Falling ¬ Shouta Aizawa x reader

Capitolo 3¬ Guai in vista

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Pov Aizawa

In quest'ora i ragazzi della prima A avevano lezione con All Might.
Io, al posto di dormire come mio solito, decisi si porre fine ai miei dubbi.

Quella ragazza gatto mi faceva uno strano effetto, nessuno mi aveva mai fatto sentire così...
Attribuì questi sentimenti, che mai avevo provato prima, al fatto che la studentessa che riempiva i miei pensieri fosse alquanto strana.

Il modo in vui aveva passato l'esame non mi convinceva.
In più i suoi movimenti così sinuosi ed eleganti non sembravano affatto quelli di una normale ragazzina.

Decisi così di parlarne con Recovery Girl.
La vecchina è abbastanza intelligente al contrario di molta gente qua dentro.

(Alcuni professori fanno invida agli alunni in quanto a stupidità)

Così andai a parlare con la vecchina.

Aizawa: "Non mi fido di quella ragazza"

Vecchia: "Effettivamente non sembra molto una liceale"

Aizawa: "Quella ragazza gatto ci nasconde qualcosa, potrebbe essere una villain infiltrata per quanto ne sappiamo! Come faceva a sapere che l'esame fosse strutturato in quel modo?!"

Stavamo parlando da un po' quando arrivammo a questo punto del discorso.

Stavo per riprendere ad esporre alla vecchia la mia tesi quando sentì un rumorino, quasi impercettibile, un singhiozzo...

Lasciai la vecchia e svoltai velocemente l'angolo.

Vidi la ragazza gatto scappare molto velocemente.

Stava piangendo...
Cos'era questo sentimento?
Mi sentivo così male per il suo pianto...

La seguì.

Cazzo se correva però, gambe corte ma veloce la ragazzina

La afferrai per la spalla fermandola.
In poco tempo si trovò bloccata al muro sotto al mio corpo.

Continuava a piangere e non alzava nemmeno lo sguardo.

Che cazzo dico ora?

Aizawa: "Hai sentito?"

La ragazza tenne lo sguardo basso, ed in mezzo ai singhiozzi annuì.

Aizawa: "Perché sei scappata?"

Dissi freddo.

La ragazza alzò lo sguardo.
Mi guardò con quegli enormi occhi c/o, ormai lucidi e rossi per il pianto.
Piantò i suoi occhi nei miei e mi sentii tremendamente in colpa per essere stato così freddo con lei.
Maledetta ragazzina.

T/C: "Vede professore, questo è il primo posto in cui mi piace veramente stare"

Disse abbozzando un sorriso.

Le scese un lacrima rigando quelle splendide, rosee e paffute guance.

T/C: "Non pensavo di essere vista come una criminale- singhiozzò - Mi-Mi di-dispiace tant-to i-io"

Non riuscì a finire la frase che venne interrotta da un fiume di lacrime e una marea di singhiozzi.

Feci ciò che non mi sarei mai aspettato di fare.

La abbracciai.

Lei inizialmente si sorprese, poi si attaccò alla mia maglietta e cadde in un pianto liberatorio.

Non avevo idea del perché lo avessi fatto, ma in quel momento fu esattamente ciò di qui la ragazza necessitava.

Rimanemmo in quella posizione per una quantità di tempo indefinita.