Capitolo 15

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Qualche giorno dopo, la notizia del duello per il destino di Demacia arrivò sia al vertice demaciano che quello noxiano.
Swain stesso fu avvertito da una trafelata Morgen che corse nei suoi alloggi per consegnargli di persona la missiva ricevuta dall'ambasciatore.
Jericho guardò il messaggio senza cambiare espressione...
Ed una volta finito di leggerlo, sospirò pesantemente.
"E va bene... Demacia vuole davvero puntare tutto su un duello? Quale nobiltà... per un rischio così alto."
Si sedette sulla sua sedia, poggiando una mano sulla guancia.
"Accetto le condizioni. Invierò la risposta immediatamente. Capitano Morgen..."
"Generalissimo!" fece lei con un saluto cavalleresco; "Comandi pure! Sono al vostro ordine!"
"Inviate un messaggio alle truppe di confine... che la conquista si fermi. Potremmo non aver bisogno di spendere così tanto tempo su Demacia di quanto avevo previsto."
Un sorriso si formò sulle sue labbra.
"Inoltre, la situazione ha un non so che di affascinante."
"Ma signore... e se Samuele dovesse venire battuto dal principe Demaciano? Dicono che sia uno dei guerrieri più forti del regno, con un maestro incredibilmente forte!" chiese con dubbio la piccola maga.
"Semmai dovesse perdere, non comanderà più sulla campagna come stratega... e Noxus dovrà smettere di attaccare Demacia in una tregua fino a nuovo contratto." rispose infine Jericho; "Rallenterebbe comunque l'inevitabile."
"Molto bene, allora! Andrò subito a riferire il messaggio! Con permesso, Generalissimo!"
Servendosi di Sprit, Morgen librò giù per le scale.
Swain si raccomandò poi di non dimenticare lo studio che le aveva chiesto.
"A-Arriva!" esclamò da fuori dalla stanza lei, subito prima di chiudere il portone e lasciarlo da solo, circondato solo dai suoi corvi.


Il luogo del duello venne deciso solo successivamente, ad una settimana dalla risposta:
La Piazza Grande di Demacia, davanti a tutti i membri più alti dell'esercito, alla nobiltà, e allo stesso Re Jarvan.
Vennero invitati alla Capitale come ambasciatori e testimoni alcuni dei comandanti noxiani, ma soltanto Darius rispose alla richiesta, ed anche Morgen venne inviata al posto di Swain stesso, occupato a regolare quanto stesse allora succedendo a Ionia e all'improvvisa distruzione di una delle loro fortificazioni a causa di un avvenimento ancora ignoto persino a lui.
Non fu difficile, per la Mano di Noxus, notare una certa inquietudine nella donna quando arrivarono nella Grande Città di Demacia:
Non solo era tesa come una corda di Etwahl, ma rifiutava categoricamente di abbassarsi il cappuccio.
"Non toccheranno la scorta di due ambasciatori." le rispose; "Non c'è bisogno di temere nel valore nobiliare dei demaciani. Anche se... nella nobiltà si nascondono delle ombre."
"No, è che... sarebbe un pelino imbarazzante se qualcuno mi vedesse in questo preciso momento... e poi... non voglio che quelle persone sappiano che io sono qui." ridacchiò nervosamente la maga, entrambe le mani strette sul cappuccio, che usava per coprirsi gli occhi, col risultato di ridurre drasticamente la visibilità.
Dentro alla veste, portava nascosto lo stesso Sprit perché non bighellonasse in giro e spaventasse i cittadini, già abbastanza inquietati dalla presenza del Gran Generale noxiano che passeggiava tranquillamente per le vie della Capitale con dietro un paio di soldati demaciani di sorveglianza.
"Ecco, bravo... stattene lì dentro... la gente qui non ama le creature mistiche come te..." ansimò la sua padrona, con voce quasi piangente.
Ci mancò poco, tuttavia, che girato l'angolo non andò addosso con una figura femminea dai lunghi capelli biondi e la veste argentata.
Entrambe si sorpresero e Morgen ruzzolò leggermente all'indietro, quasi cadendo.
"Oh, scusami, non ti avevo visto, mi dispiace... che pasticciona..." mormorò la demaciana, piegandosi per aiutarla.
"N... No, io non stavo attenta a dove... guardavo..."
Le due ragazze si guardarono in faccia, e notarono entrambe qualcosa di particolare l'una nell'altra... uno scintillio che entrambe cercavano di celare al prossimo.


Ma come...? Una maga? No, un momento... questa biondina ha un che di familiare, ma cosa?


"Signorina Luxanna Crownguard..." salutò con un cenno Darius, piegandosi a sua volta per tirare su Morgen e salutare con rispetto il membro di una delle famiglie nobiliari più imminenti del Regno.
Luxanna si intimidì per un momento, ma prima che avesse il tempo di rispondergli, Morgen saltò su.
"Aaaah! Ecco perché mi sembrava familiare! E' di quella famiglia illustrissima! Ehm, è un vero onore, signorina!"
"Ah, allora sei una degli ambasciatori! Ecco perché non ti avevo riconosciuta!" cercò di ravvedersi la biondina, spolverandosi poi il gonnellino della divisa; "Stavate andando a Palazzo Reale, immagino... scusate per l'interruzione."
"Come vede, non è successo nulla di che." ribatté Darius, scuotendo il capo; "Non siamo in periodo di guerra, e possiamo prendercela con calma."
"Ispeziona il nuovo possibile possedimento con gli occhi? Capisco..." rispose lei, emettendo una risatina; "Beh, non che il Principe Jarvan non sia forte, ma non l'ho mai visto perdere ancora..."
"Anche Samuele è incredibilmente forte." disse Morgen con aria saputa; "Lo scontro potrebbe durare settimane, mesi... o addirittura essere secolare e finire sui libri come l'ultimo grande racconto epico di Valoran!"
"Ricordo ancora quel giorno in cui era arrivato a Demacia, salvando tutti dal drago con la sua amica." rispose lei, sorridente; "Chissà com'è adesso... non è ancora arrivato alla Capitale dall'annuncio ufficiale. Conoscendolo, si starà allenando fino allo stremo per battere Sua Altezza."
"Allenando...?"
Darius e Morgen si guardarono, dubbiosi.
"Ne dubito. Quel tipo sembra già di per sé in grado di soggiogare i nemici più ostici."
"Per forza, Generale! E' tornato da QUEL posto vivo..."
"Quel posto?" domandò Lux, inclinando li lato la testa...
Prima di rendersi conto di dover fare una cosa, vista soprattutto l'enorme quantità di libri che si portava dietro.
"Oh, Dei! Sono in ritardo, è vero! Devo consegnare questi alla Fortezza dei Cercatori di Magia... allora, ci vediamo al duello!"
Dopo un momento in cui parve turbata da quel nome, Morgen la salutò con un cenno della mano.
"Allora a dopo, signorina... uh... Lu... Lu... cilla?"
"E' già andata via." la avvertì impassibile Darius, intento a camminare davanti a lei.
Morgen ci mise un po' ad accorgersene, intenta com'era nel cercare di ricordare il nome della Crownguard, e quando lo fece, gridò a Darius di aspettarla, mentre entrambi marciarono verso l'area dove ci sarebbe stato lo scontro.
Già quando arrivarono, videro diverse persone in blu che controllavano il perimetro e tastavano il terreno di "gioco".
Morgen si nascose quasi subito dietro al mantello rosso di Darius nel vedere quelle maschere che indossavano, che coprivano solo parte del volto.
Sembravano inoltre freddi ed impassibili mentre passeggiavano in tutta la piazza, guardandosi attorno.
"Cercatori di Magia... nemmeno in un evento simile prendono una pausa?" domandò la Mano di Noxus con un leggero sbuffo; "Perché negare ciò che esiste da sempre e lega questo mondo?"
"Generale..." mormorò Morgen, che sembrava stare poco bene; "Quell'arena non mi piace... emana un'aria cattiva... e anche Sprit la trova pericolosa."
"Pericolosa?" domandò Darius, cercando di guardarla attentamente:
Era un singolo palco in mezzo alla Piazza del Popolo, e non sembrava emanare nulla di particolare...
Eccetto forse per il materiale con cui era stata allestita:
Un marmo bianco-argenteo con risvolti dorati ai lati, come la maggior parte di costruzioni demaciane.
"Non capisco, Capitano... cosa ci vedi di pericoloso? Mi sembra un'arena come un'altra!" commentò con le mani sui fianchi.
Lei, reggendosi al mantello di lui, indicò con una mano tremante il palco stesso.
"Guardandolo... mi sento debilitata..."
"Addirittura... sei sicura che non sia la tensione generale?" domandò lui...
Prima che qualcuno non si avvicinasse, notando il loro arrivo:
Il suo avversario sul campo... il capitano stesso dell'Indomita Avanguardia. Garen Crownguard in persona.
I due uomini si fissarono con una freddezza tale che a Morgen parve quasi di vedersi scaraventata nel Freljord.
Riuscì addirittura a veder zampettare i Poro!
"Crownguard..." salutò mesto Darius.
"Gran Generale Darius." rispose Garen; "I vostri posti d'onore vi aspettano vicino al Re..."
"Piuttosto ironico, non trovi? Molteplici volte ci siamo scontrati sui più disparati campi di battaglia, la mia ascia contro la tua spada... e ora eccoci qui, scortati da te per un evento formale fra i nostri due paesi... camminando fianco a fianco e parlandoci." disse Darius con un mezzo sorriso, che però non lasciava trasparire una vera ilarità o cordialità.
Morgen lo trovò quasi gelido.
"Sappi solo che è volontà del Re se non siamo costretti ad affrontarci... e mi aspetto che verranno mantenuti tutti gli accordi durante e successivamente a questo duello." rispose semplicemente lui; "Non so cosa sia preso a Sua Maestà, ma non posso rifiutare questa richiesta."
"Come io sono qui per richiesta del Gran Generale Swain." rispose l'altro, seguendo la nemesi di lunga data fino al palco rialzato che avrebbe funto da spalti per i reali e gli ambasciatori.
Sopra di esso, infatti, si trovavano già sia il Re Jarvan III dei Lightshield e l'Alto Maresciallo, Tianna Crownguard.
Accanto a loro, vi era inoltre un uomo quasi calvo con una robusta barba arruffata castana, sulla tarda quarantina, ed una mezza maschera dorata sulla parte destra del viso.
Vestiva abiti sul blu, il bianco e il dorato.
Morgen si fece ancora più piccola nel vederlo, visto che avvertiva in lui un'aura magica quasi terrificante, e optò per non sedersi accanto a lui.
"Ah... i nostri ambasciatori da Noxus." salutò Jarvan III, terminando il suo parlare con Tianna, che si girò con più severità verso di loro.
"Generale Darius... è bello vederla fuori da quell'assurda faida che i nostri popoli devono sorbirsi."
"Vostra Maestà..." fece il generale noxiano con un inchino, intimando sottovoce alla compagna di fare lo stesso.
Lei si mise addirittura in ginocchio, guardando nervosamente il terreno in silenzio.
"Piuttosto giovane come ambasciatrice di Noxus..." commentò la Crownguard, facendo due passi verso di loro per fissare meglio Morgen con la sua freddezza gelida; "Il suo nome?"
"M-M-Morgen, signora... Morgen Whiterider..." balbettò lei, sudando dalla fronte:
Aveva un terrore quasi abissale a stare sotto lo sguardo di Tianna.
"Whiterider, hai detto?" alzò un sopracciglio l'Alto Maresciallo; "Il casato nobile decaduto? Quindi i loro discendenti sono andati con i noxiani... capisco."
La maga si coprì la mano con la bocca.
Forse non avrebbe dovuto dire a gran voce il suo cognome!
Chissà quali rappresaglie avrebbero potuto fare contro la sua famiglia?
Ma ci fu anche una parte di lei che pensò non importasse, visto che non faceva più parte della famiglia Whiterider.
"Dove si trova il Principe?" domandò allora seccata la Crownguard.
"Si sta preparando. Il Siniscalco lo sta scaldando nella sala degli allenamenti della Rocca dei Re..." rispose il Re; "E' figlio di suo padre."
"Capisco..." annuì freddamente la donna dai lunghi capelli lisci e biondi; "Quanto al suo sedicente sfidante? Spero per lui che non si ritiri all'ultimo minuto come un vigliacco..."
"Che poi, quanto informato dal Principe riguardo ad un Generale noxiano dalle enormi abilità combattive. Vorrei sapere davvero se un barbaro possa fare qualcosa contro ad un cavaliere perfettamente allenato... senza offesa." commentò l'uomo dalla strana maschera dorata dietro a Tianna.
Darius lo fissò un secondo e mugugnò in silenzio.
"Molti dei nostri soldati sono di umili origini, ma fieri combattenti. Se lo ricordi." rispose soltanto.
"I nostri metodi vengono da una ferrea disciplina che ci ha portato avanti fin dalla nascita del regno, Generale." disse Tianna con aria di superiorità; "Non siamo certo un'armata sconclusionata ed inutilmente eterogenea."
"Lo so bene..." rispose lui; "Ma non sottovalutate chi troverete di fronte. Lo Stratega senza Sangue in persona."
"Per me possono venire fuori tutti i traditori e i soldati del vostro regno in questo preciso istante... valgono solo la suola del nostro stivale." fu il commento definitivo di Tianna.
Notando la frustrazione di Morgen, Darius la pregò pacatamente di non lasciarsi turbare dal suo atteggiamento, tutto mentre si domandava effettivamente che fine avesse fatto Samael.
Non ebbe il tempo di pensarci che una voce roboante annunciò l'arrivo del principe Jarvan IV.
Girando lo sguardo, tutti lo videro entrare nella Piazza Grande con la sua splendida armatura dorata, imbracciando la Drakebane con una sola mano; al suo fianco, il Siniscalco Xin Zhao.
"Guardatelo... marcia come il Re che diventerà." ridacchiò fieramente Jarvan III, per poi accogliere Xin negli spalti.
L'uomo dai lineamenti duri con un che di ioniano, dalle vistose sopracciglia e dai lunghi capelli tirati all'indietro e legati in una lunga coda di cavallo, fece una riverenza al suo Re.
"Vostra Altezza, spero che non ci siamo fatti attendere troppo."
"Siete in netto anticipo. Che dici, amico mio... vuoi goderti lo scontro?" domandò con una pacca sulla spalla il Re.
"Andiamo... dove sei finito?" mormorò a denti stretti Darius, guardando oltre la folla.
Percepì qualcosa al suo orecchio, nello stesso momento in cui Jarvan salì sul palco:
Dei secchi colpi di tamburo, e sempre più in sincronia, come ad inneggiare una battaglia.
Prima di poterci capire qualcosa, ecco che i soldati venuti ad assistere fecero strada a qualcuno:
Un uomo coperto da un cappuccio ed il soprabito rosso, con una pesante Zweihander sulla schiena.
Non troppo distante, sebbene dovendo mostrare una distanza di sicurezza per non sembrare venuta assieme a lui, la donna drago Shyvana ed alcuni membri della Guardia del Drago venuti ad assistere.
L'uomo mascherato si avvicinò tra i mormorii della folla al palco e, sotto il sorriso di Jarvan IV, saltò sull'arena.
Anche Morgen e Darius sorrisero nel vederlo.
"E' arrivato, finalmente..." mormorò fra sé e sé la Mano di Noxus mentre incrociava le braccia.
La maga annuì soddisfatta.
"Eccolo, è l'Arcangelo Samuele!"
Nel sentire quel nome, nella folla si fece ancora più confusione del dovuto, chiedendosi chi fosse questo Arcangelo Samuele.
Darius si strinse il setto nasale.
"... La tua memoria con i nomi, Morgen..."
Lei ci rise su.
"Scusa, scusa... è che devo memorizzare tanti di quei termini per le mie ricerche che ho problemi a memorizzare il nome delle persone! Per questo uso nomignoli e appellativi, quando posso!"

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