L'occasione

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Okay è Lunedi dodici ottobre, è passato esattamente un mese dall'inizio dell'anno scolastico,  sono le nove meno un quarto, ho appena finito di mangiare e mi sto preparando per andare a lezione, solitamente non sono una ragazza ansiosa, ma quando si tratta di nuoto l'ansia mi assale, letteralmente. L'unica volta in cui non ho avuto timore di entrare in una piscina dopo l'incidente è stato quando ho assistito all'allenamento di Lorenzo, per tutto il pomeriggio trascorso all'interno della struttura sono stata tranquilla e non ho mai pensato all'infortunio avvenuto alle medie.

 "Amore sono a casa" urla mamma dall'ingresso, sento il rumore dei tacchi avvicinarsi "è oggi la lezione?" mi domanda, le ho raccontato ieri dell'impegno che mi sono presa ed è sorpresa ma fiera, dice che è un modo per ricominciare...speriamo.

"Dov'è il costume?" domanda osservando i vestiti sul letto "non lo indosso" affermo convinta "stai andando in piscina senza un costume?" okay, riflettendoci ora credo non abbia molto senso, "tieni" mamma prende dall'armadio rosa pastello sopra la scrivania un costume intero nero con le spalline verdi "ma, da dove è uscito?" chiedo  osservando il costume nelle mani di mamma "dall'armadio" risponde provando a strizzare l'occhio destro con l'obiettivo di fare l'occhiolino ma con scarsi risultati "Monica Sostri non provare a far la mamma ingenua con me" affermo incrociando le mani sul petto provando a restare seria "te l'ho comprato un paio di mesi fa nella speranza che lo potessi utilizzare prima o poi.." ammette sincera, ha un'espressione colpevole ma intravedo nel suo sguardo della tenerezza "okay anche se so che non servirà" lo afferro mentre mamma annuisce soddisfatta "ricordati che io ci sono per qualunque cosa" mi confida, la abbraccio e sorrido "dove sei stata? Oggi il tuo turno finiva alle sei" chiedo con un sorrisetto in volto "da Noah, abbiamo cenato insieme, non lo vedevo dalla serata a casa nostra" afferma con aria sognante; credo che la cotta non le sia ancora passata del tutto.

Scendo dal motorino con lo zaino sulle spalle: ho optato per un paio di pantaloni della tuta nera, una felpa verdone e la giacca di jeans; la palestra è illuminata solo in parte, entro e non vedo nessuno.

Mi dirigo nello spogliatoio e dopo essere rimasta in pantaloni e t shirt con sotto il costume vado a sedermi sugli spalchi aspettando i ragazzi.

"C'è qualcuno???" urla una voce maschile avvicinandosi alle corsie "si il fantasma formaggino" rispondo urlando a mia volta "ah, Diamante, buonasera" scorgo Leonardo in costume "buona sera, Leonardo" saluto sorridente anche se in questo momento sto pregando affinchè non ci sia anche Lorenzo "perché sei qui?" mi chiede Leonardo sedendosi accanto a me "beh, devo allenarvi" l'espressione di Leonardo è epica, sembra abbia appena visto il demogorgone di Stranger Things "presumo che il vostro coach non vi abbia avvisato...perfetto direi" ho la sensazione che sarà una serata tosta.

"Okay iniziate a fare degli stili a piacere per scaldarvi, tra cinque minuti iniziamo l'allenamento" avviso i ragazzi ancora frastornati dalla mia presenza; sono in tre: Leonardo, un certo Alessandro: occhi scuri, capelli neri, con un'aria misteriosa e un fisico mozzafiato e Angelo, un ragazzo più minuto rispetto agli altri, ha i capelli rossi e le lentiggini, mi sembra molto tranquillo.

Lorenzo fortunatamente non si è presentato e non ho voluto chiedere a Leonardo informazioni a riguardo per evitare di sembrare interessata, perché non lo sono.

"Oggi perfezioneremo lo stile libero: parte Leonardo, Angelo e Alessandro lo seguono a ruota" inizio a osservare i movimenti errati delle gambe di Alessandro e Leonardo "più stese le gambe, dai ragazzi stendete quelle dannate gambe!!" urlo la stessa correzione per la terza volta nell'arco di un quarto d'ora ; dopo il mio quarto richiamo Leonardo inizia a nuotare più lentamente ma facendo il movimento delle gambe corretto "okay Leonardo continua così che stai andando bene" mi volto a guardare Angelo e noto che pur essendo molto lento sta eseguendo perfettamente lo stile "bravo Angelo, prova ad aumentare la velocità senza escludere i movimenti".

Inizio a osservare Alessandro, è sicuramente un bel ragazzo, ma che dico? Potrebbe essere uscito dalle riviste di Calvin Klein, ma sfortunatamente sta continuando a fare lo stile sbagliando "Alessandro cosa non capisci della frase stendere le gambe?" domando avvicinandomi alla vasca; il ragazzo in questione si ferma alzando il capo "perché non vieni a farmelo vedere tu visto che a quanto pare non capisco" afferma diretto e avvicinandosi al bordo della vasca e quindi a me "em...non sono sicura sia sicuro" cosa ho detto? "Leonardo, Angelo voi siete d'accordo?" domanda Alessandro, Angelo annuisce intimidito dallo sguardo di Alessandro "Ale, smettila, non ti conviene" prova ad avvisarlo Leonardo "Diamante stiamo aspettando tutti" afferma Alessandro ignorando gli avvertimenti di Leo "va bene" accetto, non mi faccio intimidire da un modello di Calvin Klein.

Dopo essere rimasta in costume mi metto sul trampolino della corsia accanto e mi viene in mente il flash back della gara...di quella gara; okay posso farcela, non ho né la cuffia né gli occhialini ma devo solamente mostrare lo stile libero..no? "Quindi? Ti muovi?" mi incita Alessandro che viene ammonito dallo sguardo duro di Leonardo okay, uno, due e tr- "Diamante no" mi sto per tuffare quando sento la voce di Lorenzo, è impossibile che sia qui, alzo lo sguardo e lo vedo. Merda perché tutte a me?

D&L Un pasticcio di ragazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora