I due ragazzi impiegarono altri venti minuti per tornare all'ospedale.
Durante il tragitto, Tendou, non aveva più lo stesso sorriso che teneva mentre stavano andando in quella spiaggia, al contrario, il suo viso era stanco, il suo respiro pesante e i suoi occhi semiaperti.
Così Ushijima, per rassicurlarlo, afferró di nuovo la mano del rosso che accennò un piccolo sorriso.Una volta arrivati in ospedale, fortunatamente, i due scoprirono che i medici non si erano nemmeno accorti che Satori e Wakatoshi erano usciti, visto che avevano già controllato il rosso poco prima che i ragazzi andassero via.
Così Tendou, esausto, si sdraió direttamente sul letto, mentre Ushijima si toglieva il giacchetto di dosso.
Il castano così, una volta tolto, si stese accanto a lui.
Satori non disse niente, fece solo un piccolo sorriso e accolse l'altro vicino a sé.
I ragazzi si stavano guardando e, nonostante nessuno dei due parlasse, i loro sguardi riuscivano a dirsi tutto.Tendou amava stare tra le braccia di Ushijima e quest'ultimo non poteva fare a meno di stringere il rosso a sé:
"come farò quando lui non sarà più presente, quando non potrà più colmare questo spazio?" pensò il castano.Dopo qualche minuto il rosso si addormentò, mentre, quella notte, Wakatoshi non riuscì ad addormentarsi.
Passò ancora qualche giorno e Tendou continuó a stare sempre peggio.
Il suo respiro si faceva sempre più rumoso, sentiva l'aria che respirava farsi sempre più pesante.
Gli attacchi di tosse si facevano sempre più frequenti, ma nonostante questo, Ushijima, continuava ad insistere nel fargli prendere altri antibiotici.Tendou aveva solo 20 anni, il castano non poteva accettare di perderlo così presto, di perderlo in quel momento.
Per Satori invece stava diventando difficile fare quasi ogni cosa, a causa della scarsa respirazione.
Nonostante questo, il ragazzo, continuava a parlare con Wakatoshi, e a volte tirava ancora fuori le sue battutine e frasi piuttosto strane, che facevano sempre scoppiare il castano in una grande risata.I due continuavano a passare le giornate così, con Tendou che prendeva antibiotici oppure con il computer davanti, a vedere film su film finché non si addormentavano.
Nonostante Wakatoshi non fosse molto un tipo da film o serie tv, in quei giorni non si era annoiato nemmeno una volta: sentire Tendou vicino a sé lo rassicurava, e sapeva che fosse lo stesso per il rosso.
A causa dei continui peggioramenti di Satori, successivamente Ushijima chiamò Semi.
Spiegò all'amico dei sintomi del rosso e gli disse che non riusciva più a respirare bene.
Semi poté sentire dalla voce del castano lo stato d'animo di Ushijima, di come dovesse sentirsi.
Così il ragazzo dai capelli grigi disse a Wakatoshi che avrebbe cercato di liberarsi il prima possibile per passare a trovarlo, vedere come stava.Quindi pochi giorni dopo, mentre Tendou e Ushijima stavano parlando, la dottoressa fece entrare nella stanza il ragazzo.
Il rosso si trovava sdraiato sul letto mentre Wakatoshi era sulla sedia vicino a lui.Quando Semi entrò nella stanza, Tendou fece un grande sorriso.
"Semi-Semi!" disse a bassa voce, ormai rauca e debole.Pian piano il ragazzo, che stava ancora sulla soglia della porta, si avvicinó.
Subito abbracciò il rosso e asciugó velocemente la lacrima che era appena caduta dal suo occhio, per evitare che Tendou la vedesse.I tre ragazzi parlarono meno rispetto all'ultima volta in cui Semi era stato là, visto che Tendou, che di solito era quello che portava avanti le conversazioni, adesso faceva fatica a parlare troppo.
Semi rimase in città per due giorni, entrambi passati nell'ospedale, poi, sfortunatamente, fu costretto a tornare.
Ushijima restava sempre nella stanza di Tendou, cercava di stargli vicino, di farlo dormire meglio, di fargli sentire che lui era lì e che non se ne sarebbe andato.
Quello che sconfortava Ushijima, però, era il fatto che nonostante il ragazzo non facesse altro che prendere antibiotici, stava pian piano raggiungendo l'insufficienza respiratoria.
Quindi probabilmente, molto presto non sarebbe più stato in grado di respirare da solo, ed avrebbe avuto bisogno dell'aiuto di una macchina, come Tendou stesso aveva già detto ad Ushijima.I due ragazzi erano di nuovo stesi sul letto, uno di fronte all'altro, sdraiati sul fianco.
Continuavano a guardarsi, senza dire niente.
Quelli erano sguardi gentili, che già contenevano tutte le parole di cui i due avevano bisogno.
Ma lo sguardo di Ushijima, mentre osservava il viso malaticcio del rosso, era quello più triste."Wakatoshi-kun." disse Tendou all'improvviso, sottovoce, continuando ad accarezzare il viso del castano.
"Mh?"
Il rosso fece una piccola pausa, poi sorrise. Aveva notato che Wakatoshi non faceva altro che pensare da giorni, stringerlo a sé, aveva notato le occhiaie che si stavano formando sotto gli occhi del castano, per il fatto che non dormisse.
"Sorridi anche tu. -disse indicando la bocca di Ushijima, per poi riportare la mano sulla sua guancia - Smettila di pensare Wakatoshi-kun."
Concluse, per poi chiudere gli occhi, continuando a sorridere.
Ushijima fece lo stesso, cercando di ascoltare quello che il ragazzo gli aveva appena detto, e grazie alle carezze del rosso, quella sera riuscì a dormire un po'.Lo so, piango da sola AHAHA <3
che flop questa storia rip, però ringrazio chi la segue, mi fa piacere🥺💗
E nulla, lunedì è il mio compleanno uwu :3 <3
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❝𝗳𝗮𝗿𝗲𝘄𝗲𝗹𝗹, 𝗺𝘆 𝗽𝗮𝗿𝗮𝗱𝗶𝘀𝗲❞ 𝗎𝗌𝗁𝗂𝗍𝖾𝗇
Fanfic•*⁀➷ 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮 (in revisione) ❝Wakatoshi-kun.❞ esordì Tendou di punto in bianco, 𝗌𝗂𝗌𝗍𝖾𝗆𝖺𝗇𝖽𝗈𝗌i la sottile cannula nasale. L'odore salmastro del mare 𝖼𝗈𝗅𝗆𝗈́ i suoi polmoni 𝗆𝖺𝗅𝖺𝗍𝗂, permettendogli di liberare un lieve sos...