Capitolo 23: Scusa, non posso

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La vita in questa casa era monotona. Io e Ciro litigavamo costantemente, Edoardo provava a farci stare tranquilli con scarsi risultati, Carmine e Filippo cercavano di far ragionare rispettivamente me e Ciro, ovviamente anche loro senza riuscirci.
Da qualche giorno Edo aveva smesso di calmarci, ci faceva litigare fino allo sfinimento ed infatti andava sempre peggio, siamo quasi arrivati alle mani.
Non sono mai stata una persona litigiosa e manesca, ma non ho mai evitato di dire ciò che penso.
Ciro tira fuori la parte peggiore di me e forse è proprio per questo che devo stargli lontano, dovrei stare con un ragazzo tranquillo, di buona famiglia, non di Napoli. Dovrei stare con una persona senza demoni interiori.
Vorrei addormentarmi senza aver paura che il giorno dopo trovo il mio ragazzo morto ammazzato.
Forse però sono nata per questo, sono nata per salvare quel ragazzo con gli occhi color carbone ma non ne ho più la forza.
In questo momento sono sdraiata sul divano con gli occhi chiusi, sembra che io stia dormendo.
Sento un rumore ma non ho voglia ne di alzarmi ne di vedere chi sia.
X:"Ah sta dormendo, meglio così." Dice quella voce. La sua voce.
Resto immobile sperando vada via, ma sento il suo respiro farsi sempre più vicino.
C.R:"Ti amo, ricordalo sempre." e il mio cuore perde un battito.
Mi posa un bacio in fronte e poi va via.
L'ha sussurrato talmente piano che non so se me lo sono immaginata o se l'ha detto davvero.
Non so perché litighiamo sempre e per qualsiasi cosa, vorrei vivere in pace con lui.

Pov's Ciro
Sono settimane che io ed Azzurra litighiamo tutti i giorni. Non facciamo altro, da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire.
Sono stanco di questa situazione, stanco.
Entro in casa e la vedo sul divano che dorme beatamente. Mi viene da sorridere perché ne sono ancora innamorato nonostante gli innumerevoli 'vaffanculo' che ci siamo gridati contro.
Le dico che la amo, le poso un bacio in fronte e vado via per non svegliarla.
Non so se le cose tra noi cambieranno mai, se avremo mai il nostro finale felice o qualcosa del genere, ma so che io voglio andare con lei anche all'inferno.
Vi starete chiedendo che fine hanno fatto Pietro e tutti gli altri: sono tutti fuori, ovviamente. Non ci si poteva aspettare altro dalla giustizia italiana.
Se ho paura? Assolutamente si. Ho paura che facciano del male ad Azzurra, ad Edo o a Carmine. Ho perfino paura che facciano del male a Filippo! Fortunatamente Totò e Gianni sono fuori città e le ragazze disperse nel nulla, nessuno le ha più viste o sentite.
Mi metto a letto, non perché io abbia sonno ma perché non so che altro fare, quando ad un certo punto sento un lamento, quasi un grido.
X:"No papà! PAPÀ!"
È Azzurra che urla. Non so che abbia, ma mi precipito da lei.
Si sta dimenando nel sonno ed è in un mare di sudore, devo svegliarla.
La scuoto e provo a parlarle.
Io:"Azzurra svegliati. Principessa, dai, sveglia." Le dico accarezzandole la guancia. È bollente.
Le poggio le labbra sulla fronte ed è veramente calda.
Io:"Azz, hai la febbre alta." Le dico preoccupato.
La prendo in braccio e la porto in camera mia, la metto nel letto e la copro per poi andare a prendere delle pezze ed una bacinella con acqua fredda.
A.C:"Grazie Ciro, davvero." Dice guardandomi con quei suoi occhioni color mare e il nasino rosso per la febbre.
Io le sorrido per poi sdraiarmi accanto a lei, non mi va di lasciarla sola.
Io:"Resto con te, non ti preoccupare." Dico abbracciandola.
Sono un tale casino, è vero, ma forse lei può aiutarmi.
A.C:"Ti amo anche io, comunque."
Io:"Ma sono un tale casino, come faccio a piacerti?"
A.C:"Forse perché sei incasinato tanto quanto me." Dice, per poi allungarsi e baciarmi.
Non mi stacco, non riesco a staccarmi anche se dovrei.
Lei è la mia Azzurra e finalmente ci stiamo baciando dopo una vita.
Approfondiamo il bacio e si mette a cavalcioni su di me, prendendomi le mani e mettendole sul suo sedere.
Così non mi controllo però.
Io:"Se andiamo avanti, non mi fermerò più." Sussurro ad un centimetro dalle sue labbra.
A.C:"Io non voglio che ti fermi." Dice lei sorridendo.
Riprendo a baciarla, per poi sfilarle la maglietta, così come fa lei con me.
È perfetta. È la persona più bella che io abbia mai visto.
Quando sto per toglierle i pantaloni si blocca, si alza e mi guarda con le lacrime agli occhi.
A.C:"Scusa, non posso." Dice mentre una lacrima le cade sul viso.
Si chiude in camera e mi lascia lì, come un idiota, cosa che effettivamente sono.

Il migliore amico di mio fratello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora