Il sole del mattino è la cosa che mi desta oltre al rumore di accozzaglia al di fuori delle mura, credo siano arrivati, appena apro gli occhi mi trovo Thorin poco lontano, che ci dà le spalle e che respira affannosamente. Come se avesse sentito il mio risveglio, con tono cupo e serio dice:
<<Sono arrivati, alzatevi tutti>>
Scuoto i due che ancora mi dormono addosso e mi alzo, sistemandomi i vestiti al meglio. Ho lasciato l'armatura in una fessura nascosta e per questo corro a prenderla, nascondendomi mentre la indosso, di certo questa non passerà inosservata e cominceranno ad intuire.
Mentre gli altri si preparano e prendono le armi, indosso quella che una volta era la mia armatura preferita, infilo i pantaloni bianchi e stretti con gli appositi stivali resistenti, chiudo il corpetto rigido ed aggancio anche le spalliere, indossare questa mi fa sentire come... come... se abitassi ancora a Bosco Atro.
Infoderando la spada nella fondina sul fianco mi guardo riflessa su di un piatto in argento lasciato in giro. Mi lego i capelli ribelli, sistemando le onde in due trecce laterali che si congiungono sul retro della nuca, sono pronta...
Sono tutti sull'altura della porta, Thorin impugna una freccia e la scocca, nel panico mi rendo conto che non ha colpito nessuno, era solo un colpo d'avvertimento.
<<La prossima ve la conficco negli occhi!>> esclama puntandone un'altra, sento gli arcieri tendere gli archi mentre i nani gioiscono, per poi ripararsi dietro le rocce mentre Thorin continua ad osservare imperterrito.
<<Siamo venuti a dirvi, che il pagamento per il vostro debito è stato ben accettato>>
Ora tocca a me e la paura mi si insinua nelle ossa come un fiume dopo aver rotto una diga, sfrutto la loro distrazione per Thranduill mentre Thorin comincia ad alterarsi facendo tremare le mani sulla presa sull'arco.
<<Quale pagamento? Io non vi ho dato nulla, non avete nulla...>> esclama
Vedo l'intera armata composta in blocchi davanti a me, che splendono con l'armatura sotto la luce del sole, il re elfico cavalca un bellissimo cervo che riconosco subito, dalle corna mastodontiche e la stazza di un grosso cavallo. Mentre Bard accanto a lui, indossa delle semplici vesti.
Spalancando gli occhi da finto sorpreso, Thranduill posa lo sguardo su di me, appena si voltano tutti cominciano a sussurrare sul fatto che io indossi un'armatura elfica.
Thorin abbassa lentamente l'arco, con gli occhi azzurri che trapelano confusione<<Si invece, o per correggere il re, stanno per avere>> cerco di risultare sicura.
Con un balzo sono sopra la sponda, se cadessi, non tornerei più nel mondo dei vivi. Li sto per tradire tutti, Bilbo in lontananza mi guarda impaurito e condivido a pieno la sua paura, indicandogli la corda dietro di me, corre per poi cominciare a calarsi giù sotto lo sguardo incredulo dei nani che li fa tacere.
<<Di cosa stai parlando Luthien?>> mi chiede Fili cauto sperando che non stia accadendo ciò che pensa.
Quando sono certa che Bilbo sia in salvo, montando sul cavallo assieme a Bard cosa che fa infuriare palesemente Thorin, estraggo il gioiello del re facendolo scintillare sotto la luce del sole.
<<Questa...>>
Con un lancio abbastanza forte faccio volare la pietra finché Bard non l'afferra al volo...
<<L'archengemma... ladra! Come hai potuto!>> grida Kili, stringo i denti sopraffatta dal senso di colpa, mentre l'unico tra loro a darmi ragione silenziosamente è Balin in un angolo.
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Elven Blood
Fanfic( Questo racconto rivisita la storia dei tre Lo Hobbit, ma alcune cose potrebbero essere cambiate) Gli elfi non possono amare i nani... Ecco con ciò con cui sono cresciuta, con la convinzione che il grande re Thranduill avesse ragione e che io, elfa...