George Weasley: come ti senti Georgie?

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Eravamo io, Molly e Ginny alla Tana, mentre aspettavamo con ansia l'arrivo degli altri: dovevano trasportare Harry dalla casa dei Dursley fino a qui nella speranza di non incontrare nessuno nel frattempo.

Si erano divisi in coppie e ognuna doveva arrivare ad una determinata passaporta per essere trasportata qui da noi alla Tana.

Io avevo insistito molto per partecipare alla missione dato che comunque avevo l'età dei gemelli, ma mio padre anche se ero maggiorenne me lo aveva proibito e sapevo che se avessi continuato ad insistere mi avrebbe fatto stare a casa direttamente, perciò mi ero rassegnata ad aspettare con Ginny, che era nella stessa situazione mia.

Ci sentivamo inutili e stare ferme sedute sul divano non aiutava.

Improvvisamente sentimmo un rumore e ci fiondammo fuori dalla porta, intravedendo in lontananza Hagrid e Harry bagnati dalla testa ai piedi.

Molly con un colpo di bacchetta li asciugò prima di tempestarli di domande <<Cosa è successo? Dove sono gli altri?>>

<<Non è arrivato nessuno?>> chiese Harry visibilmente sconcertato mente Hagrid iniziava a borbottare qualcosa riguardo al fatto che i Mangiamorte sapessero tutto dall'inizio.

<<Beh, grazie a Dio voi due state bene>> affermò Molly ai due, anche se sul suo viso si poteva notare tutta la preoccupazione verso la sua famiglia.

Io, lei e Hagrid rientrammo dentro, mentre Ginny si avvicinò ad Harry per dirgli qualcosa, ma non appena mi sedetti nuovamente sul divano piombarono in casa mio padre e Harry mentre sostenevano uno dei gemelli.

Appena vidi il suo volto capii che era George.

Il mio respiro si fermò.

Mi alzai immediatamente e li aiutai a farlo stendere sul divano, notando che dal suo orecchio sinistro fuoriusciva un continuo flusso di sangue.

Mi inginocchiai davanti al divano, tentando di non far scendere alcuna lacrima mentre mio padre stava urlando a Harry, non capivo bene per cosa, ero troppo presa dalla persona di fronte a me.

Era steso con gli occhi chiusi, il sangue che arrivava al colletto della maglia.

Lasciai che una mia mano gli passasse tra i capelli, cercando di rassicurarlo, fargli capire che ero lì con lui.

Dalla porta poi entrarono due figure, quella di Fred e quella di Arthur.

Fred si sistemò di fianco a me, osservando il fratello preoccupato prima di parlargli.
<<Come ti senti Georgie?>>
<<...romano>> mormorò George.
<<Come hai detto?>> domandò Fred spostando lo sguardo su di me, come per chiedermi se sapessi qualcosa.

Semplicemente con gli occhi gli feci capire che neanch'io avevo idea di cosa stesse parlando, poi ritornammo tutti e due con lo sguardo verso l'infortunato.

<<...romano, come il foro, come il foro Fred, capito?>> disse ridendo un po' mentre si indicava l'orecchio ferito.

Fred scosse la testa leggermente divertito <<C'è un mondo di battute legate alle orecchie e tu scegli romano, sei patetico>>
<<Sono comunque più bello di te>> rispose George.

<<Posso confermare>> aggiunsi io, beccandomi un'occhiataccia da parte di Fred e un sorriso da parte di George.

Gli altri intorno risero leggermente, d'altronde, chi se non i gemelli in un momento tanto triste poteva sdrammatizzare?

Il clima più sollevato però fu subito interrotto dall'annuncio di Bill.

<<Malocchio è morto>>

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