☦︎𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 14☦︎

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Giugno era iniziato da poco e nonostante questo, il tempo fuori non era dei migliori.
Era una giornata piuttosto nuvolosa, sebbene qualche raggio di sole scaldasse il viso dei due ragazzi, sempre nel letto d'ospedale.

Satori era appunto disteso sul letto e Wakatoshi, che si era appena svegliato, era sopra di lui, poggiato sul suo petto.

Lentamente alzò su il capo, per controllare se il rosso stesse sempre dormendo. Teneva gli occhi chiusi.

Ogni volta che il petto di Tendou si alzava e si abbassava, Ushijima poteva vedere il ragazzo aggrottare le sopracciglia, facendogli capire che, pur con l'aiuto della macchina, faceva fatica a far entrare l'aria nei suoi polmoni.

"Tendou, va tutto bene?" disse il castano, portando una mano sulla guancia del ragazzo.
Aveva notato che il rosso fosse sveglio, aveva mosso leggermente la mano.

Quest'ultimo sgranó gli occhi all'improvviso, probabilmente Wakatoshi lo aveva spaventato.
Dopodiché sforzó un piccolo sorriso ed annuí, nonostante il suo viso mostrasse evidenti segni di fatica che il ragazzo stava provando.

Ushijima sorrise a sua volta e si risdraió sul petto del ragazzo.
Passarono un paio di minuti e Wakatoshi stava iniziando a riaddormentarsi, quando sentí la quasi impercettibile voce del rosso.

"Wakatoshi-kun."
Riuscì a dire con voce debole.

Ushijima allora guardó il rosso senza staccare la testa dal suo petto, poi sorrise.

"Dimmi Tendou."

Il rosso tentò di continuare a parlare, ma non ci riuscì.
Così con la mano, la quale tremava un poco, indicò un piccolo mobile che si trovava al lato della stanza.
Poi guardó Wakatoshi, continuando ad indicare.

"Vuoi che prenda qualcosa da lì?" chiese Wakatoshi, il rosso annuì.

Ushijima lentamente si alzò dal letto e si diresse verso il piccolo mobile.
Una volta davanti, indicò il primo cassetto guardando Tendou, per chiedergli se dovesse aprire quello.

Il rosso annuì di nuovo.

Quando Wakatoshi lo aprí trovó un piccolo foglio, il quale era piegato in quattro parti, e lo tirò fuori.
Chiuso il cassetto si diresse di nuovo verso il rosso, confuso.

Non appena tornó da lui, il ragazzo gli fermò la mano prima che potesse aprire il piccolo foglio.
Tendou poi, indicò con la stessa mano la tasca del castano, il quale si trovava sempre in piedi di fianco al suo letto.
Inizialmente Ushijima lo guardó stranito, ma il rosso insistette.

"Perfavore." si sforzó di dire.

Ushijima allora fece come gli era stato detto e si mise il foglietto nella tasca.
Rimase a guardare il rosso che adesso aveva fatto un piccolo sorriso.
Poi con la mano, Tendou, tirò delicatamente il bordo della maglietta di Wakatoshi, per chiedergli di tornare lì da lui.

Wakatoshi fece di nuovo come gli era stato detto, nonostante fosse ancora confuso.
Si sdraió nuovamente sul petto di Tendou, senza dire una parola.
Ushijima voleva solo far stare Tendou tranquillo, quindi decise di non fargli domande.

Passarono tutto il giorno così e Wakatoshi non pranzó neanche, visto che per quell'ora si era riaddormentato.

Arrivò la sera, Wakatoshi adesso era sveglio e sempre nella stessa posizione, mentre accarezzava i capelli al rosso.
Il castano teneva gli occhi aperti e sentiva un nodo alla gola, senza capirne realmente il motivo.
Sdraiato quindi sul petto del rosso, guardava al di fuori della finestra: era già buio, e probabilmente, tra non molto avrebbe iniziato a piovere.

Il rosso teneva gli occhi aperti a sua volta.
Ad ogni respiro provava dolore, tanto ché non riusciva a tenere il viso rilassato, quindi questo si contorceva in piccole smorfie di dolore che il castano non poteva vedere essendo poggiato sul suo petto.

"Wakatoshi."

Ushijima non lo sentí, la macchina faceva troppo rumore e la sua voce era così flebile adesso che era quasi impossibile sentirla.
Il rosso, vedendo che Ushijima non l'aveva sentito, portò con difficoltà la mano sopra la testa del castano, scompigliandogli i capelli per attirare la sua attenzione.

Wakatoshi tirò lentamente su il capo, e notando che il rosso avesse un viso tutt'altro che rilassato, portò il suo volto alla stessa altezza di quello di Tendou.

Quest'ultimo invece portò la sua mano, nonostante questa tremasse, sul viso di Ushijima.
Il viso di Satori adesso pareva un poco più rilassato, e con gli occhi continuava ad osservare il volto di Wakatoshi.
Il rosso teneva la bocca socchiusa e, anche se la maschera che teneva era trasparente, era quasi impossibile vederla, visto che si stava appannando sempre di più.

Ushijima posò delicatamente la sua mano sopra quella di Tendou, poggiata sempre sulla sua guancia.

"Satori? Che hai?" disse vedendo che il respiro del rosso si faceva sempre più irregolare, e che il ragazzo continuava a guardarlo.

Tendou non distolse lo sguardo, anzi sorrise leggermente per poi, a fatica, pronunciare una parola.

"Grazie."

Ushijima poteva sentire il suo cuore accellerare sempre di più.
"Che stai... Satori?"

Il castano sentí la mano del rosso farsi sempre più pesante sotto la sua, e gli occhi del ragazzo si chiusero.

"Satori?" ripeté Wakatoshi lasciando cadere la mano del ragazzo, portando quindi le sue sul viso di Tendou.

Ushijima rimase pietrificato per un attimo.
Il delicato suono con piccole pause che emetteva l'elettrocardiogramma si trasformò in un suono piatto.
Adesso il monitor mostrava una linea piatta.
I dottori entrarono nella stanza a causa delle urla del castano, che cercava disperatamente di svegliare il rosso.

Un paio di medici furono costretti a portarlo fuori, visto che il ragazzo non sembrava avere intenzione di uscire dalla stanza.
Le sue urla, che adesso riecheggiavano nel corridoio, si trasformarono in un pianto, che per quanto provasse a rendere silenzioso, sfoció ben presto in un pianto piuttosto violento, interrotto da singhiozzi.

Wakatoshi lo aveva visto con i suoi occhi: era successo davvero, adesso il rosso non c'era più.

I sorrisi di Wakatoshi non esistevano più.

La casa di Wakatoshi non esisteva più.

Satori non esisteva più.




MI SCUSO, MI SCUSO.
sto piangendo anch'io.
So che mi odierete, infatti non sapevo se postarlo AHAHA

e invece vi posto subito anche l'ultimo capitolo. :')

❝𝗳𝗮𝗿𝗲𝘄𝗲𝗹𝗹, 𝗺𝘆 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗱𝗶𝘀𝗲❞ 𝗎𝗌𝗁𝗂𝗍𝖾𝗇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora