13. Emozioni indomabili

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Ormai il Natale era alle porte.
I ragazzi stavano pranzando insieme e guardando il telegiornale, che aveva fatto nascere un'accesa discussione politica.

«Gli economisti sono pericolosi. Molti sono convinti che l'Economia sia una scienza guidata da forze simili alla legge di gravità» iniziò Hoseok, mettendo nel suo piatto un pezzo di carne dalla portata principale.

«È vero, meglio non fidarsi degli economisti» disse Jin con la bocca piena.

«Vogliamo parlare di come l'economia influenzi la democrazia?» si inserì Namjoon.

«In che senso?» lo guardò confuso Taehyung.

«Gira tutto intorno ai soldi. I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri più poveri. Non ha senso dire che dovremmo investire nelle infrastrutture se non spieghiamo dove dovremmo prendere i fondi» aggiunse.

«Sì, ho capito cosa vuole dire» si intromise Jimin. «Io credo che si dovrebbe togliere ai più ricchi per favorire i più poveri, altrimenti non si avrà mai una popolazione uniforme».

«Esatto. Per esempio si potrebbe diminuire lo stipendio ai più ricchi, che guadagnano milioni in un mese, aumentare lo stipendio ai lavoratori. Ci sarebbe più equilibrio» continuò Namjoon.

«Fammi indovinare, ti batti così tanto per questo argomento senza nessun motivo o perché ti riguarda particolarmente?» parlò Taehyung, appoggiando i gomiti al tavolo e guardando Namjoon.

«Che vuoi dire?» chiese lui.

«Anzi, questo tuo discorso alla Robin Hood contraddice l'immagine che ti sei creato. Dico bene?» continuò spavaldo Taehyung.

«Di che stai parlando? Non ti seguo» rispose il maggiore, con sguardo confuso, sistemandosi gli occhiali sul naso.

«Non fare il finto tonto, lo sai benissimo, e per tua sfortuna lo so anch'io. Peccato che non lo sanno gli altri» continuò a guardarlo con sfida.

Namjoon non disse più niente, come congelato dallo sguardo del ragazzo.

«Cos'è che non sappiamo?» chiese Jin.

«Già, ci diciamo sempre tutto» aggiunse Hoseok.

Namjoon abbassò lo sguardo sul suo piatto, cominciando a nutrire una forte rabbia per Taehyung, che nel frattempo si alzò in piedi.

«Quante sono le volte in cui Namjoon ci chiede qualcosa che comporti denaro o direttamente di prestargli dei soldi?» gli altri si guardarono e cominciarono a parlottare tra loro. «Ve lo dico io: sempre» rispose per loro Taehyung. «Sapete perché non siamo mai stati a casa di Namjoon? Avete mai visto i suoi genitori, per caso? No, perché lui li nasconde. Sapete qualche cosa sullo stato sociale di Namjoon?» disse come se fosse un avvocato accusatore in tribunale.

Nessuno rispose.

Jungkook nel frattempo stava ad ascoltare senza capire neanche lui a cosa mirasse il ragazzo. Non conosceva bene Namjoon e non avrebbe potuto rispondere, ma conosceva bene Taehyung.
O forse pensava di conoscerlo.

«Bene, sappiate che avete seduto accanto a voi un bugiardo. Suo padre non è un avvocato, fa il tassista e sua madre è disoccupata, non è un importante medico. Ha mentito. Ha mentito perché si vergogna della sua situazione economica, si vergogna della sua condizione sociale. Ecco perché ogni volta ci chiese qualcosa offerta o di prestargli dei soldi, soldi che ovviamente non tornano più indietro» concluse acido.

Gli altri ragazzi guardarono Namjoon per avere conferma, lui guardava solo Taehyung con grande rabbia in corpo.

«Cavolo, non ci posso credere...» disse Hoseok.

Il Ragazzo Senza Volto || ᴠᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora