«Papà?!» urlai con le lacrime agli occhi, accovacciato a terra.
Ma lui non rispose.
Era disteso a terra, esanime.L'avevo veramente ucciso.
Ero stato io...Più lo guardavo e più vedevo il volto del padre di Kyungsoo osservarmi con occhi spenti.
Scacciai via quel pensiero e mi ricordai che di lì a poco sarebbero arrivati degli uomini a ritirare gli scatoloni.
Ero spacciato.
Andai nel panico, non sapevo cosa fare, avevo un disperato bisogno di aiuto, ma nessuno mi avrebbe aiutato in quelle condizioni.
Nessuno, tranne Jungkook.
Pensare a lui mi faceva sentire una fitta al cuore.
L'avevo lasciato a malincuore, perché sapevo di non essere adatto a renderlo felice, non con tutti i miei problemi. Avrebbe continuato a soffrire con me.Ma in quel momento fui preso dal mio istinto egoista di salvarmi, così presi il cellulare e lo chiamai.
L'attesa si fece sempre più lunga ed io sperai con tutto il cuore che rispondesse.«Pronto?» sentì dall'altro capo del telefono.
I miei occhi si illuminarono e al sentire dopo tempo la sua voce, mi venne ancor più da piangere.
«Jungkook! Grazie al cielo hai risposto... Sono a casa di mio padre. Ti mando l'indirizzo. Vieni subito, ti prego!» chiusi la chiamata e gli inviai subito l'indirizzo.
Se arriva Jungkook e vede tutto questo...
Non posso permetterlo.C'era solo una cosa da fare: nascondere le tracce.
Mi impanicai, così, per prima cosa, estrassi il coltello dalla sua pancia e vidi fuoriuscire ancora più sangue di quanto già non fosse uscito.
Fu come un fiume in piena, che poi sfociava in un enorme lago.
Naturalmente mi venne un conato di vomito.
Lasciai l'arma e corsi verso il bagno a vomitare.Appena finii, mi accorsi però che nel gabinetto vi erano le impronte delle mie mani insanguinate.
Istintivamente me le osservai e rabbrividii.Mi scesero nuovamente le lacrime mentre guardavo sconvolto le mie mani tremanti e macchiate del sangue di mio padre.
Corsi al lavandino per lavarmele e togliere via quel colore inquietante.
Mi sciacquai anche la faccia, per calmarmi e pensare lucidamente.Dopo qualche minuto mi cambiai i vestiti sporchi dello stesso colore con una felpa e dei jeans che avevo lasciato qui a casa sua.
Tolsi tutte le mie impronte dal gabinetto e dalla maniglia della porta del bagno.
Avevo persino lavato a terra, togliendo le impronte delle mie scarpe che, essendosi sporcate nella pozza di sangue, avevano macchiato il pavimento.L'unica cosa che rimaneva era il coltello.
E non sapevo seriamente che fare.L'avrei dovuto nascondere? L'avrei dovuto lasciare là dopo aver pulito le impronte?
Non avevo guanti per poterlo toccare dopo averlo lavato, e avrei lasciato di nuovo le mie impronte sul manico.
Così scelsi la prima opzione: l'avrei portato con me quando me ne sarei andato e me ne sarei sbarazzato subito dopo.
Ma prima lo lavai comunque.Riflettei sulle mie azioni e un brivido mi percorse la schiena quando mi resi conto di star agendo come un vero criminale.
Sentii una notifica nel mio cellulare e vidi un messaggio da parte di Jungkook.
"Sono arrivato".
Grazie per salvarmi sempre.
Pensai.Presi i miei vestiti sporchi e nascosi il coltello in mezzo ad essi.
Andai verso l'ingresso e allungai la manica della felpa per aprire la porta senza lasciare impronte sulla maniglia.
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Il Ragazzo Senza Volto || ᴠᴋᴏᴏᴋ
FanficJungkook si risveglia da un lungo coma, non ricordandosi più né della sua famiglia, né dei suoi amici, né di se stesso. Poco a poco però gli vengono dei ricordi alla mente. Ricordi di un ragazzo... Un ragazzo misterioso, di cui Jungkook farà fatica...