8. Ricordi di vetro

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«Jungkook».

«Perdonami».

«Ti amo».

«Non mi è rimasto nessuno».

«Sono solo come lo eri tu».

«Tu non sai niente di me!»

«Dimmi che non lo farai mai più!»

«Solo se non mi abbandoni anche tu».

«Te lo prometto».

«Jungkook... io l'ho ucciso».

Il ragazzo si svegliò, aprendo di scatto gli occhi insieme alla bocca, come se avesse voluto dire qualcosa. Sbattè più volte le palpebre, per assicurarsi di non sentire più strane frasi e di non essere rimasto nel mondo dei sogni.
Era circondato dal buio e capì che si fosse svegliato nel bel mezzo della notte.

Non aveva sognato nulla in particolare, aveva solo sentito frasi pronunciate dalla stessa voce. Ad un certo punto sentì anche la propria voce, ma non ricordava nessuna scena se non qualche fotogramma veloce, che una volta sveglio dimenticò.

Richiuse gli occhi e rilassò i muscoli ancora in tensione per il risveglio un po' brusco.
Poi ritornò a sognare.

※※※

I due ragazzi dopo quel bacio non si videro più al chiaro di Luna nel terrazzo o sul davanzale della finestra di quell'appartenento, e non affrontarono l'argomento per giorni.
Non andarono più in quella biblioteca insieme.
Pronunciavano a malapena qualche breve discorso accompagnato da sorrisi timidi.

Si imbarazzavano anche a stare soli nella stessa stanza, soprattutto Jungkook. Così si trovavano a stare sempre in compagnia degli altri cinque.

Jungkook legò molto con Jimin, si ritrovavano spesso a fare lunghe chiacchierate durante il giorno.
Jungkook aveva lasciato l'università per stare con gli altri e avere finalmente dei veri amici.
Ma si sarebbe deciso a trovare un lavoro al più presto.

Era sera e i ragazzi erano rimasti insieme anche quel giorno, ma arrivò il momento di separarsi.

«Noi andiamo. Buonanotte» annunciò Jin.

«Non dormite qui anche questa notte?» chiese il padrone di casa.

«Non possiamo restare sempre qui. Domani io ho un impegno fuori città, per Hoseok sarà il suo primo giorno di lavoro e i genitori di Yoongi stavano per denunciare la sua scomparsa» esagerò alla fine il maggiore del gruppo.

«Da quando i genitori di Yoongi si preoccupano tanto per lui?» scherzò il castano, senza un minimo di tatto.

«Basta scherzare, vi sento ancora» disse un po' infastidito il menta, già fuori dalla porta.

«Va bene, allora noi andiamo» concluse Namjoon.

I ragazzi si salutarono e in casa rimasero solo Jungkook e il castano.

«Dovrei andare anche io...» iniziò il primo, all'impiedi davanti la porta d'ingresso.

«Non andare. Resta ancora un po'» si avvicinò l'altro, prendendogli la mano con entrambe le sue e implorandolo con lo sguardo.

Il Ragazzo Senza Volto || ᴠᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora