Erano passati cinque giorni da quando l'essere aveva liberato quell'uomo prendendo al suo posto la figlia, non sapeva neanche lui perché l'aveva fatto, quella ragazza lo aveva incuriosito fin da subito ma non lo voleva ammettere.. il secondo giorno l'aveva invitata a cena per chissà quale strana volontà ma non era finita bene, erano rimasti in silenzio la maggior parte del tempo e alla fine lei lo aveva paragonato a un uomo normale, dicendo che la cosa la deludeva. Un uomo normale! Lui! Era cieca per caso ? Era tutto tranne che un uomo normale! Nei restanti giorni si erano evitati e non si erano visti, o almeno, lei non lo aveva visto, lui poteva vederla quando voleva .. i domestici sapevano che lui vedeva e sentiva tutto ma non sapevano come , la realtà era che lui possedeva un prezioso specchio magico da cui poteva osservare chiunque e qualunque cosa.
Mentre faceva lentamente avanti e indietro in una camera da letto alquanto cupa e silenziosa il Padrone stava bevendo dell'alcool senza pensare al fatto che non lo reggeva molto, colto un po' da una curiosità poco sobria prese da un cassetto il prezioso oggetto e si specchiò "Mostrami la ragazza" Disse soltanto, subito nello specchio si creò l'immagine di Eris nella sua camera, il Padrone inarcò un sopracciglio e si fermò quando vide che era sveglia e stava seduta sul letto a pettinarsi i capelli con le mani, ovviamente lui non lo sapeva ma Eris lo faceva spesso quando si sentiva a disagio o stava male emotivamente. Notò poi che era vestita, cosa ci faceva ancora vestita e sveglia a quell'ora? Quando la vide alzarsi e uscire silenziosamente si preoccupò e abbandonando subito lo specchio uscì per andare da lei.
Eris stava vagando nei corridoi silenziosi di quel luogo oscuro, non sapeva neanche lei dove stava andando ma ci andava, aveva bisogno di distrarsi e non riuscendo a dormire decise di camminare. Stava salendo le scale di una torre , una volta in cima si rese conto che c'era solo un corridoio e una sola camera , attraversato il corridoio entrò nella stanza in silenzio incuriosita: era tutto in ordine ma c'erano polvere e ragnatele ovunque, come se la stanza fosse stata abbandonata da tempo, quello che attirò la sua attenzione fu una luce in mezzo a quel buio.. avvicinandosi notò che era un fiore di cristallo luminoso sospeso in aria su un tavolino. Era lì a fissarlo in silenzio quando notò che aveva una crepa e un pezzetto di quella magnifica rosa era appoggiato sul tavolino , meno luminoso di tutto il resto del fiore, chi lo aveva rotto? E chi lo aveva messo lì? Fece per toccare la pianta di cristallo quando qualcuno la prese per un braccio e la tirò bruscamente indietro "Non toccarla!" Riconobbe subito l'essere, non le lasciò il braccio e lei allora iniziò a dimenarsi "Perché non dovrei?? E poi potevi avvertire mi hai fatto prendere un infarto!" Lui la guardò con rabbia "Non devi toccarla! Non dovresti nemmeno essere qui!" La rimproverò, Eris iniziava ad avere timore difronte a quel colosso infuriato. A un tratto lui, lasciandola e spingendola indietro, urlò "FUORI DA QUI!" Eris non se lo fece ripetere, ma prese alla lettera la frase, non sarebbe rimasta oltre lì dentro!
Mentre lei correva via lui la osservò, rendendosi conto di ciò che aveva appena fatto si portò una mano al volto esasperato, guardò la rosa , era uguale a prima, non l'aveva toccata..
Eris corse nella sua stanza a prendere il suo mantello e non si fermò oltre, si diresse subito all'entrata del Palazzo e una volta lì uscì senza esitare, attraversando lo spiazzo d'entrata e uscendo dal cancello; corse sotto i fiocchi di neve e al buio, nella foresta. Non le importava se rischiava la vita a causa di pericoli vari, voleva solo andarsene da quel maledetto maniero. Corse fino a quando, sfinita, rallentò e si fermò appoggiandosi a un tronco caduto, in che direzione era andata?? Non lo sapeva nemmeno lei. Si prese la testa fra le mani riprendendo fiato "Ehy ma guarda qui che sorpresa" Sentì dire da qualcuno, era una voce maschile e quando alzò lo sguardo e si guardò intorno vide dietro di lei tre figure simili al Padrone del maniero, subito sobbalzò alzandosi e indietreggiando, erano tutti alti e robusti, non quanto il Padrone, ma ugualmente grandi e alti rispetto a lei, avevano corna diverse e nonostante fosse buio due di loro avevano delle lanterne a illuminare la zona "Una bella ragazza tutta sola in mezzo alla foresta, non lo sai che girano lupi da queste parti?" Le si avvicinarono e lei continuò ad indietreggiare, in quel momento le venne in mente che avere dei lupi davanti sarebbe stato meglio.. Questi tre erano traditi dal loro palese ghigno divertito che avevano in volto, che avevano intenzione di fare? Osservandoli erano vestiti come si vestirebbe un normale bracconiere umano, la cosa non confortò Eris che tornando a studiarli notò che avevano dei coltelli alle cinture "Che c'è dolcezza? Qualcuno ti ha mangiato la lingua?" Disse uno, gli altri due ridacchiarono e uno aggiunse "Speriamo di no! Non mi spiacerebbe vederla" La ragazza si sentì davvero disgustata ma rimase con un volto di marmo e non appena ebbe l'occasione si girò velocemente e iniziò a correre via "Ehy dove credi di andare!" Sentì urlare uno dei tre, che iniziarono a seguirla.
Mentre correva, già sfinita dalla corsa di prima, cercò di capire dove potersi nascondere ma non aveva idee, come se non bastasse i tre iniziarono a raggiungerla in fretta "Andiamo tesoro! Vogliamo solo divertirci, ti farà piacere!" erano più veloci di lei. Arrivò a una zona con pochi alberi da cui la luce lunare illuminava un po' il luogo ma si bloccò trovandosi davanti un branco di lupi sbucati dal buio, imprecando si girò, i tre erano arrivati, ora si trovava a metà, da una parte i lupi , dall'altra i tre esseri cornuti che ora guardavano i lupi preoccupati, estrassero i loro coltelli "Bellezza ci hai messo tutti in un gran casino" Con sorpresa di tutti , prima che una qualunque parte potesse muoversi, si sentì il nitrito di un cavallo in lontananza e in poco arrivò il Padrone, aveva una falce in mano e sembrava parecchio arrabbiato, senza fermarsi si gettò da cavallo e corse verso i tre, uno di loro esortò spaventato ma irato "Merda!! Capo! è Dreganor!" E il più grande dei tre ordinò agli altri due di attaccarlo, poco convinti ma spinti dall'ordine tutti e tre attaccarono il Padrone .. furono in breve tempo in due, il Padrone aveva mozzato la testa a uno di loro con la falce. In tutta quella baraonda Eris restò a guardare impietrita, non sapeva che fare, poi, come per istinto, non appena vide che il Padrone era in minoranza e iniziava ad avere problemi si girò verso i lupi che erano ancora lì e ordinò piano "Aiutatelo" I lupi la osservarono muovendo le orecchie in avanti, era come se l'avessero capita "Aiutatelo!" Ripetè con autorità e subito i lupi si fiondarono in una folle corsa, superandola, verso i tre esseri che combattevano , attaccando i due rimasti e non il Padrone.
Eris avrebbe voluto aiutare ma non aveva armi e si limitò a comandare i lupi, i due esseri cornuti, feriti e terrorizzati dalla situazione, iniziarono a scappare inseguiti dai lupi, in quel momento la ragazza raggiunse il Padrone che era stato ferito e lo aiutò a raggiungere il suo cavallo , salirono entrambi e fuggirono da lì.
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Il Padrone aprì gli occhi, era nel suo letto, nella sua camera, si sentiva un po' intontito. La voce di una domestica lì vicino lo risvegliò "Siete sveglio Padrone, come state? Vi hanno ferito a un fianco e alla testa , ed eravate svenuto, ma la Signorina Er-" la domestica venne interrotta da lui "Eris. Dov'è?" La signora con un po' meno sicurezza di prima parlò "Nella sua stanza Signore.." Lui si mise seduto "Sta bene?" La donna annuì con un piccolo "sì" e aggiunse "Un po' scossa dal tutto ma sta bene. Vi ha riportato lei qui" A quelle parole il Padrone si alzò e uscì dalla camera.
Eris stava seduta in camera sua a fissarsi allo specchio del tavolino da trucco, un ramo piuttosto basso l'aveva graffiata al collo in una delle sue folli corse nella foresta , era pallida per la perdita di fiato ma almeno da quando era tornata si era messa a posto i capelli neri, si bloccò quando sentì la porta aprirsi senza che avessero bussato.. e ovviamente era lui. Non lo guardò, rimase ferma a fissarsi allo specchio e lui la raggiunse in silenzio dopo aver chiuso la porta "Non sarebbe successo se tu non fossi scappata." Eris si accigliò "Non sarebbe successo se tu non mi urlavi contro." Ma lui anche se lei non lo guardava scacciò la frase con la mano "Non accetto scusanti" Poi la sua voce si fece più gentile e si avvicinò posizionandosi dietro di lei, la guardò nel suo riflesso nello specchio "Grazie.." Eris sapeva perché diceva grazie, ma era distratta e non rispose, lui lo notò e chiese "Qualcosa non và?" La ragazza stava fissando il riflesso di lui nello specchio, era a torso nudo con delle bende che gli avvolgevano la vita a causa della ferita al fianco, a parte il suo fisico notevole a distrarla era il fatto che in alcune zone la sua pelle era fatta di cristallo, o almeno così sembrava "No.. no.. tutto ok.. stavo riflettendo." Rispose infine lei incerta, poi aggiunse un po' più in tono di sfida "Quindi ti chiami Dreganor ?" Il Padrone si accigliò "Mh , sì.. che hai fatto al collo?" Senza pensarci passò una mano sul collo della ragazza restando dietro di lei, Eris si congelò sul posto al tocco di lui, se lo aspettava brusco ma invece era un tocco gentile, lento, elettrico.. sensuale "Dunque? Non sono stati quei bastardi spero" Disse lui con un tono duro ma preoccupato , Eris si riprese e rispose "Oh no no, è stato un ramo basso, non l'avevo notato.." Si perse di nuovo mentre ora la mano di Dreganor si spostava sulla sua mandibola "Meglio così.. Non scappare più.." Lei si alzò sfuggendo al tocco di lui e si girò per guardarlo "E tu non urlarmi contro.." Il Padrone la guardò qualche secondo poi disse "Solo se mi spieghi come hai fatto a parlare a quei lupi" Eris lo fissò, non era sicura della risposta ma tese la mano e disse "Affare fatto"
Si strinsero la mano.
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LA BELLA E LA BESTIA
RomansaQuesta è la mia versione de "La Bella e la Bestia", ho visto tanti film e letto così tante versioni differenti che alla fine ho voluto anche io fare la mia. Ma scordatevi che io faccia una fiaba per bambini in stile Disney, io ho una certa passione...