CAPITOLO 17

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Sophie's pov
Stavo uscendo di casa, pronta per andare al Med, quando vidi un auto parcheggiata davanti casa.
- Ciao - mi salutò Rhodes, appoggiato alla sua auto. Non ci credevo, pensavo che scherzasse la sera prima.
- Ciao - risposi titubante.
- Andiamo?-
- Sì -.
Inutile dire che il viaggio fu silenzioso, personalmente ero a disagio.
Quando arrivammo scesi dall'auto, lo salutai velocemente e entrai nel pronto soccorso.
- Ciao, abbiamo un paziente - mi disse Will avvicinandosi.
- D' accordo, in che sala è? -
- Diagnostica 6 -.
Entrammo, c'era una ragazza con la madre.
- Buongiorno, io sono il dottor Halstead e lei è la dottoressa Evans -.
In quel momento non potei fare a meno di pensare a Connor, forse avevo esagerato con l'avercela con lui.
- Come ti chiami? - chiese Will alla paziente.
- Sarah Cooper- rispose la ragazza con voce molto roca.
- Mal di gola? - chiesi io avvicinandomi per visitarla.
- Sì, ha anche la febbre molto alta - disse la madre.
- Quanto alta? -
- Prima di venire qui, 41 -.
- Ok, io direi di provare con gli antibiotici, poi vedremo se fare qualche esame -.
Uscimmo e Will mi chiese cosa ne pensassi.
- Non lo so, potrebbe essere qualsiasi cosa, forse solo una brutta influenza -.
Mezz'ora dopo la madre mi chiamò.
- Dottoressa mia figlia ha qualcosa -
Corsi da lei, - Ho qualcosa sul braccio - mi disse.
- Che succede? - chiese Will entrando.
- Ha un rash cutaneo -.
- La febbre è diminuita? -
- No, è a 43 -
In quel momento la ragazza vomitò addosso a me.
Cercai di rimanere calma, ero abituata al vomito anche quando facevo il paramedico.
- Vai a pulirti, qui ci penso io - disse Will.
Annuii e uscii.
Andai in spogliatoio e indossai un nuovo camice.
- Evans, che ci fai qui? -
- Ciao anche te Connor, mi hanno vomitato addosso. -
Si mise a ridere - Ti ho detto che è la parte più difficile del nostro lavoro-
- Più che altro la più disgustosa -.
In quel momento entrò Will.
- Sophie-.
- Will, è successo qualcosa? - chiesi, stava per rispondere ma Rhodes lo interruppe.
- Halstead, che ci fai qui? -
- Potrei chiedere lo stesso a te Rhodes, io e Sophie abbiamo una paziente e dobbiamo tornare da lei -.
Si notava la tensione tra loro.
- Ok Will, andiamo. Ciao Connor -.
Arrivati dalla ragazza, questa mi chiese scusa.
- Tranquilla, è normale - risposi.
La stavo visitando, provai ad alzarle un braccio.
- Mi fa male - disse.
Provai con la gamba.
- Mi fa male anche lì -.
- Hai dolore quando ti muovi? - chiese Will.
- Sì -.
In quel momento mi venne in mente un cosa.
- Dottor Halstead, possiamo parlare?-.
- Che c'è? -
- Ho un'ipotesi su cosa abbia, devo solo fare un tampone e portarlo in patologia perchè lo analizzino-
- Ok -.
Un'ora dopo avevo i risultati.
- Will -
- Dimmi -
- Come pensavo, ha il morbo di Still, vado a comunicarlo alla paziente -.
- Sarah, abbiamo novità -.
- Che cos'ha? - chiese la madre.
- Sarah ha il morbo di Still. Si tratta di una malattia infiammatoria, molto simile all'artrite reumatoide -.
- Si può curare? -
- Sì, con la somministrazione di aspirina e antinfiammatori, ma temo che dovrai restare in ospedale il tempo necessario per curarlo, altrimenti ci potrebbero essere delle serie complicazioni- .
- Vi porteranno di sopra domattina -.

Rhodes mi portò a casa.
Stavo per scendere ma lui mi bloccò il braccio.
- Sophie, dobbiamo parlare -.
Stavo per rispondere, ma lui aggiunse: - Senti, so di essere stato sgarbato sbagliando il tuo nome, mi dispiace, davvero, ma vorrei che tu mi trattassi come tratti Will -
Sorrisi. Volevo perdonarlo, ma non lo avrei mai trattato come Will, perchè lui non era Will, era Connor.
- Hai ragione, tutto a posto allora -.
- Ciao - aggiunsi poi scendendo dall'auto.

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