Mi è bastato osservare la scena solo per qualche secondo prima di scattare e reagire, di certo non posso rimanere qui a guardare mentre la città va a fuoco. Bilbo è ancora lì che osserva quando comincio a correre, così veloce che non mi rendo nemmeno conto di quanta strada faccio in poco tempo, corro senza mai fermarmi, ignorando il dolore bruciante e pulsante ai muscoli, corro finché non raggiungo la chiatta dove ci abbiamo messo ore da lì per raggiungere la montagna.
Ho lasciato tutti indietro e poco mi importa, se loro non verranno, cercherò di rimediare all'enorme errore commesso. Prendo la chiatta e comincio a remare, ormai ho quasi finito l'energia nei muscoli che tremano, ma la paura aumenta sempre di più e mi muovo spinta dalla forza d'inerzia.
Quando raggiungo il molo non riesco più a respirare, raggiungo la casa di Bard notando che è arrivato Legolas, che uccide orchi su orchi, ma quello è anche solo un piccolo problema. Spalanco la porta facendola sbattere contro il muro, i tre nani rimasti si voltano di scatto e...
<<Kili... oh santo cielo ma cos'ha...>>
È steso sul tavolo e la ragazza più grande tenta di guarirlo, ha la pelle tanto pallida che sembra morto e il corpo scosso da fremiti.
<<La freccia, era avvelenata> sussurra un Fili
Presa ancora dall'adrenalina comincio a muovermi senza pensarci troppo, tiro fuori e faccio cadere ogni barattolo inutile dalle credenze accanto al tavolo. Finché non trovo quello che cerco, Afelas... la prendo osservandola sognante, non lascerò che lui muoia.
<<Metti a bollire questa, il drago è qui ormai e non abbiamo molto tempo>>
La ragazza prende l'erba e la mette nel calderone sopra il fuoco nel camino, strappo leggermente i pantaloni e Kili geme al mio tocco, sta soffrendo così tanto...
<<Tieni ecco... mio padre è uscito e se il drago...>>
Voltandomi di scatto la metto a tacere, è questione di secondi, meno ci metto a fare una cosa e prima posso incominciare a farne un'altra. Premo velocemente l'erba sulla ferita non curandomi che avrei potuto fargli male, cosa che succede e grida.
Recito una formula guaritiva e melodica, socchiudo gli occhi e cerco di dirlo velocemente, mentre Kili si desta dai tremori osservandomi moribondo.
<<Non avevo mai assistito ad una guarigione medica, ma leggende narrano di quanto sia magica>> sussurra un nano, concluso premo una benda sull'erba e fascio la gamba, Kili sembra aver già ripreso colore. Prendendogli il viso tra le mani lo osservo sorridendogli dolcemente.
<<Ce l'abbiamo fatta Kili, ma ora devi andartene, torna da Thorin e digli che lo raggiungerò presto. Prendete la barca, troverò un modo per raggiungervi>> ordino a Fili
La mano stringe la mia, i fratelli mi tengono ferma mentre stavo per correre fuori
<<Lasciatemi devo...>> <<... lo so ma sta attenta, suo padre è stato imprigionato e ha con se una freccia nera>> mi spiega Fili
Accarezzo un'ultima il viso pallido e madido di sudore di Kili, prima di ordinare al fratello di portare via anche i figli di Bard. Appena esco vengo interrotta di nuovo, mentre nel cielo la prima gettata di fuoco comincia ad ardere la città... maledizione!
<<Ti prego, riportami mio padre> sussurra il ragazzino
Sorrido e annuisco, per poi spingere i nani verso la via e raggiungere la chiatta. Nel tragitto mentre salto tra una barca e l'altra, arrampicandomi anche sui tetti per far prima, vedo Legolas in lontananza.
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Elven Blood
Fanfiction( Questo racconto rivisita la storia dei tre Lo Hobbit, ma alcune cose potrebbero essere cambiate) Gli elfi non possono amare i nani... Ecco con ciò con cui sono cresciuta, con la convinzione che il grande re Thranduill avesse ragione e che io, elfa...