La città era in pieno fomento, in quel momento, vista soprattutto la vigilia del Giorno del Progresso:
C'erano inventori già per strada intenti ad allestire le proprie bancarelle e i bambini giravano curiosamente per osservare le enormi mongolfiere volare sopra i cieli di Piltover per aiutare nel trasporto aereo degli allestimenti e le merci da ogni parte di Runeterra.
Tutt'intorno giravano poliziotti in divisa per tenere d'occhio la zona da possibili ladruncoli o malintenzionati che potessero rovinare tale evento.
"Certo che la sicurezza non basta mai, nevvero? Il Clan Talis sta ancora dando i numeri per mantenere l'ordine?" domandò Germain, passeggiando dalle parti della grande via per il centro di Piltover con Violet.
"E' così da quando ci fu... quell'incidente alla Consulta..." rispose lei con lo sguardo fisso e le sopracciglia aggrottate.
"Ah... sì... quella cosa..." mormorò lui, temendo di aver toccato un tasto dolente e mordendosi il labbro un secondo; "Ho sentito che hai preso residenza da queste parti. Dev'essere bello..."
"Beh sai... quando sei cresciuta in un ambiente per tutta la vita, fai fatica a sentire uno del tutto diverso tuo... quando sto qui, sento nostalgia dei vicoli, per quanto l'aria qui sia molto più pura..."
"Pensi che un giorno ci tornerai?" domandò allora il ragazzo, guardando in alto e trovando interesse nel fissare uno dei dirigibili volare verso la torre dell'Hexgate.
"Chissà, chi vivrà vedrà!"
"Piuttosto... cosa pensi che mostrerà, stavolta, il fantomatico Eroe del Futuro?" chiese allora tranquillamente Germain; "Magari un nuovo modello dei Guanti Atlas?"
A Violet si illuminarono gli occhi al solo pensiero.
"Se fosse così, li voglio immediatamente! D'altronde, ho fatto vedere a Bel Faccino come si usano quei guanti in maniera alternativa all'uso nelle miniere!".
"Non è per niente soddisfatto dal tuo modo di usarli." scosse il capo lui con un sospiro; "Ci hai distrutto a suon di pugni delle persone. Persino il Professor Cecil ha avuto da ridire in merito..."
"Ehi, quanto la fai lunga! E va bene! Non sarà l'utilizzo originario! Ho solo trovato un modo aggiuntivo di usarli! E lascia che te lo dica:
Il mio metodo è più utile dello scavare qualche pietruzza!"
"Se ti trovi davanti un colosso corazzato, ancora ancora." alzò le spalle lui, ridacchiando ad occhi chiusi.
"No!" ribadì lei con sicurezza; "Anche con quelli non corazzati... o i non-colossi corazzati! Insomma, un bel pugno funziona con tutti!"
Germain guardò altrove, tutto quanto concentrato su un paio di negozi di inventori lungo la strada.
"E tanti saluti alla possibilità di fare domande... sei diventata molto più diretta di qualche anno fa, o sono io che mi sono rammollito?"
"Ho le mie ragioni per esserlo." sospirò lei; "Non voglio più permettere alle mie incertezze di complicare le cose e far soffrire chi ho intorno. Quindi ho deciso che affronterò tutto, buttandomi a capofitto!"
"Di certo, non hai perso la tua autorità." sorrise il ragazzo; "Inoltre, tra noi due, ma sei più sexy tu di Pasticcino, per me."
Violet divenne rossa in volto nel sentire quelle parole e cominciò a ridacchiare.
"Senti, Damerino! Ti sei preso un abbaglio! Io sexy? Bella questa!"
"Prendi uno specchio. Non a tutti piace la bellezza sensuale e filiforme." ribatté Germain.
"Okay, ma da lì a definire sexy una come me ce ne vuole! Voglio dire, guardami! Spiccia, nerboruta, con tanto di piercing e tatuaggi! Sexy è una ragazza raffinata dal faccino pulito e dalle curve mozzafiato, non una buzzicona!"
"Sarà che allora i miei gusti in fatto di donne siano schifosi, che vuoi che ti dica."
Si fermò dal parlare quando, guardando davanti a sé, non intravide una figura minuta con strani capelli biondi ed i tratti animaleschi a livello delle sue gambe...
E si bloccò prima che potesse andarci addosso come un montone.
I baffi biondi ingannarono il minuto Yordle trecentenario, vestito con una strana divisa che avrebbe ricordato uno scienziato dei tempi d'oro della fondazione.
Lo Yordle spalancò gli occhioni azzurri per la sorpresa, e farfugliò con una vocina nasale:
"Oh, cielo! Ero talmente preso dai miei pensieri che ero a un passo dall'entrare in rotta di collisione!"
"Ah, Professore... buongiorno." salutò caldamente Germain; "L'Accademia è troppo piccola per contenere i suoi pensieri, oggi?"
Anche il piccolo professore ricambiò il saluto con aria affabile.
"I pensieri miei, quelli degli altri... i pensieri scorrono come un flusso di elettroni quando arriva questo particolare giorno. Alcuni positivi, altri negativi! Del resto, è questo che permette alla scienza di progredire, non trovi?"
Nonostante le sue parole, per un attimo parve distante.
"Beh, non diceva lei stesso che pochi arrivano alle ricerche più giuste, rompendo qualche invenzione?" ribatté lui; "Certo... rompere l'Arcane e progredire con l'Hextech non è stato proprio un semplice sbando."
Lo Yordle sospirò, i suoi tristi occhi azzurri fissi sul massiccio Hexgate.
"Il progresso crea sempre sconquassi... è una questione di probabilità. Ma rimango fermamente dell'idea che certi poteri non siano alla portata della gente comune. E' come camminare su una bomba a orologeria:
Non ti accorgi del rischio finché non ti esplode sotto i piedi."
Anche Germain fissò nello stesso momento l'enorme torre da cui partivano una ad una le aeronavi per raggiungere altri luoghi di Runeterra in un battibaleno.
"Non si può tornare indietro... ma sono le azioni della generazione attuale a determinare che cosa vogliamo davvero, no?"
"Sempre che la generazione attuale abbia abbastanza buon senso da non sfruttare questa forza in modo deleterio... qualunque scoperta scientifica si può usare come arma di distruzione..."
Il piccoletto aggrottò le sopracciglia.
"E la magia... è forse la più distruttiva di tutte le forze..." mormorò.
"Io penso che la magia sia interessante... da dove provengo, la magia caratterizza la vita stessa della persona." spiegò Germain, mentre Vi si appoggiava a braccia incrociate alla parete lì vicino, sentendosi un po' ignorante sulla faccenda; "Se eri un falegname, la magia che avevi in possesso serviva esclusivamente a quel lavoro... e non andavi oltre. Forse è quella sensazione di società stantia dove non si esploravano altri orizzonti che non mi è mai piaciuta... figurarsi quando viaggiai a Demacia per poco tempo per una commissione."
"Tu sei giovane... molto giovane... e la tua vita non dura che una frazione di quello che io ho vissuto... e non sai cosa ho visto prima ancora della nascita di questa città."
Il ciglio dello Yordle ebbe un fremito di paura.
"Parla delle Guerre delle Rune, eh? La ricerca del troppo potere che ha quasi portato alla distruzione di intere civiltà... per gli Dei, Professore. L'Hextech non è stato creato apposta per poter sfruttare in maniera del tutto sicura la magia?"
"Sulla carta, doveva essere così... ma ci sono sempre persone che cercano di trasformare una nuova tecnologia in un'arma con cui assoggettare gli altri. E con l'aprirsi agli altri paesi di Piltover, la percentuale di quel rischio è aumentata esponenzialmente."
Lo sguardo di Germain si soffermò sui tratti dello Yordle:
Era teso, e non poco. Nemmeno anni orsono avrebbe pensato di vederlo in quello stato.
"Ehi, Yordle... cosa bolle in pentola? Quando vedo quelle facce, Micina torna da noi di certo preoccupata..."
"Io credo... che ci sia davvero qualcosa di cui preoccuparsi, in questo momento. Proprio per questo, ho chiesto l'innalzamento delle barriere antimagia su tutta la città."
"Barriere antimagia? Che sarebbero, esattamente?!" domandò Vi, che stava sinceramente iniziando a sentirsi leggermente esclusa da quella loro discussione.
"Sapete, nei tempi antichi dovevamo proteggere la città dalle Guerre Runiche, no?"
Cecil Heimerdinger camminò verso di lei con le mani dietro la schiena.
"Prima che ci dividessimo, esisteva un'unica città... e tutti noi progettammo assieme una barriera che ci proteggesse da enormi calamità magiche. Funzionano con la stessa prestanza dell'Arcane... e hanno fatto sì che non dovessimo più temere attacchi di questo genere."
Germain fischiò.
"Se avessimo offerto una tecnologia simile ai demaciani, avrebbero svuotato le tesorerie reali per averla."
"Considerando a quali livelli sono cauti nei confronti della magia, non è una probabilità trascurabile..." annuì Cecil.
"E le avete attivate perché...?" insistette Violet.
"Perché c'è... qualcosa che non va. Sbalzi magici rilevati in buona parte del Valoran, da diversi giorni." rispose Heimerdinger, mettendosi meglio un baffo con le dita.
"Non è dall'esterno che dobbiamo guardarci..." mormorò con amarezza la donna dai capelli rosa, il suo sguardo rivolto alla sua destra e le sopracciglia aggrottate.
"Credimi, giovinotta... è proprio il momento esatto di guardarci un secondo da quello che sta arrivando. Non mi sentivo così arruffato da quel dannato periodo delle Guerre Runiche." concluse Cecil; "Detto ciò, la situazione della città sotterranea fila liscio. Sono sicuro che il nostro giovane amico stia dando il massimo per creare la vita in angoli del tutto dimenticati... ogni tanto vado laggiù anch'io, non scordarlo."
"Giovane amico..."
Vi ci mise un po' a capire di chi parlasse, e si sorprese nel sentirlo.
"Ah! Ma certo! Stai parlando del piccoletto! Anche se suppongo che non lo possa più chiamare così... cacchio, mi supera in altezza, adesso!"
"Ah, sì... Ekko, o Crono-crestone..."
Vi si girò un secondo per fissare basita Germain.
"Cosa? Ogni tanto mi scappava il termine. Il suo giocare con le tecnologie Hextech e quella cresta da gallo... anche lui ci ride sempre ogni volta."
"Almeno non lo hai chiamato gallinaccio, considerando quanto riesci ad essere diretto e senza peli sulla lingua." commentò lei divertita...
Per poi rifarsi seria subito dopo.
"Non è che io non mi fidi di lui. Ho visto di cosa è capace, è un ragazzino sveglio e pieno di risorse, ma... anche lui viene messo in difficoltà da..."
Ancora una volta, ecco che Vi si silenziò, reggendosi un braccio e chiudendo gli occhi con un sospiro.
Notandolo, Cecil tossì leggermente, richiamando all'attenzione Germain.
"Ragazzi miei... voi appartenete a mondi che rispetto a questo sarebbero descritti come... precari, ecco. Ma se posso dire la mia, non avete nulla di cui vergognarvi di voi... avete fatto enormi sforzi, per la vostra età.
Sono dell'idea che sarete capaci di grandi cose, come un mio vecchio, testardo allievo. Anche i momenti di sconforto che avete superato vi hanno formati..."
Vi si sentì una delle mani venire presa dalle manone di Heimerdinger delicatamente.
"Ragazza... conobbi qualcuno in una situazione non dissimile alla tua, proveniente dalla vecchia città sotterranea... il mio errore è stato non considerare la sua situazione, se non troppo tardi. E quel peso resta ancora oggi... non lasciare che quanto stia succedendo e quanto accaduto ti distruggano.
Solo col tempo e con gli sforzi, potremmo trovare una soluzione per lei... che non voglia dire catalogarla come un pericolo pubblico da sradicare e basta."
Violet sorrise in maniera amara.
"Fa strano sentire qualcuno che parla così... specie della città di sopra."
"Suvvia, suvvia, signorina! Non sono più uno della città di sopra, o il fondatore, o altro. Ora sono solo un semplice studioso come altri, quindi bando alle formalità!"
"Piuttosto..."
Germain si fermò a pensare attentamente a quanto detto da Cecil poco prima.
"Qualcosa ti turba, giovane amico?"
"Professore... crede che questo pericolo magico possa riferirsi... ad una delle famose Mietiture delle Isole Ombra? Vede... in città sono tornati due fuorilegge che abbiamo catturato quasi subito. Sono andati via da Bilgewater perché da tempo preda di questa piaga. Più forte del solito, poi."
Heimerdinger aggrottò le sopracciglia.
"... non ci sono mai stati registri di Mietiture andate più in là dei territori di Bilgewater... e molte cose sono ignote sulla natura di questi fenomeni. Nessuno studioso ha il coraggio di analizzare la cosa, e quei pochi che hanno provato, non sono vissuti per raccontarlo. Se ciò non è abbastanza per allarmarsi, non so cosa possa esserlo."
"Quindi Gianni e Pinotto hanno detto una cosa vera, per una volta?!" si sorprese Vi; "Ed io che speravo di andare a Stillwater per poterli strigliare per questa bugia."
"Ah... ci vorrebbero più persone provenienti da diversi posti per poter confrontare le varie prove è trovare una soluzione a questo guaio... ma ahimè, ciò non è possibile. Dobbiamo arrangiarci noi, con le sole nostre forze." disse infine Cecil, chiedendo poi dove fosse finita Tesmeria, visto che non la vedeva.
"Ehm, a tal proposito..." deglutì Germain; "È con lo Sceriffo... sono in riunione, diciamo. "
"Già, una riunione... molto privata con lo Sceriffo." aggiunse Vi per cercare di rafforzare quella mezza verità.
Lo scienziato si mise a ridacchiare, nel vedere le loro reazioni.
"Non mi dovete dire niente... lo so benissimo che erano due magneti pronti ad attaccarsi, sono contento per loro."
Vi si piegò in avanti con la bocca spalancata.
"Lo sapeva?!"
Lo Yordle rise.
"Per certi fenomeni fisici c'è ben poco da fare, se non guardarli interagire! E' una questione di polarità!"
"Maledizione, ha praticamente un occhio davanti a tutti, Professore..." si sorprese lo stesso Germain.
Il commento fece ridacchiare ancora di più lo scienziato.
"Non ho un occhio davanti a tutti. E' solo che, quando vivi a lungo quanto ho vissuto io, impari a capire a naso certe cosucce. Intuito direttamente proporzionale al numero di anni vissuti!"
"Non prenderò mai più sottogamba un singolo Yordle in tutta la mia vita..." balbettò Vi, portandosi una mano alla fronte.
Si accorsero poi che stesse controllando un orologio da taschino dorato, annuendo.
"Beh, è quasi l'ora. Dovrebbe iniziare a minuti."
"Oh! E' vero..."
Anche Germain controllò il proprio cipollotto.
"Tra un po' ce l'apertura... comincia il Giorno del Progresso."
Difatti, molte persone si stavano avvicinando al palco di esposizione, e facevano un gran vociare su cosa potevano aver inventato per stupirli.
Già da quella distanza, si poté notare una persona salire sul palco, elogiata dalla folla...
Un bell'uomo sulla trentina con capelli scuri impomatati all'indietro, pelle abbronzata, barbetta accennata e ben tenuta. Indossava un abito bianco elegante e sorrideva con aria sicura davanti a quella serie di persone che occupavano quasi del tutto la piazza nei loro posti.
L'inventore che tutta la città proclamava come la mente più geniale, un vero e proprio simbolo del progresso che continuava a percorrere le strade di Piltover:
L'ormai celeberrimo Jayce Talis, che rispose agli applausi e alle grida di giubilo con un gesto di saluto della mano.
"Grazie mille a tutti voi, cittadini di Piltover e ricercatori da ogni dove. Negli ultimi tempi, abbiamo potuto dimostrare di essere ancora una volta i pionieri del progresso in ogni sua forma, e dobbiamo tutto ciò al sostegno di molte persone e agli sforzi collettivi che legano la nostra città a tutta Runeterra." cominciò il suo discorso il giovane uomo, splancando le braccia sorridente...
E Germain notò come Vi stesse scuotendo il capo con una smorfia sagace.
"Guarda te se deve fare scena..." mormorò a bassa voce.
Sentendosi gli occhi di Germain addosso, fece spallucce.
"Ehi, non guardare me! E' nella sua natura! Secondo te perché ha fatto i guanti Atlas così grossi oltre che quel suo martellone abnorme del come-si-chiama lui?"
"Gli piacerà l'attenzione." annuì lui, continuando a fissare poi il palco.
Dopo un applauso del pubblico, Jayce continuò:
"Tuttavia, non dobbiamo mai dimenticare che il pericolo è sempre in agguato dietro l'angolo, minacciando di disgregare quel progresso e la serenità di cui andiamo fieri. Per tanti amici che incontriamo, è inevitabile che si palesino anche nemici!"
Heimerdinger sospirò, arricciandosi un baffo con le dita.
"Ragazzo... cosa mi vai a raccontare..."
"E proprio per questo, visti i recenti tumulti verificati da alcuni esploratori sotto nostra richiesta, abbiamo approvato l'innalzamento delle barriere antimagia Hextech a difesa delle rotte commerciali di Piltover."
Un brusio si innalzò tra la folla, voci di confusione e dubbio per quella decisione improvvisa.
Jayce alzò le mani.
"Ma non è questo per cui siamo qui, a parte mantenere il sostegno commerciale dell'esterno. Vi presentiamo ora le nuove innovazioni che miglioreranno la vita dei lavoratori e dei cittadini... oltre che le modifiche a strumenti messi in commercio recentemente."
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Enemy in a Mirror: A League of Legends Story
AdventureAnno 990 dalla Fondazione dell'Impero di Noxus. Con la caduta del Generale Boram Darkwill dal trono e la promulgazione del Trifarix, il Gran Generale Jericho Swain porta una nuova era nell'Impero, mentre i suoi nemici temono quale possibile risvolto...