☦︎𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 15/𝐟𝐢𝐧𝐞☦︎

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(se vi va leggete anche la parte dopo, è una comunicazione <3)

Ushijima era inginocchiato sul freddo pavimento dell'ospedale, le sue lacrime non ne volevano sapere di fermarsi.
Il ragazzo stava tremando, i suoi frequenti singhiozzi gli impedivano di respirare regolarmente.
Un medico si era anche avvicinato a lui, ma Wakatoshi non ci fece nemmeno caso.

Un'ora dopo il castano era sempre lì, adesso seduto ad un lato di quel corridoio.
Qualche lacrima ogni tanto continuava a scendere giù per il suo viso, ma adesso il ragazzo stava fissando il vuoto.
Ushijima era distrutto, l'unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento sarebbe stata urlare, urlare più forte che potesse.
D'altronde cos'avrebbe potuto fare, tornare a casa sua? E come funziona se casa tua non è un posto, bensì una persona?

Il ragazzo portò le mani nelle sue tasche.
Così in quella destra vi trovó il piccolo foglio che Tendou gli aveva chiesto di prendere.
Non ci stava neanche pensando, ma adesso era lì, che stringeva quel foglio sul suo petto, come se fosse l'ultima parte di Satori che ancora poteva tenere con sé.

Le sue mani tremavano, ma pian piano riuscì comunque ad aprire il biglietto. Lesse le prime parole.

"Wakatoshi-kun!"

E subito i suoi occhi si riempirono di nuove lacrime, le quali iniziarono a sgorgare velocemente giù per le sue guance.

"Ti ricordi della prima volta che siamo andati in quella spiaggia?
Sì, sicuramente, non so quante volte te l'avrò ripetuto ormai.
Sai cosa mi ha colpito in particolare Wakatoshi?
Il tramonto.
Non che non ne avessi mai visto uno per carità, ma guardarne uno insieme a te è stato molto più bello.
Avrei voluto poterne vedere molti, molti altri con te Wakatoshi-kun, ma mi sta bene così: grazie, grazie a te ho vissuto una vita stupenda.
Grazie a te quella spiaggia è stata e sarà per sempre il mio piccolo paradiso, ne sono certo, e non potrebbe andare meglio di così.
E sai come si dice, no?
Un tramonto sul mare rappresenta una fine, ma anche un nuovo inzio!
Quindi, detto questo, Wakatoshi-kun va avanti, va avanti e continua a sorridere, io sono sempre con te.
-tuo Tendou"

Una grande quantità di lacrime iniziò a cadere sopra la piccola lettera che Satori aveva lasciato a Wakatoshi.
Una volta finito di leggerla, la richiuse e la mise al riparo nella sua tasca.
Ushijima non ci credeva ancora, si sentiva mancare il respiro.
Sentiva il suo petto sempre più pesante, ma nonostante questo, era vuoto senza il rosso vicino a sé.

Con le poche forze che gli rimanevano, Ushijima si alzò da terra sorreggendosi grazie all'aiuto della parete.
Si diresse verso l'uscita dell'ospedale, mettere un piede davanti all'altro era stato più difficile di quanto pensasse.
Il ragazzo, una volta fuori, cercò di asciugarsi le lacrime che continuavano a sgorgare sul suo viso, e più o meno ci riuscì, nonostante altre lacrime minacciassero di poter uscire dai suoi occhi da un momento all'altro.

Wakatoshi sapeva dove sarebbe dovuto andare.

Si fece forza ed iniziò a camminare.
I suoi passi erano lenti e pesanti, ed al ragazzo inziava a girare anche un po' la testa.
Nonostante questo, riuscì a camminare per altri venti minuti, quasi trascinando con sé il peso che teneva sul petto.

Si ritrovò a qualche metro da quel familiare muretto, ed un'altra lacrima attraversó il suo viso.
Sconsolato, si avviò verso il piccolo muro, per poi scavalcarlo dopo qualche tentativo.

La scalinata gli parve molto più lunga e faticosa rispetto alle scorse volte, nonostante fosse in discesa.
Forse sarà stato per il fatto che le gambe di Ushijima stavano ancora tremando, e quindi il castano dovette scendere molto più lentamente, per evitare di cadere.

Una volta arrivato gli si presentò davanti lo stesso panorama di sempre, sebbene diverso dall'ultima volta.
Stavolta il mare era agitato, tirava vento, e le onde si incontravano con la spiaggia molto più bruscamente.

Ushijima si diresse verso il posto dove lui e Satori si sedevano sempre e si mise ad osservare quel paesaggio, che al rosso piaceva tanto.

Il castano scrutava il panorama, mentre il vento scompigliava sempre di più i suoi capelli.
Il bello di quel posto, pensò Ushijima, non era mai stato il posto in sé.
Era stato trascorrerci quel paio di giornate con Tendou, vederlo felice, sorridente.
Il bello di quel posto non era il posto in sé, era come facesse sentire Tendou.

Ushijima osservava adesso la Luna, la quale era piuttosto bassa nel cielo e che colorava il mare di lucenti striature.
Una prima goccia di pioggia cadde sul suo viso, in contemporanea ad una lacrima. Di entrambe, ne susseguirono altre.

"Quindi questo era il tuo paradiso, eh?"

Sospirò.

"Tendou Satori, tu eri il mio."

~Farewell, my paradise.~

the end





scusatemi, lo so.

IMPORTANTE
leggete lavviso nella parte dopo :')

❝𝗳𝗮𝗿𝗲𝘄𝗲𝗹𝗹, 𝗺𝘆 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗱𝗶𝘀𝗲❞ 𝗎𝗌𝗁𝗂𝗍𝖾𝗇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora