Oggi era il compleanno di Carmine, compie 19 anni. Non so minimamente cosa regalargli quindi direi che una bella festa a sorpresa andrà bene, no?
Io:"EDOARDO!" Chiamo mio fratello, ovviamente deve aiutarmi.
E.C:"Dimmi Azzurra cos'è successo?!" Mi chiede Edo preoccupato, cadendo dalle scale. Un fratello normale no eh?
Lo guardo e scoppio a ridere, mentre lui incrocia le gambe e si mette a braccia conserte facendo il broncio.
Io:"Dai Edoardino alzati, mi devi aiuaiutare ad organizzare la fedta a sorpresa per Carmine." Gli dico facendo gli occhi dolci.
Lui sbuffa e poi si alza.
E.C:"E va bene, ma deve aiutarci anche Ciro." Dice abbassando la testa.
Il mio cuore perde un battito. Non ci parliamo da settimane, non ci guardiamo nemmeno in faccia. Lui abita ancora qua, ma io cerco di evitarlo in tutti i modi.
Non ho smesso di pensarlo, vorrei tanto dirglielo. Vorrei dirgli che mi piacerebbe tornare, che mi manca
e che lo penso. Ma non lo cerco. Non gli dico neppure ciao. Non so come sta. E mi manca saperlo.
Ha progetti? Ha sorriso oggi?
Cos'ha sognato? Esce? Dove va? Ha dei sogni? Ha mangiato? Mi piacerebbe riuscire a cercarlo. Ma non ne ho la forza. E neanche lui ne ha. Ed allora restiamo ad aspettarci invano. E pensiamoci. E ricordami.
E ricordati che ti penso, che non lo sai ma ti vivo ogni giorno, che scrivo di te. E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io lo penso, ma non lo cerco.
Non riesco a non pensare a Ciro, anche se è la cosa che voglio più di tutto. Non abbiamo fatto molto, è vero, ma tutto quello che abbiamo fatto ha significato un sacco di cose per me, sensazioni che non andranno mai via. Mai. Ciro è l'unica persona che io abbia mai amato in vita mia, ed ora che siamo in questa situazione mi fa incazzare amarlo, perché amore significa capirsi, accettarsi, cercarsi, esserci, ma noi non siamo questo. Noi siamo continue lotte, siamo parole brutte urlate di giorno e pianti soffocati la notte, siamo due poli opposti. Io pensavo che l'amore non fosse così doloroso ma il vero problema in amore è che nella maggior parte dei casi siamo tentati di scansarci,siamo tentati di limitare i danni, di lasciare che l'altro passi attraverso la nostra vita senza segnarci. Però non funziona così. Per amare veramente bisogna che l'altro entri nella tua vita e te la devasti. Tu corri verso di lei, lei corre verso di te. È una corsa lungo un'ipotetica linea retta che porta inevitabilmente allo scontro, perchè è impossibile passare attraverso la vita di un altro senza entrare in contatto, ce lo nega la legge di impenetrabilità dei corpi. Invece siamo pigri, tutti quanti, ci accontentiamo, preferiamo il quieto vivere, e il più delle volte barattiamo la felicità con qualche brivido a caso.
Devo accettare quello che dice Edoardo, ma non ci parlerò.
Io:"Va bene, lui ci aiuterà, ma sarai tu a dirglielo." Edo accetta e va a chiamarlo.
Chissà cosa succederà.Pov's Ciro
Ero disteso sul letto a pensare. A cosa? Ma che domande, ad Azzura.
Ormai siamo due sconosciuti e non potete immaginare quanto faccia male questa situazione. Quando la vedo in giro per casa mi sento mancare il fiato, mi pento ogni giorno di quello che ho perso. Fa uno strano effetto, non so se capisci. Intendo dire, quel guardarci negli occhi così intensamente, ma per così poco. Un linguaggio complesso ed enigmatico, a tratti sottile. Può voler dire tutto o niente. È libero, ampio. Possiamo darci noi il gusto della nostra interpretazione o semplicemente possiamo leggere ciò che possono emanare questi due occhi. Ma no, io non faccio niente di tutto ciò. Io non leggo, non interpreto. Io rivivo.
Immagini, sentimenti, scenari e momenti che mi trasportano nel vortice del ricordo. Un vortice potente, che ti domandi quale magico potere possono avere gli sguardi.
Si tratta di pochi secondi, davvero.
Ma pieni di noi.
Edoardo mi ha detto che dobbiamo organizzare la festa per Carmine ed io ho accettato. Significa che la rivedrò e non vedo l'ora.
Scendo in salotto e la vedo attorcigliata nelle lucine, è così bella.
E.C:"Ma vuoi fare tu la luce stasera o te le togli?" Dice Edo ridendo.
A.C:"Ma idiota secondo te se riuscissi sarei in questa situazione? Mamma mia ma come fa uno così stupido ad essere mio fratello?!" Dice lei guardando il soffitto esasperata.
E.C:"Ehi bella, se continui ti lascio là come una salsiccia eh." Dice lui, puntandole un dito contro. Lei lo guarda allibita.
A.C:"Non oseresti." Dice assottigliando gli occhi. È così rilassata perché ancora non mi ha visto.
A.C:"Ma Ciro?" Chiede poi.
Io:"Sono qua." Dico guardandola.
Lei mi fissa, sta un attimo in silenzio per poi annuire e prendere una lista dai pantaloni.
A.C:"Allora ragazzi, bisogna prendere i festoni in cantina, cucinare ovviamente, spostare i divani, il tappeto, il tavolino, chiamare gli altri e dire tutti a Carmine, tranne Edo, che abbiamo un impegno stasera. Chiaro?" Dice guardando il fratello e poi me.
E.C:"Chiaro sergente, voi scendete a prendere i festoni, qua ci penso io." Dice facendomi l'occhiolino mentre lei è girata. Sorrido per ringraziarlo.
A.C:"Va bene. Edo, non fare danni." Dice Azzurra, seriamente preoccupata. Poi mi prende per un braccio e mi trascina giù.
Siamo nel locale cantine ed è tutto buio, fatta eccezione per le torce dei nostri telefoni.
Azzurra sta provando a prendere dei palloncini che però sono troppo in alto per lei.
Io:"Vuoi una mano?" Le chiedo gentilmente.
Lei annuisce timidamente, allora mi sposto dalla porta e prendo i palloncini. La porta si chiude e lei spalanca gli occhi imprecando.
Io:"Che succede?" Le chiedo confuso.
A.C:"La porta non si apre da dentro e, beh, le chiavi sono fuori." Dice sospirando.
Mi viene quasi da ridere per la situazione ma devo contenermi, se no è la volta buona che mi uccide e qua il mio cadavere può nasconderlo benissimo.
Colgo la palla al balzo e le parlo.
Io:"Io... Ti devo parlare, da un po' in realtà, ma sai che sono un codardo... In questi giorni mi chiedevo chi fra i due avesse sbagliato, se io oppure tu. So che ho davvero un brutto carattere e tu sei all’apparenza così forte ma dentro così fragile, che con un abbraccio si sentono tutte le tue paure e le tue sofferenze. Mi chiedevo se avessi sbagliato io a crederci troppo, per uno che non crede a niente. Oppure se avessi sbagliato tu, sembravi così sincera e invece volevi solo una compagnia per la solitudine che ti porti dentro. Mi chiedevo se avessimo potuto evitarci quel giorno, ma come si fa ad evitare un sorriso così bello come il tuo? Mi chiedevo se avessimo potuto aggiustare tutto, non arrivando a questo punto, tu mi eviti e io sto male, ti evito io e stai male tu. Mi chiedevo se senti ancora la mia mancanza, nelle giornate di pioggia o quando guardi il cellulare e non ci sono né le mie chiamate né i miei messaggi. Se cerchi il mio profumo tra gli altri. Se quando cammini in strada da sola, non senti il bisogno delle mie mani che stringono le tue. Se quando vai a dormire, non pensi prima a come ti piaceva quando ti baciassi e ti toccassi. Se alle 2.30 del mattino, non ti viene voglia di venire in camera mia per sentire la mia voce e ridere insieme mezzi addormentati. Se quando i prof parlano, non ti perdi almeno un po’ per pensare a quanto ti piaceva così tanto stringermi a te. Mi chiedevo se hai ancora paura di perdermi e se ti vengono i crampi allo stomaco quando mi vedi con un'altra. Mi chiedevo se tra tutta questa merda, mi sceglieresti ancora. Perché io, lo farei. Io ti sceglierei sempre, per tutta la vita." Le stringo le mani e lascio che le lacrime mi cadano dagli occhi. Non mi vergogno con lei.
Mi accarezza il viso e la sua mano delicata è come un toccasana per me, poi mi guarda negli occhi e si avvicina lentamente.
A.C:"Io ti sceglierei sempre. Mi sono innamorata di te, non perché sei perfetto, non perché hai un carattere che tiene testa al mio, non perché sei dolce, non perché i tuoi occhi sono la meraviglia, non perché sei capace di farmi sorridere. No. Mi sono innamorata di te, perché altrimenti non potevo fare, perché sei la mia metà esatta, perché siamo stati sempre nostri senza saperlo. Mi sono innamorata di te, perché se devo amare qualcuno, quel qualcuno puoi essere solo tu."
E poi la bacio. La bacio ed è la sensazione migliore del mondo.Pov's Azzurra
Avrei potuto mandarlo al diavolo e cercare una vita più semplice. Avrei potuto, invece l'ho preso per mano. Tanto ci saremmo mancati, tanto ci desideravamo ancora, tanto a volte bisogna rimboccarsi le maniche e salvarli, certi amori.
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Il migliore amico di mio fratello
RomanceAzzurra Conte, sorella gemella di Edoardo Conte, era una ragazza tranquilla, una come tante a cui piace studiare e stare in tranquillità. È sempre stata abituata a programmare tutta la sua vita nei minimi dettagli, ma non ha mai fatto i conti con Ci...