Il risultato fu che i due vennero costretti tutto il giorno ad una serie di esercitazioni su come doversi comportare galantemente, soprattutto nella portanza, nel saluto, lezioni di danza e banchetti.
Morale della favola, quando arrivò quasi la sera, la povera testa di Shyvana sembrò ormai da un'altra parte, mentre Angelus aveva chiesto di interrompere definitivamente per via della necessità di darsi una rinfrescata.
"Va bene! Mi sembra giusto e doveroso darvi il meritato riposo!" esclamò la donna con aria soddisfatta.
"Il principe Jarvan vi ha dato un posto dove riposare?" chiese loro Alaric con tono pacato.
"Non che io sappia... ma temo che quando arriveremo a Palazzo stasera, lo sapremo." rispose Samael, prima di sbadigliare rumorosamente.
"Xymella, sii gentile. Aiuta Shyvana a finire di sistemarsi. E anche tu, Leif. Potresti aiutare il giovane Samael?" chiese il padre della giovane ai due, notando tra l'altro che Shyvana avesse le mani tutte indolenzite a forza di ricevere bacchettate per ogni errore.
"Certamente, papà... vieni Shyvana, ti do qualcosa per far passare il fastidio provocato dalle bacchettate. Ne so qualcosa, fidati." disse la rossa con fare pacato alla ragazza-drago.
"E-Ehm... va bene! Ma ora che devo fare? Sono pronta per stasera?!" domandò sempre più confusa la poverina, cercando di tenere nella propria mente tutti gli insegnamenti appresi quel giorno.
"Te la caverai... e poi ricordati che non sarai da sola, quindi non preoccuparti più del dovuto, okay?" disse Alaric, salutando le due ragazze che andavano a finire di agghindarsi.
"Beh, certo che no. Avranno bisogno di un bell'angelo custode..." rifletté Leif annuendo ad occhi chiusi con le sopracciglia aggrottate.
"Ne avrà bisogno chi commenterà troppo su Shyvana..." precisò Angelus.
"Sam..."
Leif gli prese la spalla, guardandolo negli occhi.
"... Quello che sto per dirti sembrerà spietato, ma qualunque cosa accada, vorrei che tu stasera NON reagissi. Qualsiasi cosa accada, qualunque amarezza tu senta emergere, non palesarla... ma incidila nel tuo cuore e rendila la tua forza da usare nel futuro."
"Mi stai chiedendo di lasciare che insultino la mia compagna?" domandò silenziosamente lui, senza cambiare tono o palesare nessun sentimento; "Massì, tanto lei sa comunque reagire da sola... l'importante è che non la tocchino."
"No, Sam." fu la sua risposta; "Ti sto chiedendo di non scoprirti prima del dovuto. Avrai modo di vendicare le offese - ammesso che ci siano - ma per ora devi lasciar correre. Non puoi permetterti di bruciarti una simile occasione. Una volta nel giro, potrai farla pagare a chi potrebbe ferirla."
"Tutta questa storia non sarebbe successa se non fosse arrivata quella proposta fuori luogo." ribatté lui; "Ma visto che ormai siamo qui, tanto vale assecondare i reali."
"Non negherò" sospirò Heimdall; "Il più grande ostacolo finora è Tianna Crownguard, tende ad essere molto ma molto elitista e con la puzza sotto il naso, come avrai avuto modo di vedere. Dobbiamo cercare di non indispettirla più del dovuto."
"Indispettire un nobiliare è proprio la parte più facile della storia." commentò in risposta lui.
"La parola chiave è per l'appunto 'cercare'." ammise l'altro; "Per vostra fortuna, al momento la posta in gioco è in vostro favore, perché il Re ed il Principe sono dalla vostra, così come Garen e Luxanna. Ma non potremo contarci in eterno, per questo dovremo fare molta attenzione."
"Scommetto che non si accorgeranno nemmeno del nostro arrivo... e poi non può invitare tutta la tavola nobiliare per due persone, su..."
"Hmm... già..." sorrise il cavaliere del Lamabecco in maniera tirata, e forse troppo forzata.Divenne presto chiaro il motivo per cui il suo sorriso fosse in tal modo:
Per quella che doveva essere una cena formale con pochi invitati, sembrava di stare in un anfiteatro per la folla che era presente a palazzo.
"Spacciati, ecco cosa..." mormorò Angelus, le braccia incrociate e l'armatura offerta da Leif lustra e pulita.
Non osava quasi mettere piede dentro l'enorme sala del banchetto, per quanto fosse affollata.
Fu già difficile costringere Shyvana a pettinarsi meglio i capelli e trascinarla fino alla Cittadella del Sole, in quel momento illuminata dalle torce e dalle stelle in quel lussuoso banchetto all'aperto.
"Ho una proposta..." fece Shyvana, talmente irrigidita da essere diventata consistente come un tronco di legno; "Torniamo indietro e fuggiamo dal paese per non tornare più, siamo ancora in tempo..." biascicò nervosamente, per poi allontanarsi con passetti laterali.
La sua fuga fu tuttavia interrotta da Xymella che la afferrò e la riportò al punto di partenza.
"Dove pensi di scappare? Guarda che certe sfide devi affrontarle a viso aperto, vada come vada." commentò la Spearglow con fare deciso.
"Senti, io sono la maestra dell'affrontare le sfide, ho affrontato a muso aperto un drago... ma questo..."
La sua voce bassa e risoluta si fece goffa e nervosa.
"Questo è troppo pure per me! Io non sono una gran dama, non lo sarò mai! Rideranno di me e basta! E se dovesse uscirmi uno starnuto? Dei, fate che non mi esca uno starnuto!"
La povera mezza-drago era completamente nel pallone.
"E che succede se ti scappa?" domandò interdetto Leif.
Angelus si avvicinò abbastanza al suo viso da sentire il suo respiro.
"Si devono... spostare!"
Xymella prese Shyvana per le spalle e si mise a scuoterla in maniera energica.
"Shyvana! Basta! Riprenditi e fai un bel respiro profondo! Ci siamo tutti noi al tuo fianco! Lasciali perdere quei barbagianni!"
"Okay... okay... mi calmo... mi calmo..." ansimò lei, cercando di calmarsi con dei grandi respiri...
Almeno finché una voce maschile profonda e familiare non li avvicinò.
"Siete arrivati, finalmente! Temevo in un vostro rifiuto."
Si girarono tutti insieme, ritrovandosi di fronte i fratelli Crownguard, con la sorellina che corse loro incontro per abbracciarli.
"Ma che carina che sei, Luxanna, con questo vestito bianco!" esclamò tutto raggiante Leif...
E sentendo subito dopo lo sguardo di disapprovazione del fratello Garen.
"Dai, fratellino, non fare il geloso! Lo sai che lui scherza con tutti! Forza, scortiamoli al tavolo!" fece lei, prendendo le mani del cavaliere dai tratti efebici e sorridendo spensierata al fratello maggiore.
"Certo, ma solo se voi due vi sedete vicino a me." rispose Heimdall, aspettandosi una reazione dall'omone.
"Preferisco sedermi di fianco a Xymella che ad uno come te, ma ti tengo d'occhio sappilo." ribatté Garen con aria molto seria.
"Ed io preferisco sedermi di fianco ad una draghertola." rispose la donna con aria contrariata.
"Oooh, ouch... tensione, tensione..." cercò di sdrammatizzare Leif con una risatina, prima che il gruppetto andasse verso i propri posti d'onore.
Shyvana ed Angelus, sospirando all'unisono, furono costretti ad entrare nel banchetto...
Non prima che il ragazzo offrisse la propria mano alla compagna.
"Permetti?" sorrise lui.
Vedendo quel gesto lei sorrise, e prese la mano di Samael.
"Certamente, mio cavaliere."
Ecco che i due fecero il loro ingresso nel banchetto, e tutti i nobili si girarono all'unisono quando uno dei soldati avvertì del loro arrivo a gran voce per rispetto:
"Samael Angelus e Shyvana, eroi di Wrenwall!"
La maggior parte di loro cominciarono a bisbigliare in maniera rumorosa, mentre fu lo stesso Re a dargli il benvenuto assieme a suo figlio.
"Prego, accomodatevi. Vi ho tenuto dei posti al mio fianco." informò loro Jarvan III gentilmente.
"Con grande piacere, Vostra Maestà." si inchinò Angelus, e Shyvana fece lo stesso quasi all'unisono, cercando di apparire il più naturale possibile.
Una volta che tutti erano seduti, gli inservienti cominciarono a portare le prime pietanze sul lungo tavolo.
"Buon appetito..." aggiunse infine uno dei cuochi lì presenti, perfettamente inchinato mentre indietreggiava vistosamente fino all'interno del Palazzo, come altri di loro.
La situazione successiva lasciò confusa Shyvana, intenta a fissare come pietrificata i gesti di ogni altro presente a tavola con la coda dell'occhio, sentendosi quasi osservata.
"Invitante, non è vero?" domandò sorridente il Re, volgendo lo sguardo verso di lei; "Ho fatto preparare il migliore pasto che Demacia possa offrire ad un eroe... ma prego, servitevi. Non siate timidi."
"Non vorremmo mancare di rispetto a Vostra Grazia..." ribatté Angelus, cercando di non far pesare la cosa alla ragazza-drago.
"Vi ringrazio... vostra maestà..." rispose Shyvana, tesa, mentre cercava di fare memoria locale degli insegnamenti di Roslindis.
"È un giorno di festa, non dobbiamo stare a guardare troppo le gerarchie, ma vivere il momento che ci viene offerto." commentò Jarvan III con fare calmo ma regale allo stesso tempo.
"Ditemi..." domandò allora Lux; "Sono curiosa, cosa facevate prima di questa impresa? Dove vivete?"
"Ah, ehm..."
Angelus cercò un modo per tirare fuori la cosa senza sembrare uno straccione.
"Mi occupavo assieme a Shyvana di coltivazione. Avevamo una casa non troppo distante da Palclyff."
"Palclyff? Chissà che tranquillità in quel posto!" commentò la biondina, tutta sorridente.
"Coltivazione a Palclyff..." ripeté Tianna, alzando un sopracciglio; "Curiosamente, la cosa non mi sorprende minimamente..."
"Non mi sembra nemmeno un brutto posto dove... tirare su famiglia." commentò Garen, cercando di mascherare l'insulto di sua zia...
Peccato che mancò poco che Angelus e Shyvana non si strozzassero con del vino.
La stessa zia dei due fratelli ebbe una reazione non dissimile, arrivando addirittura a spruzzare il suo vino fuori dalla bocca per la sorpresa di quell'improvviso commento del nipote.
"Perché? Vuoi tirare su famiglia con qualcuna?" chiese Xymella, stuzzicando il ragazzone mentre stava mangiando.
Garen arrossì come un peperone e sbatté i palmi sul tavolo.
"NO, non sto pensando di mettere su famiglia con nessuna rossina!"
Tutta la tavolata rimase a fissare il Comandante dell'Avanguardia con gli occhi spalancati.
La stessa Xymella cominciò a diventare rossa come il colore dei suoi capelli.
"Se devi dire.... qualcosa... dillo chiaro e tondo."
"Oh, sì! Diglielo, fratellone! Faccio il tifo per te..." lo punzecchiò la biondina con un sorrisetto giocoso e la guancia poggiata sulla mano, abbandonando quella posa solo quando Tianna le disse con voce severa di non poggiare i gomiti sul tavolo e di mettersi dritta, da brava signorina di nobile famiglia.
Lux dovette eseguire l'azione, sembrando quasi impacciata nel farlo.
Notando la cosa, Angelus si asciugò la bocca per non farsi vedere mentre sorrideva per l'ilarità.
Tambureggiando con il dito indice sul tavolo, Tianna disse allora:
"Quindi quello che mi state dicendo è che il terribile drago che ha terrorizzato le nostre case è stato abbattuto da..."
"Da Shyvana, che le ha inferto il colpo mortale dopo che il signor Samael è saltato sulla schiena del drago in volo e l'ha ferito ad altezza collo con la sua spada." spiegò meglio Leif; "Ha fatto un bel volo, ed ho dato una mano nel distrarre la bestia."
"Interessante... e dove hai imparato questo genere di tecniche di combattimento, ragazza? Non credo le insegnino a dei contadinotti, sono tecniche di guerra abbastanza avanzate." continuò a chiedere la bionda ufficiale con un mezzo sorriso e gli occhi socchiusi.
"Ci allenavamo io e Samael da soli... nel bosco vicino. Giusto, Angelus?" domandò allora Shyvana, con un vistoso dubbio sul cosa dire.
"Assolutamente. Sono dieci anni che combattiamo con queste tecniche... sapete, quando bisogna cacciare o difendersi, con la vicinanza di Noxus non si sa mai..."
La donna chiuse gli occhi ed inspirò, ancora con quel mezzo sorrisetto odioso.
"Però è strano. Le sentinelle stazionate a Wrenwall hanno segnalato delle cose piuttosto... strane... nella battaglia con il drago."
"Cosa intende dire con ciò?" domandò Samael, gli occhi chiusi ed un leggero sospiro; "Che stiamo raccontando frottole, Alto Maresciallo?"
"No, per niente, intendo dire che c'è qualcosa in voi che non mi quadra, vi terrò sicuramente d'occhio." rispose la donna con aria di superiorità.
"Tianna, alle volte, per il tuo bene, sei fin troppo rigida. Almeno in queste situazioni potresti scioglierti un po', non credi?" la riprese bonariamente Jarvan III, per poi prendere nelle mani il calice del vino.
"Gentile la sua attenzione, ma non credo ci sia da preoccuparsi più di tanto... non abbiamo intenzione di restare qui per molto." ribatté all'improvviso Angelus; "Ucciso il drago, abbiamo terminato la nostra vendetta."
"Ve ne andate così presto? Almeno ascoltate cos'ha da dirvi mio padre." fece allora il Principe, per poi girarsi verso il Re...
Tutto mentre Leif faceva loro segno di stare zitti e non dire più del dovuto.
"Ascolterò quanto ci sarà bisogno, per rispetto verso la corona." rispose infine Angelus, tenendo gli occhi chiusi e non macinando molto le parole.
I due Jarvan si scambiarono uno sguardo, prima che Sua Maestà non disse:
"Samael... Shyvana... mi darebbe un grande onore se voi accettaste di entrare a far parte dell'Esercito Reale."
Shyvana rimase basita della cosa, ma non quanto Tianna stessa, che si coprì la bocca per tossire un paio di volte a causa di un boccone di traverso.
Piacevolmente sorpresi furono invece Garen e Lux:
Il primo che rimase con la bocca a O, e la seconda che sorrideva allegramente al prospetto di avere i due fra le loro fila.
"Io... non so come rispondere alla cosa." balbettò Samael, titubante, ricomponendosi con un leggero tossire a bocca chiusa; "Voglio dire, noi, beh..."
"Vi prego..." fece poi Jarvan III; "Non pensate di essere costretti ad accettare solo perché sono io a chiedervelo. Non voglio che vi sembri un'imposizione di qualche tipo, assolutamente."
"Io non so cosa pensare... è di sicuro una richiesta molto importante." commentò la draconiana, mentre fissava sia il re che Samael a intervalli regolari.
"Beh, potreste dire che accettate a mani basse, no?" intimò Leif con diversi cenni della testa.
"Smettila, Leif!" lo rimproverò Garen severamente; "La scelta sta a loro, unicamente a loro. Tu non mettere becco come al tuo solito!"
"Per una volta, sono d'accordo..." mormorò a denti stretti Angelus.
"Ehm... in ogni caso, non dovete decidere in questo istante. Per ora mangiate, bevete e divertitevi. E se doveste optare per un sì, tornate pure a palazzo l'indomani." li tranquillizzò Jarvan III.
Shyvana fece un enorme sospiro di sollievo nel sapere di non dover dare subito la risposta.
"Ci penseremo molto attentamente, Vostra Maestà."
Jarvan IV annuì.
"Beh, posso solo sperare in un vostro responso positivo... ma capirò se rifiuterete. Ora non pensiamoci, abbiamo un banchetto a cui prendere parte!"
"Sì, un banchetto... ed è quasi ora che non si parli di altre di queste cose, o mi andrà di traverso ogni pietanza." commentò sospirando Tianna, con Garen che la richiamò sibilante e a denti stretti.
"C'è qualche problema, Alto Maresciallo...?" le domandò Shyvana, che iniziava ad avere difficoltà a tenere sotto controllo l'irritazione per quella donna spocchiosa.
"No, nessun problema, devo semplicemente elaborare la questione di un probabile arrivo da parte vostra." rispose con voce seccata la donna a quella domanda.
"Shyvana, va tutto bene..." la riprese sorridente Angelus; "La signora non si sentirà molto bene."
"E comunque, considerando le continue tensioni, specialmente con Noxus, avere delle braccia branditrici di spada in più non possono certo essere un male! Dico bene, Alto Maresciallo Tianna?" commentò Garen, l'ultima frase detta in maniera quasi severa, come per cercare di far smettere la zia, di farla ragionare.
"Assolutamente, nipote." rispose con un lungo sorriso Tianna; "Non sarò io a chiudere la serata nel peggiore dei modi con le mie riprese."
Entrambi i fratelli emisero un sospiro di sollievo, stesso dicasi per Leif, che mormorò fra sé e sé di come avessero "schivato un proiettile."
"E ditemi... se il drago ha bruciato tutta la vostra casa, ci vorrà del tempo per ricostruirla... posso offrirvi una permanenza di qualche giorno a Palazzo Reale, fino a quando non verrà ricostruita." spiegò Re Jarvan.
"Lei ci onora, Maestà." rispose Angelus, terminando di bere un sorso di vino; "Ma sa... costruire le fondamente con le proprie forze è il passo più soddisfacente."
"Parole sante e veritiere... quando una qualsiasi cosa la costruisci con le tue mani, acquista un enorme valore." commentò il Re con un cenno positivo della testa.
"Ma... ricostruire tutto quanto da soli... sicuri di potercela fare?" domandò sorpresa Luxanna, dopo aver sentito quella dichiarazione del giovane Samael.
"Beh, siamo comunque persone che hanno fatto tutto da sole nella vita." rispose Shyvana, stavolta sorridendo vistosamente e mostrando quasi una delle braccia muscolose; "Che sarà mai tirare su delle assi dopo aver ucciso un drago, no?"
"Bella risposta!" rispose Garen soddisfatto: "Posso vedere che sono braccia come le mie, in grado di reggere il mondo sulle spalle! Insomma, una garanzia... o dovrei dire..." iniziò a ridacchiare.
Che fosse l'effetto del vinello?
Capendo dove andava a parare con la battuta, Lux cercò di fermarlo.
"Fratello, ti prego, no..."
"Una Garenzia?" finì Xymella al posto suo, mentre ridacchiava anche lei.
Soddisfatto da quella risposta, lo spadaccino si tenne il mento fra pollice e indice, e lasciò andare un intrigatissimo:
"Hmm, Demacia..."
Dal canto suo, la sorellina non sapeva se ridere o voler sprofondare in una buca per l'assurdità di quel momento.
"Garen Crownguard..." mormorò minacciosamente Tianna; "Non farmi fare brutta figura davanti al Re..."
"Ma no, ma no! Fa bene a tutti sciogliersi un po', Tianna! Anche tu, non fare complimenti!" replicò Jarvan III, anche lui che iniziava ad essere un po' brillo per il vino.
"V-Vostra Altezza, anche lei?!" domandò scioccata l'Alto Maresciallo.
Angelus guardò il suo bicchiere ancora mezzo pieno, poi tutti gli altri...
E lo posò con un sospiro.
"Che buon sapore... è così amarognolo e pungente, un toccasana per la gola!" commentò Shyvana, bevendo d'un fiato un boccale di quel vino.
"No..." mugolò con voce quasi da donna Samael, notando quella cosa; "E' la buona volta che la testa vola."
Anche Lux sembrò essere dello stesso avviso a giudicare da come la sua espressione solare si fosse fatta turbata, e si guardasse intorno per correre ai ripari.
Leif, dal canto suo, sembrava perfettamente a suo agio, e nonostante fosse il terzo bicchiere di vino che buttava giù, non diede segno che questo avesse effetto su di lui:
Bevve come se fosse stata acqua fresca.
Garen, invece, si alzò improvvisamente dal suo posto...
Per andare poi dritto da Xymella.
Con una sguardo deciso, sebbene le guance rosse a causa dei fumi del vino, dichiarò:
"Xymella Spearglow! Sei la più bella donna che io abbia mai visto in tutta Demacia! Ti dichiaro il mio amore davanti a tutti!"
"Ohibò!" commentò Leif, sorpreso dalla faccia tosta del collega, mentre le altre due donne della sua famiglia lo fissavano con gli occhi fuori dalle orbite.
Xymella diventò totalmente seria, mettendosi in piedi anche lei.
"Perché ci hai messo così tanto a dichiararti? Non lo sai che è maleducazione far attendere una donna come la sottoscritta? Credevo di doverti punzecchiare con la punta della mia spada su quei muscolacci da far venire le palpitazioni anche a una santa!"
"Allora è un sì?!" domandò imperiosamente Garen, mentre Lux cercava di riprendersi da quanto appena assistito.
Il suo sguardo andò alla zia, del tutto rabbiosa per il gesto di Garen, ma cercando comunque di resistere con tutta sé stessa.
La Spearglow prese tra le sue mani il viso di Garen per dargli un bacio molto tenero sulle labbra.
"Ti va bene come risposta?"
Ancora una volta, dalle labbra del ragazzone uscì un "Demacia" usato come esclamazione di apprezzamento per quanto appena successo.
"Complimenti, amico mio... ti sei scelto una donna di quelle toste, hai la mia approvazione." commentò Jarvan IV tutto sorridente al ragazzone, mentre la maggior parte degli ospiti stavano applaudendo per quella dichiarazione d'amore così diretta.
"Si è inguaiato..." commentò Leif, buttando giù un ulteriore bicchiere di vino; "Sapevo sarebbe successo prima o poi, era questione di tempo..."
"La situazione poteva andare peggio, suppongo." commentò Angelus...
Senonché, Tianna si alzò dal proprio posto, chiedendo cortesemente perdono e dicendo che sarebbe andata urgentemente a sbrigare una faccenda privata.
Leif si girò verso Angelus e fece un gesto come per dire: "Prevedibile..." con le mani e con lo sguardo.
"Mah, se lo farà mandar giù, questo boccone. Del resto, se ci fossilizziamo nei nostri dogmi fra plebei e nobili, questo paese non progredirà mai!"
"Cavalieri nell'unità di Sua Maestà... eh?" domandò sbuffante Samael, il suo sguardo attirato dalla prima pietanza in vista sul tavolo.
Shyvana se ne accorse, e si girò verso di lui.
"Samael... stai forse pensando di...?"
"No. Sono soltanto pensieroso... riguardo ad un paio di cose." mormorò lui; "Non saprei dare una vera risposta nemmeno tra qualche ora."
"Capisco... anch'io sono indecisa sul da farsi." disse lei.
"Tu cosa pensi di volere davvero?" domandò Angelus; "La promessa che ti ho fatto mi impone di seguirti ovunque tu voglia andare, e non potrei fare altrimenti."
"Ecco io..."
Lo sguardo della mezza drago andò sul principe Jarvan.
Le era profondamente grata per come li aveva accettati e aiutati fino ad allora... e con lui anche gli altri che si erano dimostrati così gentili e disponibili.
Avrebbe davvero avuto il coraggio di girarsi dall'altro lato e andarsene dopo tanta gentilezza?
"Lascerò la decisione a te... so che prendi sempre quelle più giuste, alla fine." rispose infine Samael, pulendosi la bocca dopo aver terminato la sua portata.
"Hai molta fiducia in lei, Sam... è una rarità trovare una così grande fiducia fra due persone." commentò Leif, sorridendo.
"Se non l'avessi, non sarei qui a parlare. Sarei tra quei cadaveri abbrustoliti a Palclyff in questo momento." rispose l'altro.
"Avere compagni fidati è tanto una rarità quanto una necessità di questi tempi. Sono un po' invidioso di voi." ammise Heimdall, trangugiando un ennesimo boccale di vino, e stavolta coprendosi la bocca per un lieve, impercettibile singhiozzo.
"E io mi sorprendo di come non sappiate contenere la mano. Chi combatte, se vi ubriacate? Si dice che Aurelion Sol sia stato ubriacato per essere sconfitto." commentò Angelus passivamente.
"Oh, taci. Il vino non mi fa effetto! E poi, ho una guida più che ferma quando sto sul dorso di Platina, e tu non puoi provare il contrario..." protestò il cavaliere, puntando un dito verso il giovane Angelus.
"Da quando parli in questo modo? Sei ubriaco." lo riprese ridacchiando Samael.
"Ooooh, già, scusami!" replicò Leif, alzando un po' di più la voce: "Del resto ci conosciamo da tutta la vita, io e te, mi conosci come il palmo della tua mano, non è vero? Forse allora dovremmo davvero diventare conviventi, unirci nell'anima e nel corpo!"
"Perché invece non prendi i tuoi capelli platinati e vai farti benedire?" domandò in risposta l'altro.
Leif gli arrivò a naso.
"TU prendi i tuoi bei capelli biondi e fatti benedire!"
Si piegò sempre più in avanti, arrivando quasi a cadergli addosso.
"Non vomitarmi sull'armatura, bel faccino!" ribatté Angelus, rimettendolo seduto al suo posto.
"E chi vomita? Non mancare di rispetto al cuoco, sai?"
Lux accorse allora per aiutarlo a sorreggerlo.
"Ehm... Leif, credo sia meglio accompagnarti a casa..."
"Eh? Ma la festa è appena cominciata, e... Luxanna, non mi hai detto di avere una gemella! Dici che tuo fratello avrà qualcosa in contrario se faccio amicizia con lei?" ridacchiò il cavaliere, guardando la biondina.
Lux ridacchiò.
"Credo che mio fratello sia troppo occupato a farsi coccolare da Xymella in questo momento."
"Ecco cosa intendevo..." rispose sospirando Samael...
Per poi rimuovere il bicchiere di vino dalle mani di Shyvana prima che bevesse il sesto di fila.
"Ora contieniti, o escono le fiammate."
"Okay... e poi, ho sonno... tanto sonno... credo che schiaccerò un sonnellino..." mormorò la mezza drago con voce strascicata, lasciando cadere le palpebre.
"Ma non qui, in presenza del re..." cercò di richiamarla lui...
Solo per notare lo sguardo di Jarvan III e sorridere per l'imbarazzo.
"La perdoni, Sire, non è abituata."
"Nessun problema, mi sa che molti di noi abbiano esagerato con il vino, compreso il sottoscritto." disse il Re, facendo un cenno con la mano come per dire di stare tranquillo.
Anche Jarvan IV, con un lieve rossore sul viso, se la rideva di gusto davanti a quella scena, per poi lasciarsi quasi cadere con la testa sul tavolo.
Xymella, nel frattempo, si era avvicinata ad Angelus, informandolo di andare dai suoi genitori se volevano riposare per la notte. Non si sarebbero di certo offesi ad ospitare due amici di famiglia.
"Suppongo che accetterò l'offerta, per stasera... con il vostro permesso, Mio Re." salutò Samael, reggendo Shyvana con un braccio attorno alle sue spalle.
"Sam... Sam-Sam-Sam-Samael... io... io-io... non mi sento tanto bene..." bofonchiò lei con gli occhi a mezz'asta e le guance leggermente arrossate, pregandolo di tornare a casa, solo per cercare di divincolarsi dalla sua presa, perché poteva camminare da sola.
"Guarda che cadi, reggiti e non fare la testona!" ribatté lui; "Poi andremo a casa, ma devi farti aiutare."
Lei come risposta scoppiò a ridere, appoggiandosi talmente tanto a lui da far quasi capitombolare all'indietro entrambi.
"Argh, le armature!" mormorò a denti stretti Angelus, cercando di reggere il peso di entrambi prima che potessero cadere.
Shyvana continuò a ridacchiare dopo quel ruzzolone, per poi fare un rumoroso sbadiglio ed addormentarsi lì, in quella posizione.
"Ora sarà più difficile trasportarla... signori, mi congedo con i rispettivi ringraziamenti." rispose infine il compagno, prendendo poi di peso del tutto la draconiana e portandola fuori dalla sala.
"Alla prossima ragazzi, e mi raccomando, prendetevi il tempo che vi serve per la risposta." rispose il Re con tono allegro.
Poi si girò, alzando il calice del vino.
"Ancora un giro, forza! E' una giornata propizia, questa!" dichiarò poi con ancora più allegria, apparentemente nemmeno rendendosi conto di essere rimasto da solo al tavolo con il figlio ancora nel mondo dei sogni.La strada per tornare verso casa Spearglow fu molto più lunga di quanto ricordasse, a causa del peso morto di Shyvana sulle spalle e tutta la discesa dall'enorme montagnola centrale stazionata a Demacia.
Fortunatamente, essendo notte inoltrata, non incontrò nessuno, eccetto le guardie che lo fecero passare per uscire, venerandolo come eroe con tutti gli onori.
Alla fine, dovette riprendere fiato solo quando raggiunse la porta della villetta di proprietà della famiglia di Xymella.
Un mormorio da parte della sonnacchiosa Shyvana catturò la sua attenzione:
"Samael... siamo a casa... nel bosco...?"
"Non ancora... vuoi tornarci?" domandò lui, sorridendo.
Lei, come risposta, farfugliò qualcosa, e gli si accoccolò ancora di più.
La sentì irradiare un bel teporino, probabilmente usando i suoi poteri per scaldare entrambi perché aveva freddo.
Angelus la fissò con tenerezza, prima di guardare casa Spearglow un secondo.
Si girò con lo sguardo a fissare il resto della città e sospirò.
"Cosa farò, eh? Seguirò la mia strada, di certo..."
Finalmente, lei disse qualcosa che fu comprensibile anche a lui nel suo sonno:
"Padre... diventerò forte... e proteggerò le persone a me care... vedrai..."
"Andiamo a dormire... domani è un altro giorno..."
Con quelle parole, Angelus bussò alla porta di casa, una strana sicurezza dentro di sé...
Talmente forte che persino Shyvana poté sentirla nel sonno, e la cullava.
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Enemy in a Mirror: A League of Legends Story
PrzygodoweAnno 990 dalla Fondazione dell'Impero di Noxus. Con la caduta del Generale Boram Darkwill dal trono e la promulgazione del Trifarix, il Gran Generale Jericho Swain porta una nuova era nell'Impero, mentre i suoi nemici temono quale possibile risvolto...