Non ho sentito l'inizio della conversazione ma poco importa, tento di rimanere il più nascosta possibile, non vorrei che il re tralasciasse qualcosa sapendomi presente
<<Ti vedo stanco, ti consiglierei di rimanere lontano dai guai>> commenta osservando Thorin
O più probabilmente è solo stanco di vederlo, il re continua a girargli attorno, mentre due elfi silvani fanno da guardia davanti all'arco per le prigioni di sotto dove la roccia si intaglia in crateri profondi, composti da sentieri sospesi nel vuoto e dove le più resistenti gabbie sono incastonate nella roccia.
<<Non credo che ti daremo ascolto>>
Il re sorride malignamente e questo mi preoccupa, con un gesto elegante si siede su di un rialzo in pietra, sembra così maledettamente orgoglioso di sé stesso...
<<E io non credo che non lo farai, soprattutto quando il cuore di lei sceglierà un altro... non ti ha mai parlato della maledizione vero?>>
Il mondo mi cade addosso ricordando, quando mi disse che non avrei più potuto tornare qui se fossi uscita dalla porta, aggiunse anche che mi avrebbe tirato una maledizione in cui, guardando un altro uomo, me ne sarei innamorata canticchiando una canzone popolare.
Mi si stringe il cuore quando Thorin sbianca e leggo il dolore nei suoi occhi, riprendendosi e tirando nuovamente fuori la rabbia per farsi coraggio, tuona:
<<Non osare dirmi menzogne!>>Il re si porta una mano sul cuore sospirando <<Conosci le leggende sulle maledizioni degli elfi? Si dice che, ogni qualvolta che un elfo, ne lancia una, è destinata ad avverarsi>>
Thorin rimane in silenzio cercando di ingoiare le parole amare, china il capo e attende altre spiegazioni dal re divertito
<<Quando voi due ve ne andaste, vi lanciai una maledizione. Quando lei conoscerà un umano, si innamorerà cantando la canzone a lei preferita... aspetta e vedrai>>
Serro i pugni fino a farmi male, incastrando nella pelle le unghie che mi minacciano di farmi sanguinare.
<<Stai mentendo!>> tuona.
Mi incammino incapace di sentire altro, sono certa che Thorin ce l'avrà con me per non averglielo detto, ma farlo servirebbe solamente a farlo preoccupare inutilmente, quella maledetta maledizione non si avvererà mai.
Cammino per le strade di questo immenso posto pensando a cosa fare, devo trovare un modo per uscire senza essere scoperti ma qui... qui è quasi impossibile...
Ricordo ogni giorno passato ad allenarmi, a correre su e giù per queste salite e discese, a giocare con Legolas quando eravamo piccoli e seguentemente a combattere con armi vere.
<<Da come ti muovi sembra che tu non abbia mai abbandonato questo posto>>
Mi irrigidisco di colpo voltandomi, inchiodando i miei occhi in quelli gelidi dell'alto re imponente, che continua a fissarmi con quel suo sguardo quasi divertito. Cerco di ignorarlo continuando a camminare ma ovviamente mi seguo e non ho le gambe lunghe quanto le sue.
<<Sono lieto di vederti in vita...>> lì mi blocco di colpo digrignando i denti, mi volto di scatto serrando gli occhi così tanto da ridurli a strette fessure
<<No... non sperperiamo inutili bugie...mio re...>> lo prendo nuovamente in giro inchinandomi, credo che solo io abbia il coraggio di rivolgermi a lui così e l'unica che può permetterselo a quanto pare.
<<Non è mio uso sperperare bugie... ho saputo della tua morte e ne sono rimasto addolorato, e se Lady Galadriel ti ha riportato tra noi significa che sei un gioiello ancor più raro di quanto pensassi>>
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Elven Blood
Fiksi Penggemar( Questo racconto rivisita la storia dei tre Lo Hobbit, ma alcune cose potrebbero essere cambiate) Gli elfi non possono amare i nani... Ecco con ciò con cui sono cresciuta, con la convinzione che il grande re Thranduill avesse ragione e che io, elfa...