Il mondo era incerto, rarefatto, nebuloso.
Il verde tenue di un prato si confondeva con l'azzurro pallido di un cielo sereno e l'argento scintillante di un fiume. Un sole iridescente incendiava con i suoi raggi le ombre fresche degli alberi. Lo scorrere dell'acqua era quieto, rilassante. Pareva una nenia, un dolce canto, una melodia perfetta.
Era un paesaggio strano, innaturale.
Misterioso, affascinante.
Un giovane gatto rincorreva un topo, che sgusciava veloce tra le sue zampe e faceva frusciare i sottili fili d'erba. L'animaletto era sfuggente come uno spirito, ma il felino non voleva arrendersi. Lo rincorse in lungo e in largo, ardente per l'adrenalina. Lo vide avvicinarsi al fiume. Sorrise, credendo di stringere la vittoria tra le zampe.
Poi, però, il roditore scomparve in un groviglio di polvere e brezza.
Il giovane gatto strabuzzò gli occhi, senza comprendere. Poi, vide che al posto del topolino era apparso un fiore. Era azzurro, come il ruscello.
Una leggera folata di vento arruffò il pelo sulla testa del felino e accarezzò la piantina, staccandone due petali.
Li vide danzare nella brezza per qualche istante, prima che si posassero, leggiadri, sull'acqua.
Il gatto fissò ammirato i petali. Erano farfalle dalle ali scintillanti e celesti, barchette che affrontavano la corrente, foglioline cadute da un albero. Senza pensarci, mosse qualche passo verso il torrente e, prima di rendersi conto di cosa stesse succedendo, vi aveva già immerso tutte e quattro le zampe.
Rimase paralizzato.
Un'onda più alta delle altre lo travolse, mozzandogli il fiato e trascinandolo in un abisso di gelide tenebre. Voleva gridare per chiedere aiuto, ci provò, ma bollicine di perla volteggiarono davanti ai suoi occhi pesanti, scoppiettando al contatto con la superficie.
Sentiva freddo. Tanto freddo.
Come se mille artigli di ghiaccio lo stessero trapassando.
Udì una voce: "Benvenuto, Guardiano del Fiume". Era profonda, cavernosa, arcana. Pareva il fiume stesso a parlare, sussurrando, ululando nelle sue orecchie.
Una lama calda affondò nel suo cuore. Urlò e un improvviso calore lo invase. Sentì un flusso infuocato scivolargli sulla pelle, penetrargli nelle pupille, mescolarglisi al sangue.
Il suo corpo ballava nella corrente, danzava con l'acqua.
Il suo spirito si unì al fiume.
Lui era il fiume.
Cristallino. Veloce. Sereno.
Senza memoria.
Un mulinello lo riportò in superficie in un turbinio di gocce e luce argentea.
In quello stesso momento, in una tana ombreggiata, al riparo tra fronde e rampicanti, si svegliò di soprassalto un giovane gatto.
Il fiato corto, il cuore a mille.
E una nuova, orribile consapevolezza.
Era senza memoria.
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Warrior Cats: I quattro Guardiani
Fiksi Penggemar"Tuono, Fiume, Vento e Tenebra si raduneranno Quando sole e luna di brillare smetteranno. Il Tuono è Vittoria, Il Fiume è Memoria, Il Vento è Agilità, La Tenebra è Verità" ~•~•~ Secondo libro della trilogia "La Fonte del Pianto" Una nuova alba è sor...