«Ehi, che ci fate qui ancora svegli?» chiese Jimin, vedendo i due seduti l'uno accanto all'altro nel terrazzo in piena notte.
«Sparisci, Jimin. Non vedi che stiamo leggendo?» rispose il castano.
«E leggete in due lo stesso libro contemporaneamente?»
«Non hai mai visto due pianisti suonare a quattro mani nello stesso pianoforte?» ribatté sempre lui.
«Mi sembra diverso in quel caso»
«Dai, vai. Noi ritorniamo tra poco» lo cacciò.
Jimin si arrese e ritornò a dormire insieme agli altri ragazzi.
«Però ha ragione, è un po' strano. Sembri una madre che legge la fiaba della buonanotte al figlio» scherzò Jungkook, facendo ridere l'altro.
«Ecco perché sei solo: sei troppo normale. A me piace fare cose strane» rispose il secondo, dando poco peso alle parole usate.
Jungkook fece una smorfia, ripensando alla frase che aveva appena sentito.
«Sì, forse hai ragione. Insomma, se non ho nessun amico ci sarà un motivo. Ci sarà qualcosa di sbagliato in me» disse guardando per terra, senza far trapelare alcuna emozione.
«Oh... scusami Jungkook. Non volevo dire questo» posò il libro accanto a sé. «Perché pensi ci sia qualcosa di sbagliato in te? Magari sono gli altri che hanno qualcosa di sbagliato. Ci hai mai pensato?» lo guardò.
«Sai che questo tuo ragionamento non ha senso? È più probabile che sbagli uno anziché tutti gli altri che non gli si avvicinano»
«Per me non hai niente di sbagliato. Anzi, sei molto simpatico. E poi ora non sei più solo, ci siamo noi» si riferì ai ragazzi che stavano beatamente dormendo dentro casa.
Jungkook sorrise.
Erano ormai tante notti che passavano sul terrazzo o sul davanzale della finestra a parlare o a leggere insieme.Jungkook si sentì fortunato ad aver trovato quei ragazzi.
Era più felice quando era in loro compagnia.
Anche se molte volte si ritrovava a stare in silenzio per la timidezza.«E oltre a essere simpatico sei anche carino. Sei sicuro che qualche ragazza non ti abbia notato prima che lasciassi l'università?» domandò sorridendo.
«Anche se fosse non saprei come comportarmi» ammise.
«Non hai mai avuto una ragazza?» si sorprese l'altro.
«Una volta sì, ma ero alle elementari» rise.
«Allora non vale».
«Tu, invece?»
«Io sì. È durata circa cinque mesi. All'inizio era tutto bellissimo, poi però ci siamo stancati entrambi. Insomma, non avevamo niente in comune, ci siamo fidanzati solo perché all'inizio eravamo amici e ci siamo trovati bene. Ma poi abbiamo capito che eravamo troppo diversi» raccontò, rivolgendo lo sguardo alla luna.
Jungkook ascoltò in silenzio, annuendo di tanto in tanto e osservando il ragazzo.
Era ovvio che fosse stato fidanzato un ragazzo bello come lui. Pensò.
«Ma tanto tu non potrai mai capire come ci si sente. Non credi neanche nell'amore» si vantò il castano.
«Ehi!» gli diede un pugno per scherzo, nella spalla.
Ed entrambi risero.Si guardarono sorridendosi a vicenda, e lì Jungkook si rese conto di quanto bene si stesse trovando a scherzare e a confidarsi con quel ragazzo.
«Te l'ha mai detto nessuno che assomigli a un coniglietto?» rise il secondo.
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Il Ragazzo Senza Volto || ᴠᴋᴏᴏᴋ
FanfictionJungkook si risveglia da un lungo coma, non ricordandosi più né della sua famiglia, né dei suoi amici, né di se stesso. Poco a poco però gli vengono dei ricordi alla mente. Ricordi di un ragazzo... Un ragazzo misterioso, di cui Jungkook farà fatica...