen barcollò all'indietro, dicendosi di aver davvero rischiato di grosso.
"La mossa migliore di Draven è stata fermata! Che razza di bestia è quel giovane?!" esclamò il commentatore, spalancando talmente tanto gli occhi da sembrare una caricatura di qualche personaggio da teatro ioniano.
"Allora... Draven si arrende?" domandò con un ghigno di superiorità Angelus al suo avversario, piantandogli un piede sulla schiena prima che potesse rialzarsi.
Dovette tuttavia allontanare il piede con un balzo all'indietro nel notare il noxiano lanciare due lame nascoste per colpirlo basso e fargli perdere l'equilibrio...
Per poi riprenderle al volo quando si rialzò.
"Ma grazie... adesso Draven ha un suo motivo per farti perdere il sorriso dal muso!" esclamò, agitando le lame con insistenza, nonostante il rivoletto di sangue sulla bocca e le ammaccature sul corpo.
Stiracchiandosi il collo con irritazione, Angelus commentò:
"Certo che sei irritante quanto è grande il monte Targon."
"DRAVEN lo prende come un complimento!" rispose lui, cominciando a lanciare le sue asce con velocità crescente verso Angelus.
Lui tuttavia si stancò di stare al suo livello...
E, con sorpresa dell'Arena intera, passò oltre le lame camminando tranquillamente verso il Boia di Noxus.
Schivò quelle asce come se si muovessero a rallentatore.
"Ma come diavolo fai?! Non prendere in giro Draven!"
Lui provò a lanciare una lama successiva, ma si rese conto che una mano di Samael l'aveva bloccato ad altezza viso, con talmente tanta forza da sollevarlo...
E sbatterlo violentemente al muro più e più volte, fino a quando Draven non cascò privo di sensi a terra.
Tutta l'arena cascò nel più pieno silenzio, e Swain spalancò gli occhi per lo stupore, Darius che lo seguiva a ruota con la bocca leggermente aperta.
Talon e la rossa fecero un fischio all'unisono per la sorpresa.
"IL CAMPIONE È A TERRA! VINCONO QUESTO COMBATTIMENTO GLI SFIDANTI!" urlò il commentatore, preso da un momento di foga.
Sejuani se la rise di gusto per quella vittoria, e iniziò a mostrare i muscoli e a ruggire al pubblico.
Morgen invece ringraziava tutti come una star che si rivolge ai suoi fan.
Samael se ne stette lì senza dire nulla, come se tutto quello spettacolo fosse stato frivolo ed insensato.
Swain si alzò dal suo posto, battendo leggermente le mani.
"I miei complimenti ai vincitori... avete superato la prova e battuto ogni aspettativa. Non c'è altro a cui abbia bisogno di assistere.
L'Artiglio d'Inverno ha il pieno appoggio di Noxus nella sua campagna e l'autonomia sul Freljord..."
La Madre Guerriera strinse un pugno e lo batté più volte sul petto.
"Mentre... ho l'onore di nominare Samael Angelus, che Demacia ha rifiutato e perso, Generale!"
"Non ci credo... come ha fatto quella cretinetta svampita che ronza sempre intorno a questo testone a vincere?!" ringhiò la rossa seduta vicino a Talon, mentre spezzava un pezzo della ruota che lui le aveva rotto in testa.
"Te l'avevo detto che un qualche talento ce l'aveva. Altrimenti dubito che sarebbe saltata all'occhio del Gran Generale. Certo, non avevo capito neanch'io QUALE talento avesse..." commentò sornione il sicario incappucciato.
"Non avevi capito? Oppure lo sapevi e mi stai prendendo in giro?" domandò la donna con aria seccata.
"Sai... è questa tua ottusità e il tuo pensare sempre che gli altri stiano al mondo solo per essere calpestati sotto il tuo stivale, questa tua incapacità nel giudicare chi hai davanti a renderti un'assassina di serie B, Katarina..." tagliò corto lui, senza neanche guardarla in faccia.
"Oh, sta zitto!" lo riprese la rossa assassina, Katarina DuCoteau, alzandosi dal suo posto; "Se non fosse per mio padre, staresti ancora a marcire in una fogna di Noxus Prime."
"Almeno lui SA riconoscere le capacità di una persona. E tu?"
Fu tutto ciò che Talon ebbe da dire con una pacatezza quasi glaciale, e lanciandole uno sguardo sbieco e tagliente.
"E smettila di paragonarmi a lui! Io sono meglio di mio padre!"
La pettegola ed egoista rossina si allontanò a grandi passi, irritata del tutto, senza nemmeno aspettare il "fratellastro" adottivo.
Lui non si mosse:
Rimase a guardare il gruppetto di vincitori in mezzo all'arena e, con voce bassa, quasi malinconica, mormorò:
"Non lo sei, Kat... nessuno sarà mai al livello del Generale Marcus... né tu, né io... nessuno."
Più tardi, all'esterno del Salone delle Strategie, fu indetta un'intera cerimonia con cui Jericho Swain fece giurare ad Angelus di servire Noxus e di combattere per il bene dell'Impero e per la pace duratura su Runeterra.
Il giovane nuovo generale era inginocchiato davanti ai due Gran Generali, con Darius che offrì a Swain una lunga spada ornamentale dal manico nero.
La prese con la mano demoniaca e la passò ai due lati del capo di Samael.
"Da questo momento in poi, servirai Noxus... sei cittadino di Noxus... sei parte di Noxus.
Possa il tuo nuovo vessillo essere fonte di orgoglio, e possa la tua forza essere un maglio indispensabile per la gloria dell'Impero."
"Gloria a Noxus..." ripeté Angelus, che fino a quel momento era rimasto con gli occhi chiusi e la testa abbassata.
Aprì lentamente gli occhi per vedere la manona di Darius davanti a sé:
Gliela stava porgendo per aiutarlo ad alzarsi.
Angelus sorrise sotto i baffi e la strinse...
Ed i soldati al fondo dell'enorme scalinata appartenenti alla Legione Trifariana esultarono alzando asce, mazze e spade.
Ci fu anche il secondo di Darius, il Capitano Benn Farron, che esultò in riconoscimento alle abilità dimostrate dal nuovo Generale.
Sebbene in disparte, anche Leif guardava la scena, applaudendo con un sorrisetto sul volto.
"Questa te la lascio, Sam. Te la lascio volentieri. Te la sei meritata."
Lì vicino, Sejuani stava accarezzando l'orecchio del suo Druvask, mormorando come si sentisse una sciocca per aver pensato che fosse soltanto un verme senza spina dorsale...
Per poi dissimulare quando Leif la fissò.
"Se fosse rimasto nell'Artiglio d'Inverno, avrebbe ottenuto di più... a quest'ora, il Freljord sarebbe già stato nostro."
"Tutto a suo tempo, Madre Guerriera. Quando ci viene data una mano da giocare, sebbene diversa da quella che volevamo, non possiamo far altra che sfruttarla a dovere per ricavarne il massimo. Chissà che non ne venga fuori qualcosa di ancora meglio." rispose con da fare saggio Heimdall.
"Beh, a questo punto il patto è siglato..."
Il donnone si mise nuovamente l'elmo sul capo.
"La tribù reclama nuovamente la mia presenza, da domani... sono ciò che resta, e l'unica che può salvare il Freljord dalla debolezza degli Avarosiani."
Leif annuì.
"Non preoccuparti per Sam, Madre. Se è tuo desiderio, io rimarrò qui ad accertarmi che tutto vada per il verso giusto."
"Non è un bambino che necessita il latte di una madre." sospirò lei.
Sembrava più che altro dispiaciuta per sé stessa...
Come se avesse letto che il suo posto fosse perennemente lontano dall'uomo in questione.
"Sono una Madre Guerriera! Devo essere forte per tutti... devo farlo..."
Heimdall scosse la testa.
"Un leader deve essere forte per i suoi subalterni e gli uomini che pongono la propria fiducia in lui. Ma nessuno ha mai detto che un leader non debba lasciarsi andare alla vulnerabilità nel proprio intimo."
"Ora invidio un po' quella debolezza che contraddistingue Ashe..." la sentì mormorare per un attimo Leif...
Prima di vederla salire in groppa a Bristle.
"Torno al Freljord... l'aria di Noxus mi ha stancato."
Il cavaliere fece finta di non aver sentito quel commento sulla sorella della Madre Guerriera, e si limitò a fare un inchino alla donna, augurandole buon viaggio.
Anche la Spearglow nel sapere che Sejuani stava partendo andò a salutarla con fare energico.
"Fate buon viaggio, amica mia! Salutatemi tutti al vostro ritorno!"
"Fate in modo che Noxus rispetti gli accordi." li intimò lei...
Per poi dare un colpo di tacco al fianco di Bristle, che si allontanò sotto i richiami rumorosi della donna.
Una volta allontanata, Xymella guardò storto Leif per un secondo.
"Soprattutto tu rispetta gli accordi, volpe che non sei altro."
Leif sorrise e fece un inchino scherzoso.
"Madame, lei mi offende. Io rispetto sempre gli accordi."
Il suo sguardo però era fermo a parte delle persone presenti alla cerimonia:
Non solo soldati e legionari devoti a Darius o all'impero, ma anche schiere di nobiluomini o persone di un certo rango, e non parevano nemmeno COSÌ contenti che un vecchio nemico demaciano fosse salito così in alto al potere in poco tempo.
"Gli stessi sguardi di allora... ti ricordi, Leif? Quelli dei nobili Demaciani... sopratutto di quella vecchia..."
Nelle parole della rossa c'era rabbia e rancore.
"Suppongo che l'elitismo dei nobili sia una di quelle cose che non cambierà mai... oh, chiedo scusa... FALSI nobili. I veri nobili sono quelli che non fanno distinzione." commentò pacatamente Heimdall con una smorfia di sdegno.
"Il Gran Generale Swain ha ricevuto gli stessi sguardi nella proclamazione del Trifarix... non è diverso da quando è salito lui al potere con Darius e il terzo Gran Generale ignoto."
Il commento provenne da una figura alle spalle dei due, intenta a fissarsi le dita, coperte da strani strani ornamenti di ferro a livello delle unghie.
Capelli bianchi a cipolla e toga nobiliare sul rosso sangue. Occhi bianchi e senza iride.
"Invidia... sì, possiamo chiamarla così. Ma al punto di rovinare qualcuno? Non quando c'è dietro il potere di menti così di fede... hanno quel sapore particolare che le rende speciali."
Lo sconosciuto in rosso fece un sorriso, dal quale trapelava un'inquietante freddezza.
"Immagino tu sia d'accordo... non è così... Samael Angelus?"
Il suo sguardo vitreo andò poi all'Insanira che il ragazzo portava alla cintola.
Da distanza, il giovane Generale percepì perfettamente tutte quelle emozioni negative che tentavano di asserragliarsi per sorprenderlo...
Ma lui le conosceva bene.
L'esperienza nelle Isole Ombra ed i suoi nuovi poteri bastarono per renderlo impassibile, se non addirittura sollevato:
Avrebbe usufruito di quelle sensazioni per cumulare abbastanza odio da ottenere ciò che gli è stato negato.
E tutti coloro che pensavano nella sua dipartita... presto avrebbero saggiato la sua fredda e letale vendetta.
"Hai davvero un bello sguardo, Samael... così diretto, puntato sull'obiettivo... così carico di rancore e negatività. E' quasi... eccitante." sogghignò l'uomo in cremisi, passandosi sulle labbra un dito coperto da quella specie di guanto lungo e artigliato.
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Enemy in a Mirror: A League of Legends Story
MaceraAnno 990 dalla Fondazione dell'Impero di Noxus. Con la caduta del Generale Boram Darkwill dal trono e la promulgazione del Trifarix, il Gran Generale Jericho Swain porta una nuova era nell'Impero, mentre i suoi nemici temono quale possibile risvolto...