CAPITOLO 21

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Sophie's pov
Non ci credevo, mi aveva baciata e poi se ne era andato.
Ero ancora stordita, era stato bello.
Non vedevo l'ora di rivederlo quella mattina, così avremmo potuto parlare.
Entrai in ospedale, andai a chirurgia e lo trovai che parlava con un'infermiera.
Un' infermiera davvero carina.
Li stavo osservando quando arrivò Crockett dietro di me.
- Hey! Mi hai spaventata! -
- Scusa - disse ridendo.
- Gelosa? - mi chiese poi.
- Cosa? Ma no, figurati -
- Sophie? -
- Chi è quella? -.
Crockett mi guardava divertito.
- È solo la nuova infermiera -
- Suppongo che tu ci sia già andato a letto -. Tutti sapevano che Crockett era un donnaiolo.
- So che la cosa ti stupirà, ma non è così -.
Sorrisi. - È per Natalie - dissi.
- Io... -
- Lo sapevo! Si vede lontano un miglio che vi piacete -
- Io me ne vado - disse scappando dal mio interrogatorio.

Connor's pov
Avevo sbagliato tutto.
Era stato un errore baciarla, non ero ancora pronto a iniziare una nuova storia.
E non volevo ferirla.
Anche se quello che provavo diceva il contrario. Lei mi piaceva, e tanto.
In quel momento la vidi entrare in Sala medici, e la seguì, dovevamo parlare.
- Ciao - dissi entrando.
- Ciao - disse, sembrava a disagio anche lei.
- Penso che dovremmo parlare -
- Lo penso anch'io -.
- Per quello che è successo ieri... - provai a dire, ma veniamo interrotti da April.
- Oh scusate, Sophie hai un paziente in sala 1 -
- Arrivo - disse.
- Scusa Connor, parliamo dopo -.
- A dopo - dissi.

Sophie's pov
Entrai insieme a April dal paziente.
- Walter Clearwater, 71 anni, corretto? - dissi.
- Sono proprio io -.
- Io sono la dottoressa Evans, e lei è April -.
- Perchè è venuto qui? - gli chiesi.
Mi guardò come se si fosse perso.
- Non me lo ricordo - disse.
- Beh qui dice che sentiva dei dolori alla gamba e che ha fatto un intervento all'anca l'anno scorso-.
Non mi rispose.
- Allora io direi di iniziare con un ecografia alla gamba e un esame del sangue - dissi a April.
Uscì insieme a lei dalla stanza.
- Non ti sembra strano? - mi disse.
- Pensi che dovremmo chiamare il dottor Charles? - chiesi.
- Prima guardiamo il risultato degli esami -.
Mezz'ora dopo c'erano i risultati.
- La gamba ha una reazione alla protesi, bisogna operarlo subito a saremmo costretti ad amputargli la gamba - dissi a April.
- Andiamo a chiedere il consenso -.
Entrammo di nuov nella stanza.
- Signor Clearwater abbiamo i ri... -
- Scusi ma lei chi è!? - mi chiese interrompendomi.
Con April ci scambiammo un occhiata di intesa, uscimmo e andammo a chiamare il dottor Charles.
- Dottor Charles - lo chiamai vedendolo in pronto soccorso.
- April, dottoressa Evans, cosa posso fare per voi -.
- Abbiamo un paziente con memoria a breve termine- disse April.
- Esatto, quando l'ho visitato non os ricordava perchè era venuto e neanche che aveva fatto un importante intervento l'anno scorso. E poi non si ricordava più chi fossi-.
Charles lo visitò, ci parlò per quasi un'ora, poi tornò da noi.
- È il morbo di Alzheimer - disse.
Come sospettavamo.
- Deve subire un intervento o perderà la gamba, in queste condizioni non può dare il consenso - dissi.
- Il parente più prossimo è la figlia, la chiamo - disse April.
Poco dopo la figlia arrivò.
- Come sta mio padre? - chiese preoccupata.
- Mi spiace molto informarla che suo padre soffre di Alzheimer - disse il dottor Charles.
- Oh mio dio - disse.
- Signora, suo padre deve subire un intervento alla gamba, deve dare il consenso - dissi.
- Un altro? -
- È necessario -.
- D'accordo allora -.
La donna firmò i moduli, poi lasciai il paziente a Marcel.
Stavo uscendo dall'ospedale quando andai a sbattere contro Rhodes.
- Oh ciao -
- Ciao -.
Eravamo entrambi in imbarazzo.
- Sophie... -
- Già dobbiamo riprendere il discorso di stamattina -.
Non sapevo cosa volesse dirmi, ma dubitavo che fosse qualcosa di bello.
- Sophie, mi dispiace per quello che è successo ieri -
- Per te è stato un errore, vero? - gli chiesi.
Ero arrabbiata, certo.
- Sì - disse.
- Sai che c'è Connor? Sono stufa.
Prima mi baci e poi mi dici che è stato uno sbaglio, ti preoccupi per me e poi non mi saluti neanche, sei geloso di me e Will, ma poi non fai niente.
Non ci si comporta così - dissi.
Mi guardò dispiaciuto, ma in quel momento ero troppo arrabbiata per accettare le sue scuse.
- Scusa - mi disse.
Mi girai e me ne andai, non volevo più vederlo.

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